Castagnoli di Andrea Mutti | Come ti racconto il Timorasso in 3 annate
di Mauro MatteiI Colli Tortonesi sono un serbatoio di grandi vini bianchi in quel Piemonte dove nascono alcuni tra i vini rossi più straordinari del mondo. Il timorasso è una varietà autoctona e il Castagnoli di Andrea Mutti interpreta brillantemente denominazione e territorio. Colto vignaiolo di Sarezzano (AL), Mutti è stato tra i primi a seguire Walter Massa nella riscoperta di un’uva sorprendente; se Walter inizia la sua cavalcata a metà degli anni 80, da solista assoluto, un tributo va ad Andrea e alle sue prime bottiglie millesimate 1994. Dei 14 ettari vitati di proprietà, solo due sono dedicati al timorasso. Le vigne sono impiantate su terreni particolarmente sciolti, crudi, con “tufi originari” (così li chiama Andrea) e posizionati a 250-300 metri sul livello del mare. L’approccio in vigna è moderatamente convenzionale, la mano in cantina attenta e leggera, il risultato nel bicchiere appagante e personale; un’ulteriore dimostrazione di come il timorasso riesca a dar vita ad interpretazioni singolari ma riconducibili ad una matrice comune. I vini di Mutti – come spesso accade fra i Massa-boys – sono vinificati in acciaio ed è prevista una lunga sosta sulle fecce prima dell’imbottigliamento, dopo travaso e lieve filtrazione. Questo “protocollo” produttivo permette alle componenti aromatiche di farsi spazio immediatamente, regalandoci vini complessi e sfaccettati sin dall’inizio. In particolare, il Castagnoli di Andrea ha un’arma in più ed è il buon prezzo. In enoteca, lo trovate sui 12 euro.
Castagnoli 2003 | E’ figlio di un’annata calda ma gioca perfettamente le sue carte. Il colore è ricco eppure non cede un passo, mostrandosi vivace e luminoso. Al naso apre su note di pietra focaia, idrocarburo, bergamotto e susina gialla matura. A fare da contrappunto alla brillantezza espositiva si fà strada una tenue nota d’evoluzione, che si traduce in un accenno di frutta secca e pasta di nocciole. In bocca è largo ma succulento. Da bere.
Castagnoli 2005 | Millesimo ottimo per i bianchi di questa zona. Il colore è giallo paglierino di bella intensità, con sfumature oro-verde. Il naso è esplosivo e raffinato: calcare, pietra bianca, cherosene, pesca, note di gelsomino e viola. La bocca è estremamente fresca, scattante, appuntita, ancora nervosa. Il tenore alcolico (oltre i 14 gradi) è completamente camuffato e non danneggia il sorso. Un vino a dir poco slanciato.
Castagnoli 2009 | La consapevolezza di avere a che fare con un’annata esplosiva fà da overture all’assaggio. Nel bicchiere il vino mostra immediatamente spessore. Il naso è ricco di frutto, quasi compresso al momento. Il timbro dei descrittori è appena sauvignoneggiante (il genoma delle due varietà coincide per il 20% uno studio basato sui marcatori molecolari evidenzia analogie con questa varietà) con ricordi di pesca bianca, note erbacee, melone bianco. La bocca, non priva di calore, è supportata dall’acidità e da un’ottima corrispondenza gusto olfattiva. Al momento, la roccia latita e la mineralità è schiacciata dalla polpa. Buono, addirittura facile, eppure inespresso. Da attendere.
57 Commenti
armando trecaffé
circa 13 anni fa - LinkNon t'offendere, Mauro, per la mancanza di commenti...e che i tuoi inteRventi sono semplicemenre perfetti... non n'è nulla da aggiungere...(almeno dicci se lo hai meSso in carta)... A presto, VISA card permettendo, Armando
Rispondiluigi fracchia
circa 13 anni fa - LinkMi associo ad Armando nel definire la tua scrittura esaustiva e perfettamente chiusa in sè (in senso positivo) ne avevo avuto la percezione già con il pezzo su Olek. Resto sempre in trepida attesa dei tuoi post. Meglio nessun commento e tanti che leggono avidamente o no?
Rispondivinogodi
circa 13 anni fa - Link...anch'io mi associo : straordinario , efficace , ficcante , esaustivo , divertente , appassionante ... e bellissimo , affascinante e e gran pezzo di gnocco... ....
Rispondivinogodi
circa 13 anni fa - Link...PS: forse sono abituato male , ma a me n'è mica che il Timorasso piaccia tanto , né come tipologia , né come "protocollo di produzione" . Che poi lo beva per scienza e conoscenza ...e perchè Luca Furlotti , il celeberrimo Bardamu di Porthosiana memoria , mi ha fatto 'na capa tanta con 'sto vino , è un altro paio di maniche...
RispondiNelle Nuvole
circa 13 anni fa - LinkCaro Mauro, mi associo anche io più che volentieri. Ho avuto la fortuna di incontrarti personalmente e di stupirmi per la tua giovane età. Da quello che scrivi pensavo che fossi più vecchio (é un complimento). Buon lavoro e stai tranquillo che, se siamo in pochi a commentare, ti leggiamo in tanti.
RispondiLes Caves de Pyrene
circa 13 anni fa - LinkMauro è vecchio dentro ; )
Rispondigian paolo
circa 13 anni fa - LinkBuonissimo vino e Andrea è veramente una persona gentile; ho visitato la sua cantina qualche anno fa e non solo il suo Timorasso mi colpì. Ottimo il suo Sauvignon e il Cortese con un rapporto qualità prezzo straordinario e buoni anche i suoi rossi...Il Maestro Walter ha veramente trainato una intera zona,faro per il Timorasso,Grande Walter. Ultima annotazione da contadino su Andrea Mutti; usava -e spero lo faccia ancora -trattori della New Holland...che invidia!! Se non ricordo male aveva un bellissimo cingolo nuovo ...lo chiederò a babbo Natale. ciao Gian Paolo
RispondiEnrico Nera
circa 13 anni fa - LinkC'è ben poco da commentare. Complimenti Mauro!
RispondiEnrico Nera
circa 13 anni fa - Link"Un polpettone anni novanta"...definizione data dall'autore di questo articolo, in un colloquio privato, ad uno dei miei vini preferiti in questo momento. Grande Mauro! :D
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - LinkMa che ti stai scolando Enrico? Vogliamo sapere....A3C
RispondiEnrico Nera
circa 13 anni fa - LinkHarmonium - Firriato - Nero d'Avola 100%
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - LinkAllora T aspetto per scolarci un SYRAH di Planeta 2004 ke ho in cantina... per certi vini C vuole la compagnia giusta...
RispondiEnrico Nera
circa 13 anni fa - LinkA proposito di Planeta: mi è stato consigliato di bere il Santa Cecilia 2008...dedichiamo una serata all'azienda siciliana!
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - LinkPossiamo prendere qualcosa da Giacomo... lui li conosce bene magari ha anche più prodotti... io ho solo quella in cantina..tu ne hai qualcuna?
RispondiManilo
circa 13 anni fa - LinkOttimo si può dire, comunque già assaggiato, se serve aiuto io ci stò.
RispondiManilo
circa 13 anni fa - Linkparlavo del Nero d'Avola di Firriato @ Armando non ti scordar di me, domani vado all'Amiata sto vicino Seggiano, ti prendo qualcosa per quando ci vediamo? Ricordami la cantina mandami un e-mail.
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - LinkDevi assolutamente andare da: IL CASINO, Località Podere il Casino 58038 Seggiano Grosseto. www.podereilcasino.net
RispondiManilo
circa 13 anni fa - LinkTi prendo il Montecucco?
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - LinkTi ringrazio Manlio, basta qualche boccia del Casino, magari beviamo un Montecucco insieme a Cerveteri...
RispondiMassimiliano Montes
circa 13 anni fa - LinkI colloqui privati non si rivelano ;-) Però sono pienamente d'accordo con Mauro: "polpettone anni '90" è una definizione strepitosa! :-) Diciamo, con un eufemismo, che l'Harmonium, come i vini di casa Firriato in genere, non sono i miei preferiti. Se vuoi un nero d'avola prova quello di Nino Barraco o qualche buon Eloro DOC (tipo Sciavè di Riofavara). Saluti, Max
RispondiMauro Mattei
circa 13 anni fa - LinkLo so che siamo off-topic, però se parliamo di Nero d'Avola in zona classica non si può evitare di citare - fra i non convenzionali - il Terra delle Sirene di Zenner. E qua chiudo la parentesi sicula :D
RispondiManilo
circa 13 anni fa - LinkDetto ciò ed anche io chiudo, quando scende Armando o andiamo da Enrico, organizziamo na degusta Siciliana, Montes te devi portare la materia prima (:- . Armando questa non la sai Doc Barbera nel Sannio se indovini la cantina te la scoli.
Rispondizakk
circa 13 anni fa - Linkantica masseria venditti?
RispondiManilo
circa 13 anni fa - LinkNo zakk
RispondiMassimiliano Montes
circa 13 anni fa - LinkNon conosco e proverò al più presto! Ma hai cambiato di nuovo foto...? Che serio, professionale, mi intimidisci... :-) Se ad agosto vieni in Sicilia fatti sentire
Rispondivinogodi
circa 13 anni fa - Link...Gulfi niente ?...
Rispondizakk
circa 13 anni fa - Linkgulfi molto buono, ma zenner e barraco sono di un altro pianeta. Poi quest'anno al vinitaly ne ho scovato un altro, ma devo andare a riprendere gli appunti perchè non ricordo il nome. zakk
RispondiMassimiliano Montes
circa 13 anni fa - LinkA me non piace. Ma quì subentra il gusto personale.
Rispondigianpaolo paglia
circa 13 anni fa - Link@Mauro. Che vuol dire che il genoma del Sauvignon e del Timorasso coincidono al 20%? A spanne direi che quasi sicuramente coincidono del 99.9 % (se consideri che uomo e scimpanze' hanno corca il 95% di genoma uguale).
RispondiEnrico Nera
circa 13 anni fa - Link98,77% (uomo/scimpanzé)....per la precisione! :D
Rispondiluigi fracchia
circa 13 anni fa - Linkcapisco tante cose adesso...
RispondiMauro Mattei
circa 13 anni fa - LinkCiao Gianpaolo, ti allego un interessante stralcio dell'intervista rilasciata da Walter Massa nel 2005 a Patrizia Bianco. Gli stessi dati me li ha confermati telefonicamente Andrea Mutti "Nel frattempo il professor Attilio Scienza dell'Università di Milano si interessava al Timorasso grazie a Elisa Semino, all'epoca studentessa e oggi contitolare dell'Azienda La Colombera di Tortona, una delle maggiori aziende produttrici di Timorasso. Nella sua tesi di laurea ne studiarono il DNA determinando due elementi principali: l'unicità del vitigno e la presenza nel potenziale genetico del 5% di geni comuni con il Nebbiolo, del 2% dei geni in comune con il Vermentino ma soprattutto il 20% di geni in comune con il Sauvignon Blanc. Tutte queste caratteristiche insite nel vitigno rendono il vino particolarmente strutturato, profumato ed adatto ad essere invecchiato"
RispondiGiovanni Solaroli
circa 13 anni fa - LinkNon è per intromettermi, ma che cosa c'entra il fatto di avere dei geni comuni? Noi abbiamo il 98% dei geni in comune con lo scimpanzè eppure, a parte qualche eccezione d'obbligo, siamo un tantino diversi, non ti pare?. Ciò nulla toglie al valore del timorasso e di chi ecc.ecc.. Non mescoliamo le carte.
RispondiMauro Mattei
circa 13 anni fa - Linknon lo metto in dubbio, ma trovo che - a prescindere da analogie e incongruenze - queste siano informazioni curiose ed utili, o no?
RispondiGiovanni Solaroli
circa 13 anni fa - LinkPerdonami se non sono d'accordo, ma non pensi che possano essere fuorvianti? Io non ne vedo l'utilità, però sono disposto ad ascoltarti. E il solo fatto che siano curiose "finisce un pò a se stesso". N.B. Le analisi sostengono che per il 99,9% sono identico a G.Clooney, caffè compreso. Mia moglie però sostiene che conta solo quel 0,1% invisibile.
Rispondigianpaolo paglia
circa 13 anni fa - Linkti ho fatto andare un po' OT, effettivamente e' un po' un mio "viaggio" quello del DNA, ecc. Lo dico solo per chiarezza, quello stralcio che hai riportato tra virgolette da un punto di vista dell'analisi genetica e' senza senso, ovvero, le parole usate "unicita' del vitigno", "potenziale genetico" non si capisce a cosa si riferiscano, mentre le percentuali dei geni comuni ai vari vitigni non possono che riferirsi ai marcatori molecolari usati, e non ai "geni", a meno di non aver sequenziato tutto il DNA, stabilito quali sono i geni (come?), ecc. Sono sicuro che la causa e' solo un cattivo uso dei termini dovuto al passaparola ma che in origine le cose avessero un senso compiuto. Da quello che capisco si puo' pensare che hanno usato dei marcatori molecolari, e che il 20% di questi era in comune col Sauvignon, ma di sicuro il 99,99% del genoma e' comunque uguale. Scusate per la pedantica precisazione, probabilmente interessante solo per lo 0.00001% dei lettori :)
RispondiMauro Mattei
circa 13 anni fa - LinkSarebbe interessante coinvolgere nella discussione Elisa Semino de La Colombera, vediamo se con la potenza di feisbùk riesco ad agganciarla.. :D
RispondiFabio
circa 13 anni fa - LinkMauro ti piace darti martellate nelle palle. Era meglio se non la coinvolgevi.
RispondiLa Colombera
circa 13 anni fa - LinkPerfetto, Gianpaolo, in due parole hai spiegato tutta la confusione che di solito si crea utilizzando parole tipo DNA geni ecc...il nostro studio usa dei marcatori molecolari...
RispondiMauro Mattei
circa 13 anni fa - Link@Fabio: e per quale motivo? mi sembra un chiarimento dovuto, visto che lo studio a cui accennavamo è stato portato avanti da Elisa. Il misunderstanding riguarda la semplificazione nata da una conversazione orale e dei dati incompleti presenti in rete. Ringrazio Elisa Semino e Giampaolo Paglia per le precisazioni di ordine tecnico.
RispondiGiovanni Solaroli
circa 13 anni fa - Linkgiampaolo scusami anche tu, mica avevo visto che hai usato l'esempio dello scimpanzè qualche ora prima di me. Sembrerebbe un copia senza colla, ma è solo che l'architettura di questo blog fatta su botta e risposta o prendi e incassa non mi è ancora del tutto famigliare,non ho capito come funzionano i feed e non ho volgia di ri-leggermi sempre tutto. E poi forse anche perchè no, Villa Arzilla sta aprendomi le porte. p.s. mi sono fatto tutti i tuoi vini a lucamaronimaremmawineshire. ciao.
RispondiGianpaolo Paglia
circa 13 anni fa - Linknon c'ero a lucamaronimaremmawineshireshow, come ti e' sembrata? (sempre piu ot, sorry)
RispondiGiovanni Solaroli
circa 13 anni fa - LinkHo visto che non c'eri, e che al tuo posto c'era una gentile biondina. Ci siamo stati l'intero lunedì. In sintesi, che se no mi bannano: secondo me bella e funzionale location, poca gente, la degu di Maroni, a essere buoni, tirata via e (may be doesn't worth the expense)poco centrata sulle aziende presentate e poi, insomma, si deve parlare a braccio. Sui vini un flash: troppi IGT Toscana. Ciao.
Rispondialvaro pavan
circa 13 anni fa - LinkE se fosse il 1997 il più grande timorasso prodotto da Mutti? Saluti, Alvaro Pavan
RispondiMauro Mattei
circa 13 anni fa - Linksarebbe stato bello assaggiarlo, speriamo che in cantina Andrea ne conservi ancora qualcuna. Magari tentando la carta dell'incursione diretta... ;)
RispondiMauro Mattei
circa 13 anni fa - Link@Solaroli: ti rispondo qua sotto solo per motivi tecnici. Non penso che ci sia nulla di fuorviante a riportare dei dati, devo invece rammaricarmi del fatto che la miam di mappatura genetica, non corrisponda così profondamente con quella del suddetto mascellone Hollywoodiano. La mia coincide al 70% con Alvaro Vidali e per il 30% con Yul Brinner...
RispondiGiovanni Solaroli
circa 13 anni fa - LinkFacciamo un esempio, così tanto per chiaccherare. Riporto una tua degustazione (belle e chiare tra l'altro) ....il timbro dei descrittori è appena sauvignoneggiante (il genoma delle due varietà coincide per il 20%) con ricordi di pesca bianca..... Vedo già una schiera di neofiti che al banco d'assaggio del Timorasso diranno, scuotendo il bicchiere con aria saputa: "mmm,senti che naso, però mi sa che non è tutto timorasso, a me non mi fregano c'è del sauvignon blanc dentro". sai com'è,una volta piantato un seme quello germoglia.... Eccoti il senso del "fuorviante". At salut.
Rispondivinogodi
circa 13 anni fa - Link....effettivamente , c'è una straordinaria analogia fra lo Sterpi 2005 di Walter Massa con il Silex 2005 di Dagenau o , personalmente e alla cieca , ho trovato identità assoluta fra il Costa del Vento 2003 e l'Asteroide 2006 del povero e sognante Didier ... eh si , la genetica non si può discutere ...
RispondiMauro Mattei
circa 13 anni fa - LinkEvvabbè, meglio la censura allora. Comunque se non ci fossero state dell'analogie oggettive nel bicchiere non stavo di certo li a menarla. Se guardi nello storico dei miei assaggi non era stato mai azzardato questo parallelo varietale : http://www.intravino.com/vino/la-qualita-e-una-strada-in-salita-ma-quando-ti-chiami-vigne-marina-coppi/ . Eppoi, visto che per gli enomedioman (tanto cari al Vinogodi :) ) i descrittori del timorasso corrispondono con quelli del Riesling Renano, magari con lo spunto "genetico" movimentiamo un po' gli assaggi.
RispondiGiovanni Solaroli
circa 13 anni fa - LinkSeriamente, perchè non fai un post su come si possa ritrovare il dna nel bicchiere e su come poi tradurlo in descrittori affidabili?
RispondiMauro Mattei
circa 13 anni fa - Link..il tempo di comprarmi un gascromatografo e torno :D
RispondiPino Fuoco
circa 13 anni fa - Linkdavvero, interessantissimo.
RispondiFrancesco Amodeo
circa 13 anni fa - LinkMi è difficile inquadrare il varietale del sauvignon blanc, dal momento che l'espressività di questo vitigno risente tanto del territorio in cui viene coltivato. In genere i sauvignon del nord est Italia sembrano addirittura provenire da un vitigno diverso rispetto ai Sancerre, ad esempio. Quindi chiedo, quando parlate di varietale del sauvignon, che descrittori intendete? Quali sono i sauvignon che secondo voi esprimono maggiormente l'espressione del vitigno e in minor misura quella del territorio?
RispondiNelle Nuvole
circa 13 anni fa - LinkMauro Mattei, in occasione del tuo prossimo post, starò zittissima, lo leggerò e amerò in pieno silenzio. Non posso rischiare di farmi venire il mal di mare per seguire i commenti di chi, timoroso che il tuo scritto cadesse nell'indifferenza, é partito per la tangente con il Nero d'Avola e festini solo per pochi nei Casinò dell'Amiata. A seguire notizie imperdibili sul DNA di Clooney e Solarolo, mentre il povero Timorasso si perdeva per strada. Colpa sua, poteva scegliersi un nome meno biblico (Timorasso figlio di Sauvignono, cugino primo di Nebbiolo, cognato di Renano...)
RispondiGiovanni Solaroli
circa 13 anni fa - Linkcontrappasso
RispondiManilo
circa 13 anni fa - Linkhahahhaaaa,il Casino l'ho trovato ma non c'era nessuno, peccato. In compenso all'Aiuole da Ugo,dovresti conoscerlo dice che era amico del Veronelli, mi ha regalato un Brunello di Montalcino del 63 di una cantina che tu conosci bene, e non aggiungo nulla.
RispondiAlessandro Marra
circa 13 anni fa - LinkMi unisco ai complimenti. Bravo, Mauro. Bel pezzo! :)
Rispondi