La prossima guida: sarà connessa?
di Alessandro Morichetti Il sogno che Bill Gates espresse nel 1975 è realtà: “un computer su ogni scrivania e uno in ogni casa”.
Oggi che il presente-del-futuro si chiama iphone o blackberry, quelli come me, dotati di un cellulare che serve unicamente a mandar messaggi e telefonare, sono un’eccezione. Il prossimo traguardo, in ogni tasca, potrebbe essere il cellulare in grado di trovare la cantina più vicina, i vini che produce e la valutazione che ne dà l’esperto preferito – che sia Fabio Rizzari, Gigi Piumatti, Daniele Cernilli o Carlo Macchi (mancherà qualcuno, pace). All’appassionato che compra annualmente una o più guide importa poco chi sia arrivato per primo a recensire i vini “nuovi” su Internet. Il Gambero sull’iphone sembra solo un’avanguardia. Il cuore della questione è che da qui a (azzardiamo?) 5 anni il futuro della comunicazione enoica sarà prevalentemente digitale.
L’intervento di Maurizio Gily, direttore di Millevigne – “periodico dei viticoltori italiani” – sul nostro post aggiunge alla discussione argomenti interessanti riguardo al finanziamento delle future guide online e loro fruibilità via-cellulare. A questo punto mi chiedo: quanti lettori di Intravino usano il telefonino per qualcosa in più che chiamare e smessaggiare? Siete tutti all’anteguerra come me, sommerso di carta in ogni dove?
[nella foto: Antonio Tomacelli – homo digitans]
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