VinNatur e Vi.Te avviano un percorso condiviso

VinNatur e Vi.Te avviano un percorso condiviso

di Jacopo Cossater

Che ci fosse nell’aria qualcosa di comune era notizia che nell’ambiente del vino naturale italiano circolava ormai da alcuni mesi, meno chiare le modalità e se questo “qualcosa” avrebbe coinvolto o meno tutte e 3 le associazioni che nel corso dell’anno organizzano i maggiori eventi del movimento: VinNatur, Vi.Te (Vignaioli e Territori, il gruppo che dà vita allo spazio Vivit all’interno di Vinitaly), Viniveri.

Il comunicato stampa di VinNatur ricevuto oggi pomeriggio ha chiarito molti dubbi, eccone un ampio stralcio:

Il 2020 verrà senza dubbio ricordato come un’annata molto particolare, una situazione in costante evoluzione, dove le possibilità di previsione sono ridotte al minimo. In uno scenario dove tutto è incerto, c’è spazio però anche per prospettive nuove e dal significato profondamente positivo. Stiamo parlando dell’avvicinamento, avvenuto questa estate, tra le due associazioni più importanti nell’aggregazione dei vignaioli naturali in Italia: VinNatur e Vi.Te – Vignaioli e Territori.

Ad inizio agosto infatti, si è svolto l’incontro tra Angiolino Maule e Gabriele Da Prato, presidenti delle due associazioni, con l’obiettivo di gettare le basi per un percorso condiviso.  Un incontro auspicato e cercato da tempo, da più parti, che finalmente ha potuto concretizzarsi.

Quando si può parlare di vini autentici? Quando un vignaiolo può dirsi veramente tale, al di là di mode e progetti commerciali? Per tutti è stato evidente il bisogno di fare chiarezza nel movimento e di unire le forze per riuscirci. È necessario collaborare per dare maggiore autorevolezza al mondo del vignaiolo naturale e al suo messaggio, e per questo si è già al lavoro per iniziare a trovare punti in comune sull’ammissibilità delle aziende. Valutazioni oggettive e confutabili, unite a monitoraggi delle aziende aderenti, sempre più attenti, al fine di garantire la credibilità di tutto il movimento.

La volontà di dare un primo segnale concreto e chiaro si è tradotta nell’idea di un evento congiunto, fuori dagli abituali e classici incontri vinicoli, che possa anche dare un messaggio di positività e speranza al settore. Noi vignaioli naturali siamo vivi. Abbiamo ancora voglia di raccontare e spiegare i nostri territori, le nostre vigne i nostri vini. In questo momento ci è impossibile collocare questa iniziativa nel calendario, a causa dell’emergenza sanitaria, ma le possibilità sono molteplici, e quando il contesto lo consentirà, non mancheranno le sorprese.

C’è chi lo definirà “ritorno”, chi “evoluzione”, e chi ancora “rivoluzione”. Di certo il movimento del “naturale” sta vivendo una fase di profondo rinnovamento, dove le diversità diventeranno un punto di forza nella condivisione e nella collaborazione. L’attenzione sarà volutamente rivolta ai vignaioli naturali, prima che al vino, perché è fondamentale concentrarsi sulla persona e sul suo lavoro, sulle idee e sulle scelte: gli unici elementi che possono rendere un prodotto realmente unico e irripetibile.

La decisione, da parte delle due associazioni, di percorrere una strada comune, mette in relazione oltre trecento vignaioli e le loro aziende, che con un’unica voce potranno finalmente affermare tutto questo con ancora più chiarezza e determinazione. La sentirete presto.

Un percorso condiviso che avrebbe dovuto avere inizio quest’anno con una manifestazione organizzata insieme a Milano ma che a causa della pandemia rimane per ora sulla carta, con lo sguardo al 2021.

Jacopo Cossater

Docente di marketing del vino e di giornalismo enogastronomico, è specializzato nel racconto del vino e appassionato delle sue ripercussioni sociali. Tra gli altri, ha realizzato i podcast Vino sul Divano e La Retroetichetta, collabora con l'inserto Cibo del quotidiano Domani e ha cofondato il magazine cartaceo Verticale. Qui su Intravino dal 2009.

10 Commenti

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Nic Marsél

circa 3 anni fa - Link

Bellissima notizia! Ma sono due associazioni di produttori americani o inglesi? :-)

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Jacopo Cossater

circa 3 anni fa - Link

Ciao Nic! Quello avevo, quello ho pubblicato (faccina). Risolto, ho sostituito il testo.

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Vi.Te - Vignaioli e Territori

circa 3 anni fa - Link

Qui la versione italiana del comunicato stampa: Il 2020 verrà senza dubbio ricordato come un’annata molto particolare, una situazione in costante evoluzione, dove le possibilità di previsione sono ridotte al minimo. In uno scenario dove tutto è incerto, c’è spazio però anche per prospettive nuove e dal significato profondamente positivo. Stiamo parlando dell'avvicinamento, avvenuto questa estate, tra le due associazioni più importanti nell’aggregazione dei vignaioli naturali in Italia: VinNatur e Vi.Te – Vignaioli e Territori. Ad inizio agosto infatti, si è svolto l’incontro tra Angiolino Maule e Gabriele Da Prato, presidenti delle due associazioni, con l'obiettivo di gettare le basi per un percorso condiviso. Un incontro auspicato e cercato da tempo, da più parti, che finalmente ha potuto concretizzarsi. Quando si può parlare di vini autentici? Quando un vignaiolo può dirsi veramente tale, al di là di mode e progetti commerciali? Per tutti è stato evidente il bisogno di fare chiarezza nel movimento e di unire le forze per riuscirci. È necessario collaborare per dare maggiore autorevolezza al mondo del vignaiolo naturale e al suo messaggio, e per questo si è già al lavoro per iniziare a trovare punti in comune sull'ammissibilità delle aziende. Valutazioni oggettive e confutabili, unite a monitoraggi delle aziende aderenti, sempre più attenti, al fine di garantire la credibilità di tutto il movimento. La volontà di dare un primo segnale concreto e chiaro si è tradotta nell’idea di un evento congiunto, fuori dagli abituali e classici incontri vinicoli, che possa anche dare un messaggio di positività e speranza al settore. Noi vignaioli naturali siamo vivi. Abbiamo ancora voglia di raccontare e spiegare i nostri territori, le nostre vigne i nostri vini. In questo momento ci è impossibile collocare questa iniziativa nel calendario, a causa dell’emergenza sanitaria, ma le possibilità sono molteplici, e quando il contesto lo consentirà, non mancheranno le sorprese. C'è chi lo definirà "ritorno", chi "evoluzione", e chi ancora "rivoluzione". Di certo il movimento del “naturale” sta vivendo una fase di profondo rinnovamento, dove le diversità diventeranno un punto di forza nella condivisione e nella collaborazione. L'attenzione sarà volutamente rivolta ai vignaioli naturali, prima che al vino, perché è fondamentale concentrarsi sulla persona e sul suo lavoro, sulle idee e sulle scelte: gli unici elementi che possono rendere un prodotto realmente unico e irripetibile. La decisione, da parte delle due associazioni, di percorrere una strada comune, mette in relazione oltre trecento vignaioli e le loro aziende, che con un'unica voce potranno finalmente affermare tutto questo con ancora più chiarezza e determinazione. La sentirete presto.

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Jacopo Cossater

circa 3 anni fa - Link

Grazie, ho sostituito con quello che avevo ricevuto in inglese

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simeone lo stilita

circa 3 anni fa - Link

"L’attenzione sarà volutamente rivolta ai vignaioli naturali, prima che al vino, perché è fondamentale concentrarsi sulla persona e sul suo lavoro, sulle idee e sulle scelte: gli unici elementi che possono rendere un prodotto realmente unico e irripetibile." Ecco, questo è il fondamentale problema dei discorsi sul vino "naturale" in Italia da oramai un bel pezzo. E' come pensare di conoscere la musica di Frank Zappa leggendo una sua biografia invece di ascoltarne i dischi

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Frank Zappa

circa 3 anni fa - Link

Posto che ognuno beve e ascolta ciò che vuole, se per la musica non ci sono grandi controindicazioni, per quello che ci si mette in pancia invece credo che qualche attenzione in più su chi lo produce credo ci voglia. O ce ne freghiamo e al massimo chiediamo a chi fa grandi numeri di individuare quattro regoline per mettere l’ennesimo bollino sulla bottiglia in stile biologico?

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marcow

circa 3 anni fa - Link

Secondo Frank Zappa basta la biografia e la(e) parola(e) dei produttori di vino naturale. Secondo me questi, come tutti gli altri vini, hanno bisogno di CONTROLLI rigorosi che verifichino che non si "raccontino" balle. Quindi c'è bisogno di una regolamentazione seria di questi vini. E poi c'è bisogno di una CRITICA ENOLOGICA "indipendente" che svolga la sua attività in modo altrettanto rigoroso. Una Critica Enogastronomica quasi inesistente in Italia. Dove si fa molta COMUNICAZIONE e poca Critica.

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Vinogodi

circa 3 anni fa - Link

....mica vero...

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hakluyt

circa 3 anni fa - Link

"....mica vero..." cosa ?? Che "c'è bisogno di una regolamentazione seria di questi vini" ???

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arnaldo

circa 3 anni fa - Link

Bravi, ottima idea,

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