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Marketing estremo tra seni nudi e allusioni spinte: galleria documentata tra Ganevat, Simonutti e altri

Marketing estremo tra seni nudi e allusioni spinte: galleria documentata tra Ganevat, Simonutti e altri

Succedono fatti insoliti. Il lungo articolo di Rémy Charest apparso la settimana scorsa su Punchdrink.com, intitolato “Sex, Sexism and the Natural Wine Label” non ha provocato più di tanto la mia curiosità. In fondo parlare di etichette che usano figure … continua »

Verso la zonazione del Chianti Classico. Con qualche dubbio, che prontamente vi elenchiamo

Un inizio incoraggiante, come lo sono sempre gli inizi vibranti di nobili aspirazioni. Incoraggiante perché non ispirato da intenti compromissori, né tantomeno clientelari: promosso, al contrario, da comuni esigenze e solidi riscontri storici, scientifici e documentali. A fronte dell’euforia degli … continua »

Fighetti di sinistra. Due o tre cose che so di loro, ora che ho parlato con Angelo Gaja

Sulla lavagna di Intravino Angelo Gaja è segnato da sempre sul lato dei “buoni” e, probabilmente, rimarrà in quella posizione per tanto tempo ancora. Prima, però, vorremmo ci chiarisse il senso di quella definizione infelice rilasciata giusto ieri al Corriere … continua »

Tengo famiglia. Il “vino da ristorante” come ultima novità ed estrema risorsa

Un tempo le cantine sociali, nel corso di un’onorata carriera fra gli scaffali dei supermercati, inciampavano puntualmente nella produzione di una linea per la ristorazione: vini di fascia più alta (o forse gli stessi, con un abito diverso) e interdetti … continua »

I Vini di Veronelli, una fine che si trascina

I più attenti lettori di Intravino forse ricorderanno quanto scritto l’anno scorso a proposito della guida “I Vini di Veronelli”. Per la prima volta infatti, era maggio del 2012, la pubblicazione guidata da Gigi Brozzoni chiedeva esplicitamente alle aziende di … continua »

Due o tre cose che vorrei spiegare a Repubblica, ringraziandola per la citazione

Ok, Repubblica, hai ragione tu, non fosse altro perchè oggi hai citato anche noi di Intravino: il vino naturale è un’operazione di marketing. La parola ci piace perché abbiamo mangiato pure noi pasta e fagioli con Porter e Levitt. Il … continua »

Meglio dell’oroscopo: i 10 trends del vino che domineranno il 2013

Disclaimer: non lamentatevi con noi se le previsioni di trendwatching.com sulle future tendenze dei mercati dovessero rivelarsi sbagliate. La sola colpa che a dicembre 2013 potrete addebitarci è di averle interpretate in chiave alcolica. Del resto, si sa: neanche l’oroscopo … continua »

Se Farinetti dice che ridurre per legge i solfiti del 50% fa aumentare l’export. Ed altri dubbi esistenziali

E’ venerdì sera, e mi sono portato il lavoro a casa. Dopo un paio di settimane detox, senza alcol e senza piaceri della carne, abbrancico un campione di sauvignon altoatesino che attendeva d’essere testato, e appunto lo provo a cena. … continua »

E ora qualcosa di completamente diverso: il vino italiano conquista l’Oriente

Se la nostra casella di posta elettronica potesse parlare, reciterebbe ad alta voce un bollettino di guerra: conquista dell’Oriente, invasione della Cina, Taiwan espugnata, a Tokio sventola il tricolore. Sono i subject degli uffici stampa delle aziende che, a turno, … continua »

Vini naturali e denigration marketing. You’re doing it wrong

Verrebbe da dire: scusate le spalle. Tom Wark, noto blogger wine-and-market oriented, non ha apprezzato l’ennesimo articolo sui vin-naturisti che fanno denigration marketing, ed ha voluto rafforzare il concetto con un’immaginetta sarcastica. Che hanno combinato, stavolta, i ragazzi terribili … continua »

La missione di oggi è: uccidere il marketing prima che possa inventare la crema antirughe Dior allo Chateau d’Yquem

Non sono uno cui spuntano i canini ogni treperdue, né mi si rizza il pelo tutti-i-dì. Voglio dire: faccio parte della generazione che ha fatto sedere in parlamento Cicciolina e la Carfagna senza soluzione di continuità e senza … continua »

L’unico segreto per vendere è dire la verità. Altro che “vino taylor-made” (sic)

Fabio Rizzari deve essere il genere di giornalista che riceve grandi quantità di posta da agenzie di stampa e PR del nostro settore: forse ha sviluppato un po’ di rassegnazione. Non abbastanza da ignorare questa, proveniente da un’azienda che … continua »