Fondatore: Antonio Tomacelli
Senior Editor: Alessandro Morichetti, Jacopo Cossater
Editor: Andrea Gori, Leonardo Romanelli, Thomas Pennazzi, Gianluca Rossetti, Graziano Nani, Giorgio Michieletto, Stefano Senini, Alberto Muscolino, Tommaso Ciuffoletti, Lisa Foletti, Alessandra Corda, Nicola Cereda, Simone di Vito, Massimiliano Ferrari, Denis Mazzucato, Vincenzo Le Voci, Leone Zot, Clizia Zuin, Daniel Barbagallo, Jacopo Manni, Antonello Buttara, Francesca Ciancio, Marco Colabraro
Hanno scritto su Intravino: Fiorenzo Sartore, Angela Mion, Adriano Aiello, Mauro Mattei, Vincenzo Donatiello, Vittorio Manganelli, Terry Nesti, Salvatore Agusta, Sara Boriosi, Giovanni Corazzol, Sabrina Somigli, Pino Mondello, Pietro Stara, Emanuele Giannone, Samantha Vitaletti, Michele Antonio Fino, Maurizio Gily, Alessio Pietrobattista, Antonia Maria Papagno, Tommaso Farina, Francesco Annibali, Manuele Colonna, Marco Pion, Cristiana Lauro, Paolo Cianferoni, Lucia La Gatta, Lorenza Fumelli, Sara Porro, Giulia Graglia, Francesco Fabbretti, Federico Ferrero, Slawka G. Scarso, Federica Benazizi, Gianpaolo Paglia, Lorenzo Abussi
Altro che libri: i 10 vini che ti cambiano la vita. Comincio io
settembre 12th, 2014 at 14:17Su esplicita richiesta, i dieci italiani:
Fiorano Semillon 1971
Lessona 1900 Sella
Monfortino 1958
Monfortino 1964
Collina Rionda Riserva 1982 Giacosa
Ronco dei Baldi 1985 Castelluccio
Brunello Riserva 1964 Biondi Santi
Brunello Riserva 1983 Soldera
Le Pergole Torte Riserva 1990
Marsala 1860 Marco De Bartoli
E gli altri dieci:
Corton-Charlemagne 1989 Coche-Dury
Montrachet 1973 DRC
Montrachet 1979 Ramonet
Les Amoureuses 2002 Roumier
Chambertin 1996 Rousseau
Cros Parentoux 1991 Jayer
Rayas 1978
Scharzhofberger Riesling Auslese Goldkapsel 1999 Egon Müller
Oberhäuser Brücke Riesling Eiswein “Montag” 1998 Dönnhoff (asta)
Scharzhofberger Riesling Eiswein 1998 Egon Müller (asta)
Altro che libri: i 10 vini che ti cambiano la vita. Comincio io
settembre 12th, 2014 at 13:57Krug Clos du Mesnil 1981
Fiorano Semillon 1971
Rudesheimer Apostelwein 1727
Monfortino 1958
Latour 1961
Petrus 1947
La Tache 1991
Romanée-Conti 2009
Yquem 1906
Scharzhofberger Riesling Eiswein Auslese 1973 Egon Müller (asta)
Lo spot è prodigioso ma io non ci penso nemmeno a bere Budweiser
gennaio 31st, 2014 at 16:36“What’s the difference between sex in a canoe and Budweiser?
No difference: both are fucking close to water”
Il nostro ricordo di Mario Gori
gennaio 21st, 2014 at 12:04Grande personaggio e grande perdita. Un abbraccio ad Andrea.
Il vino in cucina, istruzioni per l'uso. Specie quando non capisci niente di vino
novembre 5th, 2013 at 11:13Generalmente utilizzo per cucinare lo stesso vino che poi berrò con il piatto in questione, o a volte, nel caso ciò costituisse peccato mortale, perlomeno lo stesso vitigno.
Due scomode verità:
1) Se cucini con un vino che sa di tappo si sente. La cottura è invece più magnanima con l’ossidazione.
2) La qualità del vino usato è nettamente percepibile, cosa che mi si è palesata in tutta la sua evidenza dopo avere utilizzato mezza bottiglia di Barolo Vigna Rionda 1985 Oddero in un risotto. Del resto se il più celebre fuori carta del Trigabolo era la lepre al La Tache un motivo ci sarà stato…
Confessioni pubbliche: il junk-drink è il mio peccato. Pure il tuo, però
ottobre 23rd, 2013 at 13:50…quali superalcolici quando non bevo vino? Roba così.[img]http://img571.imageshack.us/img571/6863/mcaq.jpg[/img]
Nessun vino ti farà mai dimenticare gli occhi dell'aragosta
settembre 16th, 2013 at 13:19Dilettanti, comunque. I migliori metodi per uccidere l’aragosta sono due, nell’ordine:
1) colpo secco longitudinale con un coltello adeguato: morte immediata
2) in acqua bollente, non più di 15 secondi di agonia.
E’ molto più cruenta l’uccisione di un grosso granchio. E ricordiamo che il suono che si sente quando si usa il metodo 2 non è un grido di dolore, ma il rumore dell’aria che esce dal carapace e dagli organi interni.
Abbinamento? Il Blanc de Blancs più maturo e importante che avete in cantina.
Esiste una pizzeria con una carta dei vini passabile o siamo soli nell'universo?
maggio 20th, 2013 at 10:45I Tigli, per distacco. Padoan è stato, insieme ad Alessandro Bulzoni, il primo operatore in Italia a credere nel movimento dei vini naturali e puntarci forte, in tempi, quindi, non sospetti. Anche alla Gatta Mangiona e da Sforno le bottiglie giuste non mancano.
Io per fiere 2013 mi muovo così. Perché il problema è la solitudine, non la privacy
aprile 4th, 2013 at 11:47Sabato: Cerea
Domenica: Summa
Lunedì: Villa Favorita
Martedì: Vinitaly
Mercoledì: Vinitaly
poi probabilmente darò una sonora buca al Salone del Mobile perché troppo sfavato dall’andar per fiere.
Una Verticale pazzesca dei Barolo di Giacomo Conterno. "Roberto, ma il Monfortino sa di anguria?"
marzo 4th, 2013 at 22:50ciao Daniele! Allora direi decisamente che per il 58 di questa verticale possiamo parlare di bottiglia sfortunata… un 64 come quello non l’ho più ritrovato, ma se dobbiamo dire che un vino è buono quanto la sua migliore bottiglia allora è uno dei più grandi di sempre, appena dietro a 1961 e 1947 e sulla stessa linea del 1978.
Una Verticale pazzesca dei Barolo di Giacomo Conterno. "Roberto, ma il Monfortino sa di anguria?"
marzo 4th, 2013 at 15:37ovviamente tappi vecchi di decenni possono seguire strade anche molto diverse, anche senza contare la storia personale di ogni singola bottiglia, i suoi passaggi di mano.
Monfortino 1958 bevuto nel suo cinquantesimo compleanno a Viadana era vino di integrità fragorosa, pienamente disteso e complesso, senza cedimenti. Ribevuto un anno fa a Beaune, da bottiglia perfetta ma reduce da Roma-Beaune nel bagagliaio della mia macchina (Alessandro e Mauro ricorderanno) era ancora più luminoso e preciso, tutt’altro che in discesa. In entrambi i casi attorno al 98 sul mio taccuino.
A un Monfortino 1964 bevuto a Viadana mi pare nel 2009 diedi 100, pur con l’appunto che era ancora molto indietro ed eccessivamente sul frutto; ulteriori assaggi hanno restituito un vino un po’ più evoluto e rotondo, ma sempre intorno ai 96 punti.
Una Verticale pazzesca dei Barolo di Giacomo Conterno. "Roberto, ma il Monfortino sa di anguria?"
marzo 4th, 2013 at 15:35ovviamente tappi vecchi di decenni possono seguire strade anche molto diverse, anche senza contare la storia personale di ogni singola bottiglia, i suoi passaggi di mano.
Monfortino 1958 bevuto nel suo cinquantesimo compleanno da Vinogodi era vino di integrità fragorosa, pienamente disteso e complesso, senza cedimenti. Ribevuto un anno fa a Beaune, da bottiglia perfetta ma reduce da Roma-Beaune nel bagagliaio della mia macchina (Alessandro e Mauro ricorderanno) era ancora più luminoso e preciso, tutt’altro che in discesa. In entrambi i casi attorno al 98 sul mio taccuino.
A un Monfortino 1964 bevuto da Vinogodi mi pare nel 2009 diedi 100, pur con l’appunto che era ancora molto indietro ed eccessivamente sul frutto; ulteriori assaggi hanno restituito un vino un po’ più evoluto e rotondo, ma sempre intorno ai 96 punti.
Una Verticale pazzesca dei Barolo di Giacomo Conterno. "Roberto, ma il Monfortino sa di anguria?"
marzo 4th, 2013 at 11:14credo sia di un qualche rilievo dire come le bottiglie non provenissero direttamente dalla cantina aziendale: su 1964 e 1958 ho ricordi molto, molto diversi.
Te la do io la risposta a Michel Bettane e Gambero Rosso sul vino naturale
gennaio 15th, 2013 at 16:12“Agricoltore poeta produce vini torbidi come la sua passione”
Te la do io la risposta a Michel Bettane e Gambero Rosso sul vino naturale
gennaio 15th, 2013 at 16:10Danny Baldin è il perfetto eroe erotico wertmulleriano. Perfetto.
USA | Poliziotto, non avrai il mio sangue. Per legge
gennaio 14th, 2013 at 15:57chissà perché, questa storia mi ricorda in piccolo il Cermis…
sul resto, secondo me in Italia la proporzionalità fra infrazione e pena per le sei fattispecie possibili (dodici se si considera la variabile dell’appartenenza del veicolo) di guida in stato di ebbrezza è ampiamente rivedibile, fortunatamente, perlomeno, l’illecito corrispondente a un tasso tra 0,5 e 0,8 è stato depenalizzato ad amministrativo.
(e comunque, considerando il tipo di reati per cui vige la Three Strikes Law, non mi sembra tanto male)
Dal Gambero Rosso alla Balena Bianca: Daniele Cernilli si candida con Monti
gennaio 12th, 2013 at 23:52segnalo anche la moglie di Alessio Planeta capolista (cioè, non undicesimo che non verrà mai eletto: capolista) nella circoscrizione Sicilia1.
Torchiare il curatore Giancarlo Gariglio per evitare banalità su Slow Wine 2013
ottobre 25th, 2012 at 18:56Mai come in questo caso è legittimo chiedere: Bianco o Rosso dottò?
Torchiare il curatore Giancarlo Gariglio per evitare banalità su Slow Wine 2013
ottobre 25th, 2012 at 12:11comprensibile una quota rosa sotto l’8%? Non dico il 40 ma…
Francesco Paolo Valentini: "Io sono un artigiano"
ottobre 19th, 2012 at 10:02@andrea se parli di vini da taglio stai confondendo Cimabue con Fontana.
10 vini da assaggiare domani alla presentazione della guida Espresso
ottobre 10th, 2012 at 16:46Valle d’Aosta Blanc de Morgex et de la Salle 2011 Pavese Ermes
Barbaresco Montefico Vecchie Vigne 2007 Roagna
Rossese di Dolceacqua Superiore Posau 2010 Maccario Dringenberg
Kaplja 2008 Podversic Damijan
Le Pergole Torte 2009 Montevertine
Cesanese del Piglio Ju Quarto 2010 La Visciola
Trebbiano d’Abruzzo 2007 Valentini
Fiano di Avellino 2010 Picariello Ciro
Ante 2010 I Custodi
Malvasia di Bosa 2005 Columbu
Io, Anna Magnani e una bottiglia di vino per ricordare un incontro mai avvenuto
ottobre 2nd, 2012 at 19:15A Ettore Majorana, con il Rossese di Dolceacqua Vigneto Curli 1978 di Emilio Croesi: “Hai la faccia di legno, dove cazzo eri finito?”
Ogni vino ha il suo maschio. Un manifesto femminista
ottobre 1st, 2012 at 10:50io in genere indulgo nei grandi Champagne millesimati. Con o senza battuta pecoreccia sul Krug che sa di sperma a seconda della compagnia (e una volta la battuta in questione l’hanno fatta a me!)
Ogni vino ha il suo maschio. Un manifesto femminista
ottobre 1st, 2012 at 10:26Uhm, gli ultimi due mi ricordano qualcuno…
Ostriche e Champagne: contro la casta degli abbinamenti errati
settembre 29th, 2012 at 16:10cucina emiliana come se non ci fosse un domani. Pane e mortadella, cappelletti, pasta e fagioli, parmigiano, bollito, trippa, borlenghi…