Vent’anni di vino, passione e Orcia Doc nella verticale di Capitoni

Vent’anni di vino, passione e Orcia Doc nella verticale di Capitoni

di Simone Di Vito

Sacrifici, tanta passione e attaccamento per la propria terra: questi alcuni dei valori emersi dalla bella verticale organizzata dall’azienda Capitoni. Di verticali se ne fanno tante certo, ma in questa, oltre alla presenza come cicerone di un certo Armando Castagno e ben venti annate aziendali consecutive sul piatto la vera rarità era rappresentata proprio dalla provenienza dei vini: Montalcino escluso infatti una verticale di un’azienda della val d’Orcia difficilmente si trova in giro.

La zona di produzione dell’Orcia Doc in effetti è piuttosto piccola, vanta solo 150/160 ha e circa quaranta aziende iscritte al consorzio, dove molte di queste non è che abbiamo tutto questo interesse per la materia enologica e fanno del vino un prodotto di contorno destinato quasi esclusivamente ad ospiti e turisti che visitano la zona.

L’azienda Capitoni nasce nel 1968, quando il padre di Marco, Francesco, assieme ai fratelli decide di acquistare il podere Sedime. Inizialmente improntato sulla coltivazione di cereali, alla fine degli anni 90 con il recupero dei vecchi vigneti e l’impianto di quelli nuovi inizia a maturare l’idea di trasformare le attività del podere, destinando maggiori attenzioni alla produzione vinicola. Dopo la realizzazione della cantina finalmente poi nel 2001 arriva la prima annata imbottigliata.

Oggi l’azienda è condotta e capitanata da Marco, in compagnia della moglie Antonella, il figlio Angelo e il giovane enologo Marco Nasca; un totale di cinquanta ettari, di cui solo sei a vigne, secondo Marco la giusta quantità per seguire passo passo ogni fase dalla vigna fino all’imbottigliamento.

 

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I suoli sono di origine alluvionale, ricchi di calcare, argilla e fossili marini (vedi foto), su cui poggiano viti con una densità media dalle 5000 a poco meno di 3000 piante per ettaro per la vigna vecchia. Nei vigneti si applica un’agricoltura ragionata e tendente al biologico (in attesa di certificazione), mentre in cantina si cerca di intervenire nel modo meno tecnico e invasivo possibile, senza alcun inoculo di lieviti o batteri lattici, follature manuali e affinamenti in barriques usate, botti grandi e anfore.

La produzione vanta tre etichette, di cui solo due prodotte in ogni annata: una di queste è il Capitoni, un Orcia Doc Riserva ottenuto da sangiovese e una percentuale inferiore di merlot, che affina per almeno 18 mesi in botti grandi e barrique usate per poi chiudere con un anno di bottiglia. L’altra è il Troccolone, un Orcia Sangiovese Doc prodotto dal 2015 da sangiovese in purezza vinificato e affinato in anfore di terracotta di Impruneta da 5 hl. Nelle annate favorevoli e che consentono di riempire la botte grande si aggiunge alla produzione un altro Orcia Sangiovese Doc, il Frasi, proveniente da un unica vigna promiscua che risale al 1974, con sangiovese, una bassa percentuale di canaiolo nero e una ancora più esigua di colorino, affina per circa 24 mesi in un unica botte di rovere francese da 33 hl, chiudendo poi con un anno in bottiglia.

La verticale

Per rispettare la continuità delle annate la verticale era alternata tra il Capitoni e il Frasi.

I Frasi in assaggio erano quasi tutti in formato magnum (tranne la 2015 da bottiglia classica e le ultime due annate provenienti da botte), mentre i Capitoni tutti da 0,75.

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Capitoni 2001
Annata sostanzialmente calda spesso descritta come “classica” in Toscana, con alcuni acquazzoni estivi che hanno contribuito a un’ottima vendemmia. Tredici barriques nuove per le prime 3000 bottiglie di Capitoni.

Frutta sotto spirito, ematico, cuoio e toni scuri, morbido e concentrato ma con una beva comunque dritta e verticale, note di incenso e di giornale bruciato, tannino lieve e ormai inoffensivo, lungo e salino sul finale lievemente acidulo, sentori quasi da brandy in chiusura.

Capitoni 2002
Estate piovosissima, le cose migliorano a settembre ma rimane comunque un’annata difficile. Le uve merlot furono determinanti per la produzione, 12.000 bottiglie prodotte.

Rubino scuro tendente all’aranciato, pot pourri e alcuni terziari spinti su sfondo sottobosco, assaggio salino e diluito, tannino e acidità ancora in evidenza, finale corto con note di carbonella e sterpaglie bruciate. Vino abbastanza integro, con una beva snella e incredibilmente moderna.

Capitoni 2003
Annata molto calda e siccitosa, con uve merlot vendemmiate a fine agosto, il vino ottenuto risultò subito pronto rispetto al normale, 10.000 bottiglie prodotte.

Rubino particolarmente cupo, note piuttosto evolute e ossidate ma con un’impronta sapida in evidenza sia alle narici che all’assaggio e che quasi oscura il tannino, che si materializza sulla lingua solo dopo la deglutizione, vino di buon corpo e concentrato ma a cui non manca beva e piacevolezza.

Capitoni 2004
Andava tutto molto bene fino alla maledetta grandinata del 17 settembre, che rovinò gran parte delle uve, per fortuna le poche rimaste hanno permesso una buona qualità. Solamente 5000 bottiglie prodotte, poco vino ma buono.

Rubino scuro con unghia granata, liquirizia da masticare, cenere e ciliegia matura, assaggio ricco e che riempie le guance, rotondo e materioso, con tannino spesso e sapidità sul finale, godibile e abbastanza integro.

Frasi 2005  ” una lepre a correre sfidai, la raggiunsi… mai. Sfide “
Annata fresca, piogge importanti anche nei giorni appena prima la vendemmia. La prima annata del Frasi.

Rubino scuro con note fortemente mature, sentori animali, poi sigaro spento e liquirizia, ingresso quasi fluido e verticale, note sanguigne e di mercurio cromo, con tannino ancora appuntito e che lascia il segno, schietto e abbastanza ordinato, chiude lunghissimo.

Frasi 2006  ” ciò che migliore è, ciò che migliore sarà… Scelgo “
Annata equilibrata, leggera grandinata l’11 luglio, ma salvo gli acini rovinati l’uva che arrivò in cantina era di ottima qualità.

Gomma da cancellare, ematico e ferroso, ricco e elegante in bocca, dove salta fuori un tannino a dir poco ruggente, frutta croccante e acidità, chiude lungo con retrogusto fresco-sapido. Piacere ed eleganza.

Frasi 2007  ” La soddisfazione della fatica, le speranze ed i risultati… Orgoglio “
Annata bella e lunga, con risveglio vegetativo precoce ma vendemmia abbastanza posticipata.

Frutto bello e piuttosto integro, pepe e mentolato, caldo, con tanta materia e tannino finissimo, richiama liquirizia e frutta, poi ruggine sul finale, un grande vino e decisamente in forma.

Frasi 2008  ” Nei gesti, il sapere… manualità “
Annata calda con una leggera grandinata il 28 luglio, la rimozione dei pochi acini rovinati regala vini senza incertezze.

Liquirizia e gomma, incenso, pesca noce e fiori appassiti, assaggio sulla finezza, misurato, spunti di rosmarino e poco tannino, morbido e infinitamente lungo con richiami di spezie e note ematiche, lascia la bocca fresca e vogliosa di un riassaggio.

Frasi 2009  ” Poche parole e una stretta di mano… galantuomini “
Un millesimo difficile: annata fresca e pratiche agronomiche atte ad ottenere un grado alcolico più contenuto, per una qualità dei vini un po’ al di sotto delle aspettative.

Naso dimesso rispetto ai precedenti, spiccano solo spezie dolci e una timida salinità, frutto più in bocca che al naso, assaggio stretto e dal tannino abbastanza evidente, note di riso tostato sul finale.

Frasi 2010  ” Un passo dopo l’altro, una vite e poi un’altra vita ancora… Costanza “
Una bella annata, equilibrata, con vini da subito interessanti e con un buon allungo in bottiglia.

Naso introverso, pepe e foglie secche, tannino che impatta sulla lingua, ruggine e note scure, chiusura su tannini e salinità. Un vino gastronomico, decisamente meglio in bocca che al naso.

Capitoni 2011
Fino alla prima decade di agosto è stata un’annata abbastanza piovosa e con temperature sotto la media, da lì in poi però caldo e siccità, in alcuni casi con appassimento delle uve. Vendemmia diversificata con un importante selezione. 10.000 bottiglie prodotte.

Marasca, liquirizia e affumicature, assaggio di netto e con pizzicore sulla lingua, sapidità evidente anche per via del poco tannino, corto sul finale con sfumata acidità.

Frasi 2012 ” Giovane: il fiore. Vecchi: la vite, l’ulivo e la quercia? Fantasia “
Annata calda, molto siccitosa sia in primavera che in estate, prima pioggia solo nella terza domenica di agosto, ma completa maturazione delle uve.

Sangue, gomma bruciata, prugne e liquirizia, assaggio dritto, morbido il giusto e dal tannino leggermente acidulo, chiusura fresca e abbastanza profonda.

Capitoni 2013
Annata fresca, con piogge frequenti che hanno costretto ad interrompere più volte la vendemmia. 12.000 bottiglie prodotte.

Mora e lamponi, note ferrose, vaniglia, assaggio che è un esplosione di frutta, tannino appuntito e marcante, lungo finale fruttato e leggermente dolciastro.

Capitoni 2014
Estate quasi completamente assente, piovosità e temperature sotto la media durante tutto il periodo. Selezione estrema delle uve sangiovese, ma grazie al merlot (in quest’annata al 40 %) si è portati a casa l’annata. Solo 5000 bottiglie prodotte.

I toni scuri e alquanto vegetali sottolineano la maggior presenza di merlot, erbe officinali e spezie, morbido, sapido e dal tannino contenuto, un vino con una sua coerenza ma lontano parente dei precedenti.

Frasi 2015 – ” Curiosità di sapere, voglia di ricordare… Attenzioni “
Annata buona, calda, un po’ di pioggia dal’ 8 al 10 agosto poi di nuovo caldo e siccità.

Solare al primo impatto, arioso, naso di frutta rossa e dolce, ferroso, bacche di ginepro e note di eucalipto, fine e non eccessivamente morbido l’assaggio, freschezza e vigoria, un lungo finale fruttato e finemente sapido. Vino ordinato, ben rifinito, che fa pensare a un bel Chianti Classico… Applausi.

Frasi 2016 ” Osserva: una vite, una pietra, o un uomo? … Presenze “
Ottima annata, andamento climatico equilibrato, con risveglio vegetativo precoce e vendemmia protratta fino alla prima settimana di ottobre.

Rubino scuro, ciliegia e liquirizia, fiori e poi spezie sul retro bocca, più composto e riservato del precedente ma anche qui ogni cosa è in perfetto ordine, il sorso è fine e decisamente verticale, complessità che richiama ancora assaggi e carezze al bicchiere, elegantissimo.

Capitoni 2017
Annata molto calda e siccitosa, con qualità alta ma rese dell’uva al 50%. 10.000 bottiglie prodotte.

Arancia sanguinella, chiodi di garofano e pepe, poi rosmarino e mirtillo, leggera punta di liquirizia, sorso morbido che esplode un tannino ruggente, finale quasi salato e sul frutto. Più passano i minuti e più esce fuori.

Capitoni 2018 – in anteprima
Annata abbastanza equilibrata, ma nelle prime settimane di settembre l’altissima umidità notturna e le alte temperature hanno determinato maturazioni anomale, bucce surmature ma vinaccioli non lignificati correttamente. Uve sottoposte ad attenta selezione, ma quelle buone erano di qualità, 12.000 bottiglie prodotte.

Gomma da cancellare, fiori di campo e frutta rossa, pepe e vinaccioli, poi spunti vegetali e rimandi succosi di pesca, assaggio finissimo, abbastanza tannico e dal lunghissimo finale fruttato, già piacevole adesso ma uscirà il prossimo anno, lo aspettiamo.

Frasi 2019 – campione da botte
Annata equilibrata e più che buona.

Amarena, fiori e bacca di ginepro, materia e dinamismo, ancora amarena sul finale, uscirà nel 2023, da attendere con pazienza.

Frasi 2020 – campione da botte
Annata molto buona anche se si è dovuto anticipare la raccolta per le forti perturbazioni in arrivo, senza di queste forse una vendemmia ancor migliore. Malolattica appena svolta.

Tutti frutti, liquirizia, materia e tannino marchiante, finale acidulo e quasi piccante, dà l’idea del Frasi ma è lunga la storia, ci vediamo nel 2024.

 

Vent’anni di vita… Vent’anni di viti…

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Simone Di Vito

Cresciuto a pane e corse automobilistiche (per via del papà pilota), sceglie la sostenibilità di bacchette, tamburi e corde grosse, tra batteria e basso elettrico. Si approccia al vino grazie a una breve carriera da scaffalista al supermercato, decidendo dopo anni di iscriversi ad un corso AIS. Enostrippato a tempo pieno, operaio a tempo perso. Entra in Intravino dalla porta di servizio ma si ritrova quasi per sbaglio nella stanza dei bottoni. Coltiva il sogno di parcellizzare tutto quel che lo circonda, quartieri di Roma compresi.

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