Meanwhile in China. Più che i dazi, preoccupano i falsi
di Fiorenzo SartoreLa guerra dei dazi tra Unione Europea e Cina, com’è noto, potrebbe coinvolgere pure l’esportazione dei vini europei, che i cinesi intendono penalizzare a scopo di ritorsione, dopo che l’UE ha imposto barriere fiscali ai pannelli solari prodotti in Cina. Tuttavia la maggior preoccupazione circa i vini del vecchio continente esportati ad est non riguarda ancora i dazi, ma i falsi in circolazione.
Ma anche la creatività cinese necessita di qualche messa a punto. ABS-CBN News riporta la divertita testimonianza di Bruno Paumard, “cellar master” presso una cantina cinese, quando s’è trovato di fronte un falso Romanée Conti (Borgogna) con il logo di Chateau Lafite-Rothschild (Bordeaux), per giunta imbottigliato a Montpellier (che non ha nulla a che fare con le altre due regioni). Le griffe più riconoscibili sono le più imitate: secondo ABS-CBN News si calcola che sul mercato cinese, il quinto maggior consumatore al mondo di vino, circolino più casse di Chateau Lafite 1982 di quelle mai prodotte dall’azienda quell’anno.
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