In Russia il futuro del vino è Simple? Lo scopriamo al convegno di martedì 12 aprile al Vinitaly

In Russia il futuro del vino è Simple? Lo scopriamo al convegno di martedì 12 aprile al Vinitaly

di Intravino

Arriva Vinitaly e su ogni media si parla di vino: del suo ruolo di incredibile risorsa per il made in Italy nel mondo, e di come sia un portabandiera della nostra dolce vita. Tra i paesi più affascinati dalla nostra enogastronomia c’è da sempre la Russia, tanto da essere diventata una destinazione fondamentale per il nostro export, in grado di sviluppare anche un turismo di ritorno, verso le nostre località più chic (chiedetelo a tanti in Sardegna, Toscana, Veneto).

Questo almeno fino al 2014, anno in cui le crisi in Ucraina e Siria hanno significato crollo dei prezzi del petrolio, e debolezza della moneta nazionale russa, che ancora permane. Nel 2015 le cose sono andate anche peggio, coinvolgendo un settore chiave come l’import di vino italiano in Russia. Il mercato del vino sconta l’embargo sulle importazioni dei prodotti agroalimentari provenienti dal nostro paese, da sempre molto ricercati in Russia grazie anche al lavoro di importatori come Simple.

Simple da vent’anni ha cercato di costruire una vera “cultura del vino” in Russia, sviluppando il potenziale commerciale e valorizzando l’identità delle aziende produttrici, come la storica partnership con Castello Banfi dimostra. Una cultura del vino che ha portato anche ad un notevole afflusso di turisti russi nel nostro paese, bruscamente dimezzatosi negli ultimi anni così come è scesa la percentuale di vino importato sul totale del vino consumato nel paese.

Un calo che per le aziende italiane è stato vistoso ma non drammatico, grazie al lavoro di tanti operatori, consorzi e anche alla politica italiana che ha saputo mantenere rapporti nonostante l’embargo e il regime di isolamento cui la Russia è stata sottoposta. Ma che adesso deve farsi più organico, se si vuole tornare ai livelli di un tempo, e non perdere il fascino che abbiamo sui consumatori russi: questi, temporaneamente, si sono orientati verso produzioni locali più a buon mercato. Tuttavia lo scenario è positivo, perché oltre al fascino del prodotto italiano c’è la crescente volontà del Governo russo di sviluppare il consumo del vino, per contrastare l’eccesso di superalcolici.

Ecco perché in occasione della cinquantesima edizione di Vinitaly, il prossimo martedì 12 Aprile si terrà un importante convegno sul tema del mercato del vino in Russia. L’obiettivo del convegno è stimolare un confronto tra operatori del settore, basato sull’analisi dell’attuale andamento del mercato russo nel settore wine and spirits (qui alcune slides in anteprima), con un particolare focus sull’importazione di vino italiano in Russia, e una serie di riflessioni sulle prospettive future, con l’analisi approfondita delle strategie che negli ultimi anni hanno consentito di sviluppare il mercato per alcune aziende italiane (business case, best practices).

La partecipazione è libera per tutti, ma se volete essere sicuri di avere il vostro posto potete scrivere ad Alexandra Semenova all’indirizzo asemenova@simple.ru: ditegli che vi manda Intravino, ovvio!

Questi i dettagli del convegno:

«Vino in Russia: presente e futuro. Analisi e trends dell’import di vini e spirits»
Martedì 12 aprile 2016 ore 11.00 in Sala Vivaldi – PalaExpo, Piano 1
Per seguire il convegno live l’hashtag è #italianwinetorussia.

Il gruppo Simple è uno dei maggiori attori nel settore dei vini in Russia, nonché il leader di mercato nell’importazione di vini italiani e grappa. Al convegno interverranno i due fondatori del gruppo: Maxim Kashirin, CEO Simple Group e Anatoly Korneev,
vice-presidente del gruppo.
E se ve lo state chiedendo, sì, sono proprio quelli del famoso video.

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12 Commenti

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Vittorio

circa 8 anni fa - Link

L'embargo dei prodotti italiani è terminato quindi?

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Andrea Gori

circa 8 anni fa - Link

l'embargo non ha mai riguardato il vino ma tanti altri prodotti agroalimentari italiani. Ma il vino è stato coinvolto in ogni caso tra accise, controlli aumentati e complicazioni doganali e in generale ha risentito del conflitto ideologico e politico tra Russia e UE. Putin ha detto che fino almeno fino a giugno 2016 le condizioni rimangono queste e non è escluso che proseguano. Ci racconteranno di più al Convegno!

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vinogodi

circa 8 anni fa - Link

...il filmato è apparentemente di un trash terribile (dico quelle delle femmine discinte sponsor simple) ma tanto, tanto efficace. D'altronde , per attrarre interesse meglio un filmato del genere che una performance di qualche campione del mondo di sommelier che indovina (?) una batteria di vini alla cieca ... perché tira più un pelo ...ecc , ecc...

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Sergio

circa 8 anni fa - Link

mah, spero che il vino sia più genuino e autentico delle carni esposte...: pregevoli, ma un po' "spinte" dalla tecnologia nelle parti alte, secondo me

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vinogodi

circa 8 anni fa - Link

...dici che sono poco Bio ?

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Andrea Gori

circa 8 anni fa - Link

ragazzi, non uscite dal topic! ;-)

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Sergio

circa 8 anni fa - Link

verissimo, scusa, ma era maschilisticamente troppo più forte di me! invece il tema del mercato russo è fondamentale, ovviamente non solo per il vino: è una platea con ottime potenzialità di spesa

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il farmacista goloso

circa 8 anni fa - Link

Temo che la loro potenzialità di spesa si esaurisca nell'acqua-vite e non nel vino: nonostante "il fascino del prodotto italiano" con cui si tenta di ammaliare il cliente slavo ;). Nelle Russie hanno terribili problemi di alcolismo, non certo per i bottiglioni di rosso romagnolo.

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Svetlana

circa 8 anni fa - Link

Credo che uno sa tutto sul mercato russo e problematiche non deve leggere questo Topic e sicuramente non deve attendere il convegno.

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Andrea Gori

circa 8 anni fa - Link

Non si sa mai, Svetlana! Qualcosa di interessante può sempre venire fuori, per tutti...

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nicolay

circa 8 anni fa - Link

Embargo,non c e mai stato solo view posso directory che la simple pretende vino a pochi soldi e di qualita,poi voglianno per la chronically che paga la cantina il trasporto e lo sdoganamento e via via cosi,come later maggiorparte dei distribbuttori russi, sono peggio dei cinesi.

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nicolay

circa 8 anni fa - Link

P.S DIMENTICAVO TUTTI I METTINGHAM FATTI IN RUSSIA NON SERVONO NIENTE,I DISTRIBUTTORI RUSSI MANDANO LORO I LORO MANAGER PER ITALIA A CERCARE VINO CHE FA SCHIFO NON BEVIBILE,TIPO VINO SOLO DA CUCINARE I PIATTI E POI GLI FANNO PASSARE PER VINI PREGIATI.

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