La settimana frizzante
di Alessandro Morichetti1 – Ormai lo sanno anche i muri, inizi a parlare di premi, commissioni, metodi e soldi, e in meno di un secondo i protagonisti dell’enomondo iniziano a menar fendenti. Specialmente quando cerchiamo di capire se esiste una doppia morale delle guide del vino.
2 – Brunello di Montecitorio, Ribollita Gialla, Nero d’Aquila e Lacrima di Morrovalle: io ci scommetto, sono le Doc/Dop del futuro. Uhm, che gran confusione. Ho proprio bisogno di una Tachipirigna.
3 – Vade retro sughero, a noi piace il tappo a vite: sicuro, sigillante, inodore e (spesso) esteticamente sublime. Servono altre ragioni per darsi una mossa, conoscerlo meglio e usarlo?
4 – Chi pensa di promuovere il vino italiano paragonandolo ad un qualsiasi altro vino del mondo è un cretino globalizzato. Per non dire di peggio.
5 – La solidarietà è il business del futuro nel mondo del vino? Il progetto OneHope ci ha fatto discutere, specialmente per lo Zinfandel che onora i soldati americani deceduti in guerra.
6 – Un vino più raro del Greco di Bianco di Stelitano non esiste. Scommettiamo? A parità di bontà, s’intende.
7 – “Io sono un gastrofanatico osservante e ossequioso. Credo in Slow Food e nel suo Padre onnipotente…” ma temo proprio che il vino di qualità a chilometri zero sia quasi una contraddizione in termini.
8 – Il modo migliore per iniziare una serata? L’Americano di Pino Mondello, basta la foto di cavoletto per avere sete.
9 – E non dite che vi avvertiamo all’ultimo minuto. La pellicola da vedere nel fine settimana è Soul Kitchen, segnato sull’agenda? Avvertenza: nel film si beve parecchio. In alternativa ci sarebbe Avatar, ma sappiate che senza menù dedicato, Champagne e poltrona col pulsante per chiamare la cameriera – come nei Gold Class Cinema – non è esattamente la stessa storia.
Nessun Commento