La Porsche diventa importatore di vino. Che lo voglia o no
di Elena Di LuigiTHE DRINK BUSINESS. Yao Ming, star cinese del basket NBA, si è appena ritirato dall’attività sportiva ed è diventato ufficialmente un produttore e esportatore di vini californiani in Cina. La Yao Family Wines ha già prodotto un lotto di Cabernet Sauvignon 2009 con le uve acquistate da sei diversi vigneti di Napa Valley, che sarà venduto in Cina a 450 euro a bottiglia. Lo stesso Ming batterà all’asta una bottiglia del lotto con prezzo di partenza di oltre 6 mila euro e il ricavato sarà devoluto agli atleti olimpici cinesi mentalmente disabili. Con i suoi 2,28 metri di altezza Ming è stato l’atleta più alto del torneo NBA nel 2010-2011.
NEWS AUTOPLUS. L’Argentina ha stabilito un rapporto di import-export ben preciso con la casa manifatturiera Porsche, in Stuttgart. In futuro se la Porsche intenderà vendere le sue auto sul suolo sudamericano dovrà impegnarsi ad importare un equivalente in volore di prodotti argentini, in particolare vino e olio d’oliva. Sembra che la Germania si sia impegnata a sostenere questo patto di equilibrio commerciale, anche se resta da capire come verrà messo in pratica.
LE FIGARO. I ricercatori svizzeri del Federal Polytechnic School di Lusanna hanno studiato la tecnica di ruotare il vino nel bicchiere, con l’obiettivo di applicare la stessa efficacia del gesto nelle ricerche dell’industria farmaceutica. Questi studiosi hanno visto che nella spontaneità con cui un sommelier far girare il vino nel bicchiere prima di sentirlo al naso, ci sono le condizioni ideale per mescolare i liquidi ed esporli all’aria. Si tratta di una tecnica puramente manuale e non traducibile in una formula matematica, tuttavia la ricera conferma che fattori come il diametro del bicchiere e la forza che genera la rotazione sono fondamentali nel tipo di areazione che si vuole ottenere.
THE AUSTRALIAN. L’agenzia Food Standards australiana permetterà ai winemakers del paese di utilizzare la gomma di cellulosa, nota anche come l’additivo alimentare E466, nel processo di chiarificazione dei vini bianchi e sparkling. Si tratta di un additivo utilizzato in molti altri prodotti tra cui dentifrici e soprattutto lassativi.
THE WASHINGTON EXAMINER. Si chiamano U-grapes e sono le uve prodotte nei laboratori delle Università. Queste varietà fatte su misura sono per i consumatori che vogliono solo prodotti locali. L’Università del Minnesota ha messo a punto un tipo di uva restistente ai climi più difficili, fino a 33 gradi sotto lo zero, trasferendo poi questa caratteristica alle varietà più coltivate nello stato tra cui Frontenac e Marquette. Grazie ai risultati di questa ricerca fra 30 anni il Minnesota avrà un’industria vinicola competitiva con quelle del resto del paese.
6 Commenti
esperio
circa 12 anni fa - LinkHai visto come vanno le cose : in europa ci siamo riempiti le case con oggetti cinesi, malfatti e difettosi e loro con il ricavato adesso si bevono i vini a 450 euro a bottiglia. Chiamali stupidi. Finira' che berremo vino "Made in Chine" e tutte i dibattiti fatti finora sui solfiti e sulla produzione bio sara cosa del passato ed inutile. Le scommesse sono aperte. 100 a 1.
Rispondiguly
circa 12 anni fa - Linkma noi ce lo stiamo gia' bevendo il vino China(to) e lo paghiamo pure caro!
RispondiEnoteca Pitti Gola e Cantina - Firenze
circa 12 anni fa - LinkChe spettacolo la mossa del Governo Argentino sull'Import-Export ! Passati tutti con 18 ad Economia?? :)
RispondiNelle Nuvole
circa 12 anni fa - LinkChissà fra trent'anni chi ci farà più paura, il Minnesota produttore di uve autoctone resistenti a tutto o la Cina che avrà comprato vigneti qui e là nel mondo?
RispondiJacomot
circa 12 anni fa - Linkbasta sfottere i cinesi, anche da quelle parti si possono fare dei bei vini, fedeli al tellual! e che dire dei vini australiani? fanno proprio ca..re, davvero in tutti i sensi.
Risponditwineb
circa 12 anni fa - LinkVa bene le curiosità ma nessuno scrive di "La terra trema" al Leoncavallo? E del mercato dei vini dei vignaioli indipendenti?
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