Fichimori per iPhone | Come NON si realizza un’applicazione per iPhone

di Andrea Gori

Massimo rispetto per la famiglia Antinori, per carità, ma se parliamo di web sembrano fermi all’anno di fondazione dell’azienda (1385). Passi il tono trionfante del comunicato stampa, ma se  poi l’applicazione Fichimori per iPhone si rivela niente più che una brochure patinata senza un minimo di informazioni, la delusione per aver scaricato qualcosa di inutile si fa sentire.
Per inciso, Fichimori è un vino che se da un lato strizza l’occhio alla tradizione pugliese del “rosso da bere freddo”, dall’altro è una grande operazione di marketing spregiudicato e non convenzionale con festival, balli, canzoni, tshirt e feste di paese in Puglia e nelle città italiane più trendy (pure al master alla Bocconi ce lo hanno presentato come idea notevole).

L’applicazione iPhone nascerebbe per approfondire il discorso con ricette, idee di servizio e un concorsino basato sull’invio di fotografie di piatti pensati per questo vino.   Dal momento del lancio però, le “ricette una a settimana” sono soltanto 2, ferme al 16 maggio. Il concorso è allettante ma déjà-vu e l’applicazione in sè, graficamente ben fatta e leggera, ha il difetto di insistere sempre sul solito clichè della morettona (e relativo morettone) pugliese mediterranea e carnosa, senza spendere un paio di foto, video o qualcosina che faccia conoscere un poco di più la Puglia e i suoi vini.

Sarebbe un bel modo per sensibilizzare  e affascinare ancora di più gli acquirenti di Fichimori che, magari per caso, verebbero a conoscenza degli altri prodotti di una grande e complessa regione vinicola. Insomma, a noi pare un’occasione sprecata anche come marketing puro, una cosa lasciata molto a metà che sarebbe bene non presentare con toni trionfali: se poi neanche Antinori ci crede fino in fondo…

Categoria: Mode e tendenze
Aggiornato: 27/05/2011
Versione attuale: 1.0.1
Dimensioni: 4.2 MB
Lingua: Inglese
Sviluppatore: Francesco Canovaro
© Fichimori
Requisiti: Compatibile con iPhone, iPod touch e iPad. Richiede iOS 3.0 o successive

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

4 Commenti

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zakk

circa 13 anni fa - Link

io credo che Antinori ci creda perchè da quel poco che so Fichimori è uno dei vini più venduti dal gruppo Antinori. Non piace l'applicazione (io non l'ho vista e credo che non la vedrò) perchè non aiuta a conoscere la Puglia? Ma secondo voi Antinori investe per far vendere i vini pugliesi o per vendere i vini targati Tormaresca? E messi alla cieca quanto pugliesi sono i vini tormaresca? Il clichè della morettona mediterranea è quel che serve per vendere a una clientela che non vuole bere vino, ma quella cosa li. Passata la moda del vino rosso da bere freddo fichimori diventerà soltanto un negramaro, fratello minore del Maime. At salut

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Andrea84

circa 13 anni fa - Link

Penso che sia una gran buffonata commerciale che reggerà poco più di un estate,e reggerà per il finto amatore..

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EnzoPiet

circa 13 anni fa - Link

Guardate che Antinori sono già 3-4 anni che ha posto in essere tutta una serie d'iniziative atte a "spingere" il Fichimori. L'applicazione per iPhone è solo l'ultima di tante che spaziano dai Beach Party nei locali notturno,al sito web dedicato,al merchandising e gadget a go go. PS. Francamente credo che al gruppo Antinori, e quindi a Tormaresca, interessi davvero poco vendere "sorsi di Puglia".

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Andrea Gori

circa 13 anni fa - Link

infatti credo anche io che interessi poco e da un certo punto di vista (visto il successo) fanno pure bene però rimane un peccato che un prodotto di successo non possa contribuire in qualche modo alla cultura del vino, anzi che venda alla fine proprio perchè non si parla di vino in maniera più realistica.

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