Tutti dicono Negroamaro. Intravino-Bignami: tutto il Negroamaro in 10 bottiglie

Tutti dicono Negroamaro. Intravino-Bignami: tutto il Negroamaro in 10 bottiglie

di Antonio Tomacelli

Il mondo si divide in due grandi categorie: i lettori di Intravino e quelli che scelgono un vino “a orecchio”. A loro, al 99,9% degli italiani che una volta l’anno sbevazzano, sono dedicati questi post che a confronto Bignami ci spiccia casa. Perché lo facciamo? Perché mentre noi stiamo qui a cercare il pelo nella bottiglia di Romanée-Conti, fuori c’è gente che il Codice Da Vinci lo ha decifrato ma le differenze tra Chianti e Chianti Classico ancora no. Per loro, e solo per loro, Intravino fa scendere in campo una squadra di esperti che a confronto Robert Langdon ci ri-spiccia casa, uomini e donne che la mamma li ha trovati sotto una pianta di nebbiolo a piede franco, altro che cavoli e rose. E allora che negroamaro, Barolo e verdicchio siano, perché la ggente deve sapere.

Il negroamaro, lu sule, lu mare e lu ientu.

Pensi al negroamaro e la prima cosa che associ è il Salento anche se l’areale di produzione è ristretto ad una ventina di chilometri di raggio che hanno il loro punto di origine tra Guagnano e Salice Salentino. Qui ha origine tutto e la concentrazione di cantine è, perlomeno, curiosa. Il negroamaro è vitigno da grandi rossi, morbidi e senza spigoli eccessivi. Lo si imbottiglia spesso con una piccola percentuale di Malvasia nera di Lecce che ne aumenta piacioneria e corpo. Niente alberelli da queste parti ma spalliere basse con i filari tesi tra nord e sud per far scorrere tra le vigne tramontana e scirocco che qui abbondano.

I primi tre della lista rappresentano il lascito dell’enologo Severino Garofano, l’uomo che per primo ha creduto nelle potenzialità del negroamaro, gli altri l’evoluzione e, in alcuni casi, lo svecchiamento di uno stile tutto salentino che voleva il negroamaro un vino un po’ puzzone e rustico.

Patriglione, Cantina Taurino – Salento Rosso Igp
Non c’è più il suo creatore, Severino Garofano, ma la “ricetta è la stessa”. Ha solo bisogno di un po’ di tempo per rialzarsi. D’altronde girano bottiglie con 25 anni sulle spalle ancora in gran forma.

Graticciaia, Agricole Vallone Salento Rosso Igp
Il negroamaro messo ad appassire sui graticci si concentra e si spinge al limite delle possibilità del vitigno. Grande classico pugliese che nelle annate migliori avrebbe meritato ben altra considerazione dalla critica.

Le Braci, Garofano Vigneti e Cantine – Salento Rosso Igp
Il negroamaro di Severino Garofano appassisce sulla pianta. È un benchmark della denominazione.

Pezzo Morgana, Masseria Li Veli – Salice Salentino DOC Riserva
La Masseria Li Veli è di proprietà della famiglia Falvo, ex Avignonesi in Toscana. Il loro negroamaro si è subito distinto per pulizia, potenza e tipicità.

Teresa Manara, Cantele – Salento Rosso Igp
Altra famiglia non autoctona che ha trovato fortuna in Puglia. Il Teresa Manara della famiglia Cantele è fresco, moderno e piacevole, come si conviene ad un salentino di razza.

Masseria Maime, Tormaresca – Salento Rosso Igt
La famiglia Antinori ha messo solide radici con due masserie a nord e a sud della Puglia. Maime è il nome della cantina a San Pietro Vernotico, a pochi metri dal mare del Salento. Anche questo è un vino moderno, pulito e senza ossidazioni di sorta.

Nero di Velluto, Feudi di Guagnano – Salento Rosso Igp
Negroamaro oldy but goldie, godibilissimo e molto centrato sul vitigno. Potente, scuro e succoso come una spremuta di more e mirtilli. Gran bel vino poco considerato da certa critica.

Nero dei Conti Zecca – Salento Rosso Igt
È stato il negroamaro della rinascita salentina, richiestissimo dai beginners che per un periodo ne fecero un vino di moda, ed è per questo che gli perdoniamo quella piccola percentuale di cabernet presente nel blend.

Cappello di Prete, Candido – Salento Rosso Igt
Un classico che non tramonta mai, come gli eleganti tweed indossati dal suo creatore. In certe annate il tweed si trasforma in velluto morbido e molto elegante.

Orfeo, Paolo Leo – Puglia Rosso Igt
Un altro dei giovani rampanti. L’Orfeo è una versione del negroamaro molto piacevole e fresca.

BONUS TRACK

Jo, Gianfranco Fino – Salento Rosso Igt
Atipico perché coltivato fuori zona e neanche in tutte le annate. Ma quando Gianfranco decide diimbottigliarlo, non ce n’è per nessuno.

Donna Lisa Riserva, Leone de Castris – Salice Salentino riserva doc
Lo mettiamo qui perché nelle ultime annate ha perso smalto e tipicità, ma resta comunque un caposaldo della denominazione.

avatar

Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

18 Commenti

avatar

Nic Marsél

circa 5 anni fa - Link

Francesco Marra?

Rispondi
avatar

Gigi

circa 5 anni fa - Link

Quoto. Qualche negroamaro l'ho bevuto, qualche negroamaro migliore di quello di Marra no. E' un bazooka, ma non parliamo di un vitigno fiorettistico

Rispondi
avatar

Antonio Tomacelli

circa 5 anni fa - Link

Il negroamaro di Marra l'ho assaggiato di recente e l'ho trovato molto ma molto buono. Se non è in lista è solo perché credo sia alla sua seconda vendemmia dopo l'uscita da Castel di Salve e la rubrica "tutti dicono" inserisce solo vini che sono da anni stabilmente al vertice della denominazione o del vitigno. Diamogli un po' di tempo e poi, come vedi, ne stiamo parlando :)

Rispondi
avatar

Gigi

circa 5 anni fa - Link

Sei sicuro Antonio? io compro il negroamaro di Marra a Fornovo da almeno 4 anni

Rispondi
avatar

Nic Marsél

circa 5 anni fa - Link

Se non erro la prima annata è la 2013

Rispondi
avatar

Antonio Tomacelli

circa 5 anni fa - Link

Confermo, non ho tracce di annate precedenti. Prima Marra era socio di Castel di Salve con Edoardo Winspeare

Rispondi
avatar

Lanegano

circa 5 anni fa - Link

Io sono certo che si trovino anche buone bottiglie ma a me non sono mai capitate...è proprio un vino che non riesce a fare breccia nel mio cuore. Magari prima o poi mi ricrederò ma anche il Primitivo mi fa lo stesso effetto (peggio a dire il vero...).

Rispondi
avatar

Daniele Serafino

circa 5 anni fa - Link

Evidentemente compri le bottiglie di Negramaro e Primitivo dal discount......sicuramente.

Rispondi
avatar

Lanegano

circa 5 anni fa - Link

Purtroppo no....de gustibus :)

Rispondi
avatar

Lanegano

circa 5 anni fa - Link

Mi capita la stessa cosa con il merlot. Ne ho assaggiati diversi, italiani e francesi, anche 'titolati' e mi hanno sempre detto poco. Con l'eccezione di un 2007 settanta per cento merlot e trenta cabernet sauvignon del Carpino (Oslavia/San Floriano del Collio...) che è stata un'epifania. Magari un giorno mi capiterà la bottiglia 'speciale' che mi fara' ricredere sul negramaro. Per ora lo trovo opulento e stucchevole come la gran parte dei rossi del sud fatta eccezione per qualche aglianico (altra cosa i bianchi) ma come dicevo prima è una valutazione strettamente legata al gusto personale

Rispondi
avatar

Gigi

circa 5 anni fa - Link

Lo stesso ragionamento vale per il merlot...ma i prezzi come sappiamo non sono accessibili

Rispondi
avatar

Nessuno

circa 5 anni fa - Link

Solo qualche Aglianico? E gli Etna Rosso sono opulenti e stucchevoli? Ma taci va

Rispondi
avatar

Gigi

circa 5 anni fa - Link

E' difficile generalizzare vista la varietà di proposte e qualità riscontrabili dai diversi produttori. La potenza di questi vini può senza dubbio affaticare, ma vale la pena di non stancarsi nella ricerca e nella sperimentazione, si trovano gioielli in bottiglie che hanno prezzi accessibili

Rispondi
avatar

gabriele

circa 5 anni fa - Link

Negroamaro è il vitigno, Negramaro è il gruppo musicale

Rispondi
avatar

Haris

circa 5 anni fa - Link

Ancora mi ricordo il Patriglione 1997 e il 2001 ... un vino straordinario e all'epoca prezzo irrisorio

Rispondi
avatar

Lanegano

circa 5 anni fa - Link

Se uno legge con attenzione la frase 'come gran parte dei rossi del sud' indica chiaramente non 'tutti' ma 'gran parte'. Non è difficile, basta leggere senza distrarsi invogliati dalla tenzone da tastiera...... E, come sempre, de gustibus. A qualcuno piace Coltrane a qualcuno Gigi D'Alessio....Cari saluti.

Rispondi
avatar

Nessuno

circa 5 anni fa - Link

A te piace Nino D'Angelo probabilmente

Rispondi
avatar

Diego

circa 4 anni fa - Link

Non è stato mensionata la cantina più antica che ha usato solo negramaro face invecchiare in botti di acciaio e poi legno per 4 anni IMMENSUM CANTINA SAN CANDIDO

Rispondi

Commenta

Rispondi a Daniele Serafino or Cancella Risposta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.