Realtà aumentata | Tutti enosboroni con Goggles

di Andrea Gori

Sin dalla sua apparizione per Android, si era capito che Goggles era qualcosa di speciale e che il termine “realtà aumentata” potrebbe significare sul serio aumentare la nostra realtà e la nostra percezione usando al meglio telefonino, fotocamera, gps e web. Curioso che nel video che Google ha diffuso ieri, su 4 esempi pratici uno riguardi proprio le etichette del vino. QR code, etichette parlanti, tag vari e microchip? Tutto appare improvvisamente vecchio in confronto all’ultima trovata dei geni di Mountain View, e la sua applicazione al mondo vino promette di rivoluzionare l’approccio rendendo “mobili” e sempre contestualizzate tutte le informazioni che si trovano sul web su di un determinato prodotto. In pratica (e come funziona in dettaglio ve lo spiega Tiziano Fogliata)  l’occhio della telecamera legge i caratteri sull’etichetta e ne registra il disegno, dopodichè il programma cerca sul web le pagine relative. Tutto ciò accade mentre vi servono il vino a tavola, e voi avrete tutte le informazioni che volete prima che il cameriere abbia stappato la boccia. Compresa la rece del vostro wine-blogger di riferimento.

Immagine- Motoricerca

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

4 Commenti

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Stefano

circa 14 anni fa - Link

Ecco un altro buon motivo per regalarmi un iPhone :-)

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carolina

circa 14 anni fa - Link

ecco un altro buon motivo perchè io non mi prendo l'ai-fon.

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Christian Fabrizio

circa 14 anni fa - Link

Condivido il titolo, e anch'io sono stupito del fatto che, di tutte le possibili applicazioni che Google poteva suggerire, una delle quattro sia stata proprio il vino. Detto questo, credo che come sempre la differenza la facciano i contenuti e non il loro veicolo. Sì, è vero, questo è in assoluto il metodo più elegante e meno invasivo per taggare un'etichetta, ma poi? Siamo certi che l'avventore capiti in prima battuta su un link che lo aiuta a sapere di più cosa sta bevendo, o dovrà aprire e chiudere vari siti prima di acquisire uno straccio di informazione utile? Prima ancora, quanta promozione dovrà fare Google affinché i possessori di smartphone sappiano di avere questa possibilità? Il tag, qualcunque esso sia, ha almeno il vantaggio di segnalare in maniera evidente (a scapito dell'estetica) che un'etichetta è consultabile, ma se il tag non c'è chi se ne accorgerà mai? Credo che per almeno un annetto i tag la faranno da padrone... Ad ogni buon conto, è davvero una figata!

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Giampiero alias Aristide

circa 14 anni fa - Link

E' un bel gingillo software, forse l'anticamera di nuove applicazioni. Ma Google non è mai stato il massimo per le ricerche sul vino, anzi. Sarebbe splendido se l'amico Doug Cook riuscisse a sviluppare un'integrazione di Goggles con il suo motore di ricerca specializzato sul vino: Able Grape. Quanti di voi lo conoscono? Ancora pochi. Quella sì che sarebbe la soluzione ideale.

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