Mercati | C’era una volta una bambagia chiamata Germania

di Alessandro Morichetti

Nelle Nuvole è una commentatrice compulsiva di Intravino dall’identità ignota: di lei sappiamo che beve vino da oltre quarant’anni, che ha frequentato il liceo classico e che auspica un maschilismo sostenibile.

C’erano una volta i tedeschi, calavano a valle con station wagon o camper e a tappe visitavano cantine, degustavano seriosissimamente e compravano. Arrivavano ragazzi con lo zainetto, studenti che investivano la paghetta in un paio di giorni di assaggi metodici e acquisti molto calibrati di bottiglie speciali. C’era una volta la Germania, migliore mercato europeo per i vini rossi italiani. Sembra di parlare della preistoria ma sono solo passati pochi anni in cui è successo di tutto. Adesso come siamo messi con un mercato in teoria ancora così importante?

Questa potrebbe essere una prospettiva, ma non è l’unica. A cercare bene ce ne sono parecchie davvero niente male.

Foto come quella sopra sono eloquenti. Aldi, Lidl e Metro con le loro offerte hanno contribuito ad abbassare l’immagine delle nostre denominazioni più importanti in Germania. “Contribuito” perché il vino qualcuno glielo ha dato a prezzi stracciati. Non c’è da stupirsi, anche in Italia ci sono queste “promozioni”, ma da noi resistono ancora ristorazione abbastanza vivace e commercializzazione frastagliata. In più non abbiamo la competizione di altri paesi produttori. In Germania la ristorazione “italiana” è vistosamente in calo, l’avidità e mediocrità di tanti esercenti ha allontanato il cliente medio. Come dargli torto quando per 12 euro ti fanno mangiare una pizza che sembra un frisbee con pezzi di chewing gum appiccicati? Contemporaneamente, la qualità della ristorazione tedesca è salita (ridete pure, ma è così) e i ristoranti greci o spagnoli si stanno piazzando come alternativa. Non tutto è perduto. Molti dei distributori sono tuttora italiani, esistono proprio un “canale italiano” di vendita ed uno “tedesco” e chi di loro è stato in grado di rinnovarsi è sopravvissuto, altri sono scomparsi.

Un esempio su tutti: Vincenzo Andronaco, partito dal basso, con dedizione e umiltà possiede ora nove punti vendita con il suo nome su tutto il territorio. Sono una via di mezzo fra supermercati e drogherie, con solo prodotti italiani in vendita. Ne ho visitato uno e ho constatato una scelta di vini eccellente per questo tipo di esercizio, con prezzi giusti. All’interno della struttura c’è anche un self service dove ho mangiato un piatto di pasta niente male, per pochi euro. Un raggio di sole, ma i tempi d’oro non tornano più. Questa è la mia testimonianza diretta.

Sarei felice di essere smentita, ma non datemi statistiche please. Concludo con un ai viaggiatori: se vi capitasse la sfiga di un volo cancellato per maltempo, cercate di averla in Germania e con la Lufthansa. Personale sorridente vi cambia il volo, paga l’albergo, la cena, prima colazione e taxi. In più mentre fate la fila, ordinata e silenziosa, vi offre cioccolata, mele e acqua per ristorarvi. Stessa esperienza negli Usa, vi cambiano il volo con sufficienza, ma poi potete anche morire, Act of God e in ginocchio a pregare…

Nelle Nuvole

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

25 Commenti

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gianpaolo

circa 13 anni fa - Link

act of God in Italia? meglio che in USA? sara che io in Germania prima ci ho sempre venduto poco e ora comincio a vendere qualcosa di piu', che la situazione mi sembra un po' piu' rosea, malgrado i nostri sforzi per distruggerci il primo o secondo mercato estero. E' verissimo che ci sono ancora tanti ristoratori italiani, ed e' vero che sono spesso impresentabili, pallide copie di se stessi, molti rimasti al cliche' dell'italiano col poster di Causio (c'e' bisogno di citare?). Se ancora resistiamo e' per 1) l'innato e sconsiderato amore del tedesco per il "bel paese", nonostante tutto quello che gli tocca sorbirsi quando viene in vacanza in Italien 2) la presenza massiccia di italiani in Germania, dalla quale si puo sempre attingere. Speriamo nello stellone italico, nella nostra migliore tradizione.

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mauro_zz

circa 13 anni fa - Link

da cliente (anche dei super) ... tristezza infinita anche se chicche come questa (http://tinyurl.com/33oak78) fotografata in un super "di marca" mi fanno pensare che ognuno ha il gusto che si merita noto scarso impegno nella scelta da parte dei clienti, anche dopo il martellamento costante sui miei amici che ho in tedeschia ... niente da fare

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Kapakkio

circa 13 anni fa - Link

La maggioranza dei ristoranti italiani in Germania sono rimasti fermi alle farfalle con le 3P e al pinot grigio. Da campano ho constatato come i vini della mia regione sono praticamente assenti su quel mercato pur essendoci molti ristoratori di origine campana. Mai trovata una falanghina o un greco in un ristorante o in un enoteca. Dirò una bestemmi ma a piaceva comprare da Jacques wein depot (jacques.de) dove si potevano assaggiare tutti i vini prima di comprarli e i prezzi oscillavano tra i 5 e 20 euro a bottiglia, il personale competente e bei eventi a tema organizzati nel week-end. Non un posto per intenditori ma un buon modo per avvicinare i giovani al vino di qualità, peccato che in Italia non ci sia nulla del genere.

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Lidl vende molti vini di tutte le regioni d'Italia imbottigliati presso Verona a prezzi molto bassi. All'estero chi non conosce il buon vino va a comprarlo a Lidl e puo' farsi un'idea soltanto con quei prodotti. Eppure io ho trovato proprio a Lidl un Tempranillo buonissimo, in cinque anni ne avro' bevuto almeno duecento bottiglie, neanche una che sapeva di tappo, sempre a meno di 2 euro. Quest'anno Michal Janczyk, un maestro sommelier col quale ho girato un film sul vino anche in Italia, ha curato l'importazione di alcune denominazioni sconosciute proprio a Lidl e proprio da Lazise. Con il tipo di economia integrata che abbiamo, molti vini cileni sono imbottigliati in Germania e venduti in Polonia e sono decenti, non buoni ma bevibili. Insomma non e' per niente facile competere con questi prodotti. Allora bisogna adottare due pesi e due misure. Il prodotto che va alla GDO non deve andare alle enoteche ne' ai ristoranti. Questa e' una politica che fanno alcuni amici importatori italiani in diversi Paesi esteri. ma devono essere i produttori per primi a mantenere l'impegno. Ho visto prodotti nella GDO polacca che l'importatore ufficiale in Polonia non vendeva alla GDO, ma erano stati importati dalla Germania, dove il produttore li aveva venduti ad un altro che poteva anche invadere il mercato polacco. A parte che poi ne e' venuto fuori un casino, sistemato riconoscendo al mediatore italiano ed all'importatore italiano in Polonia un quid per star zitto...

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Nic Marsèl

circa 13 anni fa - Link

Quello dei ristoranti italiani che fanno schifo all'estero e in questo caso in germania è un luogo comune molto frequentato. La mia testimonianza diretta dopo diversi periodi di lavoro a stoccarda è di ottimi ristoranti italiani, pizza compresa, a prezzi decenti. Forse i migliori ristoranti di fascia media sono italiani, e vi si mangia spesso meglio che in madrepatria. In quei luoghi però, vino italiano non ne ho mai cercato, in effetti c'è di meglio di quello che ti propinano, dalle birre ai vini locali.

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Si puo' stare tranquilli praticamente soltanto dove all'ingresso c'e' bene in vista il marchio della Federazione Italiana Cuochi che all'estero ha le sue delegazioni. Anche in Polonia (diretta da Giancarlo Russo, che organizza ogni anno un concorso di cucina italiana tra cuochi).

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Flachi10

circa 13 anni fa - Link

Per quanto riguarda la compagnia aerea decisamente e solo Airfrance... tutto e solo ciò che garantisce miglia premio. Sempre e comunque. I crucchi su alcuni voli intercontinentali (ne prendo 2 al mese di media) non hanno nemmeno la tv! quando capita la voglia di aprire il portellone e buttarsi di sotto è tanta. Riguardo alla "caduta" del made in Italy penso sia arrivato il momento di introdurre una specie di certificazione o marchio registrato "italian", "italy", etc. Se vuoi fare delle porcate le puoi chiamare "korean pizza", "pasta china" ma NON ci devi mettere la parola ITALY!

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Francesco

circa 13 anni fa - Link

Non si puó stare tranquilli per niente in Germania ci vivo dal 76, sono figlio di ristoratori e opero nel mercato del vino da 25 anni. Quello di qualtà. La GDO tedesca è pronta a fare qualsiasi cosa pur di vendere, qualsiasi porcata, purché legalizzata da carte che non valgono l'inchiostro vanno bene. Gran reserva spagnoli con il tappo chiaro e lucido? No problem, ripassi veronesi con volatile da aceto balsamico? Andale Andale Argentini con valori di natramicina da uso medicinale? Kein Problem. Tanto ci sono illustri istituti di tutela che certificano tutto e allora.... Complimenti al Signor Crosta per il Tempranillo a 2 euro si beve sicuramente molto bene... Poi se Farinetti fá un novello tutti si scandalizzano e urlano sacrilegio in Sicilia si dice: a posto stiamo

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Farinetti non fa un novello. Fa un GiA' (da uve Barbera, Nebbiolo e Dolcetto) dealcolato ma senza macerazione carbonica, in vendita 2 mesi dopo la vendemmia a un prezzo tra 9 e 10 euro e nessuno si e' scandalizzato o ha urlato al sacrilegio, semmai c'e' un dibattito su alcuni aspetti ingannevoli della suo spot pubblicitario che non corrisponde al vino in oggetto (fresco, leggero, beverino) ma farebbe pensare piuttosto ad un Barolo (con tanto di botte di rovere). Quanto al Tempranillo venduto a 2 euro a Lidl (tutto acciaio e gia' dal marzo successivo alla vendemmia), rispetto a certi Barolo venduti a 4 euro (con 2 anni in botte ed un altro di affinamento in bottiglia presso le costose cantine del produttore) credo davvero che non ci sia neppure da discutere: il primo e' sicuramente un vinello economico, di massa, di largo consumo, ma bevibile (200 bottiglie senza mai gusto di tappo), mentre il secondo che cosa pensi che sia? A proposito di ristorazione, che cosa pensi della Federazione Italiana Cuochi e della sua delegazione in Germania?

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Franco Ziliani

circa 13 anni fa - Link

Farinetti (Fontanafredda) non ha prodotto un Novello, bensì un Langhe rosso molto giovane dealcolato... Per la precisione Quanto al fatto che "tutti si scandalizzano", strano non mi sono accorto che accanto a me, che ho attaccato questo spot vergognoso, di fossero quei tutti.. Mi sembrava di essere da solo o quasi a farlo... Dagli altri, anche da qui, silenzio...

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Sono intervenuto molte volte da te, caro Franco, anche mezz'ora fa, per chiedere a Farinetti di togliere le botti dallo spot.

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Franco Ziliani

circa 13 anni fa - Link

non parlavo certo di te, caro Mario, parlavo dei colleghi giornalisti del vino e wine blogger, sicuramente tutti partiti per il ponte lungo di Sant'Ambroeus o in altre faccende affacendati...

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antonio tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Mi sto godendo sulla neve la marchetta che Oscar mi ha dato per non parlare di Già. Pensavi di averne diritto solo tu? (faccetta)

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Fabio Italiano

circa 13 anni fa - Link

Qui in Olanda dove vivo la situazione è identica a quella della Germania. A causa della crisi il calo di presenze nel settore della ristorazione è a due cifre (con la prima cifra diversa da 1). Quindi è logico che i prezzi medi dei vini siano in calo. Anche nelle grandi catene di supermercati (e non parlo solo di Lidl e Aldi) i prezzi dei vini italiani sono da brividi, vini assolutamente ben fatti a meno di 3 euro. Secondo me tanti produttori, per svuotare i magazzini pieni, stanno svendendo soprattutto all'estero. Purtroppo, mi dispiace per i tanti produttori di vino che si spaccano la schiena in vigna e in cantina, ma la crisi del vino sarà ancora molto lunga. Recuperare quello che si è perso negli ultimi 3/4 anni richiederà un periodo molto più lungo, e la svendita dei vini renderà la ripresa ancora più difficile.

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Confermo che in Polonia la situazione e' simile. Per i vini di qualita' il calo e' tra il 20 ed il 30% (corrisponde al numero di fascette in meno che il Ministero ha assegnato quest'anno) e molti importatori stanno effettivamente facendo offerte speciali per svuotare i magazzini. Per i vini economici, invece, nessun calo.

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Franco Ziliani

circa 13 anni fa - Link

Tomacelli, mi sa che hai capito fischi per fiaschi. Io non rivendico alcun diritto esclusivo di parlare dello spot di Già: mi stupisco che altri, anche voi, facciano finta non solo di non aver letto una discussione che si é sviluppata e continua a svilupparsi altrove, ma che quello spot, sbagliato, esiste... Contenti voi...

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antonio tomacelli

circa 13 anni fa - Link

"mi stupisco che altri, anche voi, facciano finta non solo di non aver letto una discussione che si é sviluppata e continua a svilupparsi altrove, ma che quello spot, sbagliato, esiste" No no, io ho capito benissimo. Stai dicendo che facciamo finta di non sapere, siamo, cioè, omertosi. Ora, caro Franco, ti voglio bene ma: 1) Non puoi dettare tu l'agenda dei miei post 2) Non puoi continuare a segnalare i tuoi post qui come un qualunque spammer ogni volta che superi i tre commenti 3) Ho letto la discussione che si è sviluppata "altrove" e mi fa piacere, ma pretendere ogni volta il rilancio su Intravino mi dà come l'impressione di prendere il te con le zie. In ultimo, se può tranquillizarti, stiamo aspettando la degustazione per avere un quadro completo da offrire ai lettori e tirare le nostre conclusioni. Dopodichè, stanne certo, un link a vino al vino lo metteremo. Prima provare, poi parlare è il nostro motto da sempre. Dovresti saperlo

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Franco Ziliani

circa 13 anni fa - Link

hai perfettamente ragione Antonio, anche se vi ho dato degli "omertosi". Passo e chiudo.

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Franco Ziliani

circa 13 anni fa - Link

ovviamente é caduto un non. Non vi ho dato degli omertosi, non penso che lo siate

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Francesco

circa 13 anni fa - Link

Signor Crosta, da domani incomincio a bere il tavernello tedesco. Costa ancora meno e sicuramente non sa di tappo.

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Guardi che non me ne puo' fregare di meno dei suoi proclami. Comunque, e' l'acqua che si beve. Il vino si degusta.

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Francesco

circa 13 anni fa - Link

È indubbio che il vino si degusta, ma spendendo 2 gettoni o ancora di meno e con la sicurezza di bere senza tappo- e con vini superselezionati da addetti esperti- si può finalmente incominciare a bere no? A proosito, qualcuno conosce la persona che seleziona i vini lidl Germania? Stamattina offrivano Brunello Piccini a 9 gettoni, magari si puó comprare qualcosa per la vigilia...

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Hans Barth

circa 13 anni fa - Link

Io sono tedesco e ho sposato una italiana, penso di aver capito che il problema non è la germania ne il mercato: regalo 12 bottiglie di Egon Muller Riesling Kabinett Scharzhofberg se qualcuno sa dirmi perchè negli scaffali dei super-mercati o grande distribuzione arrivano questi vini. Il mercato è l'insieme della domanda e dell'offerta, cioè degli acquirenti e dei venditori.

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Bravissimo Hans Barth. Quando non si guadagnano milioni di euro e si ha la famiglia da mantenere e' normale che alla voce di spesa "vino" ci si dedichi secondo le proprie tasche. Penso che la gran parte dei consumatori si regoli in genere così: vini economici dal lunedì al sabato, tra 1,5 e 2 euro magari a Lidl, una miglior bottiglia la domenica, magari fino a 8-10 euro dove gli sembra meglio acquistarla e poi, in occasione di piatti davvero speciali, di particolari feste e ricorrenze o di regali ad amici veri, anche certi vini eccellenti a prezzi maggiori comprati in enoteca. Una grossa fetta di mercato richiede dunque dei vini economici sotto i 2 o 3 euro. Non tutti sono capaci di trovarne di buoni, decenti, consigliabili per un pasto quotidiano in una fascia di prezzo del genere. In Polonia ci ha provato l'amico sommelier Michal Janczyk, trovandone una quindicina in Italia per Lidl (che e' tedesca), tra cui ne ha toppato soltanto uno (un Chianti classico) perche' li ho assaggiati tutti e devo dire che a quel prezzo effettivamente la qualita' degli altri corrispondeva, si poteva berli al posto dell'acqua. I primi vini cileni diffusi in Europa arrivavano in cisterne e venivano imbottigliati da alcuni serisimi imbottigliatori tedeschi. Adesso ne arrivano ancora tanti così, ma ne arrivano anche in bottiglia e di una qualita' superiore quando non eccellente, ma per fortuna anche quei primi erano decenti, altrimenti avrebbero diffuso una cattiva immagine del vino cileno.

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Francesco

circa 13 anni fa - Link

Signor Barth, allora sarebbe gentilissimo da parte Sua se mi potrebbe spiegare il problema. Grazie Francesco

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