Casa per Claudio Scajola cercasi. Gradita vista vigneto

di Francesca Ciancio

Claudio Scajola potrebbe rimanere senza casa. Non proprio un homeless ma neanche una una situazione invidiabile, la sua. L’ex Ministro dello sviluppo economico segue le vicende giudiziarie del “benefattore” Diego Anemone, che avrebbe aggiunto 900 mila euro ai 600 mila versati in prima persona per l’acquisto di una casa con vista sul Colosseo. Scajola – va precisato – non è indagato, nell’interrogatorio del 14 maggio gli inquirenti cercheranno solo di capire perché i soldi dell’imprenditore siano entrati nell’operazione di compravendita. Scajola non sarà presente. Stando al suo legale, non sussistono garanzie difensive sufficienti per l’assistito.  Questi i fatti.

Scajola  aveva detto in pubblico:

Se dovessi acclarare che l’abitazione in cui vivo a Roma fosse stata pagata da altri senza saperne io il motivo, il tornaconto e l’interesse, si eserciteranno le azioni necessarie per l’annullamento del contratto di compravendita.

Bene, portiamoci avanti col lavoro precedendo l’iter giudiziario. L’ex sindaco di Imperia dovrebbe sapere che la ricerca della dimora è tra i primi fattori di stress dell’italiano medio. Altro che sanpietrini e nostalgia dell’Antica Roma che fu. Meglio la natura e magari una casa-mobile da spostare  tra i magnifici paesaggi rurali della penisola. Ne ho vista una che farebbe proprio al caso: una botte gigante con gli interni in legno, stile retrò ma sempre un classico. C’è un precedente, però: Diogene di Sinopo, forse il cinico  più famoso della storia della filosofia. Lo chiamavano il Socrate  pazzo, si spogliò di tutti i suoi averi e andò a vivere in una botte.

Nel video proponiamo all’ex Ministro questa soluzione abitativa, trovata per l’occasione durante i Grands Jours de Bourgogne.

[foto utente Flickr CyranoB]

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