Un blog non è il posto adatto per lavare i panni sporchi di Brunellopoli?

di Antonio Tomacelli

Più godurioso del cancellare le frasi sconce o troppo offensive c’è solo il metterle in bella evidenza, come nel caso in oggetto. Potrei provocare una rivolta per le strade di Montalcino solo per l’invito a “delegare un po’ meno ai blog” (si scrive con l’apostrofo, caro avvocato), ma è il senso della frase quello che merita un minuto di silenzio in memoria della verità. Cosa nasconde l’acido invito al silenzio pronunciato dall’avvocato Bernardo Losappio, difensore di alcuni imputati nel processo Brunellopoli, membro del consorzio del Brunello di Montalcino e produttore egli stesso? C’è forse qualcosa che noi blogger (e consumatori) non dobbiamo sapere?

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

100 Commenti

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Angelo Di Costanzo

circa 13 anni fa - Link

Il link del "caso in oggetto" non funziona... come del resto qualcosa in tutta questa storia!

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Antonio Tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Corretto, grazie

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Silvana Biasutti

circa 13 anni fa - Link

Caro Tomacelli, intervengo con lei direttamente, prima di tutto per esprimerle la mia gratitudine per aver dedicato attenzione a una frase che ho vissuto come una vessazione (di certo non voluta!); poi per rimettere al centro l'argomento di questo post: esplicitamente e implicitamente la libertà di opinione e la libertà di esprimerla - la nostra opinione - massimamente in uno spazio come questo, nato proprio a questo scopo. Tornando invece alla mia gratitudine per aver toccato questo argomento, e tornandoci molto seriamente, sono contenta che i blog si confermino una "finestra aperta" (ogni tanto purtroppo anche a squallidi anonimi che ne approfittano per regolare supposti conti), uno spazio di libertà di opinione e di civiltà. Qualcosa che non si può (purtroppissimo) fare (per ora) in Cina, in Iran o in altri luoghi - che ora non mi vengono in mente - dove si teme che un regime possa essere sconfitto dall'opposizione. In tempi andati, per sette anni ho lavorato con l'attuale premier con opinioni "diverse" (molto diverse) dalle sue, ma nemmeno una volta ha cercato di impedirmi di esprimergli le mie idee pubblicamente. E avrebbe avuto di ché farmi pressione, ovviamente. L'ho fatta lunga perché non si tratta di un mero sassolino nella scarpa, ma di una 'modalità' di rapportarsi agli altri che vorrei tanto venisse recuperata. Nell'interesse di tutti e anche perché Montalcino se lo merita. Grazie, per l'attenzione e per "il minuto di silenzio". S.B.

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flaminio cozzaglio

circa 13 anni fa - Link

Se proprio vogliamo essere precisi po' ha l'apostrofo , non l'accento , ma non è la colpa più grave dell'avvocato Losappio : i blog non gestiscono interessi di alcun tipo , la loro vita è nelle mani di incontrollabili scribacchini come me , servono , assieme a tanti altri strumenti , a creare la vita . Effimera fin che si vuole , d'accordo , se è ciò che voleva dire .

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Antonio Tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Lapsus. Ma solo un po' :-)

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La linea dell'inutile (Mauro)

circa 13 anni fa - Link

un esempio di come non trattare il "mondo 2.0" da parte di quello 1.0 :-)

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Carlo Cleri

circa 13 anni fa - Link

Il concetto è chiaro e questa frase fa veramente paura! In altri termini "i panni sporchi si lavano in famiglia!". Quindi, evidentemente i "panni sporchi" di brunellopoli c'erano e verrebbe da pensare, maliziosamente, che forse ci sono ancora! Pare che, secondo l'avvocato, il consumatore medio (magari anche blogger) non sia abbastanza intelligente per comprendere con cognizione di causa ne quali sono i vitigni che compongono il vino che gli si stà vendendo ne per valutare autonomamente la qualità del vino che stà bevendo. Egli invece va (dis)educato e bisogna dargli una verità edulcorata, fiabesca, un finto mulino come quello di una nota azienda di biscotti, nascondendogli forse anche qualche pratica legalmente permessa ma poco qualificante dal punto di vista dell'immagine. Suvvia! E' un tipico atteggiamento dei regimi dittatoriali... :-( Voi produttori onesti e seri, che nulla avete a che fare con certi personaggi e certe pratiche, aprite le vostre cantine e i vostri vigneti ai visitatori! I vostri panni sono puliti e vanno mostrati in pubblico!

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flaminio cozzaglio

circa 13 anni fa - Link

sulla qualità del vino che bevo posso dire abbastanza , sui vitigni che lo compongono dipende dalla percentuale ...

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Alessandro Bandini

circa 13 anni fa - Link

Probabilmente qualcuno quando si spiegava il funzionamento di Internet non stava molto attento. Qui, per ora, Fede e Minzolini non attaccano e la censura arranca. Esprimeremo le nostre idee e i nostri dubbi, anche se offenderanno la sensibilità e gli interessi di qualcuno. Finchè ci sarà concesso.

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Franco Ziliani

circa 13 anni fa - Link

Antonio, trovo che hai un po' enfatizzato, addirittura dedicandogli un post, l'uscita leggermente fuori dalle righe del simpatico avvocato Losappio (io continuo a trovarlo tale e gliel'ho anche ribadito privatamente, al punto che abbiamo deciso di andare a cena insieme la prossima volta che scenderò a Montalcino) rivolta all'amica Silvana Biasutti. E' chiaro che quanto scrivono sul caso Brunello, anzi su Brunellopoli certi blog, questo e anche un altro in particolare, non venga gradito. E pertanto, anche se magari non si vuole, influenzati oggettivamente da un certo modo di pensare diffuso a Montalcino possa scappare, come é scappato all'avvocato, l'invito a discutere delle vicende di Montalcino e dei suoi vini, inter nos, tra produttori, nell'ambito del Consorzio e non pubblicamente, come talora accade, su certi blog. Non tutti... Non ne farei un dramma. Trovo invece singolare che altri a Montalcino abbiano invece addirittura dedicato un loro SMS, a diffusione collettiva via news letter, alle "polemiche strumentali" che sarebbero fatte da "certa stampa specializzata". Affermando che le idee personali espresse dai blog non sarebbero "una chiave di lettura dei fatti ma, al contrario, i fatti sono il pretesto per affermare le proprie idee. E questo porta alla strumentalizzazione, appunto, del territorio di Montalcino. Porta a “tirare per la giacca” alcuni degli attori di quel territorio, che - a volte – si lasciano strumentalizzare, e c’è da chiedersi perché". Allora viene proprio da pensare che certi blog facciano davvero paura a Montalcino per lanciare, nemmeno tanto in codice, segnali del genere. Molto più gravi dell'invito a commentare meno sui blog lanciato dal simpaticissimo avvocato alla cara amica Biasutti. Che tra l'altro produttrice non é, ma solo mamma di due gemelle ottime produttrici in quel di Montalcino...

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Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

Tomax, come padrone di casa hai delle responsabilità. In questo caso mi sembra che hai tagliato la frase dell'Avv. Losappio, diretta a Silvana Biasutti, per farne un post " a sensazione". Cos'é, adesso che Morricchia ha fatto outing come birrafondaio sfegatato e Francesca "Betty Friedan" Ciancio si é auto-ostracizzata, sei a corto di argomenti da proporre? E quindi si ritorna sempre al Brunello che fa comunque audience. Con un pizzico di demagogia che é come il cacio con le pere. Visto che Alessandro Bandini invita ad esprimere le nostre idee e dubbi mi arrampico sulle barricate incurante di offendere interessi e sensibilità altrui. La mia idea é che il paese di Montalcino e la stragrande maggioranza di chi produce il Brunello di Montalcino si é già abbastanza leccata le ferite e tutto quello che vuole é lavorare per migliorare il vino restituendo a questo un'immagine pulita. Riguardo a quanto abbondantemente riportato qui, là e in ogni dove, mi sembra che la magistratura abbia giustamente colpito chi non aveva rispettato la legge. Naturalmente i mezzi di informazione ci terranno aggiornati su ogni dettaglio e faranno a gara per raccontarci ogni recondito aspetto passato, presente e futuro. Io mi augurò però che non si continui a guardare questo pizzico di mondo solo per fargli le pulci e soffiargli sul collo, ma anche per appoggiare le persone per bene ed evidenziarne il desiderio di unità e coesione. Il mio dubbio é che continuando a pubblicare post in cui a battibeccare sono sempre gli stessi e gli argomenti risaputi, si perda di vista il perché noi affezionati lettori e commentatori continuiamo a seguirvi giornalmente. Cioé per la voglia di saperne di più sul vino e il suo mondo, il quale mondo é molto più vivo, composito e onesto di quello che ci viene presentato recentemente.

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Ma è così difficile fare e commercializzare il vino (scusate l'ignoranza)? Perchè non fare due linee di produzione: il "Brunello di Montalcino" fatto solo con sangiovese in purezza, il "Brunetto" (o Brunate o come lo si voglia chiamare) assemblando quello che si vuole? Forse sono un ingenuo...

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Fabio

circa 13 anni fa - Link

Massimiliano, hai ragione. Brunetto invece di brunello è la soluzione logica (molte aziende già lo fanno). Ma il mondo del marketing è una palude: il cliente, soprattutto all'estero, vuole comprare una bottiglia di "Brunello", non di "Brunetto". Ma lo vuole al sapore del Brunetto ;-) Sembra una pazzia, vero?

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MAurizio

circa 13 anni fa - Link

Volete ridere ? Il Brunetto di Montalcino è già stato fatto. Anni fa un Collega che aveva delle viti in zona preparò una serie di bottiglie con etichette "personalizzate" in onore del Direttore che si chiamava, appunto, Brunetto ...

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Chi è il "Collega"? E' un genio, ha risolto i problemi di brunellopoli (fuori il nome!). Adesso proporremo il disciplinare del "Brunetto di Montalcino": 60% sangiovese, 30% merlot, 10% petit verdot. P.S. "in onore del Direttore"... detto così mi ricorda Fantozzi.

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MAurizio

circa 13 anni fa - Link

E' una storia tra "dilettanti" (medici, nello specifico). Nessuna produzione "ufficiale" ... :-)

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Beh, sono un dilettante anch'io... (medico, nello specifico :-))

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Fabio

circa 13 anni fa - Link

30% sangiovese (è più che sufficiente), 30% merlot, 30% cabernet sauvignon, 10% petit verdot ;-)

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

... non è per caso "Brunetta", l'ottavo nano...?

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Franco Ziliani

circa 13 anni fa - Link

eh no, carissima Nelle Nuvole sono d'accordo con te quando ti auguri che noi "si continui a guardare questo pizzico di mondo per appoggiare le persone per bene ed evidenziarne il desiderio di unità e coesione", ma anche, se mi consenti, anche "per fargli le pulci e soffiargli sul collo". Fino a che a Montalcino non ci dimostrerete che di questa opera di "vigilanza" non avrete più bisogno, perché avete superato la fase dell'emergenza e siete tornati ad usare buon senso e cervello. Ma finché a Montalcino si continueranno a fare "stravaganze", tipo convocare l'Assemblea dei soci del Consorzio del Brunello per cambiare il disciplinare del Rosso di Montalcino solo tre giorni prima di Benvenuto Brunello quando a Montalcino sarebbero arrivati amici dei vostri vini da tutti il mondo (ma 'un ce l'avete i calendari a Montalcino?) allora alcuni blog, anche se daranno fastidio, continueranno a scrivere delle vostre vicende. Per il vostro bene, non per curare chissà quali "interessi" di bottega...

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Bernardo Losappio

circa 13 anni fa - Link

DITEMI CHE SONO SU SCHERZI A PARTE !!!! vi prego ditemolo !!!! .... quando riferendomi alla Silvana Biasutti, che conosco personalmente e che vive a Montalcino, ho fatto l'invito a frequentare meno i blog e a confrontarsi di più con i produttori, non intendevo assolutamente svilire il ruolo dei blog o assumere un atteggiamento omertoso .... me ne guarderei bene ..... il mio invito alla Biasutti aveva il ben preciso fine di invitarla, lei come altri produttori di Montalcino, a parlare tra noi, a sviscerare le problematiche di questo nostro territorio che troppo spesso è diviso su questioni che ci riguardano, troppo spesso vive sul sospetto e non trova mai il modo di confrontarsi, di parlare con coraggio e di vedersi l'uno con l'altro credendo nella reciproca buona fede; certo come sono che ognuno di noi vuole il meglio per il posto dove viviamo. Mi sembra ovvio che chi sta a Montalcino abbia il diritto dovere di assumersi delle responsabilità, di difenderlo e di proteggerlo di migliorarlo ...... poi ovviamente i blog e i vari utenti hanno il diretto di dire ciò che pensano delle nostre scelte. Comunque ho letto alcuni post ..... se necessario posso dare l'indirizzo di un buon psichiatra che cura le manie di persecuzione ...... consentitemi almeno questa battuta Un saluto Bernardo Losappio

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kenray

circa 13 anni fa - Link

caro avvocato Losappio tutto quanto legge di malevolo o di critico verso il mondo Montalcinese, a mio modestissimo parere, nasce dal profondo amore che i guerrafondai cibernetici che navigano su questo sito hanno nei vostri confronti. sono quasi convinto che un enoterrosrista come Tomacelli, che si è palesemente schierato come gossipparo de noantri, voglia solo lanciare dei sassi nel vostro stagno a quanto leggo già abbastanza agitato di suo e piuttosto chiaccherato in procura solo per incitare i produttori del fenomeno brunello a fare più chiarezza e schierarsi compatti nella difesa di un vino che a detta di molti è l'emblema nazionale dell'ecellenza ripulendo un po' in casa e non nascondendo la polvere sotto il tappeto. addendum ho indovinato le consecutio ed ho scritto qualcosa di comprensibile?

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kenray

circa 13 anni fa - Link

Tomax adesso non farmi le pulci perchè ho scritto ecellenza e non eccellenza. maestrino dal punteruolo rosso di sta *...*

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Silvana Biasutti

circa 13 anni fa - Link

Suvvia, gentile avvocato Losappio!, mettiamoci la famosa pietra sopra. Che c'entra parlare di "omertà"?! La frase Le è sfuggita, io l'ho ben capito. E mannaggia a me e alla mia mania (contratta proprio a Montalcino) di fare battute!

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Bernardo Losappio

circa 13 anni fa - Link

Silvana, visto che mi hai ricordato che ci davamo del tu, io la pietra sopra ce l'ho già messa ..... ci mancherebbe altro .... toglieteci tutto ma non l'humor, Tu che sei persona intelligente avrai certamente capito il senso del mio intervento che non voleva essere assolutamente una vessazione ..... quanto un modo per invitare tutti a confrontarsi nel nostro territorio ..... compreso tu ed io che a quanto pare abbiamo idee diametralmente opposte ... ma non per questo censurabili. Un saluto Bernardo Losappio

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Silvana Biasutti

circa 13 anni fa - Link

caro Bernardo, torno al "tu" con piacere e colgo tutti i tuoi inviti (e champagne sia!), confermandoti di avere correttamente inteso le tue intenzioni (come già ho anticipato in precedente post). Parlare fa solo bene e anch'io deprivata dello humor mi sento poco bene. In quanto alle nostre opinioni diverse, sì, credo di sì, ma non sarà a causa di ciò che arriveremo ai ferri(ni!?) corti! (Sono incorreggibile, lo so, ma me l'avete insegnato voi a Montalcino). Un abbraccio sincero!

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Bernardo Losappio

circa 13 anni fa - Link

Proprio non ce la fai ....... è più forte di te ..... sei veramente incorreggibile !!!!! ...... Un abbraccio Bernardo

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Franco Ziliani

circa 13 anni fa - Link

indirizzo please avvocato! Se faccio il suo nome posso sperare di ottenere uno sconto?

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Bernardo Losappio

circa 13 anni fa - Link

Certamente Ziliani ... lo psichiatra è mio zio .... ma non mi pare che sia lei ad averne bisogno !!! Certo, dedicare un post tutto a me e con tanto di lezioni di ortografia è un vero onore ........ ma un controllino del tutto gratuito e solo per sicurezza lo farei ...... ovviamente, non sono uno psichiatra, quindi la mia affermazione è priva di senso ...... ma vedere "regimi dittatoriali" in un semplice e mal interpretato invito richiede un minimo di attenzione ....... i sensi di persecuzione spesso portano a gesti estremi !!!!

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Antonio Tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Tra lei, caro avvocato, che minimizza sui quantitativi di Brunello declassato e i dati della GDF che parlano di 1.300.000 litri di vino passati a miglior vita, c'è da farsi venire qualcosa di peggio che un esaurimento nervoso. Le faccio una proposta come "gesto estremo": spedisca alla nostra email dillo@intravino.com un bel post con tutti i dati e le risultanze dell'inchiesta e lo faccia A NOME DEL CONSORZIO. Sarà mia cura pubblicarlo e così, una volta per tutte, avremo la verità su quanto è accaduto nell'inchiesta. Un consumatore sull'orlo di una crisi di nervi

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Bernardo Losappio

circa 13 anni fa - Link

Si dice si parla ........ ma che è tutto questo odio? .... se vuole Le mando i dati dell'aumento delle vendite del Brunello ..... questo nonostante tutto. ..... magari si che Le viene una crisi di nervi. Un saluto

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montalcineseanonimosennoguai

circa 13 anni fa - Link

Caro Berdy, (me lo permetto, visto che è tanti anni che ci conosciamo), non sfuggire alle richieste precise di Tomacelli, da quello che hai scritto prima, sembravi così preso dall'essere "avvocatamente" preciso, anche sul numero delle piante nerine spiantate... Se potete - visto che sono sicuro che parli a nome di tanti, una specie di portavoce di una certa parte di Montalcino, ripeto, se potete, fate chiarezza, una volta per tutte, ci guadagnate Voi e tutti i consumatori e questa questione di Brunellopoli si chiude... se potete... E poi devi deciderTi se in questo blog ci scrivi come AVVOCATO o come Berdy, cioè se quello che ci diciamo è una cosa seria o la buttiamo in burletta... che forse fa comodo... a voi sicuramente !!!!

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Bernardo Losappio

circa 13 anni fa - Link

@montalcineseanonimo..... visto che come tu dici ci conosciamo da anni potresti evitare di scrivere anonimamente, abbi il coraggio di mostrarti e, comunque, solo gli amici e ripeto solo gli amici mi chiamano Berny e non e non Berdy ... evidentemente mi conosci poco ...... io non sfuggo alle richieste di Tomacelli ..... ma visto che in questo blog c'è chi asserisce di conoscere tutto alla perfezione e snocciola dati come se niente fosse mi limito a sottolineare che i dati della GdF che vengono riportati riguardano più inchieste e non solo quelli che artificiosamente si vorrebbe far passare per quelli sull'inchiesta del Brunello, che sono ben diversi. Comunque visto che sei montalcinese e sai dove ho lo studio, passa da me ti darò tutti i dati e ti autorizzo a pubblicarli, così faremo contento anche Tomacelli ...... ma li dovrai pubblicare anche se ci rimarranno male molte persone, te compreso. E' vero a volte parlo da avvocato altre da montalcinese, in effetti amo la mia professione e il luogo dove vivo, ma non la butto mai in burletta e non mi rivolgo al mio prossimo, tanto meno a un compaesano che conosco da anni, dicendo VOI .... per dire che sono il portavoce di chi sa quale parte "sporca" di Montalcino; è un tono che non mi piace e che non ti fa onore e che denota la massima espressione del peggior male che affligge Montalcino: l'invidia. Allora se proprio ci tieni ti dico a quale parte di Montalcino appartengo; appartengo e difendo quella parte che in questi anni con coraggio e intelligenza ha portato gloria e benessere, appartengo a quella parte di Montalcino che magari sbagliando, quotidianamente costruisce qualcosa senza guardare cosa fanno gli altri e che non soffre per il successo altrui. Visto che sei di Montalcino ti ricordo una cosa ..... per anni e dico per anni a Montalcino Biondi Santi da molti è stato visto come il demonio e il suo vino faceva schifo ...... oggi tutti lo venerano ...... ecco questo è un modo di pensare che non mi piace ...... non ci si può ricordare delle persone solo quando fa comodo. Per me esiste un principio fondamentale ed è il rispetto ..... ecco a quale parte di Montalcino appartengo. Un saluto Berdy .... per gli amici, ma solo per gli amici Berny

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gp

circa 13 anni fa - Link

Il comunicato della GdF che ho citato nell’altro thread e che tutti possono leggere http://www.lucianopignataro.it/a/brunello-di-montalcino-ecco-la-verita-giudiziaria-ufficiale/6119/ si riferisce esclusivamente all’inchiesta di cui parliamocon il nome di "Brunellopoli", dato che parla esplicitamente di “sette imprese coinvolte”. I sequestri minoritari di partite di Chianti si riferiscono evidentemente alle imprese coinvolte. Riporto di seguito la parte relativa ai sequestri e ai declassamenti (convertendo tutto in litri per comodità): “Le risultanze operative hanno consentito l’emissione, da parte del G.I.P. di Siena, di molteplici sequestri preventivi: • 6.700.000 litri di vino Brunello di Montalcino D.O.C.G. • 700.400 litri di vino Rosso di Montalcino D.O.C.; • 300.300 litri di Chianti D.O.C.G. • 600.200 litri di I.G.T. Toscano Rosso;(…) In particolare sono stati declassati i seguenti quantitativi di vino: • 1.300.000 litri di vino Brunello di Montalcino sono stati declassati a I.G.T. Toscana Rosso; • 500.000 litri di vino Rosso di Montalcino sono stati declassati a I.G.T. Toscana Rosso; • 150.000 litri di vino Chianti sono stati declassati a I.G.T. Toscana Rosso; • 100.000 litri di vino I.G.T. Toscana Rosso sono stati destinati alla distillazione”.

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Non farti venire una crisi di nervi, Tomacelli! Beviti una buona camomilla, oppure una bella tisana di melissa. Intravino ha la fortuna di ospitare anche le tesi dell'avvocato di un produttore di Montalcino e sarebbe davvero un gran peccato interrompere un dialogo che finalmente si e' aperto su temi controversi, dove ognuno ha magari la sua bella verita' preconfezionata, ma dove la ricerca del vero e' ancora velata da troppi pregiudizi. Io ho una vigna di Ribolla Gialla nel Collio, un vino adattissimo alle agrodolci ricette asburgiche nella Galizia che fu, un successone se corrispondesse esattamente all'abbinamento. Se potessi avere dei decenni a disposizione, potrei occuparmi di studiare i migliori cloni (a Rauscedo non ne vendono uno soltanto), ma anche i migliori portainnesti (ogni singola parcella vuole il suo, non sono mica tutti uguali i terreni) e perfino i migliori rapporti di superficie fogliare per grammi di uva in grappolo su ogni ceppo, insomma di fare una ricerca seria. Ma non ho a disposizione tutto questo tempo, tutti questi capitali. Allora ricorro ad un palliativo: un bel 2% di Picolit nell'assemblaggio e la Ribolla Gialla va dove dico io. Ostiassa! Non posso... me lo vieta il disciplinare. Allora pianto 2 piantine di Picolit ogni 98 di Ribolla Gialla, vendemmio cercando di lasciare per ultime le uve che richiedono maggior maturazione, eventualmente metto qualche piantina un po' di piu' in alto e ne metto un po' di meno in basso. Nessuno potra' mai venire a dirmi che aggiro il disciplinare: si sono sbagliati i vivaisti, che hanno un margine d'errore appunto del 2%, cosa c'entro io? Comunque per evitare sequestri in caso di un procedimento che puo' durare diversi anni bloccandomi la cantina, allora patteggio, ed alla via così. Ho fatto l'esempio della mia vigna (Franco sa dov'e'... meta' in Italia e meta' in Slovenia, con i clandestini dalle Filippine e dallo Sri Lanka che ci bivaccano e ci si rifocillano di notte... scherzo, Franco, lo sai!), ma penso che sostituendo qualche nome proprio nel ragionamento di cui sopra sia facile capire che la stessa cosa puo' avvenire ovunque, perfino a Barolo con qualche piantina di Merlot fra i filari di Nebbiolo, "tanto e' soltanto per il vino che si fa in proprio il portinaio della tenuta, che e' di origine veneta"... Insomma, alla fine della fiera se uno vuol fare un vino mettendoci del suo ingegno per correggere piu' in fretta il risultato con un piccolo taglio per evitare decenni di ricerche costosissime, non fa mica niente di male. Contano il sole e la terra, ma anche il genio del vignaiolo vuole la sua parte. Oddio, sara' magari anche una forzatura scrivere in etichetta un nome che dovrebbe essere garanzia assoluta del 100% di un vitigno, ma che male c'e' se anche i bisnonni passavano il mosto di nascosto per qualche giorno sulle bucce di un altro vitigno per dargli piu' corpo e colore, prima che i politicanti locali e le loro greppie elettorali mettessero i paletti del farmacista anche sulle regole per produrlo? Ma noi non beviamo mica un'etichetta. Beviamo un vino. E se e' migliore di quello del vicino che lo sa fare con tutti i carismi legali possibili e immaginabili, ma su un terreno inadatto anche se mappato a DOCG, con portainnesti da foce del Po e non da collina oltre i 500 metri, con rese da capogiro, uve raccolte senza selezione manuale dei grappoli e degli acini, vinificazioni con lieviti di chissa' quale vitigno comprati a sacchi in farmacia, perche' io dovrei vergognarmene e lui no? Io faccio qualcosa di buono, lui fa qualcosa in regola, ma che buono non e'. Avete mai notato dei Chianti Classico DOCG a 1,99 euro a fianco di altri Chianti Classico DOCG a 22 euro sullo stesso scaffale? Perche' la gente e' così scema da non capire che uno dei due e' una schifezza anche se il Consorzio l'autorizza lo stesso al commercio con lo stesso nome? Ecco, scusatemi la lunghezza dell'appunto, ma mi piacerebbe tanto che il dialogo con questo avvocato prosegua, che lui qui si senta a suo agio, in modo da difendere meglio anche il suo assistito e le sue opinioni. Io personalmente ammiro di piu' i Francesi, che hanno fiducia piu' in uno Chateau ben determinato che in tutti gli altri vini della stessa AOC o AOCG, bevendosi tutto quello che questo Chateau gli propone senza discutere perche' e' effettivamente meglio questo vino del proprietaire recoltant che lo garantisce qualitativamente che non quello che risulta in regola con tutte le postille dei vari disciplinari in mano ai negociants ma che si rivela una schifezza da gettare nel lavandino. Teniamoci aperta questa porta con l'avvocato, visto che reagisce al dibattito invece di nascondersi dietro un dito ed in questo fa molto di piu' di quello che onestamente ci si aspetterebbe da un legale. Ognuno con le sue ragioni, ma arrivando al dunque. Credo che prima o poi ci arriviamo. E poi se andra' a cena con Silvana e Franco, ne vedremo pure delle belle...

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kenray

circa 13 anni fa - Link

ribolla gialla????? ma cazzarola adesso viene fuori che produci quel meraviglioso vinello che tanto mi allieta le tristi e sconsolate serate invernali davanti alla tv mentre il milan perde con quei cialtroni inglesi? parliamone mario, parliamone

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

No che non lo produco: era soltanto una provocazione (anche se c'e' davvero un vignaiolo che fa quel che ho scritto, con la mia benedizione).... visto che l'avvocato Losappio a volte avrebbe bisogno di una pacca sulle spalle per spingersi un po' piu' in la' in questo convivio, che non e' proprio vero che gli sia ostile, ma che sta a leggere con grande interesse.

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Silvana Biasutti

circa 13 anni fa - Link

Ciao Crosta! Io mi sono messa a dieta, ma se l'avvocato Losappio mi invita, per ricambiare porto uno champagne con i fiocchi (e le frange). La cena potremmo chiamarla reciprocamente "Balla coi Lupi", tanto nessuno di noi è pecora! Un abbraccio Mario.

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Silvana, siccome dovrebbe esserci anche Franco, che e' nerazzurro sicuramente piu' di me, mi sa che "Balla coi Lupi" gli sarebbe indigesto, visto che sono venuti spesso da Roma a San Siro a darci delle sonore lezioni di calcio...

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kenray

circa 13 anni fa - Link

champagne coi fiocchi.....i francesi faranno altrettanto portando del brunello quando festeggiano

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Io pero' userei la maiuscola per il Brunello...

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kenray

circa 13 anni fa - Link

non accetto lezioni da un interista soprattutto dopo le esternazioni di massimo moratti (che gentiluomo..dopo il gesto dell'ombrello affermazioni dle tipo milano siamo noi..ma per piacere!)

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Silvana Biasutti

circa 13 anni fa - Link

Vorrei dichiarare - CHIARO E FORTE - che sono milanista anch'io, caro Crosta(con buona pace dello Ziliani Franco).

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

A me il Milan e' sempre piaciuto, fin da quando lo vidi conquistare la prima Coppa dei Campioni contro il Benfica con un gol meraviglioso di Sormani. Rimpiango quei derby finiti con risultati inusuali e capovolgimenti di fronte che non ci sono piu', ammiravo Rocco piu' dei milanisti stessi, spero di vivere il tanto che basta per restituirvi il cappotto 6 a 0 che ci avete dato l'anno che conobbi proprio Franco, di persona, a Scanzorosciate. Sono l'unico interista che puo' passare col berrettino nerazzurro in mezzo alla Fossa dei Leoni allo stadio e rimanere in piedi, stringendo tra l'altro un bel po' di mani. Ho difeso a spada tratta Galliani quando nel Milan stesso l'avrebbero fucilato, mio cognato e' stato sepolto con la bandiera ufficiale del Milan sulla bara, mia sorella e' viva soltanto perche' i medici del Milan l'hanno salvata dopo tante operazioni da un tumore che avrebbe ucciso subito me. Ragazzi, non fate del Milan una minaccia, che e' tornata una gran bella societa', finalmente, dopo quella sciagura del Farina, oltre che una bella squadra, dopo quell'altra sciagura del Marchioro. E non fatevi banda neanche su Intravino, che il tifo fa male. Cerchiamo di confrontarci da sportivi (altrove, visto che qui il blog non e' dedicato al calcio) e di sostenere le positivita' di entrambi, visto che siamo cugini e che la Scala del calcio e' a San Siro e non altrove, isolando quelli che approfittano di una bandiera, magari la nostra, per fare tutt'altro, guerriglia, teppismo, bausceria. E comunque e' Franco il vero campione nerazzurro in fatto di vino, non capisco perche' con lui non mostrate i denti come avete invece fatto con me...

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Per la precisione, quell'indimenticabile Coppa, la prima per una squadra italiana, venne vinta dal Milan per 2 a 1 il 22 maggio 1963 a Londra (Imperial Stadium di Wembley). Milan (1-4-2-1-2): Ghezzi – C. Maldini – David, Benítez, Trapattoni, Trebbi – Sani, Pivatelli – Rivera – Altafini, Mora. Allenatore: Nereo Rocco. Benfica (4-2-4): Costa Pereira – Cavém, Humberto, Raúl, Cruz – Santana, Coluna – José Augusto, Torres, Eusébio, Simões. Allenatore: Riera. Arbitro: Holland (Inghilterra). Gol: 18' pt Eusébio (B), 13' st e 21' st Altafini (M) Spettatori: 45.715: a sorpresa, il “tempio del calcio” era per metà vuoto. Contro i campioni europei in carica il Milan pensa prima a non prenderle. Niente Barison all'ala e ci va Pivatelli sul faro Coluna (che sull’1-1 finirà azzoppato, e decentrato sull’out come si faceva per i “rotti” quando non c’erano le sostituzioni). Il Benfica dovette rinunciare all’infortunato Germano. La partenza fu sottoritmo e prevalse la prudenza col Benfica che palleggiava con Santana e Coluna. Al 18’ Eusébio lascia sul posto il Trap (che poi passerà su Torres, lasciando la Pantera nera a David) e fa secco Ghezzi sul palo lontano: 1 a 0. Al 58’ Trap pesca da destra Altafini al limite dell’affollatissima area. Il brasiliano si gira e tiene bassa la palla che infila Costa Pereira: 1 a 1. Un pasticcio difensivo, al 66’, permette a Rivera di mandare in porta Altafini, che sbaglia la prima conclusione prima di ribadire a rete: 1 a 2 per il Milan.

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kenray

circa 13 anni fa - Link

io ho bevuto lo champagne del centenario (boccia da 1,5l) Piper e pure millesimato. me l'aveva regalata un calciatore del milan. e l'ho stappato quando abbiamo vinto l'ennesima champion contro la juventus all'ultimo rigore. mai la french-piscia-gialla fu cosi' gradevole e buona, per una volta.

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bacillus

circa 13 anni fa - Link

@Mario Crosta Peccato che in questa discussione il tuo scenario sia stato snobbato (magari anche con il tuo stesso contributo). Perché la sostanza del discorso è più o meno quella. Da lì doveva ripartire il dibattito. Ma si sa, è forse un po' troppo pretendere che si parli di terra, vitigni, vino...

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Gentile Mario Crosta, mi permetta di dissentire. Un produttore può fare un vino come vuole. Libero. Ma non può chiedere una DOC o una DOCG se fa assemblaggi non consentiti dal disciplinare. Perchè non produrre un onesto IGT come dice lei, mescolando merlot o macerando su altre bucce? Ma invece no! Vogliono a tutti i costi la DOC! Con arroganza e protervia, imponendo gli assemblaggi che credono come loro vogliono! Non sono daccordo. E credo, come me, tutti i consumatori evoluti. Le stesse cose avvengono ovunque, in Sicilia i nero d'avola sanno di merlot, di cabernet o di syrah. Ma mica chiedono una DOC, sono semplici IGT! E non è vero che in Francia sono liberi di fare quello che vogliono. La legislazione francese è più severa della nostra e le pene più drastiche. Il Daumas Gassac di Aimée Guibert, ottimo come i migliori Bordeaux, non ha mai ottenuto la AOC perchè usa vitigni non previsti dal disciplinare. Ognuno può fare il vino come meglio crede: al di fuori dei disciplinari DOC e DOCG.

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Sig. Massimiliano Montes, quello che lei ha appena scritto e' sacrosanto, non c'e' proprio nessun dissentire. L'etichetta va composta secondo le regole che regolano l'etichettatura, denominazione compresa. Non e' su questo che mi interessa discutere, specialmente con l'avvocato che e' un piacere avere ospite perche' finalmente rappresenta in una discussione il parere di una parte in causa fin qui rimasta nel silenzio e che invece dovrebbe raccontare bene, per filo e per segno, i perche' ed i percome. Noi consumatori abbiamo il diritto di sapere esattamente come sono andate le cose, ascoltando tutte le campane e non soltanto quelle che fanno comodo ai nostri pregiudizi. Non trova? Penso che il livello dei commenti, gli apporti degli uni e degli altri alla discussione, compreso il suo che e' assolutamente necessario, non possano far altro che contribuire a fare maggiore chiarezza. A me interessa la verita', perche' non voglio sorprese nelle bottiglie che compro. Ma il mondo del vino non e' mai immutabile, il clima e' gia' cambiato notevolmente, i grappoli maturano diversamente sia per il clima che per le tecniche di coltivazione, i produttori si trovano in vigna un prodotto diverso e sul mercato dei gusti da accontentare anch'essi diversi da quelli di quando le regole furono scritte (non dimentichi che il disciplinare del Brunello e' stato gia' modificato qualche volta e non credo che fra dieci anni sara' ancora lo stesso di oggi, purtroppo secondo alcuni e finalmente secondo altri). Quando la gran parte delle cantine in certe zone vinicole non si svuotano e i produttori vanno alla ricerca di altri terreni ed edifici per conservare le bottiglie perche' non se la sentono di svendere, c'e' da riflettere molto insieme a loro, non lasciarli soli di trovarsi la strada che meglio credono. Di solito e' l'immobilismo dei Consorzi che produce quest'anarchia per cui ciascuno si fa il vino come vuole e se riesce non lo scrive neanche in etichetta. Lo sa, vero, per quanti anni il Consorzio del Brunello di Montalcino ha fatto letteralmente l'indiano, facendo finta che niente stesse succedendo? Oggi finalmente se ne parla, meglio che se ne parli con i toni che leggo qui piuttosto che altri, ma c'e' da dire che non si e' ancora usciti da uno scandalo perche' la palla e' rimbalzata soltanto in sede giudiziaria, invece va afferrata e guidata in sede produttiva. In una parola, stiamo affrontando una discussione tra opinioni differenti di consumatori, ma sono i produttori che devono trovare una via d'uscita e questo va fatto finalmente alla luce del sole. Un confronto chiaro, aperto, leale, che fa fatica ad uscire a Montalcino ma che sono convinto riuscira' ad uscire ugualmente. Sempre che noi non criminalizziamo nessuno, visto che qui ci sono discussioni su come etichettare dei vini e non sulla loro tossicita'. La discussione che stiamo facendo e' fra persone perbene che hanno concetti diversi di fare il vino, non fra dei criminali e delle vittime. Io non posso dimenticare il periodo in cui sotto casa mi vendevano un Barolo a 2.400 lire di un produttore che non aveva nemmeno una vigna, di un paese (Narzole) che di vigne non ne ha neanche adesso. E intanto qualche mio vicino di casa moriva in ospedale perche' avvelenato e un altro ne rimase cieco. Parlo di quello che non posso dimenticare, perche' anche il negoziante che vendeva quelle bottiglie dovette poi buttare nei tombini quel veleno al metanolo. Lo sa, vero, che le vittime del metanolo attendono ancora giustizia dopo tre decenni? Lo sa, vero, che i consumi di vino sono addirittura dimezzati in un biennio per via di quei bastardi che facevano il vino con le polveri? Lo sa, vero, che ogni anno i Nas e la GdF pescano migliaia di ettolitri di frodi di prodotto? Ecco, mi sembra che ci siamo chiariti abbastanza e grazie per aver precisato quello che pero' io non avevo mai messo in discussione.

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Silvana Biasutti

circa 13 anni fa - Link

Caro Crosta, mi associo al tuo intervento delle 15,01. (Va però sottolineato tre volte che siamo mille anni luce lontani dal metanolo che è un 'noir' tragicissimo!) Quello che mi affascina (?) invece, nell'affaire Brunello - in modo totalmente indipendente da presunti o reali infrazioni, doli o reati - è la protervia e la cecità con cui non si tengono in conto i consumatori (spessissimo appassionati clienti) e i nuovi media (che non solo non lasciano scampo, ma sono anche motori di una trasparenza all'ultimo sangue). Perché arruffarsi, esporsi, avvitarsi e scagliarsi, quando sarebbe bastato e basterebbe dichiarare: "sì, abbiamo commesso errori, è vero, è successo. Ora stiamo rimediando (non solo a parole ovviamente) ...". Ammettere gli errori (di qualsiasi portata o livello essi siano stati), non solo è un modo civile di rapportarsi agli altri, ma è l'inizio del percorso indispensabile a scrollarsi di dosso sospetti e ombre...ed è - scusate - l'unico modo per uscirne bene. Oltretutto scusarsi denota rispetto e considerazione per i propri clienti, per il proprio (preziosissimo) mercato... Perché è l'unico modo per iniziare a recuperare credibilità, e facendolo si possono avere numerose sorprese positive... La gente legge, naviga, parla. La gente si informa; la gente è affezionata al Brunello di Montalcino, per questo c'è tutta questa attenzione nei confronti di questo 'affaire' che non è affare di pochi è interesse nazionale (internazionale), almeno a livello emblematico.

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Guarda Silvana, a te che sei una giovanissima ed e' per questo che ti ricordi bene come me la tragedia del metanolo (che attende ancora Giustizia dopo tre decenni) voglio confidare una cosa. "Un mio amico" (e ti basti così...) vinse nel 1980 un concorso di Vini & Liquori e fu ospite con la sig.ra Franca Borgio ed il prof. Alberto Zaccone del marchese Piero Antinori (con Loris Scaffei e la buonanima di Santoni) al castello della Sala proprio durante la vendemmia delle uve dell'Orvieto Classico Abboccato (un vino insuperabile ancora oggi, purtroppo non lo fanno piu' ma si sono convertiti al Muffato ed al Cervaro...). Si parlava delle polemiche tra Piero ed il Consorzio, infatti ne lascio' la presidenza andando ad occuparsi in prima persona della sua nuova tenuta nell'Oregon. Una polemica tira l'altra e si venne al Chianti Classico che andava prodotto anche con l'uso di una minima parte di uve bianche toscane ed invece Antinori ed altri erano contrari. All'assaggio avevano perfettamente ragione. Grazie a loro oggi abbiamo dei Chianti molto piu' buoni. Ma allora erano fuori regola. Qualcuno pose la fatidica domanda: ma come fate allora con le uve bianche? E la risposta: entrano con le loro brave fatture da quel portone in cantina, vanno dritto dritto senza fermarsi neanche a respirare verso quell'altro portone e... ne rimane in cantina soltanto il profumo. Ci vollero ancora degli anni per cambiare il disciplinare, quei coraggiosi produttori per anni rischiarono pero' azioni giudiziarie che per fortuna non ci furono, perche' anche la gente in divisa ed in toga allora sapeva distinguere i galantuomini dai truffatori, mica come oggi. A me questo dibattito sta piacendo molto, dall'una e dall'altra parte finalmente si parla in modo sempre un po' piu' chiaro (anche se a Losappio bisognera' cavare ancora qualche dente, e' un osso duro e ancora non ha capito che farebbe bene a seguire il tuo consiglio e a spiattellare tutti quei particolari che renderebbero piu' umana e agricola la vicenda, anziche' cavillosamente giudiziaria) ed hai proprio ragione tu: "Perché è l’unico modo per iniziare a recuperare credibilità, e facendolo si possono avere numerose sorprese positive…" Grazie dei tuoi sempre assennati commenti.

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Silvana, un'ultima chiosa del tipo "apro e chiudo". Apro e chiudo comunque una cosa sul disciplinare del Chianti. Io non sono d’accordo con l’ultima modifica del 2006 che (tra altre modifiche che non mi piacciono) vieta l’uso delle uve bianche: si doveva invece lasciare sempre la facoltà di usarle oppure no. Breve storia. 1) Ricetta oiginale del Ricasoli (secondo l'Accademia dei Georgofili): «Sangiovese, che dà corpo e colore fino a 7/10. Canaiolo nero, che conferisce profumo e morbidezza fino a 2 /10, Trebbiano e Malvasia che dà acidità lieve e finezza, fino a 2/10». Commento del Ricasoli del 1872: «Mi confermai nei risultati ottenuti già nelle prime esperienze, cioè che il vino riceve dal Sangioveto (Sangiovese) la dose principale del suo profumo (a cui io miro particolarmente) e una certa vigoria di sensazione; dal Canaiuolo (Cannaiolo) l'amabilità che tempera la durezza del primo, senza togliergli il suo profumo per esserne pur esso dotato; la Malvagia (Malvasia), della quale si potrebbe fare a meno nei vini destinati all'invecchiamento, tende a diluire il prodotto delle due prime uve, ne accresce il sapore e lo rende più leggiero». Nella realtà però è la prima ricetta che è sempre stata adottata. Inoltre è il Trebbiano che diluisce il vino e non la Malvasia e comunque un uso sapiente dei due vitigni bianchi in minima parte conferisce davvero al vino un certo brio e una bella vivacità. Un chianti tradizionale si può bere anche con il pesce abbrustolito! Ci sono vini come il Santa Cristina Chianti Classico 1966 in cui ancora oggi si sente il gusto dell'uva! Il problema dell'uva bianca è semmai quello del brutto colore che assumono i vini destinati all'invecchiamento. Quanti altri vini saranno capaci di tanto affinamento? 2) Variazione del 1996 all’Articolo 2. Il vino "Chianti Classico" deve essere ottenuto da uve prodotte nella zona di produzione delimitata nel successivo articolo 3 e provenienti da vigneti aventi, nell'ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica: - Sangiovese: dal 75 fino al 100% - Canaiolo nero: fino al 10% - Trebbiano toscano e Malvasia del Chianti singolarmente o congiuntamente: fino al 6% Possono inoltre concorrere alla produzione le uve a bacca rossa dei vitigni raccomandati e/o autorizzati nelle unità amministrative della zona di produzione delle uve di cui al successivo articolo 3 nella misura massima del 15% del totale delle viti. Io mi sarei fermato qui nella composizione della ricetta. Invece vi furono altre due modifiche: 3) Variazione del 2002 all’Articolo 2. Il vino "Chianti Classico" deve essere ottenuto da uve prodotte nella zona di produzione delimitata all’art. 3 del presente disciplinare di produzione e provenienti da vigneti aventi, nell'ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica: Sangiovese minimo 80%, possono concorrere alla produzione di detto vino le uve a bacca rossa provenienti dai vitigni raccomandati e/o autorizzati nelle unità amministrative della zona di produzione delle uve di cui all’art. 3 sopra citato nella misura massima del 20% della superficie iscritta all’Albo Vigneti. Fino alla vendemmia del 2005 compresa, potranno concorrere alla produzione di detto vino, congiuntamente o disgiuntamente, fino ad un massimo del 6% i vitigni Trebbiano Toscano e Malvasia Bianca. 4) Variazione del 2006. Nel nuovo disciplinare la percentuale minima di Sangiovese è salita dal 75 all’80%. Il Sangiovese può essere, naturalmente, vinificato anche "in purezza" (100%). Insieme al Sangiovese possono essere presenti altri vitigni a bacca rossa (quelli autoctoni, come il Canaiolo e il Colorino, e altri "internazionali" come il Cabernet Sauvignon e il Merlot), in una percentuale massima del 20%, mentre le uve bianche (Trebbiano e Malvasia) non possono più essere utilizzate dalla vendemmia 2006.

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bacillus

circa 13 anni fa - Link

Complimenti per la sintesi. Questo fine settimana prendo due giorni di ferie e mi leggo tutto. Mi sa che con il Crosta, finalmente, riusciamo a leggere qualcosa di serio.

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Gentile Mario Crosta. Intanto complimenti per la sua memoria storica (notoria, tra l'altro). Nonostante fossi molto giovane ricordo bene lo scandalo del metanolo. E' però da quella devastazione che è nata l'attuale eccellenza viti-vinicola italiana. A volte demolendo una costruzione brutta se ne può fare un'altra di lusso. Per i disciplinari, un solo commento: lei crede davvero che assemblando il merlot al brunello DOC si risolva la crisi economica che afflige il settore? Credo che non serva a niente. Non ho nulla contro i cosidetti "supertuscan", alcuni sono anche buonini. Ma quando compro una bottiglia di Ornellaia ed una di Brunello di Montalcino esigo due prodotti diversi. Se i produttori vogliono possono imbottigliare un "supertuscan" ed un "Brunello di Montalcino DOC", in due linee separate. Modificare i discplinari delle DOC e DOCG introducendo vitigni internazionali non serve a nulla, solo a rendere tutti i vini simili. Se in tutta Italia si producessero solo assemblati tra vitigni autoctoni e cabernet sauvignon e merlot, cosa accadrebbe? Tutto uguale? Io non voglio questo. E credo, come me, anche altri consumatori.

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Caro Massimiliano Montes, se avra' letto con attenzione la mia chiosa sul Chianti Classico, certamente si capisce la mia reticenza sia a non modificare i disciplinari quando invece servirebbe, sia a modificarli senza costrutto e nell'interesse dei piu' forti. No, credo che il Brunello di Montalcino debba continuare secondo tradizione a definire un prodotto 100% sangiovese grosso (con un errore del 2% ammesso finche' le eventuali piantine spurie non siano perfettamente distinguibili e dunque eliminabili dall'impianto). Una volta si aspettavano almeno 5 anni a fare un vino da nuove vigne... Questo per il prodotto storico, che ci terrei a chiamare in modo esteso Brunello di Montalcino Storico anche in etichetta, con indicazione obbligatoria del vigneto e garanzia del sindaco come DE.CO. Niente modifica del disciplinare in quanto a vitigno. Piuttosto opterei anche per un periodo di sperimentazione di una certa quantita' possibile per ciascuna azienda di un Brunello di Montalcino generico e basta, non storico, senza dunque poter indicare il vigneto, senza la garanzia del sindaco, secondo lo stesso criterio gia' adottato dalle DOC siciliane quando oltre alla denominazione si vuole pure citare il vitigno in etichetta (nero d'avola, per esempio, nelle DOC Eloro ecc. ecc.). E cioe' per il Brunello almeno l'85% o il 90% del vitigno brunello (sangiovese grosso) ed il resto altre uve rosse ma esclusivamente coltivate in azienda ed elencate in un'apposito allegato temporaneo al disciplinare, con le varie massime percentuali per ciascuna (quelle toscane autoctone fino al 5% ciascuna e fino al 10% congiuntamente, ma quelle alloctone ed autorizzate dalla CCIA non oltre il 5% sia ciascuna che congiuntamente). Ma che i due prodotti siano effettivamente distinguibili dal consumatore! E che il generico sia anche particolarmente seguito in tutti i dettagli anche commerciali, di gradimento o no del pubblico, di successo o no, per una decina d'anni almeno, per costruirsi dei parametri di paragone con l'altro tradizionale fatto nella stessa azienda. Poi ci si rivede tutti (produttori, sommelier, giornalisti, commercianti, importatori stranieri ecc. ecc.) e si fa il bilancio dell'esperienza ed eventualmente o finisce lì la cosa oppure si decidono, ma con dei dati di fatto incontrovertibili ormai a disposizione, delle modifiche al disciplinare. Pero', vedi, questa e' un'idea che mi sono fatta io che sono soltanto un modestissimo consumatore finale e che preferisce tra l'altro il Rosso di Montalcino al Brunello di Montalcino (specie quello di Poggio di Sotto, ricordo un 2002 favoloso che poi era un Brunello fatto da Palmucci e da lui declassato interrompendone la maturazione in botte dopo tanti assaggi... e sofferenze). Cio' che conta sono i produttori e fanno bene i vari giornalisti specializzati a pungolare i produttori perche' non scelgano strade strane, da soli, da furbi, ma che le cose avvengano tutte alla luce del sole nell'interesse di chi ha sempre rispettato le regole facendo da diversi decenni dei Brunello straordinari, facendo grande la denominazione, quindi che va premiato. A furia di condoni, di occhi chiusi, di stranezze dietro le quinte, invece, qualcuno fa del male a tutti gli altri e questo non e' giusto. Siamo adulti e vaccinati, non talebani, penso che prima o poi si trovi la strada giusta. Pero' soltanto se la cosa potesse davvero servire a qualcosa, se risolvesse un problema, se portasse ad un maggiore successo, senno' non avrebbe neanche senso cambiare le cose e sarebbe meglio lasciarle dunque come stanno: 100% sangiovese grosso e morta la'! Non capisco comunque perche' si preferisca lavorare sui vitigni e non invece sulle superfici fogliari, sui sistemi d'allevamento, sui portainnesti, sulla conduzione delle vigne, cioe' una sperimentazione migliorativa in tutte le componenti che fanno produrre l'uva migliore dalla vigna nel giusto terreno ed in giusta posizione. Correggere un vino con un altro vitigno e' sempre un palliativo, a meno che non lo si faccia con una sperimentazione seria, che duri decenni (perche' certi vini si devono poter giudicare anche dopo 50 o piu' anni), come hanno fatto in Francia nei secoli i vari grandi Chateaux di Bordeaux. Le faccio un esempio: un Nipozzano del 1871 venne portato in almeno 12 bottiglie a New York nel 1980, due vennero aperte e giudicate bevibili e vendibili e percio' venne tutto prezzato ed esposto per la vendita all'Enoteca Italiana in Manhattan Square, testimoni Giacinto Furlan, Pino Khail e Lucio Caputo. Chi mi assicura con la mano sul fuoco che un Nipozzano di oggi possa avere una vita tanto lunga, con tutta la tecnologia e la cultura che nel frattempo abbiamo accumulato ed applicato? O i nostri trisavoli ci bagnerebbero ancora il naso?

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

Ma perchè volere chiamare per forza questo assemblato "Brunello di Montalcino"? Non lo capisco. Perchè non chiamarlo in altro modo? Lei propone di "legalizzare" lo "status quo", modificando i disciplinari ed addirittura di relegare il "vero" Brunello di Montalcino in una "riserva indiana", cambiandogli addirittura nome! In "Brunello di Montalcino Storico"! E tutto questo perchè? Per consentire di vendere un assemblato col nome di "Brunello di Montalcino" (generico, se ho ben capito...). A me pare un assurdità. Chi vuole fare un assemblato lo può fare anche ora come IGT. E credo che questo debba bastare ai produttori.

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Massimiliano, mi sembra che lei riduca un po' troppo la mia opinione, che comunque conta meno del due di picche. Rilegga meglio. Il signor Chianti, uno dei piu' grandi vini che siano mai stati prodotti, che in tutto il mondo si e' fatto un nome (ed a ragione) e' andato in crisi negli anni '70, quando i disciplinari venivano fatti col senno del politicante acchiappavoti e col bilancino del farmacista. Ci sono voluti decenni e diverse modifiche del disciplinare (alcune in meglio, altre in peggio) ed oggi finalmente che cosa abbiamo: un Chianti Classico di pochi produttori tornato meraviglioso ad almeno 20 euro che convive sullo stesso scaffale con una schifezza dallo stesso nome a 1,99 se non di meno in offerta speciale... La materia non e' così semplice come possiamo ingenuamente pensare noi consumatori, ognuno con una sua rispettabilissima opinione. Pero' se ne discutiamo seriamente andiamo nella giusta direzione. L'importante e' che l'avvocato capisca che e' interesse dei produttori stessi far piena luce, visto che non hanno avvelenato nessuno neanche quelli che hanno messo il 20% di Caberlot (illecitamente, ma senza pericolo per la salute, che e' quello che conta in un vino), mettendo bene in chiaro tutto quello che effettivamente corrisponde alla realta'. Io non criminalizzerei neanche quelli che hanno fatto apposta, che l'hanno fatto in grandi volumi, ma cercherei di capire bene tutto quello che e' stato fatto per individuarne i veri motivi e discuterne fra produttori se vale la pena oppure no lasciare tutto com'e' (anche questa e' una posizione che sostengo, forse non ha letto bene quello che ho scritto) oppure sperimentare (in modo limitato e ben individuato, alla luce del sole, con il Consorzio che studia per diversi anni bene tutta la faccenda) quelle strade che qualcuno ritiene invece indispensabili (magari a torto, ma con centinaia di migliaia di bottiglie che si accumulano invendute in cantina... chi non cerca di sorpassare anche a destra?). Lei ha fatto la sua proposta, io la mia, qualcun altro ne fara' delle altre, insomma e' anche a questo che serve un blog. Ma non sta certo a noi decidere. Saranno sempre i produttori, che so essere sempre sensibili alle critiche sincere dei consumatori. Se non gliele facessimo sarebbe un gran peccato.

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Silvana Biasutti

circa 13 anni fa - Link

Caro Mario Crosta, non so se 'entro' nel punto giusto del format di questo post; ho letto ora il tuo duetto con Montes; lo apprezzo molto: imparo. Ti rivolgi a me , parlando di disciplinari, tuttavia io so poco di disciplinari (ma mi accorgo quando il vino non è conforme all'etichetta: poi magari mi piace o meno, ma questa è un'altra storia) e non sono in grado di entrare in quel merito. Però, da quando è iniziata l'indagine su queste vigne, sui produttori, sui vini, sul consorzio, la mia - mica tanto segreta - recriminazione riguarda la goffaggine con cui tutto è stato gestito, con la pretesa d(mi è parso) di cancellare qualsiasi contraddittorio. Non si fa così. Ciò che meraviglia è che non si capisca - nemmeno lontanamente -che un certo modo di porsi (in essere anche su queste colonne) lascia aperture pericolose anche per il futuro. E' qui e ora il tempo di dire in tutta trasparenza (e anche in tutta tranquillità) le parole (poche e precise) giuste; di dichiarare infine la volontà di attenersi a regole che (mi pare) tutti i produttori si sono dati. Oppure di dire, con altrettanta chiarezza e trasparenza che non si ritiene più di attenersi a certe regole e perché. In entrambi i casi accettando tutti le conseguenza delle proprie scelte (i singoli e le istituzioni)e sapendo di non poterle ammaestrare né tacitare. Non è più tempo per equivoci. In entrambi i casi tenendo in conto che chi acquista, conserva e consuma questo vino, non si aspetta di trovare nel bicchiere (oltre a un terroir unico e stupendo) anche le opacità della querelle degli ultimi anni. L'eleganza di un grandissimo vino come il Brunello non può essere inzaccherata ulteriormente. Chi lo produce e chi lo ha a cuore devono rendersene conto. Che cosa ci vorrà a capire che nessuno se la sentirebbe di demonizzare una presa d'atto dei propri errori; anzi all'estero faremmo anche la nostra (inedita) bella figura!

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Massimiliano Montes

circa 13 anni fa - Link

"Ciò che meraviglia è che non si capisca – nemmeno lontanamente -che un certo modo di porsi (in essere anche su queste colonne) lascia aperture pericolose anche per il futuro" Esatto. La bravissima Silvana Biasutti ha centrato il problema: il futuro. Modificare il disciplinare del Brunello di Montalcino, consentendo l'uso di cabernet sauvignon e merlot, darebbe la stura al vaso di Pandora. Tutti in Italia vorrebbero modificare i disciplinari ed assemblare "caberlot". Il quadro sarebbe terrificante!

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Franco Ziliani

circa 13 anni fa - Link

Bernardo, mi consente che la chiami così?, perché parlare di "odio" rispondendo all'invito dell'amico Tomacelli? Ma quale "odio": il suo, il nostro, é sincero amore per Montalcino e per i suoi vini. Quando sono veri. Quando non "prendono per le mele" nessuno... Quando parlano schiettamente toscano e ilcinese e cantano le lodi di quel Sangiovese che a Montalcino si può esprimere alla grande come in nessun altro posto al mondo...

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kenray

circa 13 anni fa - Link

ziliani è "per la mele" che avrei dovuto scrivere sul tuo blog? sei un appassionato di frutta? per fortuna qui su intravino non si scandalizzanzo più di tanto e tollerano abbastanza addendum la mia stima è immutata

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montalcineseanonimosennoguai

circa 13 anni fa - Link

CU-CU, CU-CU ?!?!?! dov'è finito il nostro Avvocato/Berdy, non sarà mica così tanto oberato di lavoro, da non poter più risponderci... AVVVVVVVOCCCCAATOOOO ?????????? Finite le parole, suvvia ci illumini con i dati che ha chiesto Tomacelli, non avrà mica paura di continuare la discussione... forse non VI conviene più ?!?!?! CU-CU, CU-CU ?!?!?!

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Bernardo Losappio

circa 13 anni fa - Link

Ti ho già risposto ....... vieni a prendere i documenti e pubblicali ...... ma impara almeno come funzionano i blog .....

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Bernardo Losappio

circa 13 anni fa - Link

@GP continua a pubblicare dati largamente sbagliati che carpisce qua e la, inserisce dati di varie indagini che non hanno riguardato Montalcino, confonde le varie fasi del procedimento e non aggiorna i dati ....... comunque ho promesso a un Suo compare, un coraggiosissimo montalcinese anonimo, che se passa dal mio studio darò i dati ufficiali per farli pubblicare su questo blog ..... cosa volete di più? Un saluto BL PS insisto: voler fare i paladini della verità postandosi in forma anonima non è un bel biglietto da visita ......andrà bene ai forcaioli ma non alle persone per bene e limpide

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Antonio Tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Gentile Losappio A me non interessa chi c'è dietro una domanda, a me interessano i fatti e questi non hanno bisogno di nome e cognome. Ora: prima di venire accusato di "cattiva interpretazione", mi spieghi lei cosa significa la frase rivolta al Montalcinese: "se passa dal mio studio darò i dati ufficiali per farli pubblicare su questo blog" Domanda: non farebbe prima a forniceli direttamente? Ecco, avvocato, fossimo in un'aula di giustizia direi che lei si sta mettendo in una pessima posizione, ma può darsi che io mi sbagli. P.s.: Le ho fatto una precisa richiesta che rinnovo: perchè il Consorzio del Brunello di Montalcino non ci fornisce i dati?

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gp

circa 13 anni fa - Link

I suoi addebiti sono infondati, dato che i miei dati provengono da un’unica fonte, che è addirittura linkata (vedi sopra il mio post precedente), e si riferiscono esclusivamente all’indagine di cui parliamo. Lei ha sostenuto in altro thread che questa fonte conterrebbe “dati errati e (…) altri che sono stati rettificati”: le è stato chiesto di documentare questa affermazione, ma lei non è stato ancora in grado di farlo. Le è stato anche chiesto di giustificare la sua sorprendente affermazione secondo cui “sono stati posti sotto sequestro migliaia e migliaia di ettolitri di vino ma quelli che sono poi stati declassati alla fine della fiera sono stati una piccola percentuale”: idem come sopra. Di fronte a ciò, Tomacelli le ha proposto: “spedisca alla nostra email dillo@intravino.com un bel post con tutti i dati e le risultanze dell’inchiesta e lo faccia A NOME DEL CONSORZIO”. Stiamo aspettando: i fatti, non le parole. Sull’annosa questione dell’nom de plume: è un costume mondiale dei forum, del tutto innocuo quando ci si limita a citare fatti di dominio comune, come ho fatto. Purtroppo ci sono persone poco “limpide e per bene” sia tra quelle che non mettono il proprio nome e cognome, sia tra quelle che lo fanno. Basta leggere.

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Se il vostro dialogo portera' dati e non opinioni a conoscenza di noi lettori appassionati di vino ve ne saremo eternamente grati, dato che state polemizzando ma in modo molto civile e puntualizzando un po' alla volta le singole posizioni. Da lettore appassionato di vino non posso che augurarmi che continuerete fino a completa soddisfazione. Pero' ripeterei ancora una volta (la terza) all'avvocato Losappio una domanda che gli ho fatto due volte nell'altro thread ed alla quale non ha ancora risposto: le 90 piantine spurie trovate nei vigneti di Casanova di Neri erano sparse qua e la' a casaccio, oppure erano sistemate secondo uno schema, oppure erano tutte vicine in un'unico impianto, parcella, filare? Per me la risposta sarebbe molto importante, caro avvocato Losappio, anche alla luce di quanto ho affermato in un commento piu' sopra in questo thread. Penso che non ci sia chissa' quale segreto da mantenere, visto che qualcun altro potrebbe fare la stessa domanda a chi ha esteso i rapporti ufficiali, pertanto sarebbe soltanto una sua benvenuta cortesia quella di renderci edotti della cosa senza ricorrere ad agitare le acque altrove... Ripeto che non bevo quel che c'e' scritto in etichetta, ma bevo il vino che c'e' nella bottiglia. E non e' una causa giudiziaria sul nome da stampare in etichetta che mi fara' mai cambiare opinione sulla qualita' di un vino e sull'immagine della cantina produttrice. Prima ancora che il discipolinare del Chianti eliminasse ufficialmente le uve bianche era gia' almeno da 10 anni che alcuni fra i migliori produttori non le usavano piu'! Grazie in anticipo se vorra' alla fin fine rispondermi.

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Bernardo Losappio

circa 13 anni fa - Link

Signor Crosta, ho risposto .... le piante erano sparze .... comunque accolgo la richiesta di Silvana Biasutti e vi invito molto volentieri insieme a Franco Ziliani .... così parleremo serenamente e seriamente di vino. Un saluto Bernardo Losappio

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Dunque erano sparse a casaccio? Dunque erano state prelevate da una partita in cui il vivaista le aveva mischiate per errore? In questo caso si poteva dimostrare la buonafede del vignaiolo, ma soltanto fino alla prima annata di pieno sviluppo foliare e di piena maturazione dei grappoli, che e' il momento in cui la differenza viene colta immediatamente sia da un agronomo che da un bracciante agricolo qualificato, i quali avrebbero subito avvertito i responsabili per prendere gli opportuni provvedimenti. Caro Losappio, le risulta così? Oppure quelle piantine avevano gia' prodotto dei grappoli raccolti almeno in una vendemmia senza segnalare l'anomalia e quindi finiti ad inquinare gli altri dello stesso filare? Vedra' che piano piano arriveremo a definire meglio quello che e' veramente successo (tanto, giudiziariamente il patteggiamento e' gia' stato fatto, percio' non si riapre niente). Come lei avra' modo di appurare, vivo e lavoro in Polonia e molto difficilmente potro' partecipare alla cena: ma vi invidio! Secondo me, che credo nella Giustizia divina ma non certo in quella specie di gabbia di matti che e' invece il suo surrogato umano, specialmente in Italia, con Silvana e con Franco parlerete piu' tranquillamente e simpaticamente. Cercate di non bere pero' dei Brunello di Montalcino, ma piuttosto dei Rosso di Montalcino, che sono molto piu' pronti (oltre che piu' abbordabili)...

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Silvana Biasutti

circa 13 anni fa - Link

Ditemi solo quando devo mettere lo champagne in frigo: basteranno due bottiglie? Vabbé faccio tre. (Dopo tutto questo sgolarsi...). E se - gentile Tomacelli - vuole unirsi anche lei, posso allargarmi a quattro (ho come l'impressione che nessuno di voi sia astemio)!

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Bernardo Losappio

circa 13 anni fa - Link

Egregio Tomacelli, GP@ Innanzi tutto parlo a titolo personale e non del Consorzio quindi la sua richiesta non può essere accolta. Non mi pare di essermi messo in una "pessima posizione" Lei fa il Giornalista avrà le sue fonti perchè dovrei fornirgliele io, sarebbe come se io chiedessi ad un suo collega di farmi una comparsa conclusionale, sarà deviazione professionale ma non do mai le mie armi alla "controparte" ..... comunque, ho posto le mie condizioni ...... La dimostrazione di un certo giustizialismo si evince dal fatto che voi mi chiedete i dati numerici dei sequestri che non hanno senso se letti superficialmente e non chiedete gli esiti dell'incidente probatorio che ha ridimensionato le conclusioni dei consulenti della Procura .... capirete che, se dette conclusioni non fossero attendibili, come riferito dai consulenti nell'incidente probatorio, anche i sequestri non avrebbero avuto ragione di esistere ..... QUESTO E' IL DATO GIURIDICAMENTE RILEVANTE CHE VI SIETE SEMPRE SCORDATI DI SCRIVERE. ma questo non fa comodo allo scandalo Un saluto Bernardo Losappio

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Franco Ziliani

circa 13 anni fa - Link

che scandalo resta avvocato, da qualsiasi angolazione lo si analizzi e lo osservi. E qui il giustizialismo non c'entra nulla

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Franco, fatevi questa benedetta cena e non aspettate troppo tempo per farla!

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Silvana Biasutti

circa 13 anni fa - Link

Selosse?

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Bernardo Losappio

circa 13 anni fa - Link

Come no ..... rifletta Ziliani ...... i consulenti della Procura hanno sostenuto che è possibile dimostrare se un vino è in purezza o meno .... altri consulenti ... nominati dal Tribunale, quindi non meno attendibili di quelli della Procura, hanno affermato che non vi erano dati sufficienti per avvalorare quanto sostenuto dai primi. Ora dato che i sequestri si sono fondati sull'assunto dei consulenti della Procura, appare ovvio che se l'assunto viene meno i sequestri non stanno più in piedi. Allora dico .... comunque uno la pensi ... colpevolista o innocentista ... un'informazione seria questo dato lo dovrebbe dare, mi sembra una notizia rilevante. Per questo dico che c'è un atteggiamento giustizialista, in quanto si chiede un dato numerico sui sequestri e non si da l'informazione che esistono due teorie contrastanti sulle analisi che hanno condotto al sequestro dei vini. Lo ribadisco io ho grande stima e rispetto per la Magistratura ma anch'essa è fatta da uomini, quindi, anch'essa fallibile ..... può quindi sorgere il dubbio che forse qualche errore ci sia stato? si può pensare che le cose stiano in modo diverso da quello che una certa parte vuole far credere, senza neppure conoscere tutti gli atti del procedimento, o conoscendo solo quelli forniti da una certa parte interessata?. Non dico che il problema non ci fosse ... ma lo ripeto non si spara con il mitra alle zanzare e soprattutto non si spara nel mucchio. Comunque vediamoci a cena con la Silvana e il Signor Crosta, che non conosco ma è persona equilibrata. Un saluto Bernardo Losappio

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Franco Ziliani

circa 13 anni fa - Link

Io rifletto avvocato, sono anni che rifletto su questo caso. D'accordo, Brunellopoli é stata un'invenzione di una parte della stampa, cattiva, perfida e cinica e in cerca di scoop, ed il Brunello é stata una nostra "vittima". Ma come mi spiega che quei vini - in etichetta c'era scritto Brunello... - che anche i ciechi non potevano non vedere (ma c'é stato chi é riuscito ugualmente a non vedere), tanto ero "stravaganti", scuri, impenetrabili, concentratissimi, inchiostrosi - ovviamente per merito dei "nuovi cloni del Sangiovese" - oggi, pur utilizzando gli stessi cloni, siano diventati, a partire dall'annata 2004, scolorando poi progressivamente con il 2005 ed il 2006, di colore normale, il rubino violaceo non molto intenso del Sangiovese? Come mi spiega che certe spremute di mora, che certi aromi e gusti del tutto alieni siano quasi completamente scomparsi? Allucinazioni degustatorie le nostre, che vediamo vini improvvisamente impalliditi da tanto "abbronzati" che erano, oppure si tratta di un improvviso rinsavimento? Per opera della Procura di Siena, ovviamente, e dell'opera tenace di qualche "talebano" (così mi hanno definito e mi onoro di essere nel caso Brunello) della controinformazione. Non perché quelle aziende siano state improvvisamente folgorate sulla via della normalità cromatica del Sangiovese... Mi stia bene e buon fine settimana!

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gianpaolo

circa 13 anni fa - Link

Qualcuno una volta disse: Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. http://www.corriere.it/speciali/pasolini/ioso.html

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Gian Luca Mazzella

circa 13 anni fa - Link

Egregio Losappio, la invito a trattenere dichiarazioni inesatte, che sono peraltro omologhe a quelle di uno dei fulgidi critici che per 20 anni ci ha deliziato col suo eccelso palato e mirificato con la sua maestria glorificante brunelli al merlot. La invito Losappio, a leggere almeno i miei articoli. I sequestri non sono stati fondati sulle analisi ma sulle altre prove che le ho già menzionato altrove. Le analisi sono state fatte "per stabilire quali partite di vino dovessero andare in commercio". Quanto alle analisi, non c'è alcun dubbio sul loro valore scientifico. E ne scriverò quanto prima. Come non c'ê alcun dubbio lei ignori di quali atti (e non solo atti), io sia venuto a conoscenza. Quando vuole parlare di "fatti", sono a sua disposizione. Distinti Saluti

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Bernardo Losappio

circa 13 anni fa - Link

Egregio Mazzella, noto in Lei un certo nervosismo, me ne dolgo, noto, inoltre, una sprezzante invidia verso chi ha gran titolo per parlare di vino, la persona di cui Lei parla ha avuto ed ha l'onore di aver portato l'enologia italiana nelle case di tutti, insieme a Veronelli ed altri, ha creato un grande interesse verso un prodotto che fino a pochi decenni fa era relegato ai margini dell'economia italiana; Quanto alle analisi, che come dice Lei sarebbero state fatte per vedere quali vini dovevano tornare in commercio, la trovo una teoria giuridicamente al quanto bislacca nonchè insensata ....... Le spiego: se vi è stato un sequestro perchè si ha la certezza che un vino è di dubbia provenienza, frutto di attività illecita ,,, non c'è bisogno delle analisi .... è sufficiente averne la prova con documenti, testimonianze eccc.., quindi le analisi sarebbero del tutto inutili, sarebbe uno spreco di soldi. Se questa prova non c'è, è ovvio che l'unico modo che hai per dimostrare che un vino posto in commercio non ha i requisiti richiesti è farli analizzare. E qui sta il punto, come più volte ho detto i Consulenti della Procura hanno sostenuto una cosa .... mentre i Consulenti nominati in sede di incidente probatorio ne hanno sostenuta un'altra ...... affermando che le analisi, per motivi che non Le sto ad elencare, contrariamente a quanto Lei si ostina a sostenere NON HANNO AD OGGI VALORE SCIENTIFICO ....... se ne faccia una ragione !!! Mica l'ho detta io questa cosa .... l'hanno detta dei Consulenti che non sono di parte, anzi, lo sono ancor meno di quelli nominati dalla Procura. Ora Le spiego un'altra cosa: .... se io vado in una qualsiasi Segreteria di una qualsiasi Procura di Italia e chiedo di poter far copia degli atti di un fascicolo, o anche e solo di poterlo consultare ..... mi chiedono la nomina a difensore, altrimenti con il piffero che mi fanno vedere qualcosa .... non credo, quindi che Lei sia andato in Procura a Siena, si sia presentato come il Giornalista Mazzella e Le abbiano dato tutto quello che voleva, sono certo che è così. Di conseguenza gli atti e i documenti che Lei può avere sono solo quelli che qualcuno, certamente di parte, Le ha voluto fornire, sicuramente, glielo do per certo, non può avere quelli del mio fascicolo, perchè se così fosse domattina alle 8 in punto sarei di fronte alla Procura della Repubblica di Siena a sporgere una denuncia per fatti ben più gravi di quelli di cui stiamo parlando; ma sono certo che non è così. In definitiva, Lei può scrivere tutto quello che vuole, ma lo farà sempre con atti e documenti di parte ai quali qualcuno può credere ed altri no .... anche di questo, se ne faccia una ragione. Ora, visto che Lei mi ha fatto alcuni inviti, gliene faccio uno io ..... nel mio mestiere e credo certamente nel Suo, non bisogna farsi prendere dalla collera, dall'ansia di voler dimostrare a tutti i costi qualcosa, in particolar modo un giornalista, lo dico da lettore, non deve dare l'impressione di essere troppo fazioso altrimenti rischia di perdere credibilità, magari piacerà a chi sente dire cose che si vuol far sentir dire, ma, ad un lettore equilibrato ed attento non sfuggirà certamente quella mancanza di lucidità che richiede chi, senza volersi schierare, vuole solo prendere conoscenza dei fatti. Per questo La invito a non essere offensivo nei confronti di Giornalisti che anche se a lei stanno antipatici, qualche stelletta se la sono guadagnata sul campo. Infine, se per caso non se ne è accorto, io sto parlando di fatti, di atti e di documenti, mi pare quindi di essere già a Sua disposizione, ribadendo che, mentre io ho l'intero fascicolo e sottofascicolo, Lei ha dei documenti che non possono essere che di parte. Con l'occasione rispondo anche a Ziliani: Non vi è dubbio e certamente non voglio mettere la testa sotto la sabbia, che delle irregolarità ci sono state, questo accade in tutti i settori lavorativi. Certamente qualche vino dei dubbi li può aver dati e bene ha fatto la Procura a verificare, tuttavia il mio ragionamento è fondato su un altro aspetto ....... se si impugna l'arma della Procura della Repubblica per dire che i vini erano "taroccati" è altresì necessario riferire tutti i fatti che hanno riguardato il procedimento penale, anche quei fatti che non piacciono, vedi incidente probatorio, altrimenti si da un'informazione parziale ..... continuo a domandarmi: perchè nessuno ha voluto scrivere di questo? Ed ancora, poichè le responsabilità sono personali e nell'ambito delle responsabilità ci sono delle graduazioni, perchè si continua a sparare indistintamente sul mucchio? Un saluto a tutti ........ questa fine settimana berrò solo birra di puro malto Bernardo Losappio

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

In Polonia i medici dicono che una birra al giorno uccide...

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Bernardo Losappio

circa 13 anni fa - Link

Mario Crosta ........ allora continuo a bere vino ....!!!!

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Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

Non so ancora cosa berrò Avv. Losappio, ma sarà alla Sua salute, ringraziandoLa per il tempo che ha speso su questo blog dandoci la possibilità di capire qualcosa in più riguardo al "caso Brunello" (odio la parola "Brunellopoli", per me esiste solo Paperopoli) Complimenti per la pacatezza e l'equilibrio dimostrato.

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gian luca mazzella

circa 13 anni fa - Link

Egregio avvocato Losappio, lei comincia a manifestarsi in un modo alquanto singolare: pretende di essere un mero lettore, e ce ne vuole, e pure di ravvisare il mio nervosismo, addirittura uno stato di ansia, addirittura di collera… Di grazia, per quale ragione io che mi sono attenuto a replicare alle sue inesattezze, e a riportare (in modo finora peraltro ironico) fatti provati che lei nega, dovrei provare tali sentimenti? Mi arringhi… lei che si è avvalso più volte di lettere maiuscole che significano però ”berciare” (glielo dico alla Toscana, così capisce meglio)? Le rammento, cortesemente, che lei è l’avvocato di un produttore vinicolo, coinvolto in un’azione giudiziaria, che ha patteggiato con la procura di Siena. Senza che nessuno lo venisse a sapere. Si capaciti del suo ruolo. Lei sta dando del fazioso al giornalista che ha riportato i fatti e i numeri delle sentenze (rispondendone giuridicamente) dell’azienda che paga da anni lei per difenderla. La stessa che per tempo pare abbia negato di aver patteggiato, oltre ad averlo certamente comunicato al critico italiano dall’annoso tesserino che si è fatto portavoce di magistrali inesattezze. Del resto lui riporta soltanto fatti, è notorio. E del resto solo oggi ho visto quanto era stato dichiarato da Decanter : “In a statement, estate owner Giacomo Neri said Casanova di Neri had been ‘removed from the list in the course of the investigations.’ 'As one of the more important wineries in the zone, Casanova di Neri was checked and controlled by the required authorities.' 'We inform our clients that the wines of Casanova di Neri are even more guaranteed post-investigation than before, having completed the analyses that were requested by the authorities for the commercialistion of Brunello di Montalcino,' he said. A spokesperson for Casanova di Neri said the winery will now continue its business operations as usual. “ Me la fa lei la consulenza per capire se ci sono gli estremi per una querela a dare del fazioso a me? Invero immagino che lei mi stimerà molto arrabbiato per aver usato la parola “querela”. Non sa quanto lo sia… Quasi mi ricordo qualcuno che pare lei sia passato a difendere. Ma ora mi soddisfi una curiosità: quanti ne difende, di quelli coinvolti nelle indagini della Procura di Siena, due di certo no? E lei sarebbe quello che sta affermando la verità dei fatti? e, con sublime motivazione, in quanto ha in mano tutte le carte? Concludo, e continuerò altrove, che ho inoltrato le sue affermazioni errate sulla mancanza di validità scientifica delle analisi. Noto però che da avvocato dell’azienda, poi è diventato avvocato dell’enologo dell’azienda, infine pare anche difensore del critico che si professa amico del proprietario, poi è diventato un mero e spassionato lettore di blog, e ora si è pure trasformato in scienziato. Comunque, giusto stamane, ho raccolto delle dichiarazioni di un noto e stimato ricercatore che smentiscono nettamente le sue affermazioni. Dell’incidente probatorio parlerò altrove, così sapremo finalmente i dettagli di quanto lei continuare soltanto ad accennare. Per giunta sono inverosimili le sue motivazioni sui sequestri, che sono avvenuti in base alle varie prove rilevate dalla Procura di Siena. Altre Procure non vi avrebbero permesso alcun patteggiamento. Mi propongo, in un nuovo articolo, di spiegarle perché sono state fatte le analisi. E comunque mi auguro di continuare a invidiare chi agisce onestamente. Non sono pochi. Le lascio l’ultima parola, in questo blog, come ho fatto con chi l’ha “chiamata in causa”. Si diletti con la birra. Saluti.

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Bernardo Losappio

circa 13 anni fa - Link

Egregio Mazzella, non replicherò perchè mi dispiacerebbe che le venisse l'ulcera, ma qualche piccola precisazione la devo fare: 1)il comunicato in inglese che ha riportato è il frutto di un iniziativa non proveniente dal dal produttore. 2) Siccome per fortuna viviamo in uno stato di diritto ci sono anche gli avvocati, so che magari a Lei da fastidio .... ma esiste anche il diritto di difesa e non la giustizia sommaria. 3) Legga bene, non Le ho dato del fazioso ... ho detto che rischia di sembrare tale. 4) non sono mie le affermazioni sulla validità scientifica delle analisi, le invii a chi vuole ... sono il risultato dell'incidente probatorio. 5) Ora non se la prenda anche con la Procura di Siena perchè ha concesso i patteggiamenti ...... è uno strumento giuridico .... forse avrebbe preferito la pena di morte? 6) non si arrabbi troppo .... potrà notare a sangue un po' più freddo che ci sono dei periodi nel suo post che non tornano ...... questo per un giornalista non è bello !!! 7) il più importante .... diffidi sempre da chi divide i buoni dai cattivi e gli onesti dai disonesti ...... 8) anche questo è importante .... non volevo attacare Lei non era questo il mio spirito ....volevo solo far chiarezza ..... ma forse questo non a tutti piace. Un saluto e buon W.E. PS. questo post è stato fatto per evidenziare che io, avvocato dei cattivi e disonesti volevo vessare la Biasutti ed è finito esattamente al contrario .......... ALLELUJA ..... BEL COLPO

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Silvana Biasutti

circa 13 anni fa - Link

Caro Bernardo mica ti sentirai vessato dalla sottoscritta?! Ho fatto battutacce - è vero -, ma anche la tua sulla pena di morte (qui sopra) non è da meno ed è un'ulteriore dimostrazione che i toscanacci sono maestri nel genere! Ciao. S.B.

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Bernardo Losappio

circa 13 anni fa - Link

Nelle Nuvole@ La ringrazio per aver capito il senso dei miei interventi che non erano tesi a difendere qualcuno se non il mio territorio, la ringrazio perchè ha dato atto della mia pacatezza, che a mio modo di vedere è l'unico strumento per dare una giusta valutazione ai fatti; comunque ognuno liberamente la pensi. Spero che almeno per qualcuno sia stato chiaro che ho solo voluto mettere in evidenza che vi erano elementi che si era omesso di riferire, elementi questi che se giustamente valutati, senza astio e senza giustizialismo preconcetto, possono solo fornire un quadro più preciso di eventi che oggi non interessano più a nessuno se non a chi ha interesse ancora a danneggiare un territorio e tanta gente che qui lavora. Grazie Bernardo Losappio

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Franco Ziliani

circa 13 anni fa - Link

e di fronte a questa sua chiosa finale, avvocato, chiosa che dice "eventi che oggi non interessano più a nessuno se non a chi ha interesse ancora a danneggiare un territorio e tanta gente che qui lavora", penso si possa chiudere qui la discussione. Evidentemente si parlano linguaggi molto diversi e incompatibili. A cosa servirebbe andare a cena insieme? In quale lingua mai riusciremmo a dialogare? :)

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Non e' piaciuta neanche a me questa frase. Se "ci fosse chi ha interesse ancora a danneggiare un territorio e tanta gente che qui lavora" allora vuol dire che ci sarebbe un complotto e sinceramente mi sembra un'ipotesi assolutamente campata per aria. Andate a cena e state coi piedi per terra. Secondo me davanti a qualche buona bottiglia (affidatevi a Silvana...) riuscirete a capirvi anche parlando uno in arabo e l'altro in cinese. In vino veritas.

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Silvana Biasutti

circa 13 anni fa - Link

Affidarsi a me - caro Mario - "solo" per lo champagne, mi raccomando!

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Bernardo Losappio

circa 13 anni fa - Link

Ziliani ...... vuol dire che non andremo a cena ...... ma credo che sia giunta veramente l'ora di farla finita con questo scandalo ........è giusto continuare a porre attenzione ma è giusto anche chiudere una vicenda che come tutte le cronache dopo un po' annoia Un saluto

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Spero che la cena la facciate, anche perche' puo' contribuire non poco a rasserenare l'ambiente. La vicenda non si chiudera' mai, chi ama il vino ha la memoria lunga, si ricorda perfettamente ancora adesso sapori e profumi di un Barbera d'Alba 1926, di un Barbaresco riserva Speciale 1952, di un Biondi Santi 1964... bevuti 40, 30, 20 anni fa. Vuole che riesca a cancellare dalla memoria avvenimenti che invece sono stati importanti e che meritano invece di essere sciorinati meglio per dare a chi ha il potere di decidere qualche idea esterna anche diversa da quelle che inevitabilmente circolano al chiuso e rischiano di fare come il cane che insegue la sua stessa coda? Noi consumatori non ci annoiamo. Io a Piero ho detto che il Chianti Classico Santa Cristina era un gran vino, che l'Orvieto Classico Abboccato era un gran vino, eppure non li fa piu' lo stesso. Ma gli ho anche detto che il Rose' di Bolgheri non mi piaceva, che il Crémant non mi piaceva, come dissi ad un austriaco che non mi piaceva il suo taglio Pinot Noir / Cabernet sauvignon o ad un argentino che il suo Ripasso faceva davvero pieta'. Non si devono avere peli sulla lingua quando si parla tra produttore e consumatore, perche' il risultato sara' un rapporto migliore per entrambi se ci si capisce. E mi rifiuto di credere che non riuscirete a capirvi con Ziliani e la signora Biasutti.

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Cristiano

circa 13 anni fa - Link

Sig.Crosta, lei ha menzionato il Chianti Classico Santa Cristina. Oggi questo vino non esiste più, anche se in apparenza potrebbe apparire il contrario. Il Ch.Cl. S.Cristina veniva prodotto dalle vigne dell'omonima tenuta dagli Antinori, in seguito il vino venne declassato come vino da tavola, poi IGT e di conseguenza diventò semplicemente un brand da 4milioni e mezzo di bottiglie. Infine la tenuta fu rinominata "Tignanello" ed il nome S.Cristina trasferito a Cortona, come si legge nelle nuove etichette, a denominare un'altra tenuta dove gli Antinori hanno il nuovo stabilimento di imbottigliamento, ed il vino così riacquista un luogo di provenienza. Tutto legale indubbiamente, ma mi pare davvero troppo disinvolto e ingannevole per il consumatore, no ?

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Grazie della sua bella precisazione, Cristiano. Pero' avevo proprio scritto testualmente: "Io a Piero ho detto che il Chianti Classico Santa Cristina era un gran vino, che l’Orvieto Classico Abboccato era un gran vino, eppure non li fa piu’ lo stesso". E gliel'ho detto nel 1980, 31 anni fa, quando ne abbiamo bevuto una bottiglia favolosa del 1966 dal cav. Foresi di fianco al Duomo di Orvieto, mentre stavano gia' non producendolo piu' proprio per fare quel qualcos'altro in cui allora pero' non credevamo ne' io, ne' suo padre il marchese Niccolo' buonanima. Il quale pero' ha continuato a berlo lo stesso a pasto anche quando il Santa Cristina divenne quello che ha ben descritto lei: un vino ne' carne ne' pesce che si vende molto nelle stazioni di benzina di tutto il mondo, ma in cinque milioni di bottiglie. Prima era un eccellente Chianti Classico che faticava a vendere qualche decina di migliaia di bottiglie. Purtroppo ci sono scelte aziendali che i grandi produttori fanno sulla base della loro imprenditorialita' e dei loro piani di sviluppo con le quali noi affezionati bevitori non possiamo fare nulla.

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Silvana Biasutti

circa 13 anni fa - Link

Quoto, e aggiungo: e una sconfitta (e una frana) per i "buoni prodotti italiani"!

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Silvana Biasutti

circa 13 anni fa - Link

Quotissimo-ti! (Caro Mario!!!)

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francesco

circa 13 anni fa - Link

Che due maroni sti' giornalisti ( ? ) basta, mi avete rotto il c@@@o

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somm

circa 13 anni fa - Link

Credo che non sia necessario essere un avvocato per capire la differenza che ci può essere fra le valutazioni della Procura della Repubblica (Magistratura Inquirente) che deve sostenere l'accusa, e, quindi, necessariamente di parte, e le valutazioni di un Tribunale della Repubblica (Magistratura Giudicante) che, magari attraverso il parere di un CTU, deve cercare di trovare la sintesi tra i diversi pareri dell'accusa e della difesa. Nel nostro caso i media hanno dato un sacco di risalto alle valutazioni della prima, e, pochissimo, poi, alle valutazioni della seconda. Nei Blog poi, si alimenta una discussione, ricorrente e poco informata, nei quali si arriva a delle conclusioni che nella maggior parte dei casi sono quelle alle quali si vuol arrivare e non quelle dei dati di fatto. Il risultato è che a Montalcino ci sono un sacco di produttori alla canna del gas. E, non sono quelli che, forse, hanno truffato, che con tutta probabilità hanno i mezzi economici e di battage pubblicitario per uscire dall'impasse, ma, sono quelli che hanno, sempre, rispettato le regole e che ora si trovano a pagare gli errori di altri e, anche, un certo modo di fare informazione tutto tipicamente italiano. Mi trovo in una posizione strana: sono sempre stato critico con i metodi produttivi derivanti da un disciplinare fumoso come quello di Montalcino. "Sai, vendo fra il 70 e l'80% della produzione fra Svizzera e Germania" mi diceva un piccolo produttore, molto famoso, che al tempo, circa 15 anni fa ad Amburgo, vedeva circolare più magliette con la sua etichetta impressa sopra di quante ne potesse vantare la Coca-Cola, facendomi capire di quanto gli importasse della mia opinione. Ora, però, questo giochino alla sfascio non lo sopporto più. Ho letto che qualcuno, in Buonafede, lo fa per amore. Bene se è per amore forse è meglio fermarsi e riflettere prima che tanti produttori onesti ci rimettano le penne. Sia chiaro, invece, chi ha sbagliato paghi. Ma se a pagare deve essere tutta Montalcino, allora questa è malafede. Saluti

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menziandco

circa 13 anni fa - Link

che palle! ora ad aver sbagliato è chi scrive non chi va sui blog a fare comunicati e a dire cavolate! io voglio sapere quello che compro punto. tmepo fa banfi ha scritto che il suo brunello era stato dissequestrato e non era vero. casanova di neri ha detto lo setsso a decanter e non era vero. oggi vengono a dirci delle piantine... sono i produttori a farsi male da soli! e a prenderci tutti per fessi. punto.

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Alessandro Bandini

circa 13 anni fa - Link

Ho fatto veramente fatica a leggere tutti gli interventi ed inevitabilmente avrò lasciato molte informazioni per strada. La mia impressione è che patteggiamenti e condanne poco influiranno nel giudizio complessivo sulla vicenda, anzi su una stagione del Brunello, e non solo, che si spera conclusa. Non ho bisogno che qualcuno certifichi che alcuni produttori si sono discostati sostanzialmente dal disciplinare, nè tantomeno mi serve che qualcuno vada a contare le piantine abusive in vigna. Se conosco il Brunello, anche minimamente, e assaggio certi vini, potranno essere o no di mio gusto(alcuni mi piacciono davvero), ma non potranno certo venirmi a dire che sono prodotti secondo il Disciplinare. L'unica arma che abbiamo è la conoscenza e se vogliamo davvero fare informazione e rendere un servizio, dobbiamo cercare di stimolare la curiosità di chi si avvicina alla materia, perchè senta il bisogno di acquistare e bere consapevolmente. Discussioni come questa, senza offesa, ricordano quelle sulle notti di Arcore e, francamente, non destano alcuna curiosità.

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francesco

circa 13 anni fa - Link

i talebani vanno sconfitti e messi a tacere, in italia come in afghanistan,gentaglia che dovrebbe essere isolata o rinchiusa

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