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Commenti degli utenti

  1. Le retroetichette come fonte di ispirazione permanente. Gli abbinamenti consigliati, per esempio

    Non è per giustificare, però con che cos’altro lo abbinano il vino là?
    …se quello passa la tavola, se devono adattà.
    …anzi per fortuna che glie riesce ‘sti abbinamenti adattati. fortuna per il vecchio mondo, dico.

  2. I Vini Slow di Slow Wine 2012: tutti i premiati

    sostanzialmente condivido. tutte ‘ste classifiche disorientano. penso che se ne possa fare a meno di gran parte.

  3. Valter Mattoni è il mio garagista di riferimento senza se e senza ma

    L’Arshura è un Montepulciano particolare. Più rustico che fine. Più erbaceo e animale che fruttato. Non conosco personalmente Valter Mattoni, ma da come me lo si descrive, credo che questo vino, senza troppe morbidezze, ruffianerie o compromessi, rispecchi fedelmente il personaggio.
    Detto ciò, la mia impressione è che nel corso delle varie annate, questa sorta di estremismo dell’Arshura, si sia andato un po’ smussando…qualche annata passata era veramente difficile.

  4. I Grandi Vini di Slow Wine 2012 assomigliano parecchio al listone dei 3 bicchieri

    Rosso Piceno Roggio del Filare annata ’07 o 08? Perchè un’altra guida ha premiato la seconda.

  5. L'Espresso | I vini dell'eccellenza per la guida 2012

    I bianchi marchigiani di quest’anno sono gli stessi dello scorso anno. Con in più Bucci e Pistillo e la variante La Distesa. Mi piacerebbe capire come mai. Condivido sull’eccellenza di questi (a parte Collestefano’10 degustato nel mese di giugno, forse troppo presto, con pochi caratteri a corredo della spinta acida: secondo me al di sotto delle annate precedenti), però forse si poteva allargare lo sguardo anche altrove nei paraggi.

  6. Capire il Pecorino ad Offida. In 25 assaggi

    IoSonoGaia ’09 di Le Caniette credo sia il più estremo di tutti. Ma quest’ultima edizione lo è senz’altro meno delle precedenti (..che io preferisco). A Offida vorrei ricordare che si assaggiava di tutto, non solo Pecorino. Secondo me quest’anno erano meglio i rossi. Comunque tra i Pecorino mi sono piaciuti (a parte il Fiobbo ’09 di Aurora degustato a circa 30° centigradi, ma se ne percepiva lo stesso l’ottimo livello), il Pecorino ’10 di Pasqualino Damiani, il Pistillo ’10 di Poderi S. Lazzaro e Altissimo ’10 di Cherri. Quello di Le Caniette pure, però per questo vale un discorso a parte: c’ha tutta una lavorazione sua (barrique e malo lattica) che gli altri mi sembra non utilizzino.
    Credo che di suo, questo vitigno non abbia grande espressività olfattiva. E’ al gusto che si esprime al meglio; soprattutto quando la naturale sapidità e acidità che lo caratterizzano, vengono compensate da un’ottimale maturazione di frutto.

  7. Dal Pop al Trash | Miss Passerina e Mister Pecorino: le prime immagini

    Ricordo ai promoter di “nuovi stili” e “nuovi linguaggi”, che sono in buona compagnia!
    Dal 19 al 21 agosto a Rubbianello frazione di Monterubbiano (FM), sagra della “Passera ‘mbriaca”.
    …auguroni…

  8. Dal Pop al Trash | Miss Passerina e Mister Pecorino: le prime immagini

    ..ma quale passato!..io sto appunto dicendo che sei tu il passato! Queste sono promozioni da terzo mondo enoico. Lì dovevate farle per avere un certo riscontro. Avete sbagliato target. Sugli spumantini sopracitati, meglio non entrare nel merito. Ti dico solo che non fanno parte della nuova docg Offida.
    ps.: comunque puoi usare il maschile anche per la terza persona singolare…non è un errore grammaticale!

  9. Dal Pop al Trash | Miss Passerina e Mister Pecorino: le prime immagini

    Io non sono uno che si scandalizza. Tutt’altro! Di cosa mi dovrei scandalizzare? Di due cosce al vento?…io ce vado a nuoto quotidianamente o quasi, e mi dovrei scandalizzare di questi quattro sbarbatelli?
    …se uno non vuole capire…non capisce. io che ci posso fare? contenti voi…contenti tutti!
    Il mio intervento era a tutela dei valori sottostanti la singola bottiglia e che dovrebbero essere vieppiù sottolineati, al contrario di quanto vedo.
    Inoltre in quanto marchigiano doc, intendo smarcarmi decisamente da questa iniziativa (..io lo dico apertamente, ma sappiate che l’opinione pubblica locale e non, considera questo evento pubblicitario un’autentica figuraccia).
    Andando al nocciolo, proprio ieri sentivo autorevoli esponenti del settore della comunicazione vinicola intervistati in tv, sostenere la necessità d’inserire temi legati al vino, ai prodotti tipici e al territorio, nei programmi scolastici; per consentire ai giovani di conoscere meglio o riappropriarsi delle loro radici. Credo che un progetto di questo tipo, contribuendo a creare consapevolezza, possa essere socialmente benefico, portare indirettamente beneficio al settore e ai produttori e possa essere preso come esempio o modello da seguire anche da voi. Cioè un qualsiasi progetto sul vino (ma io estenderei all’intero comparto agroalimentare) fatto da chiunque in qualsiasi sede o contesto, deve essere dotato di contenuti, di sostanza; perchè dentro la singola bottiglia o prodotto, c’è tutto un mondo di valori che non può essere ignorato: l’identità di un popolo.
    La mia impressione è che mettersi sulla falsariga da voi indicata, pregiudichi tutto ciò; andando nella direzione esattamente opposta: quella della vuota immagine, dell’assenza di valori e contenuti e quindi di futuro. Per questo tale improvvida iniziativa va, a mio parere, inesorabilmente stroncata.
    Per quanto riguarda i “vecchi stili”, caro Max tu stesso ne hai elencati parecchi parlando di Campari, Martini ecc..
    A questi vecchi stili fai riferimento tu. Questi sono i tuoi modelli. Complimenti.
    Non i modelli di chi guarda alla realtà attuale proiettata verso il futuro.
    Qui siamo sul web: trattasi di appassionati, produttori ed operatori della comunicazione on line, che utilizzano questo strumento, guardacaso, per coniugare tradizione ed innovazione. Perchè la civiltà legata al mondo del vino in verità esiste, ma potrebbe correre il rischio di essere dimenticata, se non adeguata alla società che cambia; e noi operiamo quotidianamente per questo. Mi sia concessa ‘sta metafora che però rende l’idea:” quando le radici de la pianta cresce, bisogna cambiaglie lu vasu, sennò la pianta mòre!”
    Cioè voglio dire che qui c’è piena consapevolezza del ruolo e dell’importanza delle nuove tecnologie. Venire ad impartire lezioni in questa sede, sul tema dell’innovazione degli stili di comunicazione, testimonia in modo certo l’assoluta misconoscenza dei diversi stili e delle scelte di comunicazione presenti all’interno della blogosfera enoica.

  10. Dal Pop al Trash | Miss Passerina e Mister Pecorino: le prime immagini

    …ho l’impressione che tutto ciò si rivelerà un boomerang per tutti. Sia il Consorzio che le sedi scelte per il concorso, si troveranno a mio parere, la strada in salita nel breve-medio periodo prossimo venturo e dovranno inventarsi qualcosa per riguadagnare la reputazione persa o la figuraccia che dir si voglia, fatta col beneplacito delle amministrazioni comunali(…è questa la cosa più incredibile di tutte!). C’è un’incultura dilagante e sostanziale sui temi vinicoli e questo evento qui documentato ne è la prova certa. O forse non c’è un’incultura dilagante e sostanziale, ma semplicemente si opera per alimentarla?…
    Io credo che i benemeriti che hanno riscoperto questi vitigni nel secolo scorso e che hanno speso una vita per salvaguardare le tradizioni, il territorio e la civiltà ad esso legata, adesso si stanno rivoltando nella tomba.

  11. Chi è contro il vino delle cantine sociali parli ora o taccia per sempre

    Nelle Marche segnalerei oltre alla Moncaro, altre due grosse realtà cooperative localizzate nel sud della regione in provincia di Ascoli Piceno, caratterizzate dall’ottimo rapporto qualità prezzo dei vini: Cantina dei Colli Ripani (circa 1000 ettari) e Cantine di Castignano (circa 600 ettari). La prima sembra aver superato un momento difficile dal punto di vista delle finanze e quest’anno cerca di ripartire alla grande, presentando un’edizione del Rosso Piceno superiore Castellano (circa € 7) veramente interessante. Della stessa segnalerei anche il Passerina passito Anima Mundi e soprattutto il muscolare Khorakhanè (circa €23) da uve montepulciano e cabernet sauvignon, senz’altro da annoverare tra migliori rossi regionali fin dalle sue prime edizioni. Della seconda cantina, molto interessante e tipico il Falerio ‘10 (trebbiano, passerina, pecorino) premiato qui: http://avvinatorebloggato.blogspot.com/2011/07/falerio-damare-2011.html.
    Di buon livello anche: Marche bianco igt Gramelot, Offida pecorino Montemisio e Offida rosso Gran Maestro (circa € 13) da uve montepulciano,cabernet, merlot: vino di spessore e consistente, sempre affidabile in tutte le annate.