Giovanni Canonica | Ode al Barolo “rivedibile”
di Mauro MatteiQuando si parla di Barolo non si può riassumere né essere concisi. Non è difficile, oltretutto, perdersi in un contesto ampio, complesso, fatto di micro-zone, di interpretazioni stilistiche – spesso in antitesi – e di sfumature in apparenza millimetriche eppure nette. In questo enorme calderone produttivo – di aziende grandi, piccole e piccolissime – si muove una moltitudine di vigneron, ciascuno con la sua identità e pronto a giurare riguardo il rapporto unico ed irripetibile con le proprie creazioni e il territorio che le genera. Spesso questa coesione fra terrroir, vino e produttore è reale, spesso millantata. Sono però certo che la verosimiglianza fra vino e vigneron è quasi inquietante nel caso del Barolo “Paiagallo” di Giovanni (o come dicon tutti Gianni) Canonica.
Al centro di Barolo, proprio di fronte al comune, c’è casa sua (l’agriturismo Il quarto stato). Andateci. Gianni vi accoglierà senza fronzoli, timidamente, in maniera schietta. Vi farà entrare nella sua piccola cantina e vi dirà: “E’ tutto qui”. Nulla di tecnologico, nessun orpello, nessuna propensione all’abbellimento. Un paio di botti grandi, qualche damigiana qua e là. Pochi metri quadri e un’ostinazione curva e antica che assomiglia a uno scatto in salita quando si è in fuga solitaria. Gianni Canonica sarà l’oasi felice per l’enostrippato alla ricerca del vignaiolo schivo e di poche parole, sarà l’approdo ideale per chi cerca un calore estratto direttamente dalla terra. Un calore che confluisce direttamente nel suo vino.
L’abbiamo incontrato in un pomeriggio autunnale e ci siamo immersi nelle sue parole, nel caldo di casa sua, nelle sfumature inconsuete del suo vino. Abbiamo raccolto frammenti del suo pensiero sparpagliati qua e là nel bicchiere. Il suo “Paiagallo” (abbiamo assaggiato un 2005) proviene da una piccola porzione (un ettaro e mezzo) del cru omonimo, collocato in posizione centrale rispetto all’assetto del “parco vigne” di Barolo. L’approccio agronomico ed enologico è completamente naturale e potremmo definirlo “non interventista”. In vigna? Pochissimi trattamenti. In cantina? Zero prodotti di sintesi, zero controllo delle temperature, macerazioni lunghissime (che possono protrarsi anche fino al mese e mezzo) e utilizzo parsimonioso dell’anidride solforosa. Ogni aspetto è curato personalmente: one man show. Questa carrellata di elementi lo rendono oggetto di culto per gli altri produttori “naturali”. Ma lui non vuole definirsi tale e neanche se ne cura. Lui è un tradizionalista nel senso più stretto del termine.
Quando assaggi un vino a volte ti colpisce l’acuto, il “fuoco d’artificio”. Nel nostro caso a colpire è stata la differenza. E’ quanto mai strano non trovare un profilo tradizionale in un produttore che alla tradizione è così legato. Pur non scovando appigli evitiamo di pensare che il risultato nel bicchiere sia poco rassicurante. Il frutto è maturo (quasi in confettura), note speziate e leggermente evolute corredano la fase olfattiva. In bocca è fresco e terroso. Il tannino è rustico, rende l’assaggio un poco sgranato e polveroso ma non sgradevole. Il vino, insomma, pur non brillando per integrità, è nel complesso buono e piacevolmente semplice da bere. Il problema è che non collima perfettamente con gli aspetti richiesti dal disciplinare di produzione. Periodicamente, in fase di approvazione, la mitica fascetta rosa della Docg gli viene negata dagli organi preposti, ed il povero “Paiagallo” viene etichettato (ma solo in prima battuta) come “rivedibile”. Non è dunque un Barolo quello di Canonica? Assaggiatelo. Non è un cliché ma è il suo Barolo, e racconta il territorio da un altro punto di vista. Giusto? Sbagliato? Barolo o vino qualunque, noi possiamo dirvi che nel bicchiere finisce qualcosa di emozionante e che racconta un rapporto con la terra viscerale e d’altri tempi.
Barolo Paiagallo ’05 prodotto ed imbottigliato da Giovanni Canonica (senza voto)
Introvabile (o quasi) in Italia, se vi capita compratelo in Giappone.
14 Commenti
riccardo
circa 14 anni fa - Linkio l'ho trovato all'enoteca Bonatti a firenze. E' vero pare che Canonica produca 2000 bottiglie circa. Non l'ho ancora bevuto però. Un bel post, ciao Mauro
RispondiMauro Mattei
circa 14 anni fa - Link...beh, Canonica è sicuramente il più "garagista" tra i barolisti viventi. Il numero di bottiglie è quanto di più variabile io conosca. Pensa che in alcune annate ha saltato completamente l'uscita sul mercato. Tra le altre il '98 (neanche da buttare via come millesimo..) sembra sia finito tutto virtualmente a dote delle figlia (se non sbaglio il '98 è l'anno della sua nascita)
RispondiGiacomo Gironi
circa 14 anni fa - LinkMa dove lo posso trovare a roma! Ha un rappresentante o un grossista?
RispondiDanilo
circa 13 anni fa - Linkchiamami che te ne pposso dare qualche bottiglia 3477885282
RispondiDanilo
circa 13 anni fa - Linkveramente il 98 è stata un'annata strepitosa in langa... Ho assaggiato il Paiagallo 2007 roba da perdere la testa...
RispondiMauro Mattei
circa 14 anni fa - Link...prova a chiamare a casa sua ;)
RispondiChristian Bucci
circa 14 anni fa - LinkSottolineerei il fatto che costa veramente poco...
RispondiLarry Canonica
circa 13 anni fa - LinkNice job Gianni. The 2004 Paiagallo was excellent. I am your 2nd cousin. Charlene is my cousin and brought the wine to me in USA.
RispondiTom Canonica
circa 13 anni fa - LinkGianni! When do you come to visit us? Soon we hope. Bring the whole family!! We don't have an agriturismo, only a bed, but you are welcome to it! I am the brother of Larry Canonica. Larry and I are both sons of Angelo Canonica, son of Ferdinando and Patrina (Petrina). I remember my grandmother Patrina but I do not remember my grandfather. We are first cousins of Charlene, daughter of Charley. Hope you will stay in touch!
RispondiRussell Kane
circa 13 anni fa - LinkI came home with a 1.5 liter bottle of Paiagallo 2004 Barolo received from Chef Cesare Giaccone during a visit to his home. I'd like to know more about this wine and when it will serve at its best. Regards, Russ More at: http://rascalspalate.com/?p=21
RispondiMaria Damilano
circa 12 anni fa - LinkCiao Gianni,sono contenta del tuo successo nel lavoro. Sono sempre stata sicura che la tua dedizione a questo grande vino avrebbe dato i suoi frutti. Complimenti!
Rispondimb
circa 11 anni fa - LinkHo assaggiato le ultime due annate del Paiagallo. Il 2006 era eccellente, il 2007 leggermente inferiore; grandissimi barolo e ad un prezzo incredibile! M
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