Come si fanno i tappi di sughero e del perchè costano quanto una bottiglia di vino

di Antonio Tomacelli

In giro ce n’è sempre meno e presto il tappo di sughero sarà un lusso riservato a poche bottiglie dal prezzo interstellare. I migliori, quelli da 4/5 centimetri di lunghezza e senza difetti, costano già ora quanto una bottiglia di vino al discount ma garantiscono una durata misurabile in decenni. Per tutti gli altri il destino è segnato: se il tappo è di buona qualità dopo due o tre lustri si rovina e tende sbriciolarsi sotto i colpi del cavatappi, oppure ha troppi pori e, di conseguenza, poca tenuta all’ossigeno. La fame di sughero è tanta e le due o tre zone di produzione non bastano per l’appetito dell’industria vinicola. Il Portogallo produce il 60% della produzione mondiale, seguito a ruota da Spagna e Italia: spiccioli arrivano dal Marocco, Algeria e Tunisia.

Il problema più o meno lo conoscete: una volta piantata la quercia, tocca aspettare circa 25 anni per una corteccia di buona qualità. Le sugherete infatti, entrano in produzione dopo 15/20 anni ma la prima scorza che viene tolta, il cosiddetto sughero maschio, è di pessima qualità. La corteccia ricresce  dopo 9/12 anni, raggiungendo uno spessore di circa 5 centimetri senza le irregolarità e i difetti del primo ciclo. A quel punto il sughero femmina è pronto per la decorticazione, operazione eseguita a mano per evitare danni alla quercia che viene marchiata con un numero che ne indica l’anno di decorticazione.

Introdotto l’argomento passiamo al  nostro how to: come si fanno i tappi di sughero?

La decorticazione è la prima fase, una delle più delicate. Si asporta solo il fellogeno, lasciando intatti gli strati successivi per non compromettere la ricrescita. L’operazione si svolge rigorosamente a mano e a colpi di accetta.

Ecco come appaiono le cortecce appena tagliate. In genere le aziende più grandi stivano subito il sughero in ambiente protetto per evitare contaminazioni sgradite.

Le cortecce passano nel bollitore che, contemporaneamente, le disinfetta, le pulisce e le rende più elastiche.

Le cortecce, dopo la bollitura, vengono pressate, stese e sottoposte a una prima selezione. Successivamente vengono rifilate: gli scarti di produzione serviranno per i cosiddetti tappi tecnici, composti da trucioli di segatura pressati e incollati.

È il momento del carotaggio, la fase cruciale: ci sono da scegliere le parti migliori del sughero per “estrarre” i tappi.

La prima selezione viene effettuata con un lettore ottico. Un getto d’aria dividerà i tappi secondo qualità e misura.

La seconda e ultima selezione viene effettuata manualmente. I tappi costituiti da un unico pezzo di sughero vengono suddivisi per misura (altezza), porosità ed eventuali piccole lesioni. Ogni azienda produttrice può avere in catalogo anche cinque diverse qualità di tappo monopezzo, che vanno da un costo minimo di 0,20 centesimi fino a 1,50 cent per quelli destinati alle bottiglie decennali.

(Credit: Wineanorak)

avatar

Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

28 Commenti

avatar

anonimo

circa 13 anni fa - Link

"dopo due o tre lustri si rovina" e quando mai tengo il vino 10 anni? lo bevo prima e comunque il sughero è roba da vecchi un anacronismo storia insomma lo stelvin ha già risolto il problema.

Rispondi
avatar

salva

circa 13 anni fa - Link

armin docet, vero ken?

Rispondi
avatar

anonimo

circa 13 anni fa - Link

armin er mejo produttore del sud austria

Rispondi
avatar

silvia

circa 12 anni fa - Link

perché non mettete come le macchine fanno i tappi

Rispondi
avatar

rampavia

circa 13 anni fa - Link

Indubbiamente il sughero sarà sempre più esclusiva dei vini, diciamo così, da lungo invecchiamento. Certi Barolo, Brunelli, Borgogna, Bordeax, lo sappiamo tutti, hanno necessità di tanti anni di "maturazione" per apprezzarli al meglio. Detto questo lo stappare una bottiglia è un atto quasi religioso per l'enofilo. Usare un certo cavatappi, fare attenzione a estrarre correttamente il tappo, sentire il suono del sughero che lascia dopo tanti anni la bottiglia, fanno parte del piacere che provi nel bere vino.

Rispondi
avatar

armando trecaffé

circa 13 anni fa - Link

concordo: un cerimonia religiosa che ci porta indietro nel tempo...unsa sorta di "preliminare" necessario...

Rispondi
avatar

anonimo

circa 13 anni fa - Link

armando i preliminari veri sono altri. andare in cantina fare 2 chiacchere con il vigneron assaggiare la selecao comprare il vino metterlo in bella vista in cantina sapere che non avrà difetti. siamo nell'era delle multimedilità dell'energia pulita il virtuale impera i bunga bunga sono dei riti votivi di cosa stiamo parlando? del sottoprodotto di una quercia ammuffito e costoso (quasi come uno stelvin) che dopo una vita in compressione non viene nemmeno riciclato. tutto per compiacere enosegaioli del tirabuscion che quando poi bevono il vino che sa di tappo bestemiano come camionisti ungheresi? w la gnocca e il milan (e forse non in quest'ordine)

Rispondi
avatar

rampavia

circa 13 anni fa - Link

Condivido quasi tutto, soprattutto l'ultima riga. Resta comunque il fatto, almeno secondo me, che aprire dopo tanti anni una bottiglia che ti sei portato quasi reliquia come una reliquia da un viaggio in Borgogna (dopo aver visitato la cantina e chiacchierato con il vigneron) richiede un suo rituale. Quella bottiglia non è soltanto il liquido che contiene ma una tua piccola storia, carica di ricordi piacevoli. Caro (giovane) anonimo sapessi quante volte mi è capitato di dover vuotare nel lavandino una di queste bottiglie, ma non ho mai bestemmiato come un camionista ungherese, da enosegaiolo convinto sapevo benissimo che poteva finire così, per un mio errore nella conservazione, per il sughero andato a male o per altri imponderabili motivi. Ma il bello è proprio questo. Se vuoi togliere poesia al vino fallo pure, puoi però anche eliminare, oltre al sughero, il vetro, l'etichetta e farti mandare il prodotto da un corriere.

Rispondi
avatar

armando trecaffé

circa 13 anni fa - Link

Pura poesia arriva da Rampavia...condivido tutto caro Rampa.. Il nostro anonimo attraversa una bizzarra fase di nihilismo cosmico dal quale conto di falo uscire a colpi di Lambrusco quest'estate... Anonimo aspetta che ti vengo a stanare...

Rispondi
avatar

EnotecaRomani

circa 13 anni fa - Link

1,50 per il tappo di sughero per bottiglie decennali... e la gente,purtroppo,ancora chiede bottiglie di qualità sotto i 10 euro !!

Rispondi
avatar

salva

circa 13 anni fa - Link

Sicuramente coloro che chiedono bottiglie di qualità sotto i 10 euro non chiedono "decenni" di invecchiamento oppure pensi che un euro a sughero di differenza possa consentire di far lievitare il prezzo della bottiglia sopra i 50€????

Rispondi
avatar

armando trecaffé

circa 13 anni fa - Link

Caro enotecaro furbacchione/piagnone...ma il mondo è pieno di bottiglie di qualità a 6/7/8 euri Franz Keller (franco cantina)ai privati.. cio' vuol dire ke a lei le vendono anche a 3/4/5 EUR se poi si suole/vuole rivendere con ricarichi da jeanseria è un altro discorso...Ma state sempre a lamentarvi voi commercianti? A3C P.S; mai sentito il Faber Frabretti lamentarsi. Grande Faber

Rispondi
avatar

agnese

circa 13 anni fa - Link

Molto interessante questo articolo. Non sapevo nulla riguardo ai tappi di sughero ma posso dire che odio letteralmente i nuovi tappi di quel materiale plastico che si trovano sempre di più in giro.

Rispondi
avatar

armando trecaffé

circa 13 anni fa - Link

effetto silicone..la vera bellezza ne è priva...

Rispondi
avatar

Stefano Cinelli Colombini

circa 13 anni fa - Link

"ma garantiscono una durata di decenni" magari fosse vero! Sono reduce da un anno dall'aver perso quasi l'intera Riserva 2004 del mio Brunello a causa di tappi costosissimi di un fornitore dal nome inappuntabile, e ancora mi brucia. Certo, un giorno o l'altro l'assicurazione del fornitore mi risarcirà (parte) del danno economico, ma ai clienti che aspettavano quel vino che dico? Bello il romanticismo del tappo, il rito del cavatappi e tutte queste ottime tradizioni, ma agli sfortunati clienti che si sono beccati il sughero fetente girano le tasche lo stesso. Dopo robe così mi viene da dire che nelle mie bottiglie vendo un po' vino e un po' mito, e su questo non ci piove, ma che parte hanno in questa storia dei pezzi di legno?

Rispondi
avatar

armando trecaffé

circa 13 anni fa - Link

gentile sig. Cinelli (anzitutto mi complimento per i suoi ottimi vini assaggiati la Vinitaly) a questo punto non si capirebbe cosa la trattiene dal passare allo stelvin...magari lancia una moda...ma lei sa melgio di me che con quallo stemmone sulle sue bocce le vuol vendere anche "tradizione" che si traduce in sughero... per ora non c'è alternativa... con stima, A3C..

Rispondi
avatar

francesco bonfio

circa 13 anni fa - Link

bisognerebbe prima modificare il disciplinare permettendo ai produttori di scegliere fra sughero e altro materiale.

Rispondi
avatar

armando trecaffé

circa 13 anni fa - Link

Chiedo scusa non sapevo che il disciplinare obbligasse ad utilizzare il sughero...

Rispondi
avatar

rampavia

circa 13 anni fa - Link

Questo "incidente" è capitato a tanti grandissimi produttori. E' spiacevole, ma è parte del gioco. Chi ama veramente quel vino è consapevole che può capitare. Continerà lo stesso, Lei e gli altri sfortunati, a vendere vino ma soprattutto mito.

Rispondi
avatar

Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

Rempavia, parte del gioco un bel niente. quando ti va in malora la vendita di migliaia di bottiglie, proprio quell'annata lì che guarda caso era venuta praticamente perfetta, la voglia di giocare ti passa subito! E' vero che il tappo di sughero difettoso é un rischio calcolato per il romantico estimatore, ma la percentuale di tappi di sughero difettosi sta aumentando. Non credo che i figli dei nostri figli vivranno le stesse emozioni che proviamo noi nello stappare quella bottiglia che si porta dietro una storia. Spero che riusciranno comunque ad emozionarsi per il vinoin essa contenuto, anche se tappato in modo diverso.

Rispondi
avatar

rampavia

circa 13 anni fa - Link

Grazie N.N. per avermi avvicinato, inconsapevolmente, al gruppo britannico di rock progressivo degli anni 80. Capisco il tuo punto di vista e sicuramente è vero quello che dici. Me ne farò una ragione. In fondo quando il mio verduraio è andato in pensione pensavo che la mia vita sarebbe cambiata. Invece dopo un paio di mesi ne ho trovato un altro, gentile e premuroso, ma le amarene che il primo riusciva a trovarmi non le avrò più.

Rispondi
avatar

Alessandro

circa 13 anni fa - Link

mao,20 cent e 1.50 cent????non 0.20 euro e 1.50 euro? ti voglio a comprare una bottiglia di vino al discount per 1.50 cent....

Rispondi
avatar

fausto

circa 10 anni fa - Link

Salve sono un'artigiano e il mio lavoro e fare di tappi di sughero, volevo semplicemente informarvi che oggi la lavorazione è cambiata moltissimo rispetto a qualche anno fà, ecco alcuni esempi: ogni singolo lotto viene analizzato prima della bollitura, vengono scartati tutti i fondali o pedoni della plancia di sughero, la bollitura è sempre e rigorosamente con acqua pulitissima e non più di 4 fasce ,non diamo più tempo al sughero di mettre muffe ecc ecc non vorrei annoiarvi con la lavorazione, ma posso garantirvi che di diffettosità stiamo arrivando grazie alla tecnologia e a continui esperimenti e varie modifiche in lavorazione a ottenere pecentuali di tca e muffe sempre minori quasi a 2x1000 e per concludere un buon vino può sposarsi per natura solo ed esclusivamente con un bel tappo di sughero e i prezzi sono di tanto ma di tanto inferiori a 1,50cent vi saluto e..... ( W il sughero sardo. ) Fausto Sanna.

Rispondi
avatar

francesco

circa 10 anni fa - Link

Sentire criticare il sughero è come criticate la natura del resto fa parte della natura umana crediamo di essere superiori a madre natura ke skifo!!!!!!!

Rispondi
avatar

francesco

circa 10 anni fa - Link

Daccordissimo con quello ke ha sopra riportato il signor Sanna ank io sono del settore e la lavorazione del sughero è cambiata radicalmente da dieci anni ad oggi subendo una trsformazione quasi totale quindi aggiungo il vino e il sughero naturalmente insieme e "w il sughero sardo!"

Rispondi
avatar

rahamim

circa 8 anni fa - Link

io sono da israele venditore per cantine di vino il mio tel.00972 50 3293331 ciao lavi

Rispondi
avatar

thomas

circa 6 anni fa - Link

quanto costano i macchinari per la lavorazione e produzine dei tappi di sughero???

Rispondi
avatar

fabio

circa 5 anni fa - Link

www.selezionesensoriale.it Progetto di sviluppo per Il controllo Sensoriale di Tappi in sughero. Metodologia preliminare o integrativa

Rispondi

Commenta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.