Il latte in barrique è una cavolata che poteva venire in mente solo ai francesi
di Elena Di LuigiDYN POLITICO. Lo scorso anno il ristoratore californiano Ted Balestreri sfidò il segretario della difesa Americano Leon Panetta dichiarando che gli avrebbe regalato il suo Chateau Lafite Rothschild 1870 del valore di 10,000 dollari se fosse riuscito a catturare Osama Bin Laden. Balestreri era convinto che quel giorno non sarebbe mai arrivato ma dopo gli eventi di maggio e la morte del terrorista, è stato chiamato da Panetta pronto a riscuotere la sua vincita. Il segretario ha bevuto il suo premio con un gruppo di amici utilizzando i bicchieri siglati CIA, che poi ognuno ha potuto tenersi come souvenir.
FRANCE SOIR. La vendita della collezione di vini di Alain Delon ha superato le previsioni della vigilia, nonostante l’attore non fosse all’asta che si è tenuta in un hotel dei Champs Elysees. Delon ha guadagnato complessivamente 250.000 euro, cioè due volte e mezzo in più di quanto stimato. Come previsto i cinesi si sono aggiudicati gran parte della collezione ma hanno partecipato via internet anche russi e sudamericani. Il fattore “Delon” ha giocato un ruolo essenziale, basti pensare che un lotto di sei bottiglie di Cheval Blanc, premier grand cru Saint-Émilion 1947, del valore di 9.000-10.800 euro è stato venduto a 20.000 euro.
DR VINO. Quale mondo vinicolo avremmo in Europa se i paesi produttori, oggi in difficoltà finanziaria, fossero costretti a tornare alla loro moneta pre-euro? Prevarrebbe la viticultura biologica per tagliare i costi di fertilizzanti chimici e di pesticidi. L’uso del legno nell’invecchiamento sarebbe più oculato e verrebbero rivalutate certe varietà indigene perchè più facile da coltivare.
THE AUSTRALIAN. Wine Australia si prepra a rispondere alla crisi economica globale con un drastico taglio dei costi a partire dalle spese per il mantenimento delle sedi dell’istituto all’estero. L’amministratore Andrew Cheesman ha detto in un comunicato che Wine Australia sta anche considerando di trasferirsi dai centralissimi ed eleganti uffici di Londra e New York verso aree con affitti più bassi.
EUROPE 1. Dei produttori di vino bordolesi erano stati denunciati per l’uso di latte intero allo scopo di eliminare il sapore di funghi champignon dalle botti di vino Sauternes. Il tribunale che li ha giudicati ha dichiarato però che tale espediente sarà tollerato fino a giugno 2012 dopo di che i produttori dovranno ricorrere ad altri espedienti possibilmente approvati da tutti.
8 Commenti
MAurizio
circa 12 anni fa - LinkFunghi champignon ? Mi risulta che in francese champignon sia un generico per fungo Forse intendevano funghi per muffe (fungine) Ma gli champignon in barrique ...
Rispondiesperio
circa 12 anni fa - LinkQuesto post mi ricorda che trent'anni fa', lo chateau Lafite e compagni erano cari si, ma affordabilissimi a tutti; Oggi volerne aquistare una bottiglia e' da folli, prezzi assurdi.
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 12 anni fa - LinkTrenta anni fa mia mamma e mio babbo passarono a Lafite, e quei vini costavano cinque volte di più del nostro Brunello. Durante l'ulimo Vinexpo ci hanno inviato a cena, ed avevano appena concluso la vendita in anteprima a $ 600 a bottiglia. Trenta volte il nostro prezzo. Stiamo mangiando vivi i francesi in ogni parte del mondo, ma nei vertici loro nemmeno ci vedono; hanno creato un mercato nuovo e sono gli unici ad entrarci. Punto.
Rispondiesperio
circa 12 anni fa - LinkConseguenza dovuta a fortuite coincidenze o il risultato di sapienti e capaci iniziative? O potrebbe essere una di quelle bolle di sapone che ci mettono un po' piu' tempo a scoppiare.
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 12 anni fa - LinkPotrebbe essere una bolla, non c'é dubbio. Peró quanto sono stati bravi a crearla! Noi ci perdiamo in invidie e giochini su come fregare un "pezzo di torta" al vicino, loro pensano solo ad ingrandire la torta così che poi tocca di più a tutti. Altra classe.
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 12 anni fa - LinkPS guardate in questo blog, in quello dell'Espresso e in tanti altri quanto sono frequenti (e, francamente, adoranti) le presentazioni di vini francesi; sono prodotti ottimi, niente da dire, ma accade qualcosa di simile per vini paragonabili non francesi come Vega Sicilia o Opus One? No. O per i consimili italiani? Si e no. Perché? Perché a differenza di tutti gli altri i francesi non sono stati straordinari solo nel vino, ma anche nella gestione dell'intangibile. E hanno creato immagini di ditte che passano indenni i cambi generazionali e proprietari, accumulando così mito decennio dopo decennio. E mito sopra mito creano colossi. Noi siamo il popolo degli scettici, siamo smagati e abbiamo già visto tutto, per cui siamo più felici di demolire che di costruire. E così i nostri vini possono essere tecnicamente perfetti nelle loro tipologie quanto e più dei loro, ma quelli partono tre chilometri prima e vincono per forza. Una automobile Ferrari non è fatta di solo metallo, e quello che non è metallo non si fa in un anno né in dieci; per questo Lafite costa $ 600 e Brunello Fattoria dei Barbi neppure € 30.
Rispondiesperio
circa 12 anni fa - LinkUn elogio al "Saper fare", giusto e anche corretto. Il Brunello, anche se in maniera piu' circoscritta, era sulla buona strada; Fino a pochi anni fa, mi colpiva come amici e conoscenti americani parlassero e discutessero di Brunello; Non solo lo collezionavano e lo bevevano ma parecchi si recavano spesso a Montalcino con lo spirito della ricerce e della "devozione", come ad un santuario. Adesso non so', l'entusiasmo mi sembra un po' scemato, certo e' che certe diatribe non hanno giovato alla causa. Non penso che a noi manca il fascino ma la costanza si.
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 12 anni fa - LinkIl Brunello era sulla buona strada, e in sostanza lo é ancora ma vive un momento di passaggio. Il guaio é che di questi tempi il mondo del vino italiano (non solo il Brunello) é pieno di ottimi professionisti, ma di grandi personaggi under70 non ce n'é manco uno. E mille ottimi manieristi non fanno un Caravaggio.
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