Lino Toffolo e le osterie di Venezia (1966)

Lino Toffolo e le osterie di Venezia (1966)

di Alessandro Morichetti

Il capitolo “Come eravamo” è un pozzo senza fondo, un archivio da cui attingere usi e costumi di un tempo che non c’è più e in cui l’esercizio più difficile è lo stesso di quando si intercetta un universo socioculturale diverso dal proprio: contestualizzare. Altra epoca, altro tempo, altro luogo, altri valori, altre consuetudini.

Gira su Youtube da qualche giorno questo video preso dagli archivi della Radiotelevisione Svizzera e l’elogio di Lino Toffolo della sbronza lenta da osterie nella sua Venezia, in contrapposizione ai superalcolici da ciucca fast metropolitana, è meraviglioso: forse proprio a partire da Venezia stessa, oggi meta per oltre 5 milioni di turisti e con sempre meno veneziani residenti. Si mangia, canta, gioca a carte e beve vino per arrivare al top della forma alcolica in 5 ore. Che emozione vedere quell’epoca, per tanti aspetti tutta un’altra Italia.

A ben guardare, un aspetto ulteriore ci è però saltato agli occhi. Normalissimo allora, disturbante oggi.
Chi lo indovina?
Dopo il video, la soluzione.

Per risolvere l'”enigma”, basta capovolgere il cellulare (magari non il computer):
oǝpıʌ lı oʇʇnʇ uı ǝuuop ouos ıɔ uou.

[Foto: Osteria alla Frasca – Veneto Secrets]

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

15 Commenti

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VINOLOGISMO

circa 8 mesi fa - Link

Ahimè..da veneziano...sono oltre 20 milioni di "turisti" che arrivano ogni anno in città....e cmq anche oggi nei bacari "duri e puri" le donne non sono molto presenti....purtroppo... :)

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Invernomuto

circa 8 mesi fa - Link

Toffolo non se sopportava, ma rimpiango ancora i dieci anni trascorsi a Venezia tra metà 90 e metà 2000. L'unica cosa che fa un po' ridere, in relazione al discorso bàcari e osterie, è che Venezia è passata a mescere vinaccio da 800 lire al bicchiere a solo vini naturali selezionati ad cazzum dalla mattina alla sera più o meno. Però, se non è il miglior stile di vita possibile quello veneziano, poco ci manca

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Vinologismo

circa 8 mesi fa - Link

@invermomuto ..scusa ma ci sono diversi posti molto interessanti dove servono vini artigianali/naturali non "ad cazzum" come tu riferisci e non so sinceramente dove sei stato.....e cmq è offensivo se non conosci luoghi e persone ..... "State bbòni" (cit.)

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Nic Marsél

circa 8 mesi fa - Link

Ma l'enoiteca di Lorenzon esiste ancora?

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Mara

circa 8 mesi fa - Link

Si in Calle del prestin al Covino

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Francesco Annibali

circa 8 mesi fa - Link

Grande Alessandro. Quindi allora l'antitesi - quella che oggi è "naturale"/"industriale" - era vino/superalcolici, senza virgolette, quindi tra oggetti del mondo, non tra concetti dal riferimento altamente macchinoso. Si capisce che non c'erano stati ancora Chernobyl e il metanolo. Si capisce anche che non c'era stato ancora il 68, e le donne erano tutte in cucina, purtroppo

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Alvaro pavan

circa 8 mesi fa - Link

Oltre le donne, nemmeno del nero, a dispetto della canzone, l'ombra. Si va a tutto bianco!

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Omikelet

circa 8 mesi fa - Link

Purtroppo l’involuzione dei bacari veneziani appare progressiva. Quando va bene diventano più pettinati ed esclusivi, quando va male chiudono. Voglio sperare che almeno alcuni dei gloriosi resistano come Highlanders di un tempo che fu, vendendo ombrette e baccalà ai residuali veneziani o perlomeno agli italiani che cercano ancora quella atmosfera magica (e i tavoli di legno appiccicosi). Più passano gli anni più centellino i miei consigli sui bacari veneziani mandando solo gli amici più meritevoli

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marcow

circa 8 mesi fa - Link

L'articolo è pieno di spunti interessanti. Complimenti. Penso, tra gli altri, all'Elogio della Sbornia. Mi soffermo sul tema del CAMBIAMENTO. ____ Omikelet scrive: "Voglio sperare che almeno alcuni dei gloriosi resistano come Highlanders di un tempo che fu, vendendo ombrette e baccalà ai residuali veneziani o perlomeno agli italiani che cercano ancora quella atmosfera magica (e i tavoli di legno appiccicosi)" ___ È di ieri questa notizia dell"Ansa: "Ticket d'ingresso a Venezia, si parte nel 2024" - Notizie - Ansa.it https://www.ansa.it/veneto/notizie/2023/09/05/ticket-dingresso-a-venezia-si-parte-nel-2024_a8248d6f-0981-431f-abef-b5e6501f421e.html ____ Sono centinaia gli articoli sul web che parlano dei danni provocati dalla TURISMO di MASSA su una delle più belle città del mondo, Venezia. Quell' ATMOSFERA MAGICA (v Omikelet) non esiste più e, in molti articoli anche internazionali, Venezia è descritta come una Disneyland o una Las Vegas sull'Adriatico. Il Ticket è un tentativo per cercare di salvare Venezia dagli effetti collaterali negativi del turismo di massa. Vedremo a cosa servirà. Ma avrà anche dei risvolti negativi: gli italiani(e penso in particolare a quelli che sono a pochi minuti da Venezia) che volessero andare a Venezia soltanto per prendere un caffè dovranno pagare un ticket. Cioè Venezia rischia di diventare, a poco a poco, come quei vini cd. "Da Oligarchi". Una città non per tutti. ____ Un amico con cui commentavamo la notizia dell'Ansa sul ticket a Venezia mi diceva: "Ma a quanti interessa quell'atmosfera magica ... se non sappiamo più cos'è?"

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Alessandro Morichetti

circa 8 mesi fa - Link

Bravissimo marcow, davvero singolare questa coincidenza. Le osterie di un tempo e il ticket di ingresso oggi. Vade retro passatismo, per carità, ma son davvero temi rilevanti su cui ragionare (a Venezia e non solo, perché la stessa ipotesi del ticket d'ingresso era stata suggerita da alcuni anche per Barolo).

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Invernomuto

circa 8 mesi fa - Link

Non ci abito più, ma ho ancora molti amici che ci vivono e quindi ci ripasso con cadenza quasi annuale (anche per lavoro, e per lavoro io vado in suddetti locali), quindi non posso ovviamente conoscerli tutti a menadito, ma già il fatto che un posto lo chiami "Vini Veri" dice molto sull'approccio essenzialista al mondo del vino, manco fosse Star Wars. Comunque a memoria ricordo una new entry (ai tempi, per cui 6/7 anni fa) su fondamenta degli ormesini proprio di fronte al ponte di ferro del Ghetto (abitavo nel campiello un periodo) gestito da un tipo che sparava storie assurde sui produttori metà delle quali gonfiate ad arte per imbonire qualche studente che poco conosceva la materia vino e ancor meno la materia "naturali". Poi invece i ragazzi di Cantina Arnaldi sono in gamba e la selezione è interessante. Anche Estro (che per me rimane il bar Blu, èpiù forte di me) ha belle cose, ma anche lì non ci sono mai riuscito a parlare di vino senza notare un attitudine che sinceramente non piace. Personalmente le selezioni vino di una Mascareta/Mascaron o ancor meglio, Vini da Gigio rimangono più interessanti. A questo punto consigliami qualcosa di interessante tu

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Vinologismo

circa 8 mesi fa - Link

Il posto si chiama Vino Vero... è ha una bella selezione unico neo la loro "sapienza a prescindere" , anche La Sete ha belle cose e il posto è molto bello.Consiglierei Stappo con un bella corte interna e bella proposta al calice e non solo. Ha aperto l'anno scorso Ozio in Campo S.Maria Formosa....proposta interessante ma devono ancora "farsi un po' le ossa"....Mi hai nominato Vini da Gigio che conosco benissimo ( Paolo grandissimo conoscitore di vino ) ma parliamo di un ristorante e qui potremmo nominarne molti.... aggiungo quello che per me , ma non solo per me , è il tempio dei cicchetti ma che ha ampliato la proposta del vino cose molto interessanti...all'Arco ,il cicchetto fatto al momento con materie prime di altissima qualità.....e finisco con l'Acciugheta ,ottima pizza e non solo , con una carta vini splendida di vini "classici" e "naturali".....potrei nominare altri 4/5 ristoranti dove si mangia in modo eccellente e si beve ancora meglio ma come ha detto qualcuno non esiste più " quell'atmosfera magica"......esiste eccome se esiste ma se non sapete dove cercarla non parlate "ad cazzum"....😜😉😁

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MARIO BULGARELLI

circa 8 mesi fa - Link

Ma conoscete la friggitoria da Mario alias dalla Amelia....ho una raccolta nella mia memoria delle esilaranti battute che la sagace Amelia aveva nei confronti di tutti e tutto e pure dei suoi clienti.....lei non c'è più da molti anni..ma le sue scenette o gags sono il mio cavallo di battaglia quando c'è una combriccola con un buon fiasco di vino in tavola.......bei tempi .. ... che nostalgia........

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Mauro

circa 8 mesi fa - Link

Venexia xe morta. Viva venexia.

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pino josi

circa 7 mesi fa - Link

le cittá d'arte sono state trasformate in parchi giochi per turisti, tutto é stato gentrificato e trasformato in ospitalitá diffusa... e venezia rappresenta la vetta di questa distorsione,

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