Vino e mafia | Scattano i sigilli per Feudo Arancio

di Jacopo Cossater

Ancora un’altra brutta tegola si abbatte sul vino siciliano. Dopo l’arresto e l’accusa di associazione mafiosa per il patron di Abbazia Santa Anastasia, oggi la Guardia di Finanza ha messo sotto sequestro la cantina Feudo Arancio. Le indagini avrebbero fatto emergere una truffa ai danni dello stato e dell’Unione Europea volta a percepire illegalmente contributi pubblici.

La storia ha il sapore del già sentito: Feudo Arancio sarebbe stata ceduta ed acquistata da differenti società appartenenti allo stesso gruppo (Gruppo Mezzocorona Spa, Trento) che, successivamente, avrebbero prodotto documenti falsi e fatture per operazioni inesistenti. “L’azienda sequestrata appare come il crocevia di un traffico che tocca i gangli vitali di Cosa Nostra”, dichiara il comandante incaricato delle indagini. Sono notizie allarmanti che però ci fa piacere leggere e rilanciare. Per un vino davvero più pulito, non solo in vigna.

Jacopo Cossater

Docente di marketing del vino e di giornalismo enogastronomico, è specializzato nel racconto del vino e appassionato delle sue ripercussioni sociali. Tra gli altri, ha realizzato i podcast Vino sul Divano e La Retroetichetta, collabora con l'inserto Cibo del quotidiano Domani e ha cofondato il magazine cartaceo Verticale. Qui su Intravino dal 2009.

4 Commenti

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francesca ciancio

circa 14 anni fa - Link

premessa la presunzione di innocenza la riflessione che ci tocca è politica ed etica. dopo l'inchiesta di Repubblica sul "lavaggio" di denaro sporco in un ristorante su 5 ecco che sta per saltare il vaso di Pandora sul vino. Tutto secondo me ha inizio con questa idea colonizzatrice che gli imprenditori del nord applicano nei territori meridionali. Terra di nessuno, senza regole, svenduta e sottratta agli agricoltori del Sud. Mega cantine, milionate di bottiglie, razzia pura del terroir, connivenza e silenzio di chi crede che il riscatto passi solo attraverso i capitali "alloctoni". Io ti concedo centinaia di ettari a poco e niente, ti faccio avere permessi di costruzione a iosa, tu in cambio mi sciaqui il denaro e magari mi prendi a lavorare qualche "amico" che controlla la situazione e così via in un circuito infinito dove le vittime diventano carnefici e viceversa. Cominciamo ad aguzzare vista e orecchi: non compriamo certi vini, evitiamo certi ristoranti. Proviamo nel nostro piccolo a metterli in ginocchio questi che hanno fatto scempio delle nostre terre

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francesca

circa 14 anni fa - Link

è qui che ti sbagli: non compriamo certi vini. sono una figlia di un socio di questa cantina : Mezzacorona spa, la figlia di uno, di quei tanti soci che più di dieci anni fa si sono impegnati per comperare questo feudo in Sicilia. Siamo un' azienda PULITA , limpida, ogni anno sottoposta a miliardi di controlli, siamo una cooperativa sociale con più di 1500 soci al sequito. 1500 soci che hanno creduto e credono da sempre nello spirito cooperativo. Sono ferita per queste notizie, notizia che poi si è rivelata falsa. La Mezzacorona ha infatti dato ogni tipo di documentazione a riguardo alla guardia di finanza e la notizia è stata infatti RITRATTATA con un piccolissimo articolo sui quotidiani locali...... Vorrei sottolineare il danno d'immagine .... alle volte prima di pronunciarsi pro o contro qualcuno bisognerebbe sapere cosa ci sta dietro. Mezzacorona è un' azienda importante nel suo settore ,ma ricordiamoci che il suo pregio e la sua forza sta nel fatto di essere una cooperativa, e le notizie che la infangano si abbattono oltre che sulle 142 famiglie che lavorano al Feudo, sui 1500 soci che compongono l' azienda madre e sugli altrettanti addetti che lavorano per questa realtà. Prima di non comprare questo prodotto almeno sappiate questo : abbiamo costruito un'intesa, una rete sociale con la sicilia, abbiamo investito in questa terra ed i siciani con noi, Feudo Arancio ha perseguito 2 certificazioni ambientali, aperta tutto l'anno per poterla visitare, Mezzacorona , stessa identica cosa. siamo un' azienda seria, che lavora con l'impegno e la devozione che solo una cooperativa sociale può avere , questo significa che questa azienda appartiene ad ogni simgola parte che compone questa azienda. La mafia non siamo noi, la mafia distrugge la cooperazione non la crea, la mafia non sta nell'impegnarsi per perseguire un obiettivo comune.... Grazie per l' ascolto Francesca

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roberto gatti

circa 14 anni fa - Link

Dal sito : www.winennews.it copio ed incollo : " Trento - 27 Luglio 2010 SICILIA, TRUFFA SUI CONTRIBUTI STATO E UNIONE EUROPEA DA 4 MILIONI DI EURO. SEQUESTRI E PRECISAZIONI La Guardia di Finanza di Ragusa ha sequestrato oggi in Sicilia un’azienda e denaro contante per oltre 4 milioni di euro, con 8 persone denunciate per truffa allo Stato e all’Unione Europea, per finanziamenti ottenuti in maniera illecita. Secondo le agenzie che hanno divulgato la notizia, sarebbero coinvolte società e possedimenti del gruppo Mezzocorona. Le condotte illecite, per gli inquirenti, “sarebbero documenti simulati, fatture per operazioni inesistenti e dichiarazioni sostitutive di atti di notorietà falsi, per la realizzazione degli investimenti produttivi con l’impiego dei soli fondi pubblici, senza alcun reale apporto di mezzi propri, come previsto dalla normativa sulle agevolazioni finanziarie. Ma il gruppo trentino replica: “si legge, con stupore, in data 27 luglio 2010, l’agenzia Ansa e l’articolo on line de “Il Giornale di Sicilia” contente informazioni e illazioni assolutamente false su sequestri e fantomatici coinvolgimenti del Gruppo Mezzacorona in fatti illeciti e associazioni mafiose in Sicilia. A rettifica di tali sorprendenti comunicazioni, il gruppo Mezzacorona precisa quanto segue: la totale estraneità del Gruppo Mezzacorona a collegamenti e attività mafiose in Sicilia; nessuna società direttamente controllata dal Gruppo Mezzacorona è oggetto di alcun sequestro in Sicilia; la società Fta (Future Tecnologie Agroambientali srl, ndr) colpita da un sequestro di immobile è proprietà della persona fisica Fabio Rizzoli ed il Gruppo Mezzacorona ha una quota di minoranza non qualificata di tale società; il sequestro cautelare avvenuto in data 27 luglio 2010 è un semplice sequestro di un immobile della società Fta in Acate a garanzia di presunte irregolarità sulla richiesta di un contributo su investimenti effettuati in Sicilia per l’acquisizione dell’immobile stesso e l’attività di vinificazione avviata in Sicilia; l’importo del sequestro di garanzia in attesa delle indagini è fino ad un massimo di 2.912.000 euro (sequestro preventivo). Qualsiasi altra illazione o speculazione è assolutamente falsa e il Gruppo Mezzacorona diffida chiunque a pubblicare o insistere su tali gravi false informazioni e procederà con effetto immediato a querela e causa civile per eventuali danni al Gruppo diretti e indiretti”. Seguiremo gli sviluppi

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Antonio Tomacelli

circa 14 anni fa - Link

Eccoli da Italia Informazioni: Avevano richiesto un contributo di oltre 4 milioni di euro per acquistare una cantina. Solo che era già loro. In sintesi è questo il motivo per cui la Guardia di finanza di Ragusa, coordinata dal procuratore della Repubblica Carmelo Petralia, ha sequestrato oggi beni presso un’azienda vitivinicola della tenuta Feudo Arancio che si trova nel comune di Acate in provincia di Ragusa. Il luogo è la Sicilia, ma i personaggi coinvolti sono siciliani solo d’adozione. In particolare, i finanzieri di Vittoria hanno ricostruito il sistema utilizzato dalla società Future tecnologie agroambientali Srl, con sede ad Acate, del Gruppo vitivinicolo Mezzacorona Spa, per richiedere e percepire un contributo di 4,366 milioni di euro che sarebbero serviti per realizzare una nuova cantina vitivinicola in contrada Torrevecchia. Secondo le Fiamme gialle in realtà l'azienda aveva acquistato la cantina del Feudo Arancio da una società appartenente al suo stesso gruppo societario. La società acquirente e la società cedente, in pratica, fanno riferimento agli stessi proprietari, la famiglia Rizzoli. Gli accertamenti si sono concentrati su tre società, appartenenti al gruppo Mezzacorona Spa, una di Acate e due del Trentino Alto Adige e sono ancora in corso per accertare tutte le singole responsabilità all'interno delle varie società coinvolte, anche da parte dei collegi sindacali e per ricostruire l'identità degli effettivi proprietari. Un sistema finalizzato, secondo una nota diffusa oggi , alla realizzazione degli investimenti produttivi con l'impiego dei soli fondi pubblici, senza alcun reale apporto di mezzi propri, come prevede la normativa che regola l'erogazione delle agevolazioni finanziarie. L'operazione denominata "Old Tower" ha permesso di individuare la responsabilità associativa e del reato di truffa allo Stato e alla Ue a carico di otto persone, tra cui anche il funzionario dell'istituto di credito Banca Nuova che aveva curato l'istruttoria e l'erogazione dei contributi. L'importo è stato, in pratica, indebitamente percepito perché ottenuto mediante presentazione alla banca concessionaria di fatture che risultavano emesse a fronte di simulati contratti di compravendita degli immobili dove si trova la cantina aziendale, in realtà già rientranti nel complessivo patrimonio del gruppo aziendale.

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