Un vino di Raveneau su cui ci siamo scornati: Chablis Mont Mains 1er cru 2017

Un vino di Raveneau su cui ci siamo scornati: Chablis Mont Mains 1er cru 2017

di Alessandro Morichetti

Sapevo che sarebbe andata a finire così e non mi sbagliavo, solo non immaginavo che avrei centrato così tanto il gusto degli astanti. Ieri, al Ristorante Nazionale di Vernante, in un pranzo di “lavoro” che poi è stato solo piacere ero addetto alla scelta dei vini bianchi da sabato di festa e non mi sono fatto pregare. Serviti entrambi alla cieca, per divertirci un po’.

Primo vino: fresco, delicato e lieve, nasino intrigante e delicato di anice, finocchietto e lieve aromaticità verde crescente. Molto difficile da centrare al volo ma molto facile da apprezzare di brutto perché manteneva questo suo tocco leggiadro pur muovendosi nei profumi. Sorso poi deciso e serrato, pieno e profondo, ritmato, piacevolissimo e con quel distinto senso di levità che facilita il sorso e lo lascia scorrere piacevolmente. Unanimità del tavolo, grandissimo vino: Sancerre 2016 Clos La Néore di Edmond e Anne Vatan.

E questa era la parte “facile”, ora viene il bello. Secondo vino che ho scelto.

Nazionale

Già più carico nel bicchiere, la prima cosa che mi colpisce dopo aver a lungo annusato Vatan è la pungenza da solforosa, evidente. Naso più compatto tipico chablisienne, un po’ burro ma non troppo un po’ erba aromatica, agrume e cremosità, meno dettagliato e dinamico al momento. Attacco di bocca più potente, denso e con un senso di morbidezza cui non manca acidità ma in cui è vero che rimane impressa una idea di concentrazione del frutto che cerca volutamente nel tempo il suo alleato.

Per me un bel vino ma praticamente solo per me. A non convincere gli altri al tavolo è stato proprio questo senso di materia compressa in debito di articolazione, poco pronta per un consumo pienamente soddisfacente, tecnicamente ineccepibile ma diciamo proprio concepita per una lunga gittata.

Alla fine della fiera ieri ero in formissima e mi son bevuto praticamente mezza bottiglia però la discussione – anche su un nome assolutamente intoccabile come Raveneau – è stata molto interessante perché mi ha ricordato, ancora una volta, che quando si utilizzano buoni argomenti senza personalismi* è ancor più divertente.

 

* Perché un grande, grandissimo classico sono le discussioni in cui si parte dal vino per sfociare immediatamente dopo in una nemmeno troppo celata “lotta di potere” dialettica, più noiosa della morte.

 

 

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

10 Commenti

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Stefano

circa 3 anni fa - Link

Ma l'etichetta del Sancerre è tutta lì come in foto?

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vinogodi

circa 3 anni fa - Link

Per Stefano : si Per Moricchia : penso ti sia fatta la domanda e pure la risposta. I vini di Monsieur Ravenau sono concepiti per affrontare i decenni. Non ho avuto l'ardire di aprire i suoi 2017 se non uno Chablis base e , devo dire , che mi ha sorpreso per la splendida fragranza non disgiunta ad una materia tutt'altro che banale . Quindi le aspettative per i suoi Premiers ( soprattutto Montée de Tonnerre) ma soprattutto i Grands Cru (Clos, Blanchot e , soprattutto , Valmur che ritengo la migliore interpretazione del Cru di tutta la denominazione) si rivelano altissime e tu non hai fatto altro che spoilerarmelo in anteprima. Mi stupisce la debordanza materica di cui parli , mò mi hai incuriosito ...

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vinogodi

circa 3 anni fa - Link

...ah ... complimenti per la scelta , avrai speso un botto, al ristorante...

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Alessandro Morichetti

circa 3 anni fa - Link

Marco tutto più che comprensibile quel che dici e in tanta parte anche condivisibile ma l'esercizio di confronto è stato molto istruttivo perché spisciarsi ADESSO per quel vino - cosa che succede spesso - sarebbe stato eccessivo. E siccome è un vino in commercio ha senso analizzarlo per quello che è ora e non solo per quel che sarà quando la bottiglia è finita da un pezzo. Confronto reso ancor più interessante perché accanto c'era invece un bianco già sfaccettato e multiforme che ha messo tutti d'accordo e che anche sulla lunga gittata farà divertire da morire: pronto ora e buono a lungo. L'altro più imballato, con ogni evidenza, direi anche "pensato" per essere tale. E ci sta che faccia arricciare il naso (170 in carta)

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vinogodi

circa 3 anni fa - Link

...calcola pure che la classe cristallina di Clos de la Neore (il mio Sauvignon preferito assieme ai gioielli di Daguenau , Monts Damnées su tutti per rimanere ai sancerre) è innegabile , ha un anno in più e siamo ai vertici assoluti della tipologia .

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Bagarre

circa 3 anni fa - Link

In formissima ; "mezza bottiglia". Poveri produttori di vino

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Giacomo

circa 3 anni fa - Link

a 170 euro a, mi si perdoni l'orrendo termine ma qui parlano così, a boccia mica troppo poveri. Oltre i 15 euro ( e nel particolare dei vini del thread oltre i sette euro a bottiglia) si paga altro. Che cosa non so.

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vinogodi

circa 3 anni fa - Link

...170 Euro al ristorante per un vino che ne costa 130 - 140 sul mercato ed è di difficilissima reperibilità , ci sta eccome . Sul costo finale del vino rispetto ai costi sorgente nelle aziende , si aprirebbe un capitolo che la Divina Commedia sembra il trafiletto "rompipallone" di Gene Gnocchi sulla prima pagina della Gazzetta dello sport ...

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Bagarre

circa 3 anni fa - Link

Ho sentito che la 2020 di Vatan uscirà solo in Magnum a non meno di 220 € btg

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Bagarre

circa 3 anni fa - Link

2019

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