Ho letto tutte e 56 le etichette da 99 punti di Luca Maroni e ho avuto un mancamento
di Alessandro MorichettiÈ domenica mattina e mi sono preso la briga di aprire un link che avevo volutamente trascurato durante la settimana: 56 etichette da 99/100, il top per l’“Annuario dei Migliori Vini Italiani 2021” di Luca Maroni. Che se non erro, poi, nel sistema maroniano sarebbero proprio 99/99esimi e non centesimi, ma credo siano dettagli secondari.
Premessa: ci sono siti e pubblicazioni che non leggo per scelta ma si sa, cerchi di evitare il male e quello puntualmente viene a cercarti. Luca Maroni è un simpatico personaggio del mondo del vino, cura varie pubblicazioni e adotta un metodo di valutazione tutto suo, condito da un linguaggio perennemente a cavallo tra allucinazioni e sesso.
Fa sorridere ed è oggetto di battute ma il problema sono voti e valutazioni – che io trovo di scarsa o nulla affidabilità – spesso sbandierati da produttori compiaciuti.
Ora, io ho perso qualche secondo della mia vita ad aprire quel link e mi sono passato in rassegna tutti i nomi indicati. Ho scoperto che l’Abruzzo è insieme alla Toscana e al Piemonte tra le regioni più premiati ma, soprattutto, ho trovato tra i premiati dei nomi che nessuno da nessuna parte premia. Ho scoperto che Roberto Sarotto svetta imperioso e turgido tra i produttori piemontesi con ben 4 riconoscimenti, che scavano un abisso tra lui, Conterno, Gaja, Giacosa e tutti gli altri. I quali dubito mandino i campioni a Luca Maroni, e lo dubito fortissimamente. Pure Farnese Vini in Abruzzo fa la voce grossa con 3 riconoscimenti.
Gli spunti di riflessione potrebbero essere tanti ma la mia riflessione è solo una: non ho mai comprato un Annuario di Luca Maroni e non lo comprerò mai. Né ieri, né oggi, né mai.
Vi prego, leggete in religioso silenzio la lista sotto senza commentare. Grazie.
Focus – I vini da 99/100 dell’“Annuario dei Migliori Vini Italiani 2021” di Luca Maroni
Vini rossi
Barbian Rosso 2018 – Ariola Vigne e Vini
Conte Giangirolamo Gold 2016 – Tenute Girolamo
Enrico I° 2019 – Roberto Sarotto
Barbera d’Alba Elena La Luna 2018 – Roberto Sarotto
Barbaresco Gaia Principe 2017 – Roberto Sarotto
Firmae 2017 – Colline San Biagio
Piano Chiuso Primitivo di Manduria Riserva 2017 – Masca del Tacco
Roma Doc Rosso Edizione Limitata 2017 – Poggio Le Volpi
Edizione Cinque Autoctoni sa – Fantini – Farnese Vini
S.to Ippolito 2018 – Villa da Vinci – Cantine Leonardo da Vinci
Segreti 2018 – Nativ
Sessantanni Old Vines Primitivo di Manduria Dop 2017 – Cantine San Marzano
Lotto Unico Governo Uso Toscano Igt 2017 – Terrescure
Elettra Rosso Puglia Igp 2019 – Giordano Vini
Sole di Sesta 2017 – Cottanera
Povrömme 2018 – Il Molino di Rovescala
Versosera Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane 2018 – Velenosi
Il Morante Primitivo di Manduria 2018 – La Pruina Vini
Gran Appasso Primitivo Appassimento 2019 – Femar Vini
Janù Montepulciano d’Abruzzo 2017 – Jasci & Marchesani
Old World – Puglia Igt Appassimento 2018 – Provinco
Laccento Ruché di Castagnole Monferrato Docg 2019 – Montalbera – Terra del Ruché
Tosone Barrique 2019 – Tosone
Mezzatia Primitivo Negroamaro da uve leggermente appassite 2019 – EnoPartner Italia
Merum Barbera 2018 – Bellicoso
Uve Portate a Cesena Sangiovese Appassimento 2018 – 1502 Da Vinci in Romagna
Caravaggio Rosso 2018 – Cantine Romagnoli
Vecciano 2018 – Barbanera – Duca di Saragnano
Soliditas Limited Edition 2017 – Tenuta Romana
Atos Corte Medicea Toscana Rosso Igt 2016 – Bollina
Masso Antico Primitivo del Salento Igt da uve leggermente appassite 2019 – Schenk Italia
Cabernet Franc Poggioraso 2018 – Poggio argentiera
Cuvée 16 Rosso Vino d’Italia sa – Botter
Amaranta Montepulciano d’Abruzzo 2017- Tenuta Ulisse
10 Vendemmie Limited Edition sa – Tenuta Ulisse
Gigino Ottantesimo Anniversario 2016 – Barbanera – Duca di Saragnano
Curioso Grande Edizione 2016 – Gallovini
Vini Bianchi
Edda Bianco Salento Igp 2019 – Cantine San Marzano
Sesto 21 Sauvignon 2019 – Casata Mergè
Il Poggiarello Bianco Beatrice Quadri 2019 – Il Poggiarello
Caravaggio Bianco 2019 – Cantine Romagnoli
Thanks 2019 – Di Lenardo Vineyards
Edizione Bianco 2019 – Fantini – Farnese Vini
Vasia Vino Bianco d’Italia 2019 – Bollina
Piemonte Doc Chardonnay Puro 2019 – Roberto Sarotto
Donnaluce 2019 – Poggio Le Volpi
Tabano Bianco 2019 – Montecappone
Suadens Bianco 2019 – Nativ
Vecciano Bianco 2019 – Barbanera – Duca di Saragnano
Bianco 2019 – Tenuta Ulisse
Vini dolci
Pasithea Oro 2018 – Girlan
Ben Ryé 2018 – Donnafugata
Picolit Collio 2017 – Graunar
Vini Rosati
Janù Cerasuolo 2019 – Jasci & Marchesani
Calalenta Rosé 2019 – Fantini – Farnese Vini
Merlot Rosato 2019 – Tenuta Ulisse
Spumanti (nessun 99/100)
Marcello Millesimato sa – Ariola Vigne e Vini (97 punti)
Prosecco 18K Pure Gold Brut 2019 – Sensi (96 punti)
Arzanà Valdobbiadene Superiore Cartizze Docg sa – Astoria Vini (96 punti)
1868 Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Extra Dry sa – Carpenè Malvolti (96 punti)
Prosecco Biasiotto Millesimato Extra Dry 2019 – Biasiotto Vini e Spumanti (96 punti)
Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene Docg Extra Dry Millesimato 2019 – Bacio della Luna Spumanti (96 punti)
79 Commenti
emanuele bonati
circa 3 anni fa - LinkAl netto delle tue riserve, da inesperto mi chiedo: quindi tutte le bottiglie elencate sono da scartare? Oppure in un'altra classifica avrebbero semplicemente punteggi un po' più bassi, o molto più bassi? Così la scarsa affidabilità dei voti e dei criteri sembra un giudizio di scarsa qualità su tutti i vini in classifica – mia impressione, come si dice in questi casi...
RispondiATTILIO
circa 3 anni fa - LinkSi, scartali tutti e scarta anche le recensioni, si fa per dire, LM. Spazzatura
RispondiClaudio
circa 3 anni fa - Linkbè dai! almeno agli spumanti non ha dato nessuno 99/99 :-)
Rispondiandrea ferro
circa 3 anni fa - LinkSì bë carpenė malvolti .. anche all euro spin tra poco 😳
RispondiMaurizio
circa 3 anni fa - LinkTra l'altro diverse delle etichette premiate sono etichette fatte per conto terzi, neanche sono aziende vere...
RispondiShutaro Mendo
circa 3 anni fa - LinkVabbè, è sparare sulla Croce Rossa. Però, a sua discolpa, quando manda la richiesta di invio campioni per la guida il buon Maroni specifica i costi di recensione, che sono direttamente proporzionali ai voti che si prendono e alla rilevanza data all'azienda. La fortuna è che oramai le guide (italiane) non cambiano le vendite di una azienda come fino ad un quindicennio fa. Ed è sicuramente meglio. Però, d'altro canto, adesso le vendite le smuovono a volte gente improvvisata su Instagram o comunque in rete, e non so cosa sia peggio
RispondiAnulu
circa 3 anni fa - LinkHai proprio ragione "adesso le vendite le smuovono a volte gente improvvisata su Instagram o comunque in rete, e non so cosa sia peggio". ... compresi molti produttori abili nei social, ma meno in cantina.
RispondiLuciano Cescon
circa 3 anni fa - Linksono perfettamente daccordo
RispondiStefano
circa 3 anni fa - LinkSei un maestro del copia/incolla... pure da te stesso!
RispondiAlessandro Morichetti
circa 3 anni fa - LinkVolutamente ;-)
Rispondivinogodi
circa 3 anni fa - Link...Luca Maroni lo trovo "Dannunziano" ...
RispondiEb2323
circa 3 anni fa - LinkPersonalmente non ho mai bevuto nulla di Sarotto e credo che da oggi la mia curiosità di assaggiarlo sia definitivamente seppellita. Mi basta ricordare una degustazione di Montepulciano, dove al cospetto dei vari,Valentini,Pepe,Praesidium,Masciarelli etc.... era presente anche Tenuta Ulisse. Il ricordo è ancora pessimo in negativo ovviamente. Per me Luca Maroni ha l'utilità di un termometro che funziona al contrario. Quando un vino piace a lui nel 100% dei casi non piace a me.
RispondiMarco
circa 3 anni fa - LinkVerissimo. In fondo basta decodificare il critico e fare la relativa tara. Di Sarotto ho assaggiato una volta un suo barolo a 15.5 gradi... una caricatura, mi chiedo come abbia fatto a passare alle commissioni doc, visto che di tipico non aveva niente. Poi se non fosse stato un barolo, ma un vino igp del sud non sarebbe stato neppure malaccio anche se non di mio gusto.
RispondiEb2323
circa 3 anni fa - LinkBeh se sembrava un vino del sud sei già stato fortunato.... Il Montepulciano di tenuta Ulisse sembrava un cabernet di Concha y Toro....
RispondiStefano
circa 3 anni fa - Linkè d'Annunzio che era "maroniano"
RispondiMarco
circa 3 anni fa - LinkMi chiedevo come potesse risultare credibile Luca Maroni, con una lista del genere. Poi ho provato a cercare un buon numero dei vini di questa lista su VIvino: appaiono migliaia di voti ed una votazione media superiore a 4 stelle su 5 (cioé ottima). Poi uno va alle descrizioni, e legge di vini opulenti, very fruit forward, con residuo zuccherino, morbidissimi, spesso con uve appassite. Evidentemente c'è una significativa fascia di pubblico, probabilmente alle prime armi ma anche no, che apprezza e molto questi vini, e per i quali probabilmente scrive Luca Maroni. Chiaro che a me ed ai lettori di intravino quella lista fa sorridere, ma se prima la scartavo come una buffonata, adesso la guardo sotto luce diversa. Un po' come Trump: nessuno di quelli che conosco lo voterebbe mai, ma in america prende il 47% dei voti...
RispondiAlfredo
circa 3 anni fa - LinkHai perfettamente ragione. I vini premiati sembrano tutti uguali, sia bianchi che rossi. Praticamente si possono masticare. Poi mi è capitato di assaggiarne anche qualcuno che mi è piaciuto.
RispondiAlex
circa 3 anni fa - LinkAlcuni bisogna affettarli prima . .
RispondiGiacomo
circa 3 anni fa - LinkNon paragonare Maroni a Trump altrimenti ci mandano i marines.
RispondiStefano
circa 3 anni fa - LinkBravissimo, e gli addetti ai lavori che vendono all'estero invece guardano vivino e LM quando selezionano i vini. Pensa un po che scemo Luca e chi lo segue... Finché le cantine continueranno a fare i vini per sommelier e guide storiche, non devono lamentarsi che i vini se li bevono tra loro e non si vendono...
RispondiMR
circa 3 anni fa - Linkporco demonio...il Prosecco 18K Pure Gold Brut 2019
RispondiEb2323
circa 3 anni fa - LinkIn data 19 / 07/1999 ha assegnato 69/ 100( o 99esimi boh) al Barolo Monfortino 1990 di Giacomo Conterno. Basta questo. Ho avuto la fortuna di assaggiarlo più volte. Forse un giudizio un filo troppo severo.
RispondiMassimiliano
circa 3 anni fa - LinkIl commento di Marco sintetizza perfettamente la realtà. Le mosche bianche siamo noi, chi legge Intravino, quella piccola fetta di bevitori/consumatori che si appassiona ad aspetti del vino che al 95% (sono stato di manica larga...) della gente frega zero. Io non leggo, non leggerò mai l'Annoiario di Maroni ma là fuori c'è una moltitudine di persone che nel vino ricerca e desidera quello che lui promuove e propina. C'è un'audience, un pubblico che vuole questi vini e desidera che ci sia una guida adatta, quindi lui fa un prodotto uguale ai vini che premia: finto, artefatto, voluminoso, ingombrante ma sui risultati nulla da dire, ha vinto lui.
RispondiAndrea
circa 3 anni fa - LinkSbaglio o c'èuna buona rappresentanza di imbottigliatori? O negociant come li chiamano oltralpe?
RispondiAndrea Gori
circa 3 anni fa - Linkin effetti si ma credo sia voluta, a questo punto. Se ci pensi bene nessuna delle guide recensisce Sensi o Giordano vini e quindi lui si prende un settore vergine. Tra l'altro vini che la gente compra tutti i giorni alla GDO e quindi si sente gratificata che un vino che entra in guida è nel suo carrello.
RispondiEb2323
circa 3 anni fa - LinkInfatti non più tardi di una settimana fa,sugli scaffali del carrefour ho trovato un Chianti ( del quale non ricordo il nome della cantina)con il " famigerato " bollino 99 Maroni, che si attestava tra i 5/6 € di prezzo.
RispondiStefano
circa 3 anni fa - LinkAndrea, non sarebbe male parlare un giorno degli imbottigliatori nostrani: perché in Borgogna ve ne sono di eccelsi e da noi non se parla per nulla? Hanno il loro mercato? Io sarei curioso di provare i Giordano, se non spedissero insieme anche prodotti alimentari che - questi sì- non mi attirano per nulla. Tu da ristoratore hai mai provato ad imbottigliare per il vostro locale?
RispondiMassimo
circa 3 anni fa - LinkCiao Stefano,non farti del male,io lo consegnavo,sono prodotti specchietto per le allodole,confezioni regalo di bassa qualità,i vini anche peggio,li ho assaggiato e sono falsi come monete da 3 euro...meglio il Montepulciano La Cacciatora della GDO,se in offerta...
RispondiAlessandro
circa 3 anni fa - LinkConcordo con te, sarebbe ora che noi italiani ci togliessimo questa spocchia e questo aurea di grandi espeLorti, ci sono piccoli imbottigliatori che hanno prodotti ottimi, molto spesso più dei viticoltori che li forniscono. Hai detto bene, in tutta la Francia, non solo nella Borgogna ma anche nella Loira o nello Champagne ci sono imbottigliatori con prodotti eccelsi e non vengono guardati con il fumo negli occhi come in Italia.
RispondiAlessandro
circa 3 anni fa - LinkIn realtà basta che Sensi o Giordano vini spediscano i loro prodotti al Gambero Rosso piuttosto che a Veronelli e vengono recensiti anche loro. Ognuno ha i suoi approcci, preferisco di gran lunga gli esperti del Gambero Rosso che lavorano senza preconcetti. Qui in Emilia-Romagna esprimiamo dei grandi prodotti ma per alcuni degustatori, in quanto terra di cooperative, i nostri vini sono al massimo discreti.
RispondiM/M
circa 3 anni fa - LinkNon sono del tutto d'accordo che se un vino appare con punteggi alti su questa guida sia una ciofeca a prescindere. Neanche bollare come scarsi a prescindere certi (solitamente grandi) produttori trovo sia sbagliato, sopratutto senza almeno averli assaggiati (parlo in generale, magari l'autore e chi commenta li ha già assaggiati tutti). Poi è evidente, questa come tante altre guide, sono da anni (ma forse da sempre) pura pubblicità pagata, ma è altrettanto vero che muovono ben poco nel mercato.
RispondiMaurizio
circa 3 anni fa - LinkLa cosa ridicola non è il punteggio in sé, che può far sorridere ma non è sindacabile. Ciò che è rende tutto questo una vera e propria burla è che sono recensiti vini di gran lunga superiore con punteggi infimi per far risaltare ancora di più i punteggioni dei superpremiati. Sopra hanno fatto l'esempio di Monfortino, ma ci sono tante stroncature eccellenti contro esaltazione di vini dozzinali. Se recensisse solo i vini di un certo tipo ci sarebbe poco da dire, anzi potrebbe anche essere utile per alcuni consumatori, ma così è una presa in giro.
Rispondiluis
circa 3 anni fa - LinkScorrendo la lista mi sono fermato a Giordano Vini, più che sufficiente per farsi un'idea della tipologia di vini che sono stati premiati. Detto questo, per me, Luca Maroni ha rappresentato nel mondo del Vino ciò che Chiara Ferragni rappresenta oggi nel mondo del Fashion: un innovatore della comunicazione. Ho fatto i corsi AIS fra il '97 e il '99 e vi assicuro che all'epoca Maroni destava molta curiosità fra gli addetti ai lavori e il suo metodo di valutazione, personale finché vogliamo, si basava su criteri comprensibili ed immediati, con al centro il concetto di vino-frutto. Certo valutazioni pesanti come quella al Monfortino del '90 (me la ricordo anch'io) lasciavano perplessi; così come pareva incredibile che la guida fosse realizzata sulla base di decine di migliaia di assaggi fatti unicamente da Maroni stesso (roba da alcolismo all'ultimo stadio). Però devo dirvi che assistendo a delle sue degustazioni pubbliche ho sempre avuto l'impressione di una persona competente e, parlandoci di persona, tutt'altro che spocchiosa, nonostante l'aurea da santone. Maroni ha un suo metodo, un suo seguito e numerose aziende che si rivolgono a lui per farsi "sponsorizzare" e questo basta per giustificare la sua presenza nel mondo enologico. Io non compro le sue guide e non bevo i vini che lui recensisce, così come non sono interessato a ciò che promuove Chiara Ferragni, però entrambi sono nel loro ambito dei "geni".
Rispondivinogodi
circa 3 anni fa - Link...secondo me era altrettanto "genia" anche Wanna Marchi e il suo scioglipancia l'ho trovato miracoloso , al di sopra delle aspettative e di quanto prometteva. Ancora oggi ho addominali scolpiti pur mangiando come un bovino e bevendo come un cammello , con solo 2 confezioni di trattamento. Così come i vini di Giordano , che mia sorella ha comprato per un decennio con i quali facevamo gran festa durante le festività natalizie e pasquali pre covid . Inoltre , chi critica Maroni , lo fa solo per invidia e perchè ha le papille "turgide" a confronto di tanti degustatori dalle caliciformi e fongiformi flaccide ...
RispondiEb2323
circa 3 anni fa - LinkAnche io mi sono innamorato del vino negli anni 90 e confermo che Maroni sia sempre stato oggetto di studio anche da parte dei detrattori. È sempre stato molto coerente ed anche io lo reputo estremamente intelligente. Il punto è che si è volutamente preso una fetta di mercato che non voleva nessuno. Quella dei poco avvezzi alla qualità,delle emozioni immediate e semplici.Ho la ferma convinzione che la recensione su Monfortino 1990 sia solo una provocazione. Per affermarsi come personaggio controcorrente. Anche perché per dare una votazione simile ad un vino del genere bisogna avere il palato foderato di carta vetrata. Continuerà a cavalcare la sua onda,quella che si è creato e per questo non lo biasimo davvero. L'unica cosa che mi ha sempre stupito è che abbia collaborato con Veronelli.
Rispondimarcow
circa 3 anni fa - LinkHo trovato interessanti alcune parti degli ultimi 2 commenti, di Luis e Vinogodi. __ Dovrei meglio specificare il mio pensiero ma, per il momento, mi limito a questo.
Rispondimarcow
circa 3 anni fa - LinkEb2323, non avevo fatto in tempo a leggerlo. Ma inserisco anche lui. __ E poi ha nominato l'unico critico di cui mi fiderei ciecamente. Purtroppo non è più tra noi. Forse, chissà, Maroni era giovanissimo e, quindi, molto diverso da come è oggi.
RispondiGiammy
circa 3 anni fa - LinkOh qual gran vino (…). Incommensurabile nella potenza in dolcezza della confettica banana sua. Confettica giacchè di dolcezza esondante del pari della suadentissima glassa del confetto in Sulmona. Miracolo d’integrità enologica ossidativo/esecutiva; capolavoro assoluto di viticoltura cremosa, polposa di potenza e viscosità definitivamente, compiutamente imperiosa.....sembra di stare a cena con Agnolo Poliziano, Luigi Pulci, Ficino e Pico della Mirandola....che personaggio
RispondiEb2323
circa 3 anni fa - LinkSe mi permetti qui il livello è ancora superiore. Perché per l'invenzione della ruota sensoriale sinestetica scomoderei anche un Leonardo da vinci oppure Galileo Galilei.
Rispondivinogodi
circa 3 anni fa - Link...appunto , nella sua ampollosa enoretorica è dannunziano ... manco Andrea (Gori) in gran forma può lontanamente emularlo né avvicinarlo ...
RispondiFilippo Cecchi
circa 3 anni fa - LinkPerdonate la mia ignoranza: avevo bevuto il Ruchè di Castagnole Monferrato di Laccento. Mi era piaciuto molto e avevo trovato molto interessante il recupero del vecchio vitigno che mi ero chiesto perché ancora non avesse avuto riconoscimenti autorevoli. Ora che ci ha pensato Maroni... Dov'è il problema? Molti degli altri vini non li ho mai assaggiati ma provvederò... In fondo è a questo che servono i "riconoscimenti autorevoli". No?
Rispondihakluyt
circa 3 anni fa - LinkIl problema te lo spiego io: tutti i signori qui sopra non ritengono che Maroni sia in grado di esprimere un "riconoscimento autorevole" (come scrivi tu)...
RispondiEb2323
circa 3 anni fa - LinkPersonalmente non metto in discussione l'autorevolezza, bensì l'obiettività. Se dovessi spostare il paragone in ambito musicale (potremmo fare 100 altri esempi)e come se io che amo i Velvet Underground e detesto i Queen non rendessi a quest'ultimi i giusti meriti che hanno in ambito musicale. Lo soggettività tocca sempre la sfera della valutazione oggettiva. Il punto è che un critico che si definisce tale deve mettere da parte il " talebanesimo "( non so nemmeno se esista il termine ma visto l'argomento trattato passatemelo) e guidare il fruitore ultimo verso la sua scelta. Maroni è discutibile da questo punto di vista. Tutto qui.
RispondiEddie
circa 1 anno fa - LinkNon darai mica retta a sti 4 enofrustrati, vissuti misurandoselo a chi ce l ha più costoso, presenzialisti su tutti i forum enoici con le loro litanie che apprezzano solo tra di loro, e poi di spalle chissà quante se ne diranno.Giudicano Maroni ma chiariscono all istante che non apriranno mai una sua guida, li trovo pittoreschi e nulla di più. Maroni valuta vini che non rientrano tra i miei preferiti ma da lì a ritenerlo un incapace ne passa.
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 3 anni fa - LinkNo, non confondiamo l'oro con l'ottone. D'Annunzio era un genio, il buon Maroni è un signore distinto che sa tenere la penna in mano (questo è indiscutibile) e cerca di pagarsi pranzo e cena senza lavorare. Nulla più.
Rispondivinogodi
circa 3 anni fa - Link... i suoi estimatori lo chiamano "Il Vate" , un altro elemento che li accomuna ... comunque , nel pagarsi la pagnotta con la critica enologica o , soprattutto , sul web , mi sembra in ottima compagnia ... gli enoinfluencers stanno nascendo come funghi , con linguaggio basico e diretto , conoscenza prossima allo zero ma grandissima capacità comunicativa ... mica scemi...
RispondiLuciano Cescon
circa 3 anni fa - LinkConcordo con alcuni commenti che il buon Luca ha la manica larghissima con chi gli fa più comodo ( e non vorrei essere venale). Ho avuto la fortuna di assaggaire parecchi dei vini dell'elenco e obbiettivamente ad alcuni ( pochi in realtà) sono arrivato a dare 93/95 punti. Mi stupisce soprattutto il punteggio dei Prosecchi e soprattutto quello dato al Marcello Millesimato.
RispondiGiammy
circa 3 anni fa - LinkDichiarazione di Luca Maroni alla puntata "In vino veritas" di Report : "E poi c’è la guida di Luca Maroni, analista sensoriale, imprenditore e consulente. “Cosa significa la mia consulenza? - spiega - Nello sviluppare le capacità sensoriale degli enologi, per far si che i vini che propongono al pubblico siano analiticamente, quindi sensorialmente più piacevoli. Do le cose che so: do know-how. Però poi li giudica e gli fa vincere anche i premi? - chiede Iovine. “questo è logico - risponde Maroni - è come se lei va da un medico che le dispone una cura: se dopo dieci giorni il dottore la visita e la trova curata, voglio dire, è l'utilità della consulenza”. E' molto logico anche capire quello che fa il signor Maroni, incassa l'utilita' della consulenza
RispondiPatrick Jane
circa 3 anni fa - LinkPerché, le altre guide non incassavano dalla pubblicità o dalle copie comprate per i clienti? Suvvia, tutto il mondo è paese
RispondiAlessandro
circa 3 anni fa - LinkIn realtà quando presenti un vino ad un concorso paghi, ed oltre a questo incassano anche dalle varie pubblicità, molto spesso di multinazionali della chimica enologica presenti nelle guide. Veronelli propone anche la quota associativa al Seminario Permanente che viene versata in base al fatturato....
RispondiGiacomo
circa 3 anni fa - Link+ SAROTTO - CONTERNO
RispondiNiki Seminara
circa 3 anni fa - LinkUn genio! (dell'altro mondo, altro rispetto al nostro). C'è perfino un vino di Botter! Io da buon vecchio venetaccio conosco benissimo le Cantine Botter. Avete presente quei vinelli che neanche sotto minaccia armata vi sognereste di ingurgitare in una notte di licantropi! Compliments a Luca per la sua diabolica coerenza: tutti i vini da NON assaggiare mai nella vita reale. Quella sognata forse.... E poi via, cos'è sto amore con sfumature sessuali per qualsivoglia vino pugliese basta che si chiami Primitivo? mah... Trauma infantile?
RispondiDamiano
circa 3 anni fa - LinkConoscendo pochissimo o nulla degli altri vini, sono andato dritto alla lista delle bolle. Da qui ho capito che io e LM non ci litigheremo MAI una bottiglia.
RispondiBarbun
circa 3 anni fa - LinkAvendo vissuto una vita tra le bottiglie posso assicurare che non esistono etichette immortali... spesso capita che alcune di grande fama non siano all'altezza delle recensioni e altre beccano il jolly con una produzione,magari limitata all'annata,che nulla hanno da invidiare alle sorelle più famose... anche il concetto di voler classificare il "marchio di fabbrica" come insindacabile giudizio è piuttosto arcaica e in una produzione importante come quella italiana sarebbe da sostituire con un più placido "consiglio per gli acquisti", un de gustibus... Personalmente sono anni che vado alla ricerca di aziende poco conosciute per capire come le nostre cantine si evolvono nel territorio e mi capita che nella miriade di pressappochismo di alcune zone DOCG si trovano gemme preziose
Rispondiwinexciting
circa 3 anni fa - LinkI veri influencers dei mondo dei vini pregiati sono i grandi collezionisti come Rodenstock, Rudd, Chasseuil etc che determinano il mercato che conta. Discorso diverso per tutto il resto dove ad oggi gioca un ruolo fondamentale essere bravi nell’online piuttosto che affidarsi a bravi influencers intenditori..chiaramente per il consumatore medio il giudizio di un critico internazionale ha sempre il suo perché al fine dell’acquisto. Tutto è guidato dagli interessi..fateci caso, come mai negli ultimi 2 anni i critici più famosi hanno iniziato a dispensare 100/100 ai vari Brunello ? C’era la necessità di dare maggior risalto ad un territorio..
RispondiMarcello Sensi
circa 3 anni fa - LinkScusate, ma il fatto stesso di dedicare il nostro prezioso tempo e le nostre attenzioni a questo "cantore del nulla" finisce con il legittimarlo e - finanche - con il gratificarlo. Credo sarebbe piu' opportuno ostentare indifferenza ed archiviare il tutto con un sogghigno.
RispondiSancho P
circa 3 anni fa - LinkUn bravissimo organizzatore di eventi. Molto amato dalle signore della Roma bene, quelle che per capirci quando sei assorto al banco degustazione e stai parlando con il produttore, passano e ti ammorbano con una scia di profumo che manda in manicomio l'analisi sensoriale. E vorresti solo bestemmiare. In passato aveva il pallino per i vini siciliani, soprattutto per il Nero d'Avola (meglio se imbastardito con i vitigni internazionali). È stato tra i primi ad osannare l'Harmonium di Firriato(per lui miglior rosso d'Italia) ed il passito birichino di Calogero Mannino(rima non voluta). Il suo evergreen è quello di premiare le referenze più semplici a discapito dei vini più blasonati. Ricordo un 82/100 dato al Poggio al vento 99 di Col D'Orcia, mentre il chianti aziendale prese 86/100 se non ricordo male. Edoardo Virano, la prese a ridere. Ora vedo che si è spostato verso la Puglia. In passato, molti produttori lo prendevano sul serio; il primo Ornellaia della mia vita ho avuto modo di assaggiarlo ad un suo evento. Oggi non se l'abbia a male, se lo filano in pochi.
RispondiFabio
circa 3 anni fa - LinkIl primo Maroni è stato un disvelatore e un demolitore dell'accademia... "un vino per essere eccellente non deve far altro che essere gradevole in una parola buono ! " il secondo Maroni ha fatto un salto quantico è diventato dada ...
RispondiIvano Mostosi
circa 3 anni fa - LinkLuca fuoriclasse del vino spanna
Rispondimarcow
circa 3 anni fa - LinkMarcello Sensi 17 novembre 2020 "Scusate, ma il fatto stesso di dedicare il nostro prezioso tempo e le nostre attenzioni a questo “cantore del nulla” finisce con il legittimarlo e -- finanche -- con il gratificarlo. Credo sarebbe piu’ opportuno ostentare indifferenza ed archiviare il tutto con un sogghigno". __ Secondo me, invece, si è sviluppato un bel dibattito che va oltre Luca Maroni e ha toccato argomenti importanti del discorso intorno al vino. Si badi, anche quelli che hanno spezzato qualche lancia per Maroni, lo hanno criticato. Ma hanno avuto il merito di non buttare proprio tutto di Maroni. __ Tanto per essere più chiaro, non voglio nascondere i limiti di Luca Maroni, efficacemente evidenziati in molti commenti. __ Vi ho detto di chi mi fiderei ciecamente in fatto di critica enologica. Ma ora vorrei chiedere a voi: c'è qualche critico in Italia che vi ispiri una fiducia totale?
Rispondivinogodi
circa 3 anni fa - Link...si , la mia fiducia nella critica raggiunge vertici fideistici . Ormai ho abbandonato ogni senso critico personale e mi lascio guidare quasi come cieco con con il proprio cane ... guida...
RispondiFabio
circa 3 anni fa - LinkSecondo me, Maroni "illumina d'immenso" il triste panorama delle guide, focalizzandosi su quelle etichette che sono lussuriosamente EMOZIONE PURA, senza badare altri inutili parametri. Effettivamente, sarà capitato a chiunque di stappare una FAMOSISSIMA BOTTIGLIA PLURIPREMIATA e rimanerci "di sasso" per l'incomprensibile prezzo pagato per un'ombra de vin. Capita invece abitualmente di scoprire veri e propri "gioielli enologici" a prezzi onestissimi: secondo me Maroni insegue questo target, seppur autoridicolizzandosi con la sua prosa non-sense. IMHO, di vino a basso prezzo ma di gran qualità e di straordinaria capacità di emozionarci, ce n'è a bizzeffe. Servirebbe davvero una guida del genere, che oggi non c'è. Maroni però almeno ci prova, pur non riuscendo nell'arduo compito. Io non ho nè tempo nè voglia di fare una guida online dedicata ai VINI TOP low-cost, ma regolarmente mi emoziono a selezionarne a decine per la mia "cellar privè". E vi garantisco che di bottiglie stellari a meno di 15€ ce ne sono a bizzeffe, nel 99% dei casi senza aver nulla da invidiare a bottiglie dal costo 10x, 20x, 50x. A casa mia, le emozioni - quelle autentiche - sono avulse e totalmente decorrelate dal prezzo della bottiglia...
RispondiLittlewood
circa 3 anni fa - LinkX favore almeno UN nome di vino STELLARE a quel prezzo please o almeno quelli che TU ritieni stellari grazie....
RispondiUlisse
circa 3 anni fa - LinkRuit Hora di caccia al piano 2014, con le uve del Levia Gravia declassate per quell'anno, pagato meno di 15. Barolo boroli 2011 un anno fa all'iper di arese, pagato 14, ho preso 4 casse. Nobile di Montepulciano Icario 2010 trovato a poco meno di 11 online un paio d'anni fa... Di vini più reperibili il Carema Produttori etichetta nera negli anni giusti, Chianti Rufina I Domi dei Veroni, Vigna Pedale di Torrevento quasi tutti gli anni, Cavalchina Amedeo, Cambrugiano di Belisario, con la giusta offerta Vigna Cicogna di Benito Ferrara... Amormio la seconda Barbera di Antonio bellicoso a meno di 10... Posso andare avanti. Jancis Robinson dice che parlando di rapporto qualità prezzo pagare una bottiglia più di 25 dollari è inutile e lo si fa solo per soddisfare l'ego... Un po' provocatorio ma con un fondo di verità.
RispondiMaurizio
circa 3 anni fa - LinkQuesto commento, elaborato in un articolo, sarebbe molto interessante. Speriamo qualcuno tragga ispirazione.
Rispondivinogodi
circa 3 anni fa - Link...a casa mia , le emozioni sono direttamente proporzionali al prezzo della bottiglia. Soprattutto al momento della stappatura ...
RispondiAle
circa 2 anni fa - LinkEh beh si sono d’accordo ma bisogna capirne qualcosa.
Rispondimarco.w
circa 3 anni fa - Link"Anche" per questi, (ma non solo, anche per tutti gli altri) commenti, di Vinogodi e Fabio questo dibattito (e il relativo post di Alessandro M.) ha avuto un gran senso. Per me.
RispondiMarco Aurelio probo
circa 3 anni fa - LinkOdorator d'ogni sorta di spezie,scassinator di Santa Maria delle grazie noi eno-analfabeti ti diciamo grazie perché guru anal-ista sensoriale sempre austero ed autoreferenziale hai insegnato che bere un sorso di vino è come avere un rapporto .....
RispondiMassimo Schwarz
circa 3 anni fa - LinkMa cerca di scrivere meno sciocchezze e perlomeno in italiano.
RispondiMassimo Schwarz
circa 3 anni fa - LinkPurtroppo ho la vaga sensazione che la classifica sia "fortemente indirizzata" a scapito quindi di una qualsiasi attinenza con il reale valore delle etichette selezionate.
RispondiMarco De Mitri
circa 3 anni fa - LinkOld World – Puglia Igt Appassimento 2018 – Provinco. Hanno trovato tracce di vino nello zucchero!!!
RispondiMarco De Mitri
circa 3 anni fa - LinkOk amici di Intravino, Mi confesso!! Nel 2001, quando ancora 20enne il vino per me era bianco o rosso e muovevo i primi passi in questo mondo non sapevo praticamente da dove iniziare e comprai a occhi chiusi La piacevolezza del Vino... ovvero il metodo di degustazione Maroniano. Mi trovai in sintonia con il suo metodo ed iniziai a valutare il vino in base all'equilibrio, concetrazione ed integritá. Metodo che portai avanti per un paio di anni fin quando non iniziai ad assaggiare e valutare i vini in altro modo. Ho inizitao ad abbandonare il metodo LM quando i vini che valutava LM ricevevano punteggi altissimi e le mie valutazioni erano praticamente inverse alle sue. Alle porte del 2021 mi trovo dalla parte opposta . Non apro il suo sito da almeno 15 anni. Ne parlo comunque con un sorriso... quando il vino per me a 20 doveva avere dolcezza e concentrazione e sorrido ancora di piú quando ripenso che ieri ho gouduto per una boccia di Gattinara di Franchino e che sono in trepida attesa di ricevere porthos 37. E va bhé... ma dopo questa confessione Intravino che fá? mi banna? ;p
RispondiPatrick Jane
circa 3 anni fa - LinkGiusto, perché rinnegarlo? In un percorso analitico , è il punto di arrivo che conta. E attorno al 2000 anche Maroni aveva in lista dei signori vini.
RispondiMassimo Schwarz
circa 3 anni fa - LinkLuca Maroni con i suoi stratosferici punteggi mina la credibilità dell'intero settore enologico. Spero che all'estero neppure lo leggano.
Rispondithomas pennazzi
circa 3 anni fa - LinkIl motivo dell'esistenza (e della credibilità) di LM è semplicissimo: all'estero c'è un sacco di gente che si beve il suo calice di merlot (0,125) dopo cena in poltrona davanti alla TV. Il successo dei vini-frutto, fatti più o meno con una badilata di MCR pugliese è tutto qua. Poi, potete disquisire di ripasso, e di quel che volete: ma ricordatevi che se hanno aggiunto del merlot (fraudolento) pure ai vini toscani classici, è proprio perché il mercato lo vuole, bellezze mie! E Lui, lo sa benissimo.
RispondiSancho P
circa 3 anni fa - LinkMemorabili i 96/100 alla cantina viticoltori associati di Canicattì.
RispondiUlisse
circa 3 anni fa - LinkInvito i colleghi avvinazzati a non buttare il bambino (piccolo) con l'acqua sporca (molta). Il syrah di Cottanera è buono e la barbera Merum di Bellicoso buonissima... Non so come siano finiti lì in mezzo. Magari ce ne sono altri salvabili... Comunque thomas pennazzi centra in pieno, il mercato pare andare parecchio da quella parte, quindi possiamo stare qua a complimentarci tra noi per i nostri gusti fini ma è meglio farlo accettando la realtà. Cioè che per larga parte del mondo i cojoni siamo noi.
RispondiPaolo
circa 3 anni fa - LinkLa filosofia di Luca Maroni , condivisibile o no , va capita.. non puoi usare le sue scelte per andare a comprare un vino in enoteca. Premia da 30 anni i vini frutto , quindi spesso giovani , morbidi e con alcol equilibrato …. Spesso sono banali , ma merita rispetto … PS Primitivo di Manduria sessantanni e’ in altro “salvabile” ….
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