Voglio un vino fatto come si deve
di Gianluca RossettiFanculo voi, il brett, la macerazione. E pure l’uccello femmina dal collo lungo, il tea, la resina, il solvente. Per non dire della stalla, di afrori altri e delle riduzioni tutte. Dio vi ha dato cinque sensi, perché non li usate? Fanculo le etichette finto minimal, cucite col cotone del Nilo, e quelle stampate con le zinne di fuori e pure le simil gangster o le finto dark. Ma che problemi avete? E i proclami in retroetichetta che vi fanno sentire JFK a Berlino quando invece disquisite del nulla spacciandolo per qualcosa. JFK è morto, e pure voi non ve la passate bene. Fanculo la natura, l’ambiente, la salute del consumatore, sbandierata tra un convegno e un apericena mentre gli propinate, dall’alto di una camicia a scacchi (per quanto di pregevole fattura) un bel 12, 14% alcol.
Ma levatevi dai piedi, sepolcri imbiancati!
Io torno da lavoro sfatto come una merda e voglio un vino come lo voleva mio nonno, pure lui sfatto a dovere dopo aver girato col calesse mezza provincia in 15 ore. Chiamatelo sincero, artigiano, onesto o sbirulino. Non importa. Ma che sia non dico buono, quello no: potabile almeno. Potabile. Una soluzione idroalcolica pericolosa ma che si faccia bere. Perché il vero problema di tanti vini quotidiani, oggi, è che o non sanno di niente oppure, semplicemente, fanno pena.
(Thinking of E. Norton)
31 Commenti
Eugenio Amato
circa 4 anni fa - LinkUn sacco di "fanculo" per esprimere il concetto contenuto nell'ultima frase: "il vero problema di tanti vini quotidiani, oggi, è che o non sanno di niente oppure, semplicemente, fanno pena." Mah. E. Norton (immagino sia l'attore), tra l'altro tra i miei preferiti, a che titolo parla di vino? Oltre al suo talento nel cinema non sapevo fosse anche un grande degustatore. E' così? Ma soprattutto... giuro, senza polemica, ... qual'è il senso di questo articolo? Mi sfugge. PS. Nel caso non sia l'attore, qualcuno mi può ampliare le mie conoscenze? Grazie.
RispondiCapex
circa 4 anni fa - LinkTrattasi dell'attore, brano ispirato al suo monologo ne La 25esima Ora di cui è il protagonista. Monologo nel tipico stile di Spike Lee, il regista. Se non l'avete visto rimediate, magari sorseggiando un buon vino. Grandissimo film.
RispondiDavid De Ranieri
circa 4 anni fa - LinkIl gusto è un'opinione e scrivere è libertà. Detto ciò, vorrei capire il valore giornalistico dell'intervento. Amo l'ironia, ma fine a se stessa è come il sale: serve quasi dappertutto, ma da solo è inutile. Se danno legittimamente fastidio le mode e la componente stereotipata del Movimento dei Vini Naturali, d'accordo: ma scriverne così a 360° è privo di stimoli e prospettive.
Rispondimarco
circa 4 anni fa - LinkStanding ovation
RispondiVini Artigianali
circa 4 anni fa - LinkNo, io non mi alzo in piedi. E nemmeno applaudo. Questa volta no.
RispondiOlivia Huberman
circa 4 anni fa - Linkscritto probabilmente dal nonno al rientro esausto dopo 15 ore di carretto.
RispondiLanegano
circa 4 anni fa - LinkSembra scritto dal ghost writer di Salvini. Voto 4.
RispondiVinogodi
circa 4 anni fa - Link...letto tutto in attesa del nesso... ...stava partendo un" fanculo" ma poi mi sono ricordato dei mesi e mesi in " moderazione" per molto meno e ho desistito...
RispondiStefano
circa 4 anni fa - LinkNon mi ero accorto che durante la mia assenza l'Italia fosse diventata una dittatura dove gli italiani sono costretti a bere vini naturali
Rispondivanni
circa 4 anni fa - Linkmagari nessuna dittatura ma di porcherie chiamate vino l Italia be è piena dai prosecco in giù.. magari del buon senso.. perché poi i problemi dei troppi solfiti e lacchè vari si fanno sentire nel tempo...
RispondiGabriele
circa 4 anni fa - LinkAhahah che articolo inutile! L’unica cosa intelligente che hai fatto....è stato pubblicizzare la mia distribuzione di vini naturali! POTABILE
RispondiANDREA
circa 4 anni fa - LinkMi spiace molto per l'autore dell'articolo che beve così male: forse non sa cosa acquistare e segue il marketing! Le etichette e retroetichette di cui parla io non le vedo mai, eppure nel settore ci lavoro. Io però bevo spesso molto bene, scegliendo anche (ma non solo) vini da agricoltura biologica e biodinamica perché in mezzo ai vigneti vorrei poterci stare anche in periodo di trattamenti e perché un grande vino nasce in vigneto. Non mi piacciono tanto gli orange, ma un po' di macerazione sui grandi bianchi offre complessità e lunghezza, oltre che longevità. Grandi rossi ci sono ovunque, basta trovarli. E poi? Quale sarebbe il problema di un 12 o 14% di alcol? Le ultime due annate calde ci hanno offerto, in collina, anche pinot grigi a 14% di alcol, mantenendo acidità elevate e freschezza, a 80 qli per ettaro. Certo che produrre il pianura 200 qli per ettaro vendemmiando uva verde per non rischiare perdite di quantità porta a 11,5%, però dove sta la qualità? Un po' meno "fanculismi" e un po' più di conoscenza non guasterebbe.
RispondiGiorgio
circa 4 anni fa - Link🤙
RispondiFranco
circa 4 anni fa - Linkdavvero un po' di macerazione sui grandi bianchi offre complessità, lunghezza e non pittosto omologazione? grazie
RispondiDaniele
circa 4 anni fa - LinkScusate, ma è o non è un blog sul vino? E parlatene, cacchio, è così difficile? Altro post inutile, come quello di un paio di settimane fa. Sig. Rossetti, le piacciono tanto gli states, si trasferisca e parli di vino in questo modo agli americani, loro si che ne capiscono, e magari la capiscono. Prenda il calesse e in compagnia di JFK si levi dalle scatole.
Rispondidaniele cernilli
circa 4 anni fa - LinkSono un Daniele diverso e condivido quello che ha scritto Rossetti.
RispondiDavide Bruni
circa 4 anni fa - LinkEh ... Quando è sete è sete, diamine! L'altra volta un post troppo dispersivo ... Ora uno semplicemente asciutto. E "col suto va ben anca la tempesta!" (dal veneto : "con la siccità va bene anche la grandine!). Però mi piace se scrive così, signor Rossetti. Un po' Corona, un po' Bukowski ... Tanto per restare in tema di gole asciutte ... 😼
RispondiLuca
circa 4 anni fa - LinkApprezzabile ricalibratura del monologo di E.Norton nel bellissimo La 25ma ora...off topic o no?
Rispondiclaudia
circa 4 anni fa - LinkQuindi un vino fatto come si deve, come deve essere?
RispondiMarco Prato – il Fummelier®
circa 4 anni fa - LinkSecondo me, mio gusto ed opinione, e liberamente interpretando lo spirito dell’autore dell’articolo e del protagonista del monologo del film, è che non abbia tutte queste caratteristiche che fino a poco tempo fa sarebbero state considerate degli errori, ad essere gentili, delle schifezze ad essere più schietti. Ognuno di noi, autori di blog sul vino compresi, ha i suoi gusti e le proprie idiosincrasie, nonché - saltuariamente - i “5 minuti” in cui magari gradisce sfogarsi...e affermare di non gradire nel vino sentori di sudore, topo morto (la mitica mousiness), calzino usato e quant’altro stimoli i recettori nasali e le papille gustative con effetti che una volta avrebbero provocato il lancio della bottiglia a cercare di centrare in fronte chi ce l’aveva servita. Forse, un vino “fatto come si deve” è quello che “parla” di frutti rossi-esotici-secchi, di leggere sapidità, di moderate acidità, di piacevoli tannini e dolcezze non invadenti o piacione...non di pelo di cani bagnati, topi morti o calzini da tennis usati e lasciati due mesi nella borsa del tennis [citaz.]. Forse.
RispondiGianni Maggi
circa 4 anni fa - LinkDa piccolo produttore bio (“bonsai” come mi definisco) da 25 anni, mi piacerebbe invitarti a degustare qualcuno dei nostri vini di montagna nei quali potrai forse ritrovare qualche nota diversa dal “mainstream”. Le gradazioni ti stupiranno per essere prodotti in ambiente montano, basta dirti che il nostro rosè “Baciami Sùbito” ha 14,5% di gradazione! Fammi sapere, la nostra mini azienda di chiama “Occitania” e puoi vederla su fb alla pagina “Occitania Valsusa”. A presto!
RispondiLuciano Gatta
circa 4 anni fa - LinkSolo una considerazione personale, un uso di vocaboli un po' più consoni ed educati no?
RispondiAf
circa 4 anni fa - LinkCuriosa la non-linea editoriale di Intravino. Dall'osannazione degli aceti al fancul* ai macerati brettati. Ve se po legge sempre meno.
RispondiMauro
circa 4 anni fa - LinkNon avrei soluto esprimere meglio il letame che producono oggi, sembrano tanti Archimede alla scoperta del nulla per fare la cosa più semplice di questo mondo.
RispondiSisto
circa 4 anni fa - LinkForse non centra nulla ma quando leggo articoli del genere mi viene in mente che un'enorme frazione del vino prodotto e venduto in Italia lo fanno 3 aziende: Cantine Riunite/Civ, Gruppo Italiano Vini, Caviro. Magari qualcuno che legge Intravino non lo sa perché forse pensa che il vino italiano sia Gaja o Masseto o probabilmente perché su Intravino non si pubblicano (quasi?) mai recensioni sulle decine di prodotti di queste 3 aziende. Bene: i milioni di persone che bevono con soddisfazione questo vino pensano (non a torto, fino a prova contraria oggettivata e validata) di bere vino fatto come si deve.
RispondiFranco
circa 4 anni fa - LinkDate un uomo a questa medaglia!
RispondiGabriele Succi
circa 4 anni fa - LinkMa scusate, perchè tutti incazzati? Perchè sta levata di scudi? Pare che il vino naturale sia intoccabile come Unus, ma in sostanza non è quello che già aveva detto Maule? ( https://www.repubblica.it/sapori/2016/12/29/news/dibattito_vini_naturali_angiolino_maule-155011734/ ) Se un vino naturale (così come quelli convenzionali) è tristo, perchè non dirlo? E attenzione eh, è vero che il gusto è soggettivo, ma quando la maggioranza delle persone dice che un vino è difettato, ecco che la soggettività diventa oggettività.
Rispondidaniele cernilli
circa 4 anni fa - LinkUn appaluso
Rispondisilvio
circa 4 anni fa - Linkfantastico! e diciamole ste cose!! bravo Gianluca
RispondiAurora N
circa 4 anni fa - LinkAppunto. Se posso, aggiungerei che quando un vino presenta palesi difetti di vinificazione bisogna dirlo chiaramente e duramente. Mi viene semore da sorridere quando la puzzetta, la nota acetica, il residuo zuccherino ingombrante, vengono presentati come elementi che esaltano la personalita' di un vino, la sua naturalità. Una "personalità" che qualcuno fa pagare a caro prezzo sullo scaffale tra l'altro. Col piffero! Un difetto è un difetto.
RispondiSentenza
circa 4 anni fa - LinkSi chiama incapacità nel fare il proprio lavoro; oppure, a scelta, lavorare alla CDC.
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