Vinitaly, le manifestazioni off contano quasi 600 produttori

Vinitaly, le manifestazioni off contano quasi 600 produttori

di Jacopo Cossater

È conto che ho fatto per gioco e per curiosità dopo aver aggiornato il calendario di Intravino, quello in cui segnaliamo gli eventi del vino e della birra più rilevanti dell’anno.

Volendo infatti provare a mettere in fila un percorso ideale che comprenda tutte le (più o meno piccole) manifestazioni che si terranno nei dintorni di Verona a partire dal prossimo weekend ecco il risultato:

  • Si parte venerdì 31 marzo a Cerea, una quarantina di km a sud della città, con l’apertura della solita gran rassegna a cura del Consorzio Viniveri, aperta fino a domenica e con 125 espositori.
  • La sera di venerdì si beve forte (credo sia l’unico o quasi banco d’assaggio al mondo che non prevede sputacchiere) al Fuorisalone di EKW, Movimento d’Avanguardia Enoica, a Castel d’Ario, nel mantovano. Produttori presenti: 32.
  • Il sabato mattina aprono i battenti 3 diverse manifestazioni, tutte piuttosto rilevanti. C’è VinNatur Tasting, quella annuale della più grande associazione di vini naturali italiani, a Gambellara, nel vicentino, fino a lunedì (205 espositori). In zona anche C’era una volta, piccola manifestazione di vignaioli naturali, fino a domenica (32). C’è lo storico appuntamento con Summa presso la tenuta Alois Lageder a Magrè sulla Strada del Vino, vicino a Bolzano, anche questa fino a domenica sera (108).
  • Domenica e lunedì tocca al banco d’assaggio di VAN – Vignaioli Artigiani Naturali a Locara, nel veronese (37). La sera di domenica appuntamento al Blue Express Shop di Verona per Assaggi Frontali, cosa molto piccola di cui non sappiamo nulla ma il cui nome non può che presagire qualcosa di buono.
  • Per quasi tutta la durata di Vinitaly, da domenica a martedì ma solo nel pomeriggio, a due passi dall’ingresso Re Teodorico della fiera di Verona, Drink With Love, spazio a cura di 13 cantine non solo italiane.

Un numero di manifestazioni che negli ultimi 20 anni è cresciuto molto e che è tornato quest’anno a replicare, con un paio di aggiunte, quello che succedeva nel 2019. Tutte insieme contano 575 espositori, di cui solo una piccolissima parte, una o due decine, è presente anche all’interno di Vinitaly. Un numero non irrilevante per un fenomeno che inevitabilmente porta con sé tutto quello che di buono è legato all’industria fieristica: presenze sul territorio.

Sarebbe anche interessante indagare quante di queste, mi riferisco ai soli visitatori (in totale quanti, 5/6mila in tutto?), siano direttamente legate a Vinitaly, cioè quante delle persone che frequentano queste manifestazioni “off” sono anche persone che dal 2 al 5 aprile varcheranno gli ingressi della Fiera di Verona. Istintivamente mi verrebbe da dire la stragrande maggioranza con qualche ma: all’interno della mia bolla, per esempio, sono diverse le persone che ormai da anni frequentano solo questi appuntamenti. “Venerdì sono a Cerea, sabato a VinNatur, domenica a C’era una volta, rientro in serata”. Persone, anche ristoratori, che evitano con accuratezza Vinitaly con un effetto a cui ho pensato solo adesso, scrivendo questo post: se è vero che queste sono rassegne che nascono per sfruttare l’onda lunga di Vinitaly è altrettanto vero che oggi sono manifestazioni che si fanno anche concorrenza tra loro.

[Immagine: VinNatur]

Jacopo Cossater

Docente di marketing del vino e di giornalismo enogastronomico, è specializzato nel racconto del vino e appassionato delle sue ripercussioni sociali. Tra gli altri, ha realizzato i podcast Vino sul Divano e La Retroetichetta, collabora con l'inserto Cibo del quotidiano Domani e ha cofondato il magazine cartaceo Verticale. Qui su Intravino dal 2009.

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