Gimmewine, perché mi sono innamorato del bag in box

Gimmewine, perché mi sono innamorato del bag in box

di Intravino

Quando ti capita la fortuna di nascere in Toscana, è facile innamorarsi del vino… il “colpo di fulmine” è scattato quando ero solo un bambino. Mia nonna aveva l’abitudine di inzuppare i cantuccini nel Vin Santo (come fanno tanti in Toscana), e una volta mi chiese se volevo assaggiarli così. Naturalmente, non rifiutai l’offerta, e credo che sia a causa di quel vino che abbia iniziato ad amare l’enologia!

Mi chiamo Matteo Bencini e lavoro nel mondo del vino dal 2012. Inizialmente mi sono appassionato al vino sfuso, una formula che genera molto meno spreco, senza pregiudicarne la qualità. Chiaramente, bisogna saper scegliere. Da qui al bag in box il passo è stato breve, forse perché ho sempre avuto a cuore la questione ambientale. Il bag in box, infatti, oltre ad essere molto pratico, offre un vantaggio ecologico, che non è cosa da poco nel contesto attuale: è facile da riciclare, è economico da produrre (anche rispetto al vetro) è leggero, tutte caratteristiche estremamente positive.

In sintesi il bag in box è un contenitore per alimenti liquidi costituito da una sacca (bag) in polietilene alimentare molto resistente (ma deformabile), che fornisce la barriera all’ossigeno e alla luce, racchiusa in una scatola rigida (box), solitamente di cartone, che garantisce la protezione dagli urti fisici. Il bag in box inoltre, è dotato di rubinetto. Grazie al sottovuoto, la sacca viene colmata senza incamerare aria. Anche quando si spilla il vino non penetra ossigeno. La sacca, infatti, si comprime, senza che si formino all’interno bolle d’aria. E come si sa, l’ossigeno è un fattore che influenza direttamente il deterioramento del prodotto. Questo innovativo imballo, grazie alle sue caratteristiche, permette di mantenere il vino inalterato fino a sei mesi dall’apertura della bag in box, cosa impensabile aprendo una bottiglia in vetro.

Oggi il bag in box comincia a diffondersi, ma sono convinto che sia tutt’altro che un fenomeno passeggero, anzi, assolutamente al passo con i tempi. Per questo motivo ho deciso di lanciarmi in questa nuova avventura e di aprire Gimmewine, uno shop online che ad oggi conta una selezione di oltre 160 vini diversi in bag in box da 3 e 5 litri.

Ho sempre pensato che i sogni non sono fatti per stare nel cassetto… e il mio obiettivo è di arrivare ad avere un catalogo di oltre 500 vini diversi provenienti da tutta Italia, ma anche dalla Francia e dalla Spagna.

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28 Commenti

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Giacomo

circa 2 anni fa - Link

Bell’idea mi piace! Bravo

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Vinogodi

circa 2 anni fa - Link

...sull' impatto ecologico di questo contenitore, ho qualche riserva...sulla praticita' , glisso. Sull'immagine che da'... Riparliamone. Probabilmente il passaggio dallo sfuso e' facilitato.

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Marcello Sensi

circa 2 anni fa - Link

Beh, senza voler entrare nel merito del livello qualitativo dei vini proposti - che puo' essere piu' o meno valido - una considerazione su tutte: e dove la mettiamo la poesia del rito della stappatura della bottiglia, quasi un voler liberare il genio della lampada? Non bisogna dimenticare che gli appassionati di vino sono dei gran romantici. E questo vale anche per dei vini destinati a un uso quotidiano, senza per questo essere dozzinali.

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vinogodi

circa 2 anni fa - Link

...IL Bag in Box è confezione in fortissimo aumento in diverse classi alimentari liquide, fluide o semifluide, per praticità ed economicità del contenitore, più volte e maggiormente ammortizzabile , per usuale dimensione, rispetto a contenitori più tradizionali . Non so se l'articolo vuole essere un piccolo spot commerciale , però mi sembra doveroso sottolineare che : a) Sul peana ecologico del BiB dipende dalle ...caratteristiche dell'imballaggio primario /contenitore , erogatore ( sempre in plastica con caratteristiche diverse dal poliaccoppiato , molte volte alluminato, del contenitore stesso ) e tipologia di poliaccoppiato utilizzato per ridurre la permeabilità all'ossigeno ... e imballaggio secondario , dove il cartone , seppur riciclabile ( con certe caratteristiche) va ad incidere non poco sull'ecosistema da cui deriva. b) La permeabilità del BiB è sempre inferiore a barriere più efficienti , quali vetro e banda stagnata , che rimangono i contenitori in assoluto più ecologici ed efficienti dal punto di vista del contatto alimentare. c) L'immagine è davvero deprimente , per l'appassionato ( ok , uno zerovirgola del mercato) , ma nessun produttore di "zona evoluta e vocata" si sognerà mai di utilizzare questo contenitore , come è ovvio, se non per la gamma bassissima per i vini di utilizzo vario ma non certo edonistico , salvo la comunità di alcoolisti basso spendenti , scusate l'estremo pragmatismo ...

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rudi alias Dott.Conti

circa 2 anni fa - Link

lo sfuso di Valentini come viene commercializzato?chiedo per un amico alcolista e pragmatico

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Marco

circa 2 anni fa - Link

Da Valentini devi andare munito dei tuoi propri contenitori, che devono tassativamente essere in vetro.

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Invernomuto

circa 2 anni fa - Link

Ehm, il BIB è un comparto importante (prima solo in ottica estera, quasi solo Scandinava, ora una realtà da anni anche in Italia) più o meno da quando chi scrive ha iniziato a lavorare nel vino. Fa bene a investirci, poca spesa e un consumo in continuo aumento. Non comprendo le sterili polemiche sul "ma la poesia dello stappare la btl" et similia, è la stessa impostazione che venti anni fa condannava la "mancanza di poesia" del tappo a vite /stelvin o quant'altro. Il BIB non piace anche a me, ma non per mancanza di poesia, ma perchè non sono un consumatore da quantità, ma di qualità, e, per quanto oramai ci siano BIB con vini giornalieri ottimi, bevo talmente poco che posso permettermi di spendere di più e prendere una btl con dentro un vino magari più complesso. Ma ci sono tanti, ma proprio tanti, che bevono tranquillamente BIB perchè una btl a 7/8 e per loro è troppo. Comunque se vi scandalizzate per il BIB non so cosa farete quando, fra non molti anni, lo standard per il vino saranno i pouch wine (che tra l'altro al momento stanno sostituendo il BIB nei mercati scandinavi perchè più facilmente riciclabili).

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mariazzo

circa 2 anni fa - Link

Vorrei vedere le mani alzate e dire "io stappo (e bevo) bottiglie da 15/50+€ tutti i giorni". Se ve lo potete permettere ben venga anche eh... se ci sono i russi che stappano bottiglie da migliaia di euro come se fossero di acqua minerale... ma un consumatore normale, come poi lo è la maggior parte di noi, magari in settimana fa economia, ma vuole cmq bere bene. Non capisco tutto questo astio nei confronti del baginbox. Inizialmente ero scettico pure io, perché un po' lo paragonavo al "tavernello", ma se lo compri direttamente da un produttore che ti fa un vino "base" quotidiano di ottima fattura, sicuramente ci guadagna sia lui che il consumatore. Il produttore non deve imbottigliare, tappare, etichettare, incapsulare...aggiungendo il costo di lavorazione sul prodotto finale. Il consumatore compra in un colpo solo 5L del suo vino, a meno.

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vinogodi

circa 2 anni fa - Link

...guarda , io sono assai laico a riguardo , come lo ero per il tetrabrik : dipende dalla tipologia di vino , dalla destinazione d'uso fino ad arrivare agli aspetti di comunicazione , quindi al target commerciale . Ho solo puntualizzato perchè non si faccia credere il giro che " Nostro Signore è morto di stenti " invece che in croce. Cavalcare l'onda della nevrosi collettiva da avvelenamento ambientale sviluppando il tema della sostenibilità del contenitore , in questo caso il BiB , mi sembra solo gettare fumo negli occhi agli "ignari" che non conoscono la materia . Così come sottolineare solo i vantaggi e non gli svantaggi , anche comunicativi . Chiaro , essendo una "proposta commerciale" , ci mancherebbe altro : sono solo intervenuto per correttezza dell'informazione , visto che è un blog pubblico . Diciamo che potrei essere indagato come "persona informata sui fatti" , utilizzandolo da circa trent'anni dal formato 3 Kg alla tonnellata per diversi prodotti ... parlando di numeri ... diciamo un milione di pezzi all'anno nei vari formati anche avendo collaborato nella messa a punto delle caratteristiche di permeabilità di questi contenitori circa trent'anni fa...

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mariazzo

circa 2 anni fa - Link

mah sul lato "ecologico" del BIB non metto becco perché non conosco. Io guardavo solo l'aspetto tutto sommato pratico per bere un vino quotidiano di qualità ad un prezzo accessibile. Di certo la poesia di stappare una bottiglia "buona" non me la leva nessuno, ma il BIB è una proposta in più per il quotidiano.

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Stefano

circa 2 anni fa - Link

Se si potessero allegare foto nei commenti, ti chiederei di vedere un contenitore da 1 tonnellata! come è fatto per resistere?

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vinogodi

circa 2 anni fa - Link

...è molto utilizzato nelle conserve fluide e semifluide ( ad esempio polpe di pomodoro ed estrusi di pomodoro, ma anche succhi concentrati di frutta et similia ) ottenute con tecnologia di riempimento asettico dopo trattamento termico UHT in fascio tubiero oppure in impianti a trattamento ohmico, prodotti , in queste tipologie di imballaggi, utilizzati soprattutto nelle rilavorazioni industriali . E' contenuto in telai a supporto meccanico della massa altresì problematica da gestire nello stoccaggio e trasporto...

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Gaetano

circa 2 anni fa - Link

Non vi è nulla di più impattante del vetro da un punto di vista ambientale. Nulla. E detto che anche un coestruso in rPET può dare un effetto barriera all'ossigeno sufficiente, allora il BiB diventa l'imballo di gran lunga più sostenibile presente nel mercato del vino. A meno che tu non voglia pensare a bottiglie in PET, già utilizzate per la birra, o a lattine in alluminio. Detto da uno che il vino in BIB non lo ha mai acquistato, ma che con i film barriera ci lavora dal 2006 con prodotti molto più delicati del vino. Per dovere di cronaca.....

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vinogodi

circa 2 anni fa - Link

...quindi un poliaccoppiato plastico barrierato alluminato e con EVOH , con bocchello erogatore in polietilene e cartone annesso di contenimento ( immagina quanto cartone servirebbe se tutti i contenitori di liquidi o semifluidi fossero in bag in box ...povere foreste e quante cartiere in funzione...) sarebbe meno impattante del vetro ? Parliamone , pur consapevole dei limiti che il vetro ha , per ragioni di sicurezza e peso di trasporto e stoccaggio , oppure produttivo... PS: ribadisco come da premessa ... non sono contro l'utilizzo di BiB né del tetrabrik : il primo , per praticità ed economicità , in grandissimo fermento di mercato, sono stato chiaro nella premessa (rileggi bene) , tanto che abbiamo investito su 5 linee specifiche nell'ultimo lustro. Sono solo leggermente infastidito dall'informazione dopata o unilaterale , quando si vuole promuovere una soluzione o un'alternativa, in questo caso l'"estremo" vantaggio in termini di ecosostenibilità quando non è semplicemente vero... il resto è marketing per i grandi consumi . Io la Cuvée Cathelin di Chave in Bag in Box non la compro più , non mi ha soddisfatto...

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Gino barrini

circa 2 anni fa - Link

Esistono bottiglie da vino 100% vetro riciclato che pesano 385 grammi l'una

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Paolo

circa 2 anni fa - Link

"non vi è nulla di più impattante del vetro dal punto di vista ambientale". Ecco, dal mio modesto angolo di ripresa, trattasi di una delle tante prese di posizione genericamente parziali, settoriali. Di solito osservando il proprio ambito produttivo, piuttosto che un settore più o meno verticalmente connesso. Posto che si usa il termine "ecologico" anche per indicare tessuti a mo' di pelliccia, di semplice plastica filata, che sarebbero "ecologiche" solo per l'assenza di animali in cima alla catena di fornitura (mentre i pozzi di petrolio sono chiari esempi di sostenibilità...), io mi ritrovo più nella sintetica analisi di Vinogodi, quando chiarisce che l'analisi dell'intera filiera e ciclo di vita del BIB è un po' meno "ecologica e sostenibile" di quanto il marketing aziendale la faccia apparire. E' uno dei tanti esempi che durante il mio corso porto sempre all'attenzione degli studenti: "sostenibilità" è un concetto assai più ampio della singola realizzazione produttiva, poiché il ciclo di vita di un semplice BIB è enormemente più complesso di quello che ci appare tenendo in mano lo scatolotto. In una primitiva prospettiva di economia circolare, le percentuali di recupero e riciclo del vetro raggiungono percentuali vertiginose, che un poliaccoppiato dentro il cartone difficilmente potrà mai ragggiungere.

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vinogodi

circa 2 anni fa - Link

...tornando alla domanda specifica , tutti i giorni non bevo La Tache e Monfortino , anzi .... bevo Lambrusco , Malvasia , Soave, Prosecco , Gutturnio , Dolcetto , Valpolicella , rosati vari ecc . Tutti rigorosamente in bottiglia ...

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bevo_eno

circa 2 anni fa - Link

io quando apro una bottiglia di vino fermo e non la finisco la tappo con gli stessi tappi che uso per ritappare lo spumante. Quando vado a ribere il vino che è nella bottiglia mi sembra sempre diverso e peggiore rispetto alla prima apertura. capita solo a me? di conseguenza mi chiedo cosa rimane di un bag in box da 5 litri dopo 3 settimane che lo hai aperto. Per me poi la cosa peggiore del BIB è che non puoi cambiare vino dopo 075cl

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mariazzo

circa 2 anni fa - Link

Guarda, ero scettico quanto te. Mai comprato un BIB prima di questa primavera, che mi è capitata l'occasione di prendere da un produttore, che faceva anche bottiglie, il suo sfuso... e che invece di metterlo nella classica damigianetta, ti riempiva il BIB. Partendo dal presupposto che quel vino tu lo abbia assaggiato prima di comprarlo (e non alla cieca), il BIB una volta aperto lo puoi tenere lì per "mesi" che il contenuto non cambia sapore. Lo aprii dopo un mesetto, ne bevetti un pò, e lo finii a fine estate. il vino era il medesimo, non era cambiato di una virgola,. Nel frattempo ho stappato bottiglie e bevuto anche altro. Quindi non sei obbligato a sgollarti fino all'esasperazione 5L. Ecco l'unica cosa poco pratica è lo stoccaggio. una volta aperto (il 5L è ancora ancora gestibile) devi avere lo spazio dove tenerlo a portata di mano. :)

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marcow

circa 2 anni fa - Link

Tutti i giorni non bevo vini blasonati e costosi. Tutti i giorni non bevo Tavernello. __ Quasi tutti i giorni dell'anno a tavola bevo un rosso che, per me, rappresenta quella Perfezione "Relativa" descritta mirabilmente da Nicola Cereda. Bevo un Nero di Troia. Un vino fatto divinamente da un viticultore amico. Non ha etichetta. Può essere considerato un vino sfuso. È lo stesso vino che beve a tavola il mio amico produttore da generazioni. Posso dire, come diceva Nic Marsél nell'altro articolo, che è un vino che mi fa provare, ogni anno, un grande piacere e che mi emoziona. Anche perché è "veramente" un prodotto "vivo", non standardizzatto e omologato, che presenta delle differenze a seconda delle annate. Anche per questo non mi stanco mai di berlo. __ Costa molto meno dei 13 euro del Lezèr. Il mio amico lo conserva per me nella sua cantina. E me lo porto imbottigliato da lui, quando mi serve. Gli chiederò, e vengo al tema in discussione, di provare, anche se preferisco il vetro, questo nuovo contenitore, il BAG in BOX. PS Gli uomini, tutti, me compreso, sono spesso influenzati da pregiudizi, da stereotipi che deformano la realtà. Il PREZZO, il Contenitore, l'Etichetta ecc... può influenzare la nostra "personale" degustazione? E valutazione di un vino?

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mariazzo

circa 2 anni fa - Link

il BIB in fin dei conti è la versione moderna della damigiana dei nostri nonni. con la differenza che il vino in damigiana rischia di diventare aceto se non lo imbottigli subito. qui invece lo lasci li e spilli quando e quanto vuoi.

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rudy alias garrigue

circa 2 anni fa - Link

E lo tieni in frigo

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marcow

circa 2 anni fa - Link

Bevo_eno. Non l'ho mai usato e quindi non conosco praticamente il bag in box. È giusta la tua osservazione e ti rispondo, visto che nessuno lo ha fatto finora, in base alle informazioni trovate sul web su questo nuovo contenitore. Correggetemi se sbaglio. La caratteristica più importante, secondo me, è che il vino nel bag-in-box si conserva bene per 4 settimane(anche 5) perché non permette l'entrata di ossigeno quando si riempie e man mano che si svuota. Puoi facilmente approfondire sul web. Mi sembra notevole questa caratteristica che ancora non era stata evidenziata nel dibattito. Ci sono, comunque, anche da 3 Litri. __ Bevo_eno non ho capito l'ultima frase "... non puoi cambiare vino dopo 0,75 cl" Mi spingo nell'intenpretazione: come ho detto io bevo prevalentemente il Nero di Troia... senza stancarmi. A te piace invece cambiare: e rispetto questa modalità di degustazione. Ora, in base all'informazione sulla conservazione di 4 - 5 settimane, penso che questo ostacolo si possa attenuare potendo aprire più box-in-box da 3 o 5 litri con vini diversi che si mantengono per molto più tempo della classica bottiglia di 0,75 cl. Comunque, come hai ben detto, anche la bottiglia, una volta aperta e non interamente consumata, presenta dei limiti... anche il giorno dopo. PS Vorrei aggiungere qualcosa al mio commento. È una grande fesseria quella di dire che chi compra vini in bag-in-box sia 1 uno che non aprezza la qualità. 2 Uno che tracanna. È la quantità che predilige. 3 Tendenzialmente è un alcolizzato. E così via. TUTTE FESSERIE prodotte da pregiudizi.

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rudy alias garrigue

circa 2 anni fa - Link

Sta dando del fesso a vinogodi?si vergogni!!

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marcow

circa 2 anni fa - Link

Mi accorgo soltanto ora che Mariazzo mi ha preceduto. E, in modo efficace e sintetico, ha detto quello che ho espresso... con più parole.

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Franca

circa 2 anni fa - Link

Il sito vinbaginbox mi pare funzionale allo scopo, aggiungerei un minimo di notizie sui produttori

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Angelo

circa 2 anni fa - Link

Una bella idea. Complimenti soprattutto per la selezione ampia di vini.

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marcow

circa 2 anni fa - Link

Stefano 11 gennaio 2022 Se si potessero allegare foto nei commenti, ti chiederei di vedere un contenitore da 1 tonnellata! come è fatto per resistere? __ Stefano, salve. Puoi digitare "contenitori bag in box 1000 litri" per avere un"idea" di come sono. Ma, non essendo un esperto, non so se quelle immagini rappresentato veramente l'oggetto in discussione e se esistono altre versioni. __ Sulla ecsostenibilità con il vetro c'è stato un bel confronto tra Vinogodi e Gaetano. Entrambi dicono di conoscere l'argomento ma hanno opinioni diverse. Soltanto degli esperti potrebbero sciogliere il dilemma. __ Sulla PRATICITÀ ed ECONOMICITÀ converge anche Vinogodi. Adesso è più chiaro il suo pensiero. __ Secondo me il fatto che il vino si possa conservare a lungo senza perdere le qualità organolettiche(v commenti di Mariazzo che lo ha usato) è...la caratteristica più rilevante... di questo nuovo contenitore che ne decreterà il successo a livello di massa. __ Detto questo, non significa che la bottiglia in vetro non avrà più senso. Alcune tipologie di vino vogliono il vetro. Concordo con Vinogodi.

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