L’estate è arrivata e non ho un rosato da mettere in cantina
di Angela MionAfa. Il caldo è arrivato.
I reportage del telegiornale fanno venire le palpitazioni, prepariamoci a sofferenze bibliche, ai servizi dove immortalano fontane di Roma con la gente che si bagna la fronte sudante, a 40 gradi fissi senza escursione termica, a zanzare e siccità, ai consigli dell’esperto: mangia tanta frutta, bevi tanta acqua, non uscire con la canicola, fa testamento non si sa mai. Il cambio dell’armadio è stato violento. Dal maglione alle mutande. Dal poncho agli occhiali da sole.
E col ritmo del clima nella mia testa penso al vino, proprio come il cambio dell’armadio. I rossi stan là coricati in religioso letargo ad attendere qualche giornata di pioggia per fare capolino, i bianchi son di casa fonte primaria di sali minerali, la bollicina è rock e asfalta ogni stagione. E il Rosato? Meraviglia, apparizione divina, aurora, visione soprannaturale, mi viene l’acquolina e una sete improvvisa. È lui. Il prescelto e ancora non lo sa.
Poi penso, Houston abbiamo un problema. Mica da poco. E che rosato mi bevo?
Quando ero bambinetta e andavo alle elementari odiavo le tabelline. Poi, tra una tortura greca di mia madre che arrivava al digiuno punitivo e qualche zero in pagella le ho imparate, però quella del 9 no. La tabellina del 9 non mi è mai entrata in testa, 9 x 7 anche adesso mi mette ansia e ci devo fare due conti con le dita.
Ecco, abbasso le armi e poso il calice vuoto, i rosati mi ricordano la tabellina del 9.
Nord sud isole? Dolomitici o partenopei? Bardolino Chiaretto, Negroamaro Rosato, Groppello Valtènesi, Cerasuolo d’Abruzzo, Castel del Monte, Salice Salentino, Cirò rosato, Trentino Lagrein, Rossese ligure..?
Metodo del salasso o pressatura diretta? Rosa chiaretto, tenue o cerasuolo? Freschi, freschissimi, di corpo, beverini, complessi?
Mi sento confusa.
Cerco perdono da sola snocciolando qualche magra giustificazione tipo: solo 6 bottiglie consumate su 100 nel nostro paese sono di rosato; non sono una mosca bianca e la lacuna pare parecchio diffusa tanto che ad aprile di quest’anno è stato fondato “Rosautoctono” – Istituto del Vino Rosa Autoctono Italiano – una sorta di patto federativo tra Consorzi di tutela delle denominazioni di origine “rosa” più significativi con l’intento di rianimare la classe.
Il rosato qua dalle mie parti è quindi un tipo un po’ timido, una categoria che non è mai riuscita a spiccare il volo nonostante i pronostici ogni primavera la diano come il vino dell’anno. Credo di aver bevuto più piwi e mi sento una brutta persona.
La verità è che spesso li si beve per sbaglio o così senza darci troppa corda e confidenza e nelle carte vini dei ristoranti se non hai origini pugliesi manco te ne accorgi se non ci sono. Vorrei trovar pace, prima che arrivi l’ondata di prosecco rosé e i nostri giardini fioriscano di Pinot Nero e la confusione aumenti.
Intanto che vi faccio queste confessioni di categoria cerco conforto in una bottiglia di Pinot grigio ramato. Apro il Ramato 2017 della cantina Monteforche di Alfonso Soranzo, bel personaggio lui, dei colli Euganei, uno di quelli che il vino lo san fare e pure bene e pure senza raccontarlo troppo. Un vino che sa di terra e ama la terra, un’estrazione di frutto, grinta, mineralitá e sostanza, un colore intenso nel mezzo tra un rosa carico e una cipolla dorata. Il mio concetto “tra rosso e bianco” oggi si arena qua in un ramato, assalita dal dubbio bisbetico che il ramato non sia un rosato ma un vino bianco punto e ne ho un quarto di certezza. Non importa, mi assumo ogni responsabilità e non si offenda nessuno (se avete qualcosa da dirmi in merito fatelo). La bottiglia ampiamente sotto i 20 euro vale.
Torniamo a noi. Prima che il rosato spopoli tra i nostri millennials e il consorzio “Rosautoctono” porti i consumi di bottiglie da 6 a 60 su 100 io probabilmente sarò già anziana.
Quindi, l’unico valido strumento che l’Istat mi consiglierebbe per rispondere entro il secolo alla domanda: che rosato bere? siete voi.
Chiedo, a chi ha voglia o non è troppo incazzato, di scrivere un’etichetta di vino Rosato, italiana direi altrimenti vado in tilt prima di iniziare, e di abbinarla ad un aggettivo o ad una parola che descriva quello che di petto quel vino vi evoca. Anche una parolaccia se ritenete opportuno. Può essere un rosato che piace a vostra moglie, uno che bevete tutti i giorni, uno che producete voi, uno che vendete, uno che avete bevuto per sbaglio, uno che vi ricordi un momento, uno che vi diverte o che mi consigliereste punto, uno da perderci la testa, l’evergreen, il Five roses della situazione. Ditemene uno!
Poi li berrò tutti e se non sarò morta vi farò sapere quali andranno a finire nel mio armadio. Ça va sans dire.
Mi corico pensierosa, con un calice ancora vuoto.
Sono stata rimandata a settembre, speriamo non mi boccino.
A settembre il Prof mi chiederà: mi parli dei rosati e me ne racconti uno.
Speriamo non mi chieda la tabellina del 9.
49 Commenti
Andrea
circa 5 anni fa - LinkOltrepò pavese pinot nero Cruasè http://www.brunoverdi.it/cbv/files/pdf/CRR13.pdf
RispondiLuca Miraglia
circa 5 anni fa - LinkEccomi col primo, un rosato proveniente dal Casentino, amena vallata a Nord di Arezzo: "Lo Scaccino", da Merlot pressochè in purezza, mille bottiglie che mi fanno tornare con la memoria ai pomeriggi agostani con le trebbiature, il pane cotto nel forno a legna dalle contadine ed i fiaschi impagliati tenuti in fresco nelle cantine delle case coloniche. Il produttore è Simone Pierozzi ed il nome richiama la figura del sagrestano, uno dei cui compiti era quello di "scacciare" i disturbatori oppure i cani dalla chiesa durante le funzioni religiose.
RispondiFranco
circa 5 anni fa - Linkun lambruschino no? Capisco che sia il parente sfortunato da nascondere, ma cribbio... ce n'è una marea da bere spendendo una fischiata! Con 20€ si acquistano in tris: Vigna del collegio, aurelio bellei (modena); Il Selezione, Vezzelli (modena); Rosaspino, emiliawine (reggio); con il resto, paglie e caffè. Dag dal gas!
RispondiAndrea
circa 5 anni fa - LinkOltrepò pavese pinot nero Cruasè http://www.brunoverdi.it/cbv/files/pdf/CRR13.pdf *brezza
RispondiManuela
circa 5 anni fa - LinkVittorini....Marche rosato. Provato all'Only wine festival e acquistato. Perchè...."io sto coi lupi" (così recita l'etichetta stupenda con Cappuccetto Rosso e naturalmente il lupo).
RispondiDenis Mazzucato
circa 5 anni fa - LinkGirofle di Severino Garofano, 100% Negroamaro. Presente quella bella frutta fresca e quei bei fiori dolci quasi stucchevoli al naso? Ecco, qui non c'è nemmeno l'ombra, anzi, diciamo che l'ombra c'è, ma per il resto è spezia spezia spezia. Bevibilità super.
RispondiNic Marsél
circa 5 anni fa - LinkQuando il nome dice tutto: il Barbera "Ribelle" di Donati, il "Rossorelativo" di Alice Buonaccorsi, il Cerasuolo "Senzaniente" di Palusci, il Cirò "Marinetto" di Arcuri. A seguire il "Frisant Rosso" del Farneto o della giovialità, il "Maria Pettena" di Sannas o della follia, il "Sant'Isidoro" di Maria Pia Castelli o della profondità, il Bonavita rosato o dell'eleganza e infine il chiaretto col fondo di Poggio delle Grazie o del futuro. E sarà un bellissima estate.
RispondiFranco
circa 5 anni fa - Linkapplausi.
RispondiNic Marsél
circa 5 anni fa - Linkapplausi ai produttori ;-) Bonus (dimenticanza grave) : il "Meticcio" La Distesa o della (bella) politica.
RispondiPierantonio
circa 5 anni fa - LinkAglianico rosato frizzante “il Fric” di Casebianche... cosi c’ è anche la bolla in più!!
RispondiAtos
circa 5 anni fa - LinkCiao, ti consiglio di provare 2 rosati siciliani , il rosato di Tornatore e "Sul vulcano" di Donnafugata e come ti ha scritto Franco anche un "lambruschino" rosè di Rinaldini
RispondiVincenzo Nicotra
circa 5 anni fa - LinkVino Rosato (Barbera) Andrea Scovero, Costigliole D'Asti...
RispondiClaudio
circa 5 anni fa - Linkun tuffo nel lago di Bolsena.....Rosato Le Coste, Alea Rosa Andrea Occhipinti
RispondiCapex
circa 5 anni fa - LinkStrepitoso
RispondiGuido
circa 5 anni fa - LinkBalos Pinot nero rosato di Crocizia Per Franco Bergiati Bambina Marilena Barbera Cirò Rosato avita Evviva
Rispondialessandro
circa 5 anni fa - LinkCeleste angol d'amig. vino rosato non sfecciato su base lambrusco. Gioia, bolle e divertimento (da sboccatura obbligatoria) Ciao, a.
RispondiNic Marsél
circa 5 anni fa - LinkAngol d'amig rosato? Lo voglio! :-) PS Marco Lanzotti poteva scegliere per la sua azienda un nome meno problematico da ricordare :-(
RispondiOfficina Enoica
circa 5 anni fa - LinkAbbiamo gioito e goduto con Carla, come fosse l’ultimo giorno sulla terra. Carla rosato di Calabria della cantina Salvatore Caparra.
RispondiLittlewood
circa 5 anni fa - LinkNoi sabato sera 0 rosato....ma alzerò 95 di Quintarelli goduria! X nn parlare dell' amabile del cere' 83...irreale! Ma ci vogliono le p....😃😃
RispondiStefano
circa 5 anni fa - LinkHo provato recentemente un lagrein rosè cantina alois lageder oltre a non indicare correttamente la gradazione alcolica in fase di acquisto il vino è risultato di pessima piacevolezza.
RispondiZuk
circa 5 anni fa - LinkColline Novaresi "La Chimera" del Roccolo di Mezzomerico o Coste della Sesia "Bricco Lorella" di Antoniolo, perché il nebbiolo è sempre grande, anche in rosa (sempre che non si voglia scolorirlo per farlo somigliare ai provenzali, come qualcuno, ahimè, tende a fare ultimamente)!
RispondiBarbara
circa 5 anni fa - LinkPianeta Rosa GJ504b Vanzini
RispondiLaura
circa 5 anni fa - LinkBocca di Rosa nebbiolo vinificato rosa di La Ribota di San Damiano d’Asti: fantastico
RispondiAlessandra
circa 5 anni fa - LinkMarinetto di Sergio Arcuri. Il primo approccio è un corteggiamento alla vecchia maniera: un mazzo di fiori, mai banale, che stupisce e stuzzica la mente. Poi, improvvisamente, ti trascina con veemenza in un turbinio di sensazioni. Con i modi di fare di chi è sicuro di sé e non ha paura di mostrare la sua parte più vera. Non una carezza, neppure una dolce frase sussurrata all’orecchio. Niente smancerie, non ne ha bisogno con quel suo temperamento che non accetta briglia e quell’aria un po’ rude che accende il desiderio. È istintivo, verace, autentico. E tu, che fino a pochi istanti prima ne ignoravi l’esistenza, ti chiedi come hai fatto fino a quel momento senza. Ti ha colpito dritto al cuore. Una ventata di freschezza e un retrogusto che sa di mare, come quegli amori passionali che nascono d’estate e li ricerchi tutto l’anno.
RispondiManuela
circa 5 anni fa - LinkÈ piaciuto tanto anche a me. Ne ho sempre una bottiglia in cantina. Ed Arcuri è una persona splendida.
RispondiFranco
circa 5 anni fa - LinkStiamo parlando di Sergio Arcuri o del suo vino? :D
RispondiManuela
circa 5 anni fa - LinkIl vino è chi lo produce
RispondiFranco
circa 5 anni fa - LinkCi riprovo... parliamo dell'uomo ideale o del rosè ideale per l'estate? Un sorriso e un abbraccio :)
RispondiManuela Pascucci
circa 5 anni fa - LinkPer quanto mi riguarda del rosè 😊
RispondiFranco
circa 5 anni fa - Linkcommento sarcastico riferito a quello di Alessandra, Manuela... nessuna volontà di giudicare il tuo giudizio su Arcuri, che condivido
RispondiAlessandra
circa 5 anni fa - LinkParliamo del Marinetto 😉
RispondiFranco
circa 5 anni fa - Link...quindi, al naso fiori secchi(mi piacciono più i frutti, si godono meglio d'estate) e in bocca secco, sapido e pure un po' tannico...
RispondiRoberto
circa 5 anni fa - LinkFondo Antico, Memorie - Suggestivo Rosato da Nero d'Avola, prodotto tra Trapani e Marsala. Un vino profondo, di grande temperamento, che intercetta e insieme sintonizza gli umori di una serata. Non richiede, ma è come se "provocasse" concentrazione e un minimo di silenzio, crea atmosfera. L'ho bevuto anni fa durante il corso di sommelier e da allora è stato un punto fermo. Non è per nulla estivo o, se lo è, me lo immagino in una situazione di "raccolta", tipo i figli che tornano dai genitori in una bella fattoria dopo aver fatto carriera fuori, oppure una cena importante e magari un po' formale. Io preferisco però pensarlo con lo stupore di amici che si incontrano e possano permettersi qualche attimo di silenzio.
RispondiJames
circa 5 anni fa - LinkSanta Eulalia frizzante rosé, prodotto da Cantina Sorso Sennori. Un rosato brioso , base cannonau, che accende l’estate. L’etichetta una vera e propria opera d’arte del maestro Angelo Maggi. Volti sognanti e misteriosi che ben si sposano col nettare prodotto nelle vigne che si affacciano sul golfo dell’asinara. Provatelo! ... Garantisco io! www.cantinasorsosennori.it
RispondiLittlewood
circa 5 anni fa - LinkSyrosa di Stefano Amerighi. Slurp!!!
RispondiSalvatore
circa 5 anni fa - LinkFive Roses di De Castris, il top
RispondiFlavio
circa 5 anni fa - LinkANTONE' , autoctono da solo magliocco dolce della provincia di Cosenza, Dop Terre di Cosenza.
RispondiPAOLA
circa 5 anni fa - LinkGranatu, Casa Comerci (Calabria) Rosato da Magliocco Canino, sorprendete, succoso, profondo! In sintesi: entusiasmante!
RispondiAlessandro
circa 5 anni fa - LinkBuongiorno Sicuramemte il mondo dei Rosè italiani è molto complicato ma crediamo che da viticoltori e enologi valga la pena provarci e tentare di percorrere nuove strade rispetto a quelle tradizionali. Siamo una piccolissima azienda a Grumello del Monte (BG) e nella vendemmia 2018 abbiamo fatto una microvinificazione da uve moscato di scanzo per produrre il nostro Rosè Moskè . Dal 2016 cerchiamo di valorizzare questo straordinario vitigno autoctono bergamasco anche con vinificazioni diverse da quella passita. Chiunque fosse interessato batta un colpo. Complimenti a intravino per il lavoro che fate.. W l'Italia del vino Grazie!
RispondiMarco
circa 5 anni fa - LinkObvius Rosato . Vino di sola uva senza solfiti aggiunti e non filtrato. Salcheto
RispondiNic Marsél
circa 5 anni fa - LinkBuono!
RispondiGiampiero
circa 5 anni fa - LinkVi propongo due Cerasuolo d'Abruzzo dal rapporto qualità/prezzo molto alto, acquistabili a circa € 10: Lapis, della cantina Dora Sarchese, e Hedos, della Cantina sociale di Tollo.
RispondiGiampiero
circa 5 anni fa - LinkPoi, sempre in tema di Cerasuolo d'Abruzzo, se volete il Top è non badate a spese, vi propongo: Montepulciano Cerasuolo Doc della Cantina Valentin (a seconda dell'annata da € 60 fino a 200 per il 1994), Cerasuolo d'Abruzzo Emidio Pepe e Cerasuolo d'Abruzzo Sistina della Cantina Citra.
RispondiVini di Sicilia
circa 5 anni fa - LinkTerre Siciliane IGT Rosato di Azienda Agricola Bonavita. Tanto minerale e anche il giusto tannino. Strepitoso.
RispondiCorrado
circa 5 anni fa - LinkEhe si, avrei potuto fare il fenomeno cercando di tirar fuori il coniglio bianco dal cilindro della rete, pardon rosè, e spiattellare una cantina di quelle di nicchia magari trovata addentrandomi in un forum ormai impolverato che ha terminato le sue discussioni da più di un lustro. Invece no. Di vino certamente non sono un cultore, nel senso stretto del termine, nonostante ostinatamente cerchi di darmi un tono ogni volta che mi portano il vino al ristorante replicando il teatrino che prevede: far roteare le quattro gocce di nettare di bacco dentro il calice, inserire il mio piccolo naso nel sacro graal cercando di percepire sentori mistici e poi,alla fine, rivolgere uno sguardo quasi di sguincio al cameriere confermando la “bontà” del vino la più parte delle volte con il semplice cenno del capo ed un sorriso che assomiglia più ad una smorfia. A me il rosè fa venire in mente le gite domenicali nelle calde estati di qualche anno fa quando si caricavano nella barca di lavoro del mio amico Emiliano, biologo marino, un paio di bottiglie di “Rabosello “ rigorosamente ghiacciato con la stessa soddisfazione con cui immagino i pirati di Stevenson idealizzavano la bottiglia di rum. In mezzo alla laguna, una volta calata l’ancora, la voglia di sentire l’eco della bottiglia stappata era fortissima. Eco che, ben inteso, non era certo quello simile a quando si stappa una boccia di Cristal, ma molto più simile all’apertura di una bottiglietta di Corona. Una volta riempito il bicchiere di plastica bianco opaco, che a breve anche quello rimarrà un ricordo, La gola arsa veniva placata immediatamente da questo vinello travasato da una cantina dei colli euganei (l’amico Marco con la sua “Le Quercie”) e l’acquolina saziata con delle super proteiche uova sode! Per il resto forse il mio consiglio serio è per la tabellina del 9: si parte appunto con il 9, poi per le sequenze successive, si aumenta di una decina e si diminuisce di una unità. Prosit!
RispondiGiuseppe. Nanni
circa 5 anni fa - LinkEstrosa di Marianna annio gioia del colle oppure esor moscato rosa e Chardonnay di fondo San Giuseppe Brisighella Faenza
RispondiStefano
circa 5 anni fa - LinkVigneti delle Dolomiti Rosato “Vin dei Molini” - Pojer e Sandri
RispondiElisabetta
circa 5 anni fa - LinkRame di Tenuta Maraveja! Un rosato atipico dalla struttura decisa conferita dal vitigno con cui è ottenuto: Cabernet Sauvignon. Unico e intrigante!
RispondiMaria Bonuzzi
circa 5 anni fa - LinkAutoctono, giovane e in purezza... è dire troppo?! :) Forse sono un po' di parte perché lo produciamo, ma il nostro spumante Molinara è davvero così! Micro produzione di Molinara in purezza, seguita dal campo all'etichetta direttamente da noi nel veronese. Ci farebbe piacere fartene arrivare una bottiglia per essere compagnia in questa torrida estate! Grazie Maria (Il Brolo di Barco)
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