Timox, il timorasso in purezza nella sua estrema potenzialità espressiva

Timox, il timorasso in purezza nella sua estrema potenzialità espressiva

di Alessandra Corda

“… Mai creatura umana, da che mondo è mondo, era apparsa più affascinante. Le sue
forme univano il vigore d’un uomo alla grazia d’una donna”. (Virginia Woolf, Orlando)

Nel 1992 l’inglese Sally Potter firma la regia di Orlando, un film tratto dal romanzo omonimo di Virginia Woolf. Una pellicola visionaria, cosi come l’opera scritta, che ci immerge nel fluire di epoche molto diverse. Costumi e ambientazioni attraversano i quattro secoli di vita di Orlando, cortigiano che per ordine di Elisabetta I non invecchierà, e cambierà sesso divenendo donna dopo un lungo sonno.

Ambasciatore in Russia, nomade con gli zingari del deserto, nubile colta in crinoline nella Londra vittoriana, mamma e scrittrice di successo che sfreccia su un sidecar negli anni venti del ‘900. Un mutar d’abito che mantiene però integra la sua profonda identità nella trasgressione alle convenzioni di genere, tenendo ben amalgamante però la dimensione femminile e quella maschile. L’immaginario raffinato della Potter lo traduce nel corpo e nel volto androgino, delicato e puro di Tilda Swinton, attrice dall’incarnato diafano e i capelli fulvi: primo superficiale input cromatico verso l’assaggio di un Timorasso ambra, che ha macerato e riposato sulle bucce in anfora di ceramica Clayer.

Non tutte le uve a bacca bianca possono affrontare questa sfida, uscirne trasfigurate dalla lunga macerazione, apparire sotto nuovo abito e conservare nello stesso tempo la loro fiera, solida identità.
I grappoli di timorasso presentano una maturazione eterogenea degli acini e spesso si verificano fenomeni di acinellatura. Stravagante di natura insomma, uva con un temperamento che dà vita a bianchi da lungo invecchiamento fra i più interessanti dell’enologia italiana. Taglio corto sul contesto del territorio e il lavoro di recupero iniziato qualche decennio fa da un manipolo di vignaioli tortonesi sulle loro colline, dove quest’uva è presente da sempre.

Torno invece alla bottiglia che ho davanti. Questi sono casi in cui si avverte il bisogno di approcciarsi soltanto tenendo sul tavolo la carta bianca per appuntare note e sensazioni estemporanee, lì mentre affiorano nell’assaggio. Troppi gli elementi in gioco, e pure di un certo peso dialettico: lavorazione e affinamento rimanderebbero questo vino dritto dritto nel casellario degli “estremi”.

Meglio tenersi sull’orizzonte nudo e crudo del calice. Un vino pensato cosi, con questa spalla acida e questa stoffa, ha la grande opportunità di competere con il tempo per darsi intensamente. Può maturare o fallire la prova, ma se la supera, entra in un’altra dimensione.

Di fatto Timox è un timorasso in purezza portato alla sua estrema potenzialità espressiva, dorato, intenso e con una leggera velatura. Femminile nella sua parte aerea, con le volute olfattive di un suq arabo: fiore di mandorlo, cedro, curcuma, anice stellato, chiusura balsamica. Maschile nelle durezze, con tutta quella asciutta, sapida concretezza che ci aspettiamo da un timorasso, qui enfatizzata da un leggero grip tannico.

Pulito e profondo. Vigore e grazia, scriverebbe la Woolf.

Un orange finissimo prodotto dalla Cascina I Carpini, che dal 1998 ha adottato l’approccio “olistico, biologico, vegano”. Olé! mi verrebbe da dire. Lascio sul tavolo questa manciata di assiomi produttivi che sembrano perdere l’urgenza di essere ribaditi o discussi.

Aspetti che non ho l’esigenza di anteporre alla bellezza di prodotti con una biografia cosi speciale.

 

Colli Tortonesi Timorasso DOC, Timox 2018 – I carpini
14,5% vol.
Fermentazione con lieviti indigeni
Macerazione in anfora di ceramica scolma
Affinamento in anfora di ceramica
Imbottigliato senza filtrazione
Bottiglie prodotte 2.000

avatar

Alessandra Corda

Folgorata dalla visione di Mondovino, in un pezzo di vita londinese ottiene il primo certificato enofilo (WSET). Laurea in lettere, copywriter, è sommelier AIS responsabile dell’accoglienza per una cantina in Gallura. Collabora con il sito AIS Sardegna dal 2016, intravinica dal 2018. Pensa il vino come esperienza di bellezza totale, narrato con la contaminazione di ogni linguaggio creativo possibile.

3 Commenti

avatar

Leone Zot

circa 4 anni fa - Link

Interessante, non li conoscevo Grazie!

Rispondi
avatar

Paolo Carlo I Ghislandi

circa 4 anni fa - Link

Cara Alessandra, confesso che ho letto più d'una volta il tuo scritto e l'ho fatto con piacere crescente. Il tuo approccio non scontato alla degustazione,( farei meglio a dire alla scoperta) del vino e di tutto ciò che esso svela, è intrigante e appagante. Ti ringrazio per avermi aperto una visuale nuova su questo vino. Con affetto, Paolo Carlo Ghislandi

Rispondi
avatar

paola

circa 4 anni fa - Link

Ho amato la figura di Orlando pensata da Virginia Wolf e ancor di più nell'interpretazione di Tilda Swinton guidata da Sally Potter. Il tuo accostamento a Timox ora , più che una raccomandazione, risulta essere un'incitazione! E io la accolgo con urgenza e frenesia! Grazie Alessandra

Rispondi

Commenta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.