VinNaturismi | Vittorio Graziano e il territorio dietro un tappo a corona
di Mauro MatteiNel marasma di assaggi a Villa Favorita, qualcosa ti scalda il cuore. Solo a posteriori realizzo di aver ignorato Domaine Labet, Sebastian Riffault, Frank Cornelissen e molti altri. Superato il dramma, mi consolo: toglietemi tutto, ma non Vittorio Graziano. Aggirandomi tra i banchetti, con il neurone intorbidito dal gozzovigliare, la camicia giallo senape del nostro emilianissimo vigneron è stata un elemento catalizzante; in 5 minuti e 4 bicchieri ero li, stramazzato al suolo e rapito dalla personalità esplosiva di questo alfiere della tradizione modenese.
Vittorio Graziano tira dritto, non bada ai convenevoli ma intuisci subito l’appeal del vero imbonitore. Bastano tre parole per realizzare che uno scambio dialettico con lui sarà franco e sincero. È uno che parla diretto, non racconta bufale, non improvvisa ed arriva a versare nel bicchiere via (Emilia), verità e vita, combinando abilità e apparente improvvisazione. Vittorio Graziano fa saltare i tappi uno dopo l’altro e non rimane che assecondarlo. Sei lì a perderti fra vitigni senza nome e rifermentazioni ancestrali e ti domandi dove finisca il suo mondo e dove inizi il terroir.
E’ così che assaggiando il bianco a rifermentazione spontanea Ripa di Sopravento, non ti stupisci che vino e vigna siano composti da un melange di uve per tre quinti ignoto; incertezza ampelografica che non intacca il risultato finale – quanto mai preciso – oggettivato dalla presenza di bollicine fini, integrità e freschezza aromatica, acidità. Un’esperienza, non esagero. Bis immediato di emozioni con il semplice Smilzo, un rosato da grasparossa che vorresti ti accompagnasse durante ogni momento d’arsura. Anche qui la rifermentazione in bottiglia concede al vino il lusso e l’allegria di una carbonica da manuale e una bevibilità quasi dannosa. Una iattura, visti gli etilometri in giro.
Dopo l’avvio caratterizzato da un uno/due capace di stendere anche il più convinto degli astemi mi soffermo su un vino intrigante ma oggettivamente meno esplicito: il Tarbianaaz è un trebbiano modenese che rimane sulle bucce per tre settimane (versione edulcorata rispetto a quella classico-talebana che prolunga la macerazione pellicolare fino alla vigilia di Natale) e si presenta con un colore spesso e una bocca austera, segnata del tannino. Il tempo di incassare il colpo ed eccomi a gesticolare nuovamente di fronte all’incredibile Fontana dei Boschi (grasparossa rulez), un monumento al lambrusco, un vino inarrivabile se si pensa all tipologia, al senso gastronomico, alla riconducibilità territoriale.
19 Commenti
carolina
circa 13 anni fa - Linkl'è bon si! :)
RispondiJacopo Cossater
circa 13 anni fa - LinkSpettacolo. Vittorio Graziano è travolgente, e i suoi vini non sono da meno.
Rispondigian paolo
circa 13 anni fa - LinkE si il mio ex capo è veramente travolgente e i suoi vini veramente buoni ..ricordo un Sassoscuro 99 che tracannavo direttamente dalle barrique..che vino!!Se si combina qualcosa di buono in provincia di Modena lo si deve sopratutto a lui!!Andare a vedere i vigneti in via Lunga o in via Ossi per rendersene conto. Grande Vittorio! quasi tutte le cose che sò me le ha insegnate lui!!GP
RispondiMarco Lugli
circa 13 anni fa - LinkVero, ha dei bellissimi vigneti in ottime posizioni e condotti magistralmente. Il suo grasparossa è uno dei miei Lambruschi preferiti, ottimo anche il Sassoscuro (vino dai 1000 vitigni) a mio avviso meno riuscito il Tarbianaz con qualche difficoltà di realizzazione.
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Link"all’incredibile Fontana dei Boschi (grasparossa rulez), un monumento al lambrusco" monumento di che tipo commemorativo? celebrativo? artistico? funerario?
RispondiMauro Mattei
circa 13 anni fa - LinkCelebrativ-bevereccio, direi :)
RispondiNelle Nuvole
circa 13 anni fa - LinkAppena ti distrai un attimo, zacchete si torna a parlar di Lambrusco! Quasi quasi preferisco Ziliani che inzuppa il pane nel Brunello (o nel Prosecco) :)
RispondiMarco Lugli
circa 13 anni fa - LinkMa il Fontana dei Boschi ora è con tappo a corona? Prima usava il sughero.
RispondiMauro Mattei
circa 13 anni fa - LinkEffettivamente Fontana dei Boschi è l'unico con il tappo "convenzionale".
RispondiPaolo E Katia Babini
circa 13 anni fa - LinkAperta proprio ieri un "Fontana dei boschi". Con passatello in brodo e bollito ci stava proprio bene. Grande Graziano.
RispondiMirco Mariotti
circa 13 anni fa - LinkHai fatto pure il "Surbir"? ;-)
RispondiGabriele Succi
circa 13 anni fa - LinkStasera con i passatelli non utilizzati ieri per il pranzo con Kenray, aperto l'Albone di Gian Paolo. Per me n.1! :)
RispondiMirco Mariotti
circa 13 anni fa - LinkAhhh ma allora la "rete" si aggroviglia... ;-) Gabriele, non mi sono dimenticato dle tuo gentile invito, a breve passerò... A presto M.
Rispondimichele malavasi
circa 13 anni fa - LinkNon c'è un vino che che rispecchia così fedelmente il carattere dei suoi abitanti come il lambrusco, e non c'è produttore che impersoni così fedelmente il carattere dei suo vini come Vittorio Graziano. Andarlo a conoscere e passarci un pomeriggio insieme è stata una delle più belle visite in cantina fatte, finita come nella nostra tradizione emiliana a crescentine, parmigiano, crudo e naturalmente lambro.
RispondiEleutherius Grootjans
circa 13 anni fa - LinkBello il pezzo, grande Graziano, tremende le rinunce a Cornelissen, Riffault e Domaine Labet.
RispondiMauro Mattei
circa 13 anni fa - LinkBeh, a mia discolpa posso dire che con la Domaine Labet (padre e figlio) ho contatti "continuativi" e anche con Riffault, quindi il giro saltato ci stava pure :). Cornelissen poi è una vecchia conoscenza: http://www.intravino.com/vino/frank-cornelissen-il-vulcano-nel-bicchiere/ peccato però non aver potuto assaggiare le nuove annate. Se vi conforta posso dire che ho mandato in avanscoperta Morichetti :D
RispondiIl Guardiano del Faro
circa 13 anni fa - LinkCiao Mauro, ho rintracciato questo tuo recente post e ne approfitto per agganciarmici e ri-complimentarmi anche a mente sedimentata. Perdonate l'Ot , ma anche no, perché questo ragazzo che ho conosciuto ieri al suo posto di lavoro è veramente un ottimo sommelier. E' vero come mi dissero alcuni che parla tanto, ma ha il pregio di non dire mai minchiate e di non versarne nei bicchieri , aspetto che non darei così per scontato presso la corte di alcuni suoi colleghi anche più famosi. Quindi continua pure a raccontare il vino a tavola, qualcuno si annoierà ma tu insisti, ci sarà sempre qualcuno come me disposto ad ascoltare, anche per quattro ore ;-) gdf
RispondiMauro Mattei
circa 13 anni fa - LinkBeh, complimenti dal Guardiano del Faro non se ne ricevono tutti i giorni :) non mi resta che ringraziare. Noi l'impegno ce lo mettiamo tutto, speriamo di riuscire a fare sempre meglio.
Rispondivittorio
circa 12 anni fa - Linksiete fantastici. a parte qualke bsd...
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