Domande perfino ovvie: in quale nazione sorgerà la più grande città del vino al mondo?

di Elena Di Luigi

THE GUARDIAN. Il comico David Mitchell è stanco di sentirsi chiedere al ristorante di controllare il vino prima che gli venga versato nel bicchiere. A che servono i sommeliers? Forse lo chef esce dalla sua cucina per chiedere al cliente se secondo lui il pollo è cotto? Oppure il chirurgo si consulta con il malato per controllare se i bisturi sono a posto prima di aprirlo? Quindi basta ‘far finta di’ e che ognuno faccia il proprio lavoro.

NEW YORK DAILY NEWS. Una donna moderna non uscirebbe mai senza la bottiglia di vinello preferito. Questo deve aver pensato la stilista svizzera Claudia Eicke quando ha disegnato una borsa in pelle di capra con una doppia base a forma di tunnel dover riporre una bottiglia di vino o di champagne pronta ‘just in case’. La borsa si chiama Envoyage Taschen Weekender e costa intorno ai 1,100 euro. Come dire, uno di quegli oggetti di cui fortunatamente si può anche fare a meno.

TIMES LIVE. Tra le varie Apps dedicate al vino vale la pena segnalare la prima che dichiara di essere contro ogni forma di snobbismo spesso attribuito a esperti e/o conoscitori. Andy Hadfield di Real Time Wine, assicura che la sua App è fatta sulle raccomandazioni della gente, infatti i vini sono classificati in base a parole tipo ‘yum’ (buono) ‘hmm’ (così così) e ‘yuk’ (schifoso). Totalmente banditi sono commenti che parlano di bouquet, compote (conserva di frutta) o sweaty saddle (sella sudata).

THE DRINKS BUSINESS. Changyu Pioneer Wine Co, nota come la più grande cantina della Cina, ha stanziato oltre 700 milioni di euro per costruire in Yantai, nella provincia di Shandong, la più grande città di vino al mondo. Il progetto utilizzerà 413 ettari e sarà anche un centro di ricerca oltre che un centro fieristico. L’apertura al pubblico è prevista per il 2016 e c’è da scommettere che questa data verrà rispettata. Changyu Pioneer Wine Co fu fondata nel 1892 con i vitigni importati da Bordeaux, Borgogna e Alsazia.

THE WASHINGTON POST. Il Canada sta pensando di abbandonare il monopolio sugli alcolici, da tempo criticato anche dalle cantine dello stato di New York che fanno fatica ad applicare i prezzi del libero mercato a poche miglia dal confine. Naturalmente ci sarà un prezzo da pagare perchè il governo canadese chiede di essere ammesso nel Trans-Pacific Partnership, l’organizzazione che controlla i traffici commerciali del Pacifico con i paesi asiatici.

3 Commenti

avatar

Il Guardiano del Faro

circa 12 anni fa - Link

La più "grande" città del vino del mondo si chiama Beaune. La civilizzazione è la storia valgono più di ogni sogno megalomane.

Rispondi
avatar

Remo Pàntano

circa 12 anni fa - Link

...grande David Mitchell! E la domanda sorge spontanea: ma che ci stanno a fare i sommelier? Se poi il vino lo devi giudicare tu che l'hai ordinato e, se per caso denunci qualche interferenza gustativa, vieni radiografato dall'inquisitore con la palese considerazione del povero fesso che non ne capisce niente, anche se sono trentacinque anni che per mestiere assaggi vino! Beati i Cinesi e le loro città del vino, se però si bevono i nostri vini! Prosit...!

Rispondi
avatar

Ale

circa 12 anni fa - Link

si comunque a mio avviso il sommelier deve assaggiare il vino solo su specifica richiesta del cliente. Se tiro fuori millemila euri per una bottiglia e il sommelier arriva la stappa e se ne versa un sorso mi fa anche un po' arrabbiare. Che poi se stappando annusa il tappo e dubita del contenuto allora puo' chiedere gentilmente al cliente: vuole che la assaggi ? il tappo ha un leggero sentore e non vorrei che avesse intaccato il vino....

Rispondi

Commenta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.