Perché la morte di James Gandolfini mi intristisce in quanto enofilo
di Fiorenzo SartoreJames Gandolfini era un mio modello di ruolo. L’attore italo-americano, morto ieri a Roma all’età di 51 anni, era ormai per tutti il volto iconico di Tony Soprano, capo dei Sopranos, la banda italoamericana messa in scena per anni dal canale via cavo Hbo. In questi giorni si rivede su Rai 4. James, dicevo, era un esempio a cui guardavo. Non tanto per le cattive maniere del personaggio, ma per altro.
Tony (James) era calvo, notevolmente sovrappeso, e nell’interpretare il personaggio del malavitoso italoamericano secondo l’immaginario televisivo non si separava mai troppo dalla tavola, dalla convivialità fatta di cibo e ovviamente vino. Poi c’era sempre un bicchiere di whisky, e l’immancabile sigaro nelle vicinanze.
Infine, c’era anche qualche bellissima partner che riusciva a conquistare. Posso essere triste, oggi? Certo che sì. Addio James, mi mancherai.
3 Commenti
Nelle Nuvole
circa 11 anni fa - LinkGrazie Fiorenzo, condivido la tristezza per la morte di un grandissimo attore. Tutti quotano i Sopranos, ma Gandolfini ha regalato a tutti noi altre interpretazioni di altissimo livello. Una fra tutte in "Romance and cigarettes" un piccolo gioiello di film musicale, affiancato da Susan Saradon e Kate Winslet. A parte il suo talento attoriale, era anche un uomo bello e simpatico. La bellezza di un fisico corposo indossato con grande mascolinità. Altro che tartarugati stitici e anemici! PS Sto parlando di Gandolfini, eh! Sartore è un uomo simpatico :)
RispondiFiorenzo Sartore
circa 11 anni fa - Linke Lorraine Bracco ti somiglia pure.
RispondiFrancesco Annibali
circa 11 anni fa - LinkLo ricordo anno scorso a San Siro al concerto di Bruce, erano grandi amici. In piedi dietro a Weinberg (il batterista), si riconosceva facilmente da chi come me stava molto sotto il palco. 70 mila persone che saltavano e urlavano indemoniate, e lui immobile. Un mito
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