La donna solo con la gonna: l’assurda regola della FIS

La donna solo con la gonna: l’assurda regola della FIS

di Jacopo Cossater

Ci sono almeno due aspetti che mi hanno colpito nell’incredibile vicenda di questi giorni legata all’irragionevole obbligo di indossare la gonna per le donne che si occupano del servizio per la Fondazione Italiana Sommelier.

Di cosa parliamo, intanto: tutto è iniziato, almeno a livello mediatico, quando sabato Laura Donadoni ha rilanciato sul suo profilo Instagram le storie di Nicole, aspirante sommelier americana che vive nelle Marche che, credo senza spirito polemico, si è limitata a chiedere a un suo referente perché: perché nel 2022 una divisa femminile prevede la sola opzione della gonna?

Laura Donadoni

Tutto poteva finire immediatamente o quasi, il responsabile poteva dirle che avrebbe inoltrato la sua richiesta a Roma e che le avrebbe fatto sapere. Invece no, «ask yourself», pensaci tu a scrivere alla sede centrale se qualcosa non ti sta bene. Così è stato e sorvolando sull’imbarazzante inglese preso a piene mani da Google Translate questo è quello che si è sentita rispondere: «if you don’t want to wear a skirt, the solution is simple, to remedy this problem you can always decide to leave the Foundation’s services group!». Se non ti sta bene sei libera di andartene, queste non sono cose che possono essere messe in discussione. Tutte le email tra Nicole e la segreteria della FIS sono qui, sul suo profilo, sempre su Instagram.

Ecco dove mi è parso di trovare il primo dei due cortocircuiti: se da una parte sappiamo bene quanto la FIS non sia esattamente la più 2.0 delle organizzazioni dall’altra sarebbe bastato un veloce giro di telefonate per cambiare un regolamento che ha dell’incredibile. Sono ormai anni che questa istanza è stata accettata dalla stragrande maggioranza delle società che impongono alle loro dipendenti o rappresentanti una divisa: i pantaloni possono essere altrettanto distintivi (ed eleganti, ovviamente, ma non è certo l’eleganza il topic della questione) e quindi possono essere una naturale alternativa alla gonna.

Regolamento FIS

Invece no, da ben tre giorni la storia continua a rimbalzare non solo tra i social ma anche sui quotidiani (qui La Repubblica, pezzo di Lara Loreti) dando un’immagine non solo della FIS ma anche del vino italiano francamente imbarazzante: un luogo tutt’altro che inclusivo, in cui sollecitazioni che hanno del sacrosanto non vengono nemmeno prese in considerazione come fossimo in un anno cinquanta qualsiasi.

Il secondo è invece di carattere culturale: possibile ci sia voluta una storia su Instagram di una ragazza statunitense per accorgersi di quanto fosse assurda questa regola, in vigore da anni? Colpisce quanto, almeno pubblicamente e in tutto questo tempo, nessuna sommelier italiana della FIS abbia mai posto un problema che come sempre non cambierà le vite delle persone ma alcune traiettorie di questa “industria” magari sì.

The devil is in the details, grazie Nicole per aver attirato l’attenzione su questo specifico aspetto.

Jacopo Cossater

Docente di marketing del vino e di giornalismo enogastronomico, è specializzato nel racconto del vino e appassionato delle sue ripercussioni sociali. Tra gli altri, ha realizzato i podcast Vino sul Divano e La Retroetichetta, collabora con l'inserto Cibo del quotidiano Domani e ha cofondato il magazine cartaceo Verticale. Qui su Intravino dal 2009.

19 Commenti

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Pinkopallo

circa 2 anni fa - Link

Buonasera, Una precisazione la gonna è stata inserita nel 2019 poco prima della pandemia, su richiesta di alcune personalità anche femminili, con l'intento si svecchiare la divisa.

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Sampei

circa 2 anni fa - Link

La FIS armonica

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Franca

circa 2 anni fa - Link

In effetti dovrebbe essere proposta come alternativa ai pantaloni, non certo come obbligo

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vinogodi

circa 2 anni fa - Link

Franca ... shorts o pantaloni lunghi ?

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Franca

circa 2 anni fa - Link

Capisco e accetto le battute....ma penso sia una questione solo pratica: i pantaloni in genere sono più comodi e proprio perché "in genere" dovrebbe essere giusto scegliere

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vinogodi

circa 2 anni fa - Link

...io avevo proposto il Burka , ma non me l'hanno accettato , motivandomi per ragioni estetiche, non certo religiose o culturali , dimostrando dunque grande propensione al nuovo che avanza , anche nei costumi sociali in un concetto di inclusione condivisibile ...

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Maurizio

circa 2 anni fa - Link

Sarò poco moderno io, ma non ci vedo nulla di strano. Ogni azienda/organizzazione ha il suo dress code, se non ti sta bene giustamente te ne vai. Se in un ristorante dove richiedono giacca e cravatta ci voglio andare me li metto, non sto a piantare grane sul fatto che è un imposizione legata al genere maschile, viceversa semplicemente non ci vado e lo evito. Se la FIS prevede la gonna nella divisa di ordinanza affari loro, se poi c'è chi si fa problemi dove non ci sono può tranquillamente iscriversi ad un'altra organizzazione. Nell'ambito cerimoniale in generale (in cui in qualche modo rientra la sommellerie) tra l'altro tutto il vestiario è di per sé vetusto, quindi lo stigmatizzare questa cosa in questo ambito mi sembra ancora più risibile, come del resto molte cose evidenziate dalla Donadoni.

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Elisa

circa 2 anni fa - Link

Sig. Maurizio, Sono in FIS dal 2016 svolgo attività come facente parte del gruppo servizi e Molto altro anche a titolo gratuito. Da sempre io non indosso gonne ed anche in FIS FINO AL 2019 si poteva scegliere o pantaloni o gonna !!! All’improvviso senza chiedere al personale femminile si è deciso. Non è indossando una gonna che si è più femminili, o più brave , mi sembra solo un voler incasellare … tu sei donna devi mettere la gonna ed in quanto a “ o metti la gonna o cambi associazione NON CI PENSO PROPRIO io ho tutto il diritto di esserci ed ho anche il diritto che vengano rispettate le mie idee perché il mio lavoro non viene compromesso se indosso i pantaloni ne le mie capacità ne adesso ne fino al 2019 quindi trovino altre scuse. Ci sono molte associate che la pensano come me e ci faremo sentire state ne certi.

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Maurizio

circa 2 anni fa - Link

E fate bene a farlo, internamente con la vostra associazione, perché si tratta di una questione (squisitamente estetica) interna alla FIS, dove penso a livello direzionale ci sia anche qualche donna che ha avallato questa scelta e altre donne che la hanno accettata. Anche a mio parere è sbagliata come scelta, ma non ci vedo niente di scandaloso. perché appunto di divisa di ordinanza si tratta e ognuno se la sceglie come gli pare. Se poi si rivelerà sbagliata la FIS perderà un bel po' di associate evidentemente, oppure cambierà nuovamente idea . E tutto questo è assolutamente normale. La cosa che trovo anormale è che ci siano certe persone, estranea all'associazione, che si indignino per scemate come questa. Usare termini seri come violenza di genere e affini per questioni così frivole a mio giudizio ne depotenzia fortemente il significato in generale e li rende meno efficaci quando invece servono davvero.

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Lanegano

circa 2 anni fa - Link

Prossimamente anche l'idea di raggiungere il tavolo di servizio a dorso di mulo e di lavare l'uniforme al fiume con la cenere. Dibattito ancora stagnante riguardo lo jus primae noctis.

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MP

circa 2 anni fa - Link

Davvero incredibile. Talmente incredibile che i vertici della Fondazione sono già stati denunciati per violenza di genere, stalking, e abuso di potere. Tutti frettolosamente dimessi ed attualmente irreperibili. Questi i meri risvolti giudiziari. Poi, venendo alla discussione, si tratta di una uniforme che è stabilita da un regolamento. Non piace? 2 opzioni: a) si rinuncia a partecipare alle manifestazioni come rappresentanti della Fondazione b) ci si adopera per cambiare le regole... magari discutendo e proponendo nelle sedi opportune qualcosa di costruttivo. Ma si sa: l'importante è far caciara

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Mattia Grazioli

circa 2 anni fa - Link

Il comparto vino avrebbe bisogno di ben altri argomenti sui quali discutere. Questo argomento è talmente obsoleto e di banale risoluzione che non meriterebbe nemmeno il doverne parlare. MA BISOGNA FARLO. Chi ha fatto queste scelte dovrebbe prendersene la responsabilità e spiegare perchè di queste scelte. Sarebbe brutto chiedere dimissioni?

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Niki Seminara

circa 2 anni fa - Link

Quando tocchi dinosauri et similia (cit. Donadoni), costoro si inalberano prontamente, e fanno presente con pacato e testosteronico benaltrismo che il problema non sussiste.. Ragazzi vuol dire che ci siamo!

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vinogodi

circa 2 anni fa - Link

...solo una , penso , legittima curiosità : in FIS esiste la prova costume ? Anche l'occhio vuole la sua parte e ha la sua importanza , come ci insegnano le librette sulle analisi sensoriali ben codificate dalle varie associazioni di categoria ...

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Elisa

circa 2 anni fa - Link

No , non è mai esistita una prova costume, perché siamo un associazione di conoscitori , promulgatori ed appassionati del mondo del vino, qui si parla di professionalità, di conoscenza del saper fare, del saper essere non dell’apparire , non ti devo mostrare le gambe per spiegarti o servirti un vino, “l’occhio vuole la sua parte?!!!” Davvero siamo a questi livelli?! Mi vorresti dire che preferiresti soffermarti a guardare una gonnella piuttosto che venire seguito da una sommelier in pantaloni?! Dove sta il grave danno che ne riceveresti? Dove sta il rispetto per tutto lo studio , per i continui aggiornamenti, per le centinaia di ore gratuite date a questa associazione quando quelle con là gonnellina se ne stavano a casa?

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marcow

circa 2 anni fa - Link

Elisa, il commento di Vinogodi potrebbe essere ironico e, quindi, avrebbe un senso opposto a quello che superficialmente appare. __ Da quello che ho capito con l'attuale dirigenza della FIS le persone transgender avrebbero grande difficoltà. È più probabile che un cammello entri nella cruna dell'ago che una persona transgender indossi la divisa della FIS.

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vinogodi

circa 2 anni fa - Link

...Elisa , io sono , seppur non praticante, Sommelier di terzo livello : in alcune manifestazioni a cui ho partecipato ho vestito in kilt , bermuda , felpe oppure a torso nudo ( sono ancora un bel vedere , dopo 30 anni di palestra) e nessuna o nessuno ha mai creato problemi sull'abbigliamento , anzi . In alcune serate di addio al nubilato oppure l' 8 Marzo a presidiare serate di gentil sesso ispiratissimo , mi hanno anche fatto richieste inconfessabili ...

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Alessandro

circa 2 anni fa - Link

Ciao Elisa! Una domanda.. ma le persone che si indignano per un dress code imposto ( su cui mi puoi trovare d'accordo, odio le imposizioni) sono le stesse che poi si vedono in atteggiamenti fisici provocanti per sponsorizzare una bottiglia di vino? Perchè se uno si indigna sulla mancata professionalità di un'associazione/azienda dovrebbe anche indignarsi sulla mercificazione del corpo, o no? Grazie, Alessandro

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Matteo

circa 2 anni fa - Link

La FIS non esiste, ripeto la FIS non esiste. È un complotto!

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