Montecarlo | Tenuta del Buonamico e un terroir di cui sentiremo parlare

di Andrea Gori

Quando i ristoratori se lo potevano permettere, per rifornire di buon vino bianco le proprie tavole non ci pensavano due volte a comprarsi una tenuta in Toscana e tra le migliori zone vitate e produttrici già dall’846 d.C. c’è sempre stato quel fazzoletto di terra intorno al borgo di Montecarlo, vicino Lucca. Oggi si assiste ad investimenti e un rinnovato interesse, come dimostrano nomi noti come Michi, Fattoria del Teso, Wandanna e piccoli “cult” come il vino di Romano Franceschini (sì, proprio quello lì) e Gino “Fuso” Carmignani. Il tutto in una provincia enoicamente in ascesa a partire dalle punte di diamante biodinamiche come Tenuta di Valgiano, Podere Concori, Fabbrica di San Martino.

Montecarlo vanta una bella storia di vini bianchi che godono di un microclima fresco e molto particolare (vento, colline, zone pedemontane sotto le Apuane, mare che si sente e mitiga) e un sottosuolo variegato e vocato. In più, il genio della ricerca italica che già alla fine del 1800 porta qui alcune varietà francesi come roussane, semillon , pinot grigio e pinot bianco ma anche mourvedre e syrah per unirli a varietà localmente un po’ scorbutiche come malvasia, trebbiano , sangiovese, ciliegiolo e canaiolo. Il risultato furono vini che divennero persino presenza fissa alla corte dei Savoia nelle occasioni ufficiali e vino da tavola per lo storico ristorante Gatto Nero di Torino, che fu appunto il fondatore della Tenuta del Buonamico, già Fattoria del Buonamico prima del moderno restyling messo in opera dal 2008, anno in cui la famiglia Fontana acquisice l’azienda.

Azienda che nel frattempo ha raggiunto i 35 ettari offrendo una gamma molto variegata a partire dai due vini innovativi a 10,5 %, in pratica due versioni raccolta precoce dei vini doc locali bianco e rosso, accattivanti nel packaging e sbarazzini nel bicchiere. Poi i vini storici (che rappresentano il grosso della produzione aziendale) ovvero il Montecarlo Bianco e Rosso, due monovitigno bianchi come il Pinot Bianco e il Vermentino e due ex-supertuscans come il Cercatoja e il Fortino. Ma non lasciatevi ingannare dalle etichette , il Cercatoja (born 1975) è in realtà un Montecarlo doc in un’area molto specifica con terreni particolari argillosi a medio impasto e giacitura ideale sud sud ovest mentre il Fortino è un “vecchie vigne”, tra i più antichi vigneti di syrah della penisola.

Due bottiglie che hanno attraversato gli ultimi decenni di vino toscano assieme ai doc locali, tutti esposti e conservati nell’inferno sotto casa in un percorso curioso e affascinante dal fiasco alle attuali concezioni di design.

Ecco gli assaggi che abbiamo eseguito:
10,5 Igt Toscana Bianco
Anticipo vendemmia , stessi vitigni della doc, floreale ammandorlato, fresco piacevole, bocca tranquilla coerente al naso, molto floreale di pesca e tiglio, finale citrino appena sapido. 78

Montecarlo Bianco Doc 2010 (anteprima)
Naso ammutolito dalla gioventù ma netto il floreale di biancospino e mughetto, ginestra e pesca, bocca splendida finale sapido gessoso con ritorni agrumati interessantissimi, per niente caldo, chiusura ammandorlata. 86

Vermentino 2010 (anteprima)
Semplice e diretto , schietto stile Colli Apuani, salvia e mentuccia in mezzo ad agrumi e note tropicali appena accennate. Bocca asciuttissima fresca e ben contrastata, perfetto da pasto e senza increspature. 83

Rosato 2010 (sangiovese, canaiolo e syrah)
Non da salasso e si sente, arancio e fragola in un bel mix, nota di bergamotto, bocca lieve e quasi provenzale, notevole sapidità del territorio che emerge senza filtro. 82

10,5 Rosso Igt Toscana 2009 (sangiovese 60%, cabernet merlot syrah 40%)
nota di lampone e viola, felce e lavanda, bocca asprina appena tannica molto dissetante, finale di fragola di bosco. 74

Montecarlo Rosso 2009
Naso mediterraneo lieve tra lavanda resina di pino e ciliegia, un goccio di mora e ribes rosso, bocca fresca vivace, finale interessante di ciliegia e prugna, finale di buona persistenza. 80

Cercatoja Igt 2008 sangiovese 30% cab e merlot
Tra i primi supertuscan della storia (prima annata 1975!) oggi si presenta bello ricco presente e spumeggiante, stile internazionale nobilitato da sapidità e note mediterranee, bocca ovviamente giovane e un pó compressa, ma frutto soffice di ribes nero e mora, poi in bocca tabacco e ciliegia, tannino da appianarsi, sapido di terroir. 84

Il Fortino 2008 (Syrah 100%)
Da vigneto di quasi 50 anni (piantato nel 1964) tra i più vecchi in Italia, espressione molto umorale e personale, dolce ma non troppo, ribes nero e mirtillo, cuoio e note ematiche, bel finale con tannino fitto e rotondo da vecchia vigna, ritorni balsamici e aromi di sottobosco. 88

Convicono ovviamente i bianchi con una nota di territorio molto ben riconoscibile al di là dei vitigni utilizzati, capaci di lasciare una bocca affascinata e appagata. Tra i rossi spicca molto nettamente il Fortino ma anche gli altri hanno un piglio deciso che non fa sconti, non seguono le mode e cercano solo di essere se stessi. Gran fermento con cantiere avviato per la nuova struttura di imbottigliamento, stoccaggio e accoglienza che permetterà di separare le zone di vinificazione bianco/rosso e gestire al meglio la zona di affinamento in legno e soprattutto energia, voglia di fare e di confrontarsi, sul web (non mancano blog, bio e info dettagliate, video, foto) e de visu.

Per esempio qui possiamo conoscere Eugenio Fontana e il “suo” Montecarlo bianco:

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

13 Commenti

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kenray

circa 13 anni fa - Link

i vini bianchi toscani non mi hanno mai convinto. infatti non li compro.

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Andrea Gori

circa 13 anni fa - Link

forse ken oggi è il momento di riprovarci... almeno un tris di Vernaccia di San Gimignano come Panizzi, Mattia Barzaghi e Montenidoli e qualcosina qui a Montecarlo potresti assaggiare...oltretutto, tutti vini sotto i 10 euro

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gian paolo

circa 13 anni fa - Link

Ken c'è un produttore toscano che fa bianchi da urlo, si chiama come me, Giampaolo,però non ricoprdo il nome..se il grande Gori rispondesse..

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Burde

circa 13 anni fa - Link

Dici Giampaolo paglia di poggioargentiera?

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gian paolo

circa 13 anni fa - Link

No ..Paglia ,anche lui Giampaolo :) un noma una garanzia e me la tiro :):)-,faceva un Sauvignon e poi non ricordo...cacchio sono le botte in testa e la menoria che va..ciao GP

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gian paolo

circa 13 anni fa - Link

trovato appunto terre del Sillabo di Giampi Moretti , Sauvignon molto buono e chardo buono..però è un bel po' che non li bevo se ci fossero al Velenitalyci andrei subito. Ciao Gp

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Andrea Gori

circa 13 anni fa - Link

vero! grave dimenticanza! e guarda caso anche lui in provincia di Lucca! http://www.teatrodelvino.it/archives/410

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TERROIR

circa 13 anni fa - Link

il poggio alle gazze ?!

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Jury Borgianni

circa 13 anni fa - Link

Ho parlato di questi vini e questa azienda in tempi veramente non sospetti! qua: http://grappolorosso.blogspot.com/2010/04/un-giorno-nella-tenuta-buonamico-parte.html e poi qua: http://grappolorosso.blogspot.com/2010/04/tenuta-buonamico-parte-ii-la-scoperta.html Veramente una realtà interessante quella di Eugenio Fontana che sta portando avanti un progetto niente male.

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Vini&Cretini

circa 13 anni fa - Link

Sono stato da Eugenio Fontana, alla Tenuta Buonamico, lo scorso martedi. Ottima presentazione e vini ben fatti. Mi ha colpito tanto il rosato.. ottimo veramente!

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Lido Vannucchi

circa 13 anni fa - Link

Bhheee se si parla di vini Lucchesi non posso che intervenire, bene per i vini di Eugenio Fontana un'amico Il Vasario veramente eccellente ottimo il rosato ma signori Il Fortino è veramente Grande stappato un 98 in gran forma una bottiglia veramente indimenticabile, ancora con timbro Vascoliano "Vasco Grassi", la zona sta veramente crescendo, a Montecarlo da mettere in evidenza il Brut Di Montechiari un metodo Classico di buona fattura, e uno Chardonnay in alcune annate veramente ottimo, se poi riuscite e siete bravi un salto da Gino Fuso Carmignani col suo Capolavoro di Vino "Le idee hanno Sete" raggiungete l'estasi non fatevi mancare la sua bottiglia di punta "Il Merlo della Topa Nera" e la bellissima bottiglia del Montecarlese con etichetta POP dedicata ad Otlis Redding, se ancora avete tempo e corpo dovete assolutamente andare alla Tenuta di Valgiano e chiedere di quel Gioiellino di Vino che è "Il Tenuta Bianco" Vi diranno che non esiste, ma Voi insistete magari dite A Saverio che sieti miei amici, chi sa forse un buon bicchiere Vi arriverà Scendete di alcune centinai di Metri e Risalite a Matraia e Qui un Trebbiano non Filtrato parlerà di quel Bistrattato vino Toscano Bianco, In forma veramente Nobile un Plauso a Piero Tartagni per questo Archetipo di Vino, altro interprete di buoni vini è l'amico Beppe Ferrua che vi allieterà con il Fabbrica Bianco un blend ben Riuscito di Trebbiano,Vermentino e Malvasia in Quel di San Martino in Vignale, non per ultimo assagerei in quella terra di Garfagnana quel Mezzo Miracolo di vino che si chiama Podere Concori Bianco, un vino di montagna a Base Chenin Blanc Udite Udite, interpretato da Gabriele Da Prato, e per Finire sicuramente i vini Di Giampi Moretti in annate ottimali sono quasi memorabili, un ottimo servizio a firma Eleonora Guerrini con alcune Mie Fotografie è uscito sul Gambero Rosso di Questo Mese, per chi volesse puo leggerlo ciao Lido Vannucchi

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postatore_occasionale

circa 13 anni fa - Link

sono meno fighetti ma provate ad assaggiare i vini di fubbiano (il vermentino, i pampini, interessanti tentativi come il 12 apostoli...) in garfagnana ci sono discreti tentativi con il ciliegiolo in purezza o quasi

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Riccardo Francalancia Vivanti Siebzehner

circa 13 anni fa - Link

Dato che si parla di bianchi toscani non si possono dimenticare le realtà apuane. A mio parere 3 su tutte: Terenzuola (zona Colli di Luni) Castagnini e Lorieri-Podere Scutarola (zona Candia dei Colli Apuani) in più quaalche buona prova che stanno dando le zone di Montignoso e della Versilia. questo giusto per rimanere dalla mie parti con i vini marini . . . o meglio "salmastrosi" ;-)

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