Finita la sbornia elettorale di numeri e percentuali? Bene, sedetevi che ho da rivelarvi il futuro, adesso. Niente palle di vetro, a me basta la fredda cronaca per sapere che il baratro è vicino. Lo sfondamento di un partito che invece di unire separa a me non è piaciuto, né come italiano, né come terrone. Vi spiego perché. Chi semina vento raccoglie tempesta, ne sanno qualcosa i poveri produttori di Collio e Carso. È successo che l’assessore regionale del Friuli Venezia Giulia, il leghista Violino, per promuovere l’ex Tokai Tocai, ora Friulano, si è inventato uno slogan che è tutto un programma. Chi visiterà il prossimo Vinitaly, avrà la fortuna di leggere “Friulano, tipicamente Friulano” un pò dappertutto. E la Venezia Giulia che fine ha fatto? Zero, neanche una citazione nella mega campagna promozionale della regione, pagata con i soldi di tutti. A nulla sono valse le proteste dei leghisti veneto-giuliani e del Presidente della regione Tondo, Violino va dritto per la sua strada: “I carsolini protestano sempre” ha detto con sufficienza.

Protesta pure il Vicepresidente Godina, che ha dichiarato: “mi aspetto che l’assessore Violino faccia i passi conseguenti e riconosca le varietà di tutto il territorio, dunque anche Collio e Carso. Domani, in occasione di un incontro tra tutti i sindaci del territorio triestino, la Provincia di Trieste, presente pure quella di Gorizia, lancerà il marchio “giuliano, tipicamente giuliano”. Patatrac! Subito dopo ci sarà il “Veneziano, tipicamente veneziano” e via dividendo finchè non sarà proclamata la libera repubblica di Spilimbergo (di sopra). Mentre i leghisti del Friuli e della Venezia Giulia si scornano allegramente fra loro, crollano macerie e tutto il lavoro dei produttori va a farsi fottere proprio alla viglia del Vinitaly. E voi che ne pensate di questo “divide et impera” di marca leghista? È soltanto un mio incubo da terrone o è questo il futuro che ci attende? Nel dubbio, io mi dichiaro “zona temporaneamente autonoma”.