A iniziare con gli aneddoti della vita da sommelier facciamo notte

di Elena Di Luigi

Ad un sommelier possono capitare cose che voi umani non potete neanche immaginare. Le pillole dal mondo di questa settimana sono “storie di guerra”, aneddoti raccontati anonimamente dai sommelier di Manhattan. Quando la concentrazione per kilometro quadrato di ristoranti superquotati è alle stelle, sembra il set di un film. Ecco qualche scena.

– Quattro signori dell’Arabia Saudita arrivano in anticipo al ristorante dove hanno prenotato un tavolo per sei. Ordinano un Bordeaux da 1,500 euro, precisando che il vino dovrà essere servito in una brocca. Poi li raggiungono gli altri due ospiti più anziani, ai quali viene detto che stanno pasteggiando con della coca-cola. I giovani riescono perfino a ordinare una seconda bottiglia, approfittando di una pausa per fumare dei due ignari.

– Un giovane trentenne, banchiere, abito dal taglio impeccabile e orologio al polso tanto costoso quanto complicato, ordina per tutti uno Chambertin 1990 di Armand Rousseau. Lo assaggia, dichiara che non è buono e chiede con arroganza che gli venga portata subito un’altra bottiglia. Il sommelier, che nel frattempo ha assaggiato il vino trovandolo perfetto, gli presenta la nuova bottilgia ma riesce a versargli nel bicchiere quello aperto in precedenza. Il banchiere lo assaggia e dichiara a tutti che è il miglior vino di Borgogna che abbia mai bevuto.

– Due uomini d’affari di Hong Kong ordinano dalla lista dei vini un Domaine de la Romanée-Conti osservando anche quando sia costoso: 3.000 euro. Poi uno di loro chiede al sommelier: “E’ il prezzo per un assaggio o al bicchiere?”.

– Il classico signore brizzolato di mezza età, collezionista di vini, buon intenditore, arriva con la sua accompagnatrice di turno, ovvero una ventenne vestita all’ultimo grido. Lei ordina una Sprite, lui chiede un Corton-Charlemagne di Coche-Dury al costo di 1.400 euro. La signora prima consuma la sua gazzosa poi si versa il Coche nello stesso bicchiere ancora pieno di ghiaccio.

– Un magnate del petrolio si trova a Manhattan per il matrimonio della figlia e alla cena di prove ordina lo champagne Krug Clos de Mesnil 1990 a 3.000 euro. Poi chiede al sommelier di fargli trovare in camera e nel ghiaccio due magnum di Krug Collection ’79 a 9.000 euro l’una. Quando lascia l’hotel, aggiunge il 50% di mancia al conto finale.

– Due uomini d’affari dalla Russia cenano a Manhattan e dopo aver bevuto diverse bottiglie di Champagne decidono di passare al Mouton Rothschild 1989, 1.500 euro in lista. Bevono la prima, poi la seconda bottiglia. Quando il sommelier apre la terza si accorge che sa di tappo e sta per andare a prenderne un’altra quando uno dei due signori lo richiama e insiste per assaggiare il vino. Il sommelier cerca di spiegargli la situazione ma il cliente con un sorriso gli dice “è meglio delle altre due bottiglie che erano troppo fruttate”.

– Un sommelier lavora con una compagnia di catering ed è a un ricevimento di matrimonio con il suo capo, noto per la sua agilità nell’aprire le bottilgie di Champagne con una sciabola. Al brindisi iniziale il capo apre una bottiglia di sei litri di Moët che però gli eslpode in mille pezzi che finiscono per colpire la sposa sotto un occhio e altri tre ospiti che devono essere medicati.

Ora, ditemi voi se queste non sembrano scene di ordinaria follia. E penso potremmo continuare molto a lungo.

[Fonte: The Faster Time. Foto: Alessandro Morichetti]

15 Commenti

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Simone e Zeta

circa 13 anni fa - Link

Si puó commentare anche la foto ? :-)

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she-wolf vanity fair

circa 13 anni fa - Link

La foto è perfetta, non si sa dove finisca la bottiglia e cominci il sommelier. Quelle basette e la catenina che si intravede gli danno un'aria leggermente maledetta che non guasta. Il realtà egli non sta bevendo, ma facendosi un Bong New Age-Old World.

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Riccardo Francalancia Vivanti Siebzehner

circa 13 anni fa - Link

Assolutamente d'accordo con le scene di ordinaria follia. Una domanda. L'accompagnatrice (s)vestita all'ultimo grido (e sorvolo sulla natura del grido) dopo ciò che ha osato fare è stata messa ai ceppi in Times Square, vero?

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Riccardo Margheri

circa 13 anni fa - Link

Mi sa che per la funzione presunta dell'accompagnatrice l'evento descritto è francamente un peccato veniale...

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claudio

circa 13 anni fa - Link

Lo sanno tutti che le bottiglie si aprono con il calice e non con la sciabola

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francesco

circa 13 anni fa - Link

...verissimo, con la sciabola lo visto fare solo da quelli della FISAR.

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Fabio Cagnetti

circa 13 anni fa - Link

pure il Mallozzi c'ha rimesso un'arteria, a sciabolare.

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Riccardo Margheri

circa 13 anni fa - Link

E che male c'è? (a parte il vino che si perde) Lo fanno anche un tot di produttori, sottolinea il carattere festaiolo della questione. Poi un sommelier si mette a sciabolare se gli dicono di farlo, non di sua sponte.

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Leonardo

circa 13 anni fa - Link

Dialogo (reale) fra due sommelier durante una cena di gala. Il primo sommelier apre sul tavolino di servizio una bottiglia di bianco e annusa il tappo con fare perplesso. Cerca di agguantare la bottiglia per verificare con l'assaggio ma il secondo sommelier proveniente dalla sala con una certa foga afferra la bottiglia e si dirige verso un tavolo dove rabbocca il vino a un paio di persone. Di ritorno al tavolo di servizio il primo sommelier lo apostrofa così: "Guarda che era tappato" (intendendo, in gergo, che sapeva di tappo). Il secondo sommelier osserva perplesso la bottiglia per vari secondi poi afferma con sicurezza: "No, no... è stappata". Nessuno dei due serviva al mio tavolo, fortunatamente.

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Pietro Caputo

circa 13 anni fa - Link

Saranno scene di ordinaria follia, ma mi piacerebbe vivere una di queste scene da dentro, anche solo per un giorno! Evidentemente il detto "non dare le perle ai porci, perchè sprechi le perle e fai incazzare i porci" non vale al di sopra di un certo potere di spesa.....

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Stefano Cinelli Colombini

circa 13 anni fa - Link

Che vi devo dire, gli aneddoti sono carini ma quando vedo quei vini e quei prezzi mi prende male; non rischiamo di perdere la gara con la Francia, il problema è che non c'è mai stata gara. Noi italiani facciamo buoni vini e sulla qualità magari ci battiamo, ma quei clienti e quei prezzi lì neppure ce li sognamo.

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Ermanno Nuonno di Agnone

circa 13 anni fa - Link

Vero. Ma una buona dozzina di produttori italiani stanno pian piano facendosi ben conoscere per la qualita' dei loro vini - e non parlo dei soliti noti.

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Stefano Cinelli Colombini

circa 13 anni fa - Link

È proprio lì che stà il problema, non c'é dubbio che ci sono vini italiani assolutamente al loro livello da ogni punto di vista, ma come prezzi nisba. Fa tigna perché siamo fenomeni, riusciamo a essere competitivi pur potendo spendere solo due puzzolose lirette!

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Angelo Di Costanzo

circa 13 anni fa - Link

Ce ne sono anche di peggiori a raccontarle. Ma non si puote, deontologia professionale (o qualcosa di simile). Siamo sommelier, mica giornalisti!

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Giacomo Pevere

circa 13 anni fa - Link

OK, era solo un simpaticone che voleva fare lo sborone ma che ne dite di uno che propone di stappare un Clos de Mosnil per farci lo Spritz con l'Aperol...

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