Champagne 2010 | La guida di Monsieur

di Andrea Gori

champagneIn Italia, se hai un argomento che tira come lo Champagne, con buona probabilità arrivi a mettere sotto l’albero almeno due guide diverse. Così è, chettelodicoafare.
Come vi abbiamo già raccontato, Luca Burei ha scelto il formato dello scorso anno, ereditando anche alcune schede copincollate senza aggiornamento (e qui una tiratina d’orecchie ci sta tutta). Alberto Lupetti invece, è andato in edicola con Monsieur, periodico di life style,  ed una guida meno corposa ma decisamente più facile da usare e curata benissimo. Sono “solo” 99 le cuvée scelte suddivise tra Brut Sans Année (non millesimati), Millesimati, Rosé, e Cuvée de Prestige – con l’aggiunta di un’azzeccatissima categoria “fuori concorso” in cui infilare autentiche perle come il Clos d’Ambonnay (2.500 euro) e il Clos du Mesnil 1998 – entrambi di Krug – il Dom Périginon Oenotheque “troisieme plenitude” 1969 e Bollinger Vieille Vignes Francaises 1999: tutte bottiglie con punteggi sopra i 93 punti, fino alla vetta dei 99/100 del DomPé ’69.

Chicche che pochi in Italia possono bere e conoscere bene come Alberto, va detto. La guida si legge benissimo, le foto sono enormi, tante le informazioni sulle varie maison, le note di degustazione sono comprensibii anche dai non enostrippati e c’è chiarezza su prezzi e reperibilità (dati che sotto Natale sono fondamentali). champ_lupetti_100
Altrettanto utile è il “borsino extravagante”, che già sulla rivista bimestrale Spirito diVino mostra il costo-al-punto di un vino: un modo insolito e simpatico per esprimere il rapporto qualità/prezzo. E in una classifica simile non mancano mai sorprese. Cercate Jacquart, ad esempio…

Completano la guida alcune pagine iniziali con storia e modalità produttiva dello Champagne. A chiudere, la richiesta ai lettori di segnalare la centesima, straordinaria, cuvée da aggiungere a quelle recensite.

Voi cosa consigliereste?

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

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