Le oche, San Francesco e il Sagrantino | I vini contadini (e biodinamici) di Roberto di Filippo
di Andrea GoriL’accoglienza del paesaggio riempie il cuore: Assisi in lontananza si staglia sul monte, le oche passeggiano tra i filari beccando l’erba attorno alle viti, e i carnosi chicchi di Sagrantino penzolano dai tralci. Un quadro che aiuta a capire il pragmatismo “bio” di Roberto Di Filippo e il suo concetto di vino contadino, quotidiano, adattato ai nostri tempi. Intravino era rimasto, eoni fa, alla querelle circa l’Eccellenza all’Espresso col duello Romanelli-Rizzari. Finalmente siamo andati di persona, per conoscere, tra molti assaggi, quale sia la cifra stilistica di Roberto: nativo di Salerno da famiglia di coltivatori, ma che decise di tentare miglior fortuna qui in Umbria nella terra sacra di San Francesco e del Sagrantino. All’epoca ( sono passate 26 vendemmie da allora) non prometteva le meraviglie di cui è stato capace. E infatti per Roberto il Sagrantino è importante e fondamentale, ma è solo una chicca all’interno di una produzione che spazia dall’IGT in bag in box ai molti DOC Colli Martani, per arrivare a diverse versioni di Grechetto, il bianco con il tannino, e ai rossi “quotidiani” a prevalenza sangiovese, e infine gli unici due vini in Italia con la cornetta, uva rossa autoctona storica vinificata passita a dare la Vernaccia di Cannara.
A tutto questo si aggiunge la linea biodinamica Plani Arche, che ripropone da vigneti diversi il Grechetto, il Rosso di Montefalco, il Sagrantino secco e passito e appunto la Vernaccia rossa. Le uve di tutta l’azienda sono certificate biologiche, cantina moderna ma con lavorazione molto tradizionale con fermentazione in cemento poi acciaio o legno (grande) a seconda delle tipologie. Sui bianchi, qualche lavorazione in legno e macerazione per i Grechetto più importanti per ammorbidire la componente tannica.
Grechetto DOC Colli Martani Di Filippo 2010. Camomilla e fiori gialli freschi: curioso, bel respiro, bocca pulita fresca con finale tra pompelmo maturo e pesca croccante, sapidità interessante. 81
Grechetto Plani Arche 2009 biodinamico. Naso pulito, nitido di camomilla e ginestra, fiori arancio, zafferano, bocca dalla piacevole acidità, appuntito, equilibrio notevole nel bel finale sassoso e speziato. 84
Grechetto Sassi d’Arenaria Colli Martani 2010. Macerazione e selezione: minerale gessoso, miele di erica, fiori bianchi tiglio e gelsomino, concentrazione. Il terreno arenario dà notevole struttura, bocca con tannino avvertibile e mineralità notevole, bella prova. 87
Properzio Colli Martani Rosso Riserva 2007. Bel colore e naso moderno ma niente barrique (governo alla Toscana), esuberante e diretto, allegro, bocca con vigore ed eleganza, grande beva e corpo giusto. 86
Rosso di Montefalco 2009 Di Filippo. Sangiovese sagrantino e barbera , solo acciaio, ciliegia e viola piene e mature, bocca vinosa e fresca, finale speziato leggero con sagrantino che fa capolino con spezia alloro e pepe; vino quotidiano, buon rapporto qualità prezzo ma poche pretese. 78
Rosso di Montefalco 2009 Plani Arche. Vigneti diversi ma sempre sangiovese, sagrantino e barbera; un anno di legno, profumi di durone e prugna, lieve sottobosco e ginepro, noce moscata, bocca dalla bella acidità, tannini vivaci e da grande beva, grande vitalità ed impeto giovanile. 85
Sagrantino di Montefalco 2007 Di Filippo. Un mondo a parte: note di macis e pepe nero, more in confettura, talco, cassis (tanto), humus, anice, sottobosco. Bella bocca, tannino proverbiale non ancora in palla ma di fattura alta e fine, 15-16% d’alcol ma la struttura resiste e lo rende importante e allo stesso tempo piacevole, evolve in continuazione nel bicchiere e chissà come sarà tra 10 anni. Nel dubbio 94
Sagrantino Plani Arche 2005. Tornano le note di macis, mallo di noce in un naso ricchissimo con frutta carica decisa e mentolata, bocca mineralissima appena terrosa e sanguigna, ma tipico, con in più lampone fresco: impressiona per un 2005 con il suo finale croccante e dritto, il tannino bello aggressivo probabilmente fissato così e destinano a non evolversi oltre, boom! 93 (ma il sagrantino vi deve piacere parecchio)
Vernaccia di Cannara 2009. Vino dolce tradizionale da uva cornetta autoctona, veniva fatto ogni anno a fine settembre ma si beveva a Pasqua, profuma di uva passa, oliva e peperoncino, amarena, torta di fichi neri, bocca ricca con tannino vispo e graffiante. 88
Vernaccia di Cannara Plani Arche 2009. Minerale e tostato, oliva e mirtillo, finocchio selvatico, episperma di castagna, sottobosco, bocca sontuosa con tannino notevole e tenuto a bada dalla struttura complessiva, grande vino e personalità, da usare su arrosti e carni nonché formaggi, difficile addomesticarla su dolci. 91
Passito Sagrantino Montefalco Di Filippo 2006. Frutta sotto spirito intensa, cardamomo vaniglia e tabacco, mirto, eucalipto; bocca stupenda, sagrantino al cubo, finale glorioso, seducente, balsamico: torna l’eucalipto, pare un Recioto della Valpolicella d’altri tempi. 94
Passito Sagrantino di Montefalco Plani Arche 2006. Intenso ricco e sfaccettato, maschile e poco dolce al naso, lavico e impenetrabile, bocca personale dove la dolcezza ritorna nei profumi, anche in questo caso grande da abbinamento su salato e arrosti. 90
Finiti gli assaggi, ai quali andrebbe aggiunta la linea più beverina, si resta impressionati per la qualità complessiva, oltretutto offerta a prezzi molto abbordabili, dove solo i Sagrantino vanno oltre i 15 Euro franco cantina. Vini genuini tutti dotati del proprio carattere, molto poco addomesticati, naturali ma estremamente puliti e precisi. La linea biodinamica non è superiore o inferiore alla biologica, semmai è diversa per acidità ed equilibrio dei vini con la biodinamica che aumenta la componente minerale sacrificando a volte il frutto e l’immediatezza. In bocca è soprattutto la dolcezza che ne risente, con vini biodinamici più secchi e spesso un poco più aggressivi, mentre la linea Di Filippo è carnosa e spesso più completa di spezie di frutta e anche di sapidità. Pragmatismo, ricerche e sperimentazione continua, coraggio senza incoscienza e una coppia di giovani enologi con il senso del territorio oltre alla presenza fissa di Roberto in campo ne fanno una delle realtà più interessanti dell’Umbria.
2 Commenti
Montosoli
circa 12 anni fa - LinkGrazie per il consiglio.....li assageremo al Vinitaly Quale e il prodotto che ha sorpreso di piu per qualita/prezzo ?
RispondiAndrea Gori
circa 12 anni fa - Linksicuramente i Grechetto e il Rosso di Montefalco Plani Arche ma in definitiva anche il Sagrantino Di filippo è grandioso
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