Una verticale di Nero Buono è possibile: dieci anni di Ercole della cantina Cincinnato

Una verticale di Nero Buono è possibile: dieci anni di Ercole della cantina Cincinnato

di Andrea Troiani

Il Lazio è in grande crescita, l’attenzione alla qualità è sempre più al centro dei progetti vitivinicoli e i risultati arrivano in bottiglia. Nel sud del Lazio, oltre i Castelli romani e per la precisione a Cori, ad esempio c’è Cincinnato, una bella azienda cooperativa che ha scelto di lavorare come le grandi cooperative altoatesine.

A Cori i conferitori vengono pagati non solo in base alla quantità di uva portata in cantina ma anche e soprattutto alla sua qualità, con differenze di prezzo anche di 10 volte tra un conferitore e l’altro. Il lavoro così congegnato, unito al supporto che la cantina sociale può e sa dare ai propri associati, arriva direttamente nel calice in tutta la sua qualità.

L’attenzione qui è sui vitigni autoctoni e in particolare sul Nero Buono, vitigno recuperato proprio da Cincinnato tramite la ricerca sul DNA in collaborazione con l’istituto di San Michele Appiano (sembra proprio che a Cori abbiano una passione corrisposta per l’Alto Adige).

Qualità, vitigno autoctono, cornice splendida della campagna di Cori dominata dal paese inerpicato sull’altura. Tutto pronto, dunque, per la verticale di Ercole Nero Buono IGT Lazio, il vino di punta della cantina, 100% nero buono dal 2002.

Dal 2004 al 2014, undici anni, undici calici di un rosso che nasce dai terreni vulcanici tipici di questa area laziale e si eleva in legni piccoli di primo passaggio fino al 2009 e secondo passaggio successivamente.

E qui il sommelier inizia a mescere, pronti, via!

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2004
Tanti anni in bottiglia per crescere e capire se questo “giovane” vitigno laziale può dire la sua anche in età avanzata. Il colore è il rosso delle maglie del grande Torino, un granata brillante preludio a un vino in maturità avanzata. Note terziare ed evolute non nascondono però un frutto ancora presente. Qui forse è un po’ di freschezza a mancare. Il vino c’è ma è in partenza verso un destino nel quale non lo accompagneremo.

2005
Un solo anno di differenza eppure siamo davanti a un adolescente. Il colore è molto più vivo, rubino con una sfumatura granato che scintilla appena, a contatto con il vetro del calice. Ancora vibrante fresco e tannicamente presente. Una sorpresa rispetto alla sua età.

2006
Alla freschezza del 2005 aggiunge una maggior ampiezza di fragranze olfattive, una bevuta più profonda e più lunga. Un vino che chiama al prossimo sorso con la schiettezza di un buon amico.

2007
Toro Seduto. Meno vibrante, meno divertente forse più massiccio. Se il 2006 era un buon amico, questo è al più un anonimo vicino di casa.

2008
Torniamo sulle corde del 2005/2006. Divertente e piacevole, più presente la nota di legno, forse ancora da digerire pienamente.

2009
Si parte con i legni di secondo passaggio, come dettato dalle tendenze degli ultimi anni. Escono note fruttate al naso, qualche spezia che torna anche al sorso che, rimane piacevole e fresco.

2010
Bello, minerale, piacevole. C’è un pezzetto di tutto quanto visto sopra, ma un po’ meno intenso. Riempie bene il bicchiere.

2011
Vino morto. Al naso note ossidate, In bocca praticamente niente. Una prece.

2012
A Roma, quando qualcosa è accettabile ma non troppo convincente, si usa la seguente espressione: “Me dice e nun me dice”.

2013
Siamo in annate recenti, il vino c’è ed è scalpitante, tannico, vivace. Molto bello. Da prendere in cantina per ogni occasione.

2014
Scalciante. Se il 2013 è già godibile nella sua giovinezza, il 2014 è un monello che promette di crescere bene. Simpatico e scapestrato. “Tenere”, come direbbero gli advisor finanziari.

E si chiude la verticale.

Sorpresa inattesa in coda alla degustazione, la cantina presenta l’ultima idea di casa: Bellone 100% spumantizzato, metodo classico e 36 mesi sui lieviti. Una bollicina piacevole e ben fatta, pronta a regalare una fresca compagnia nelle imminenti, calde, serate estive.

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Andrea Troiani

Nasce a Roma dove lavora a mangia grazie al marketing digitale e all'e-commerce (sia perché gli garantiscono bonifici periodici, sia perché fa la spesa online). Curioso da sempre, eno-curioso da un po', aspirante sommelier da meno.

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