Vini orizzontali e vini verticali

Vini orizzontali e vini verticali

di Stefano Senini

Rispetto alle quasi infinite coppie di antinomie che si possono produrre nella classificazione dei vini, sempre più mi trovo a confrontarmi con vini che mi sento di catalogare come orizzontali o come verticali.

La differenza è facilmente intuibile: orizzontali sono i vini morbidi, che si distendono larghi al palato, dotati di persistenze; verticale è invece un vino tendenzialmente più fresco e acido, nervoso, che entra in bocca dritto dritto. Il pubblico di riferimento al momento sembra ben definito: bevitori tradizionali e un po’ old style per gli orizzontali, enoappassionati à la page per i verticali.

Attenzione però: non voglio qui sostenere la prevalenza del verticale sull’orizzontale, perché entrambe le tipologie hanno le loro ragioni, soprattutto se consideriamo l’abbinamento con il cibo; orizzontale non è poi per forza sinonimo di piatto, monocorde, né verticale di profondo o complesso. Inoltre, quante volte vediamo bottiglie di moda, tutte giocate sulle acidità taglienti, che rimangono mezze piene sulle tavole, mentre rassicuranti fruttatoni – purché ben fatti – finiscono in un attimo?

Il dualismo mi è apparso lampante più del solito alla tavola di un ristorante di pesce della costa toscana, assaggiando due Vermentino della zona della medesima annata e tipologia (affinati in acciaio), anche se provenienti da terreni con suoli diversi.

Sada, Vermentino 2021 Toscana IGT
Tra i due è l’orizzontale, sin dal colore, di un giallo che vira verso l’oro; il naso è leggermente erbaceo, con note decise, ma delicate, di frutta tropicale (litchi); in bocca, è ampio e molto persistente, un po’ piacione, ideale per paste all’uovo o gnocchi con sughi di pesce (88).

Sada

La Fralluca, Filemone 2021 Costa Toscana Vermentino
È invece il verticale, di un giallo paglierino vivace e naso più marcatamente di erbe aromatiche, quasi balsamico. Nonostante i 13.5° in bocca scorre piacevolissimo, soprattutto se accompagna dei classicissimi spaghetti alle vongole (89).

Vermentino

Bella coppia, non così immediata la scelta. La ricerca del punto di equilibro è affare assai complicato e se ne potrebbe parlare a lungo.

[Foto cover]

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Stefano Senini

Laureato in lettere classiche, diplomato sommelier da ormai trent’anni, è stato un critico gastronomico professionista (sì, di quelli seri che girano in incognito), responsabile del Liceo all’interno del carcere di Porto Azzurro sull’Elba e oggi felicemente insegnante in un Liceo nella provincia di Brescia. Non ha uno smartphone né peli sulla lingua ma tanta esperienza.

8 Commenti

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Mattia Grazioli

circa 10 mesi fa - Link

Interpretare le annate calde non è cosa banale; se c’è solo il caldo, è un salvataggio in corner, se c’è anche grandine e zero acqua, è un recupero di quelli che 9 su 10 porta all’autogol. È che quell’ 1 su 10 riesce sempre agli stessi…

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Vinogodi

circa 10 mesi fa - Link

...io adoro i vini " diagonali"...

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Vinologismo

circa 10 mesi fa - Link

E quelli concavi e convessi...?? 😉

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Stefano Lorenzi

circa 10 mesi fa - Link

Per " giustezza contabile" vorrei dar credito alla foto di copertina che ritrae Andrea Loreni un grandissimo artista funambolo italiano. Un personaggio che vi consiglio di seguire 😉🙃🙂

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Enrico

circa 10 mesi fa - Link

Hai mangiato a La Pineta?

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Stefano Senini

circa 10 mesi fa - Link

Eh, magari... non ci vado da un po', secondo me non è adatto a famiglie con bambini; soprattutto non voglio che i figli si abituino troppo presto a quel genere di locali! Ero poco lontano, a Marina di Cecina

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David

circa 10 mesi fa - Link

Un paio di anni fa una produttrice proprio di zona Costa diede la sua versione di "verticalità" di un vino; chiaramente, molto personale e oltretutto "incompleta", in quanto mancava (o meglio: non le chiesi) il suo concetto di "orizzontalità". Oltretutto, era chiarto che lei parteggiasse per la verticalità, mentre in realtà concordo con Stefano Senini che i due concetti devono rimanere neutri. Per la produttrice verticalità non significa solo fornire un percorso in armonica progressione, coerente e senza cadute o scatti spiazzanti lungo tutto il percorso gustativo, ma anche scaturire delle progressive sensazioni gusto-olfattive che partono dalle note giovani e varietali, per poi sfociare in quelle più complesse ed evolute, per concludere con quelle che più rimandano al Terroir. Mi piacque 'sta cosa.

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Gurit

circa 10 mesi fa - Link

Aggiungerei che ciò che è verticale può sempre cadere, mentre ciò che è orizzontale è ad un passo a percolare nel baratro.

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