Esclusivo sconto del 10% su Rolling Wine per i lettori di Intravino

Esclusivo sconto del 10% su Rolling Wine per i lettori di Intravino

di Intravino

Mai paghi di emozioni forti, abbiamo deciso di addentrarci nel mondo del vino naturale più talebano, guerrigliero e trascendente sia possibile trovare con Rolling Wine, giovane e-commerce esclusivamente di vini naturali iper-selezionati, ancora piccolo ma, come amano dire, “in rapida e anforatissima crescita”. Abbiamo trovato vini veri, vivi, selvaggi e senza compromessi: una selezione ampia, focalizzata come una spada laser vinnaturista e con prezzi veramente competitivi. Soli per i più barbarici amici intravinici Rolling ha deciso di regalare un codice sconto del 10% valido fino al 15 Gennaio 2018. Utilizzarlo è semplicissimo, basterà inserire il codice “VINIBANDITI” nell’apposito spazio nel carrello al momento dell’acquisto.

Avviso ai naviganti e mani avanti: i ragazzi di Rolling Wine sono un po’ i combattenti del vino naturale, i Rettiliani delle fecce e i Johnny Rotten delle fermentazioni blasfeme, mistici zozzoni adoranti all’altare delle macerazioni piu’esoteriche, indomiti combattenti per la liberazione dei bianchi dal fetido giallopaglierino quasi trasparente. E non parliamo qui di mode, ma di genuino credo vinoverista, continua esplorazione e apprendimento per trovare piccoli vignaioli artigianali veri, sinceri e appassionati. Vignaioli che sono tramite e cardine della sacra triade di vigneron, territorio e vitigno.

La selezione di Rolling è fatta con cuore, viscere e competenza, e troviamo sia nomi mitici e imprescindibili del panorama naturale che piccole chicche introvabili. Una selezione che non pretende di essere oggettiva o di piacere a tutti, che sa di essere imperfetta e perfettibile e che non si vergogna di essere schierata. Quindi solo vini da agricoltura biologica o biodinamica e che comunque esclude qualsiasi utilizzo di chimica di sintesi, fermentazioni spontanee con lieviti indigeni senza controlli invasivi della temperatura e senza coadiuvanti, additivi enologici o tecniche invasive. Vini che non sono né vogliono essere piacioni o ruffiani, ma espressione di terroir, uva e vignaiolo, con tutti i suoi pregi e difetti. Ciò non comporta pressapochismo nel lavoro in vigna e in cantina, ma il suo esatto contrario: senza scorciatoie chimiche ed enologiche è necessaria molta più arte e conoscenza agronomica ed enologica per dare alla luce grandi vini.

Una selezione che al tempo stesso nasce per avvicinare al mondo dei vini naturali anche chi non è ancora un adepto. Quindi vini esoterici e misteriosi dalle montagne più recondite della Georgia ma anche luminosi e beverini vini da merenda per tutti. E sempre con un occhio di riguardo ai prezzi nella speranza di riuscire a comunicare come il vino vero e vivo non debba essere un privilegio per pochi.

Curiosando tra i sentieri vinoveristi della selezione di Rolling ci imbattiamo in un grandissimo classico con il Vita 2015 di Massa Vecchia, malvasia di Candia in purezza dai mostri sacri della Maremma, una supernova di aromaticità prorompente e abbacinante, big bang di fiori di pesco, marzapane e lavanda fritta con salvia e acero.

Con il Sacava sulle Bucce 2016 di Sa Defenza troviamo una chicca nuovissima per veri intenditori. Ci spostiamo in Sardegna, dove a Donori i giovani fratelli Marchi zitti zitti quatti quatti ci sfornano una palla de foco nuragica di vermentino da un’altra dimensione. Un cinghiale incandescente di fico d’India al calvados, elicriso e composta di corbezzoli in una terra dove troppo spesso i Vermentino sono brutte copie di Sauvignon neozelandesi vestiti di arbre magique.

Rolling Wine per Intravino

Michele Lorenzetti, stimato esperto/druido di biodinamica e vignaiolo di soprannaturale talento, lavora la vigna Gattaia a 700m di altitudine al Mugello in mezzo ai boschi poco distante da Firenze. Sembra quasi Mosella con un tocco di Loira nello Chenin Blanc che ne esalta però la toscanità data la storia di questi vitigni nella Loira. Per farla breve, il Gattaia Bianco 2014 di Terre di Giotto è una lucente lama di mineralità abissale e finezza indescrivibile. Adatto ai palati più classicisti ma commovente anche per i vinnaturisti più assatanati.

Sulle dolci colline del Brda, il Collio Sloveno, Janko Stekar così come se niente fosse forgia vini mitologici così mitologici che Game of Thrones je spiccia casa. Lunghe comunioni con le bucce che non esitiamo a definire artistiche generano vini di incredibile complessità e commovente potenza. L’Indi 2011 di Kmetija Stekar è un blend di ribolla, friulano, chardonnay e un tocco di riesling che vi aprirà scorci verso altri mondi.

Ci spostamo in Abruzzo, Abruzzo verace e viscerale, dove i folli ragazzi di Cantina Indigeno stanno diventando così cult che se non vi sbrigate i loro vini dovrete andare a trovarli solo in Giappone. Lieviti indigeni come ancestrali guerrieri innescano fermentazioni arcaiche e, in questo Gas Bianco 2016 di Cantina Indigeno, ci regalano un trebbiano rifermentato di scintillante freschezza. Irruento e cinghialesco al naso, elettrizzante, succoso e pazzescamente dissetante al palato.

Chiudiamo con il vino Spartacus per eccellenza, il Bianchello Ribelle 2016 di Ca’ Sciampagne è così ribelle che in confronto James Dean pare Ciccio di Nonna Papera. Leonardo Cossi, che ama definirsi vignaiolo gravitazionale, da vita in una splendida tenuta poco distante da Urbino a un vino che finalmente nobilita e distilla il pieno potenziale del bianchello del Metauro. Niente vinelli sciacquettosi da (perdonateci la bestemmia) apericena, ma un colosso macerato 28gg sulle sacre bucce che splende di erbe officinali, chutney di cotogna alla salvia e pandolce affumicato.

Per questi e altre stelle comete vinoveriste non avete che da fiondarvi su Rolling Wine come se aveste un branco di lieviti selezionati mannari alle calcagna e utilizzare il codice sconto.

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