Barolo e Barbaresco | Previsioni per la vendemmia 2011 dalla Borgogna d’Italia

di Mauro Mattei

Nelle Langhe, per capire che vendemmia sarà basta tendere gli orecchi. Quando si parla di vino e vigna, l’intreccio di parole è continuo e fluisce di bricco in bricco; i riferimenti al tempo, all’esperienza e ai ricordi condiscono le frasi, alimentando impressioni e suggestionando atteggiamenti: l’eco di quello che è stato si tramuta spesso in auspicio per gli eventi futuri.

Raramente le colline sono silenziose ma quest’anno sembra diverso. I pochi sussurri trascurano previsioni altisonanti e lasciano intravedere perplessità, specialmente pensando al nebbiolo, uva imprevedibile anche quando mancano i fremiti e tutto sembra nei ranghi. Il millesimo non consente rimandi “storici” ed anche chi ha il numero maggiore di vendemmie alle spalle aspetta l’evoluzione delle cose, senza sbilanciarsi. Raccogliendo impressioni, si ricevono parole miste a punti interrogativi.

Fra le vigne di Barolo e Barbaresco, le previsioni parlano all’unanimità di un’annata anticipata. Ricostruiamo in sintesi la genesi di questa sensazione, prendendo per buona la generalizzazione:

Inverno: Asciutto con poche precipitazioni.
Marzo/Aprile: Temperature alte, sopra la media stagionale. Clima asciutto. Anticipo sulle consuete date di germogliazione, avvenute la seconda decade di Marzo, invece che i primi di Aprile.
Maggio/Giugno: Copiose precipitazioni a partire dalla fine di Maggio. Particolare sviluppo dell’apparato fogliare. Le fioriture sono avvenute generalmente l’ultima decade di Maggio, un incedere climatico più classico avrebbe suggerito invece la prima decade di Giugno.
Luglio/Prima decade di Agosto: L’abbassamento delle temperature rallenta leggermente il ciclo vegetativo delle piante, che rimangono comunque in anticipo sul loro “classico” andamento. L’invaiatura è partita grossomodo l’ultima settimana di Luglio (fenomeno che appartiene alla prima metà del mese di Agosto).
Seconda decade di Agosto: Caldo eccezionale. Grande vigoria delle piante che non risentono dello stress idrico grazie alle riserve di umidità accumulate nel periodo precedente.
Terza decade di Agosto: Si nota un’involuzione dal punto di vista “qualitativo” delle uve; ad un grado alcolico potenziale molto alto (orientativamente c’è un aumento di 2° Brix – 1,5° di alcool – ogni 4 giorni) si associano maturazioni fenoliche non perfette.

A prescindere dalle scelte personalil, il nebbiolo manterrà 7-15 giorni di anticipo rispetto ai propri standard. Questo potrebbe indurre a raccolte premature per contenere l’alcolicità dilagante a discapito di tannini non perfettamente “svolti” e sostanze coloranti non perfettamente fissate (non è difficile osservare fra i filari le cosiddette “uve rosse”). Abbiamo chiesto ad alcuni produttori di Langa, eterogenei per modus operandi e ubicazione, di raccontarci le loro impressioni riguardo l’annata che verrà; il risultato è stato più che interessante.

Per Giovanni Canonica (vigne in Barolo), vecchia conoscenza dal fare natural-tradizionale, il 2011 sarà un’annata da Barolo larghi ma di buona qualità. La sua vigna Paiagallo ha ben risposto al clima irregolare e l’anticipo sull’epoca vendemmiale non sarà così netto: “E’ un problema che ha riguardato più che altro le varietà precoci”, ci dice. Lui, che non si affida ad analisi o curve di maturazione ma alla sua sensibilità – “Il rapporto con il nebbiolo è una cosa che non si può spiegare”, racconta – ripone fiducia massima nell’attesa: “Non bisogna cadere nelle trappola del 2003. Il segreto è non avere fretta, aspettare per raggiungere una qualità ideale delle uve”.

Per Claudio Fenocchio (Az. Giacomo Fenocchio), produttore che coccola con fare tradizionale le sue grandi vigne site in Monforte d’Alba, Castiglione Falletto e Barolo, questa sarà una vendemmia che consegnerà buone uve a chi non ha lavorato in maniera “scriteriata”. “E’ sempre più importante la gestione della parete verde, unica barriera naturale contro stagioni progressivamente più calde”, puntualizza. “Un millesimo da valutare con un sette pieno” – ci assicura – “Non assimilabile ad altre annate recenti per andamento, darà sicuramente vini dal profilo pronto”. Per Claudio – che conferma 20 giorni di anticipo sulla tabella di marcia – la certezza è solo una: a fine settembre non ci sarà più un solo grappolo di nebbiolo appeso fra i suoi filari.

Pierguido Busso (Az. Piero Busso), giovane vigneron con appezzamenti di proprietà fra Neive e Treiso d’Alba, racconta un’annata complicata; dolcetto e barbera hanno sofferto particolarmente temperature elevate e irregolarità climatiche, il nebbiolo non darà risultati rimarchevoli: “Il 2011 darà vini discreti e nulla più, segnati da profumi non particolarmente ampi e caratterizzati  dalla presenza di un grado alcolico elevato”. “Quest’anno, più di altre volte, un approccio agronomico intelligente ha fatto la differenza”. Ci spiega: “le maturazioni fenoliche più adeguate appartengono alle vigne oculatamente diradate e non sfogliate troppo, le viti con troppi grappoli hanno consegnato uve pressochè inservibili, connotate da arresti di maturazione”. Per lui si prospetta un settembre particolarmente impegnato: “Pensiamo di staccare il nebbiolo già la prossima settimana, complessivamente con 25 giorni di anticipo sugli standard di Neive e 20 su quelli di Treiso”. Chi vivrà, vedrà.

Vede tutto da una posizione privilegiata Bruno Nada (Az. Nada Fiorenzo), viticoltore in Treiso, consapevole di possedere un parco di vigne vecchie corrispondente al 70% degli appezzamenti di proprietà. “I ceppi di nebbiolo più maturi trovano sempre una loro strada, mentre le vigne del Rombone – sopra i 50 anni d’età – si comportano secondo le aspettative. Lo stesso non possiamo dire della porzione del cru Manzola, composta da piante sotto i 15 anni di età”. Per Bruno – che imbottiglia dal 1982 – questa annata è un incognita e non possono essere fatte previsioni di nessun tipo: “Bisogna ragionare alla giornata e cercare di vendemmiare nel momento esatto. Speriamo nelle piccole perturbazioni previste in questi giorni, capaci di abbassare le temperature e concedere una tregua alle piante”. Prosegue poi: “Un po’ di pioggia potrebbe portare un minimo di equilibrio e  rallentare leggermente i tempi di una raccolta che si prospetta esageratamente anticipata”. Bruno chiude la sua panoramica con grande equilibrio e onestà: “Credo nella espressione unica delle annate diverse ma sono realista e non mi sbilancio in pronostici roboanti, questo è un millesimo che potrebbe dare vini sopra o sotto la sufficienza, le ultime fasi saranno fondamentali”.

E’ forte la presa di posizione di Francesco Baravalle, bravo enologo in forze a Cascina Bruciata (azienda con vigne di proprietà fra Barbaresco e Tre Stelle), che rallenterà più possibile l’epoca di vendemmia dei suoi nebbiolo. “In questi giorni sono numerosi gli interventi di sostegno nei confronti delle piante, ormai stanche.” Ci racconta: “Continuiamo con diradamenti ed operazioni dirette sui grappoli, per allentare lo stress e favorire la maturazione fenolica, grande problema di questo millesimo.” Francesco è sicuro: “L’anticipo è evidente, ma non vendemmierò mai ad inizio settembre uve dal tannino non soddisfacente”. Un sospiro di sollievo glielo concede il clima – che sta virando proprio mentre raccogliamo le sue impressioni – vero ago della bilancia di un ipotetico rallentamento delle operazioni vcendemmiali: “La pioggia, che fortunatamente sta cadendo in queste ore, può essere di grande aiuto e perorare il nostro atteggiamento attendista“.

Teniamo gli occhi aperti sugli sviluppi di una vendemmia 2011 davvero difficile da interpretare.

[Immagine: Drinking and Stinking]


Mauro Mattei

Sommelier multitasking (quasi ciociaro, piemontese d'adozione, siculo acquisito), si muove in rete con lo stesso tasso alcolico della vita reale.

13 Commenti

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Caro Mauro, intanto complimenti per la qualità "tecnica" del pezzo. Ho due domande. La progressiva modificazione climatica determinerà sempre più annate come questa, ed in ogni caso le annate fresche tradizionali con vendemmie più o meno ritardate saranno sempre più rare. I viticultori di langa stanno pensando di modificare in maniera strutturale il loro approccio alla vigna? Mi spiego meglio. Poiché è un problema che tenderà a ripetersi, visto il costante incremento delle temperature medie, e non è un problema contingente legato a questo millesimo, si stanno ponendo in essere soluzioni tecniche a medio e lungo termine, soluzioni strutturali e stabili? Nel post leggo in un paio di occasioni che i produttori che hanno avuto un approccio diverso alla vigna stanno ottenendo i risultati migliori. Pierguido Busso:“Quest’anno, più di altre volte, un approccio agronomico intelligente ha fatto la differenza”. Claudio Fenocchio: “questa sarà una vendemmia che consegnerà buone uve a chi non ha lavorato in maniera scriteriata”. Che significa secondo te "lavorare in maniera scriteriata"? E, soprattutto, il futuro richiederà un "cambiamento permanente" nella lavorazione delle vigne? Seconda domanda. Differenze tra barolo e barbaresco? Più o meno uguali?

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Mauro Mattei

circa 13 anni fa - Link

Salve Massimiliano, scusa se rispondo solo ora. Da i dati in mio possesso posso dirti che quest'anno in Langa non si parla solamente di annata calda, il problema è l'andamento climatico disomogeneo e inconsueto. I riferimenti ad accadimenti precedenti (il poter attingere ad uno storico "vendemmiale") per i produttori significa porre "i paletti" più adeguati all'interpretazione corretta di un millesimo, e questa volta nessuno ha palesato appigli ad episodi precedenti, con i relativi problemi d'interpretazione dell'annata; Il disagio, insomma. Tornando alla spinosa questione del "Global Warming" è opinione comune che parte dei problemi (quelli risolvibili) possano essere affrontati con una gestione del vigneto intelligente; questo non significa che esista un protocollo d'azione unico, specialmente in Langa dove si incappa in una miriade di micro-zone differenti. Da questa piccola "collection" di interventi si desume che un menage corretto dell'apparato fogliare ("scriteriati" sono gli atteggiamenti contrari) si sta dimostrando sempre più elemento fondante di una corretta amministrazione della vigna. Eterogenea - invece - pare l'amministrazione dei diradamenti, come potete leggere sopra; pratica che sembra avere risultati miracolosi o addirittura nocivi, a seconda dei casi. Per quel che riguarda, infine le differenze "qualitative" fra Barolo e Barbaresco, non mi sento in grado di proferire parola. Per adesso. Un caro saluto. Ah, faresti bene a preoccuparti del Nerello Mascalese, invece di menartela in Langa :D

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Adoro il nebbiolo Comunque ho recentemente assaggiato un Nerello Mascalese da un vigneto a piede franco della famiglia Calabretta. Un vigneto impiantato nel 2004, prima vendemmia 2007. Non ancora in commercio. Grazie a Massimiliano Calabretta ho pre-gustato un campione di botte: era strepitoso. Ha la struttura di un barolo, e può competere con molti nebbioli. Il vigneto è frutto di una sperimentazione di Massimiliano. Barbatelle selezionate a Rauscedo, impiantate in uno dei migliori Cru dell'Etna. Da provare.

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enrico togni viticoltore di montagna

circa 13 anni fa - Link

bel post davvero, mette in evidenza il fatto che un'annate non è uguale non solo a seconda delle zone d'italia, ma all'interno delle singole zone. anch'io gradirei avere speigazioni in merito a "maniera scriterriata", grazie

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Mauro Manzone

circa 13 anni fa - Link

qui a Monforte d'Alba l'annata 2011 si prospetta molto buona anche se anticipata di 15 giorni. le precipitazioni di pioggia fino ad ora sono le stesse del 2007 , -30% rispetto al 2010. l'annata è stata molto piovosa fino a giugno; agosto invece è stato segnato da alte temperature e nessuna precitazione ( dopo il 7 agosto piu nulla fino a sabato 3 settembre). per quanto riguarda i nostri nebbioli possiamo dire che non hanno risentito affatto del caldo: sono stati in grado di dar fondo alle riserve di acqua nel terreno e siamo stati favoriti dalla buona altitudine delle nostre vigne (400-*450mslm) .le uve sono bellissime e crediamo in un gran barolo 2011.

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Mauro ArdeCore

circa 13 anni fa - Link

Post veramente interessante, molto apprezzabile anche l'onestà e la franchezza dei viticoltori nel "pronosticare" un'annata dall'andamento altalenante e incerto.

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Luca Cravanzola

circa 13 anni fa - Link

Nebbioli sanissimi con bella buccia, le pioggie di sabato e di domenica aiutano molto soprattuto i bricchi ed i Sorì più esposti. Maturazione degli zuccheri elevate ma con acidità ancora molto marcate. Fortunatamente la primavera piovosa ha creato abbondanti riserve idriche utilissime per fine agosto. Come spesso accade questi ultimi 15 giorni faranno la differenza. Ora le temperature sono ideali con ottime escursioni termiche tra il dì e la notte. Chi ha defogliato poco e ha quantità non eccessivamente mutilate con diradamenti selvaggi farà la differenza. Barbere e dolcetti di langa (sponda Barbaresco) hanno sofferto il caldo torrido che ne ha concentrato di molto gli zuccheri e le acidità. Oggi un collega mi diceva di una vigna di barbera (sud pieno) con 25° babo e 10g/l di ac. tot Dolcetto con maturazioni molto variabili: dal passito al verde. Decisamente meglio nel doglianese dove l'altitudine ed il microclima più fresco regolarizzano le maturazioni. Moscato molto maturo, fin troppo. Le zone più calde pagano in zuccheri elevati e scarsissima aromaticità. Per questo millesimo le zone più vocate faranno non solo la differenza ma proprio l'abisso. Ancora una volta Castiglione Tinella su tutti.

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Luca Cravanzola

circa 13 anni fa - Link

"pioggie" nel senso di "piogge" ma con calma, più dolci... ;)

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Alessandro Ceretto

circa 13 anni fa - Link

Una soluzione agronomica valida potrebbe essere la defogliazione precoce in sostituzione al diradamento dei grappoli. Potete leggere la ricerca fatta su sangiovese pubblicata su infowine http://www.infowine.com/default.asp?scheda=10486 Dallo studio si evince che si otterrebbe lo stesso un abbassamento della produzione senza avere un anticipo di maturazione. Comunque, contro il riscaldamento globale, c'è poco da fare. Se continua così i gran crus diventeranno quelli con esposizione a nord o ad altitudini dove per ora il langa piantiamo le nocciole! Le piogge di questo w.e. sono servite a poco anche perchè il termometro sta di nuovo sfiorando i 30°. Il 2 settembre ho misurato la temperatura del terreno nel nostro vigneto di Brunate a La Morra a 5 cm di profondità alle 15:20: 42°C !!!

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maurizio gily

circa 13 anni fa - Link

Il Nebbiolo essendo più tardivo beneficierà maggiormente dell'ultima pioggia e dell'abbassamento termico in corso. Sull'adattamento della viticoltura al global warming e in generale all'andamento stagionale ci sarebbero molte cose da dire. Troppe, per dirle qui. una cosa però voglio dirla: l'irrigazione non è più un tabù, neanche in Piemonte. Buona vendemmia a tutti.

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Enrico Rivetto

circa 13 anni fa - Link

Concordo con l'analisi di Luca e fa riflettere il commento di Alessandro. Annata sarà scarsa, per i nebbioli ce la giochiamo adesso e sono ottimista.

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Il Consumatore

circa 13 anni fa - Link

Bell'articolo interessante, anche per appassionati e consumatori, che fa capire quanto è complesso produrre vino e quanto banali sono le dichiarazioni generiche della stampa del tipo "sarà una grande annata".

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