Il Pinot Noir En Barberon 2008 del Domaine Tissot e l’imbarazzo del bere facile

di Mauro Mattei

Il mantra del vino-da-bere rimbalza nelle vostre teste. Siete circondati da fautori del soft drink, pseudo astemi e addirittura winelovers concentrati a ripetere in coro: piacevolezza, bevibilità e poco alcol. Non siete in un incubo, vi trovate ad osservare semplicemente la realtà dei fatti. Leggerezza e godibilità intasano etere, web, enoteche e ristoranti e non vanno scambiate necessariamente con piattume e noia. Bere facile non significa castigarsi.

Fatti e non pugnette? No problem, ci pensiamo noi ad allietare la giornata low-alcohol oriented, suggerendo qualcosa di semplice ed intrigante. Facciamo un salto in Jura, Franca Contea. Per questa volta tralasciamo l’orrendamente complicato savagnin e non parliamo di vin jaune ed affini. Questa volta rubiamo la scena a chi dietro l’angolo sgomita con grand cru e premier cru da svenire solo a guardarli, parliamo di Pinot Noir. Non gridate “lesa maestà” – dunque – se associamo il concetto di “vinino” ad una delle più grandi varietà sulla faccia del globo terracqueo. L’idea non è così astrusa, tant’è che dirla tutta, avremmo potuto trovare qualcosa di simile anche nella contigua Cote d’Or. Ma si sa, basta muoversi poche centinaia di chilometri per rendere la ricerca più godereccia.

E’ così che, rovistando ad Arbois fra i vini prodotti dall’ecosostenibile Domaine André et Mireille Tissot, abbiamo trovato un vino da conservare in cantina in quantità industriali. Il colore – granato luminoso con sfumature ciliegia – non è profondo, eppure un po’ più scuro di quanto avremmo pensato, vista la varietà. Il naso è a dir poco appagante. L’olfazione, imperlata da note sottili di affumicatura e rosa canina, si sgrana sul frutto con toni di ribes, fragolina e mora. La bocca – puntualissima – pennella sensazioni piacevolmente affilate, non è da maratona però sui cento metri se la cava bene. Il fatto di non avere una persistenza chilometrica – poi – crea la sconcertante dinamica del “versa-versa”, assai pericolosa in tempi di etilometro selvaggio. E’ vero che il vino ha solo dodici gradi alcolici ma la velocità con cui si svuotano i bicchieri è imbarazzante, tanto da far saltare ogni schema di moderazione in quanto a consumi. Occhio, i due ettari scarsi di vigna che generano questa delizia non ci permettono di abusarne in termini quantitativi. Perciò mi raccomando: acqua in bocca, non parlatene troppo in giro, non vorremmo dover ricalibrare il nostro budget annuale di pura e semplice bevibilità pinonereggiante.

Mauro Mattei

Sommelier multitasking (quasi ciociaro, piemontese d'adozione, siculo acquisito), si muove in rete con lo stesso tasso alcolico della vita reale.

11 Commenti

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Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

Quoto il "fatti, non pugnette". Finalmente un post in cui si torna a parlare di vino bevuto. Ho solo il dubbio che forse non sia un vino da "conservare" quanto da "bere". da più di qualche anno mi diverto con pinonuàr village borgognotti davvero intriganti per il rapporto prezzo qualità, e per la pura godibilità di frutto. Devo però ammettere che non li ho trovati particolarmente longevi: un paio di anni, tre al massimo. In negozio ho sempre ultime annate quindi non mi si pone il problema, qualcuno però l'ho messo alla prova del tempo nella mia "personal cellar" e non sono mai andati oltre i tre/quattro anni di vita. Pensi che in questo caso il discorso sia diverso?

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kenray

circa 13 anni fa - Link

no non ci siamo. voi la dovete finire. venite qua, scrivete un bel post su un vino fantastico. ne decantate le lodi descrivete profumi e sapori e fate venire l'acquolina in bocca e adesso? perchè non è il primo vino che tu o andrea o alex descrivete che non trovo da nessuna parte se non nelle vostre menti bacate. potete cortesemente mettere un link dove un povero pirla come me che vuole comprarne una bottiglia o 6 o 100 puo' fare la spesa? altrimenti è solo un esercizio di stile uno sfoggio di prosopea e di eloquenza non supportata con i fatti io ad esempio vorrei berlo questo pinottino per confutare o per concordare... ma rimarrà sempre un sogno giusto?

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Ha ragione Kenray, bisognerebbe sempre almeno indicare un importatore con il recapito, oppure fornire quello della casa madre cui chiedere il vino.

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kenray

circa 13 anni fa - Link

mario fabretti è un pusher e ha l'articolo io sarei a roma dal 1 al 3 dicembre.. magari sapere dove spaccia sarebbe utile..

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Mauro Mattei

circa 13 anni fa - Link

ARGHHH.. avete ragione. Il pusher ufficiale è Luca Gargano di Triple A, dunque il vino non è così complicato da trovare. Basta sbattere contro l'enotecaro impallinato (vedi Fabbretti) :D

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Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

ora come ora mi sto impallinando su due vini terribilmente affascinanti: soave Vigne della Brà di Filippi, Anjou "Mozaik" Pithon Paillet. In generale credo che sul bianco "Bio" ci sia da divertirsi di più peccato che il Mozaik l'ho terminato e lo riassortisco a inizio 2011.... Ken: non sai cosa ti sei perso!

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Francesco Fabbretti

circa 13 anni fa - Link

Ken mi spiace deluderti ma non ho l'articolo... detto questo se passi ci si fa un drink insieme molto volentieri.... http://enotecabalduina.com/demo/pages/contatti

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RAMPAVIA

circa 13 anni fa - Link

Conosco abbastanza bene i vini di S. Tissot, partecipa (o partecipave) anche alle fiere alternative a Vinitaly ed è molto simpatico. Questo Pinot Noir deve essere una delle sue ultime creazioni perchè, sino a due, tre anni fa, non mi pare lo producesse ed il P.N. è davvero raro nello Jura francese. Chi volesse farsi una bella scorta degli ottimi vini di Stephane può andare nel bel negozio al centro di Arbois (i bianchi sono straordinari per carattere e bevibilità). Se si hanno due o tre giorni, passando per il traforo del M. Bianco, si arriva ad Arbois in 4/5 ore, si dorme e si mangia (divinamente, con una carta dei vini impressionante) nel ristorante di fronte al negozio (mi pare due stelle Michelin). Questo piccolo tour l'ho fatto tre anni fa e mi sono proprio divertito (sempre nella piazza principale c'è una pasticceria da sogno). Provare per credere.

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Ruggero Romani

circa 13 anni fa - Link

i vini di tissot (compreso lì"en barberon")si trovano sul sito vins etonnants che intravino mi ha fatto conoscere

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Armando Trecaffé

circa 13 anni fa - Link

Ki è ke conosce il Trousseau dello stesso produttore? Ne ho una boccia in cantina e vorrei aprirla stasera, ke me ne dite?

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Lido Vannucchi

circa 13 anni fa - Link

Enoteca Vino e convivio di Lucca questi fuori di testa li ha tutti. ciao lido www.vinoeconvivio.com

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