La settimana dei topi di cantina (eh si, i tempi sono cambiati)
di Alessandro Morichetti1 – Mettiamo agli atti il forum più trafficato della storia umana e disumana. E’ bastato dire “Cosa chiedereste a Daniele Cernilli?“.
2 – Dolcetto di Dogliani una denominazione minore? Conosco 3-4 persone che manderebbero un sicario a casa di chi lo pensa. Solo fulmini e saette, invece, quando cerchiamo di capire se i vini di Dogliani siano figli del terroir o dell’enologia moderna.
3 – Noi enoappassionati siamo di parte, ma sono le riviste scientifiche internazionali a scrivere che l’etilometro è inaffidabile. Chi guida non deve bere e non ci piove, però facciamo controlli che abbiano un senso prima di creare problemi a chi non li merita.
4 – Ascoltare Manuele Colonna – il publican più fotoigienico del mondo – che racconta il suo Ma che siete venuti a fà non ha prezzo. A Trastevere, tappa obbligata.
5 – Le vie dell’enoturismo sono infinite. Due nuovi intravinosi – Danilo Ingannamorte e Sara Porro – ci raccontano i recenti sviluppi dell’antropologia vinosa: il topo di cantina della Bodegas Tio Pepe – Gonzalez Byass lo preferite addestrato o ruspante?
6 – Probabilmente non sbaglio a dire che è il sommelier italiano più titolato. Campione d’Italia, lavora da Aimo e Nadia ed è l’unico italiano che attualmente aspiri a diventare Master of Wine. Sentite cosa ci ha raccontato Federico Graziani.
7 – Che poi in sette giorni non sono mancati assaggi interessanti. Amarone in verticale, orizzontale e diagonale e un vino estremo dalla Linguadoca. I riesling tedeschi da quattro soldi, poi…
8 – Altro che etichetta parlante, noi c’abbiamo l’etichetta coi superpoteri. Merito della Realtà Aumentata e del sommelier informatico.
9 – La saga dei Serial Drinkers sembra finita con l’ultima puntata sulle bollicine. Ma poi ecco di nuovo il Rosso e il Nero all’attacco con i bicchieri da vino d’argento. Chiaro, ne vedremo ancora delle belle.
10 – Chi si perde il prossimo Dissapore Day è perduto.
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