Tempi bui e poche certezze: e io mi consolo con un bel Barolo 2016

Tempi bui e poche certezze: e io mi consolo con un bel Barolo 2016

di Daniel Barbagallo

Le certezze sono un punto fermo necessario per poter andare oltre, alla fine il loro peso ti da la leggerezza necessaria per sperimentare, tanto male che vada hai il tuo buon rifugio.
Tra le mie tante certezze c’è il Barolo, vino che amo a tal punto da aver chiamato così pure il mio cagnolino, che non ha caso si è rivelato il più grande e presente degli amici.
Oggi è uno di quei giorni in cui le certezze sono poche e fragili, e come direbbe il Conte Mascetti urge un “rinforzino“ quindi si deve aprire un vino di Langa.

Scelgo un Barolo 2016 di Figli Luigi Oddero, azienda nata nel settembre del 2006 dalla divisione in due entità della Oddero Fratelli.
Il vino è frutto di un assemblaggio di quattro vigneti da tre zone diverse: un 30% dal cru Rive Santa Maria a La Morra, un 30% dal cru Scarrone di Castiglione Falletto, ed il restante 40 dai cru Vaudana e Broglio a Serralunga d’Alba.

Naso ammaliante di rosa ed amarena, un po’ di cipria e tamarindo, fogliame terra bagnata e sensazioni balsamiche. Un quadro olfattivo notevole e mutevole che l’ossigeno amplifica, il liquido vino prende possesso del bicchiere e cresce di volume.
L’ingresso in bocca è maestoso come il suo rango impone, caldo con tannini ben definiti ma non domi, al palato torna la parte dolce fruttata e di carruba ben sostenuta dalla giusta freschezza e da un finale asciutto.
La chiusura è magistrale, lunga, tesa e invoglia la beva, accompagnerebbe bene pietanze importanti… ma io come sempre non vado oltre due grissini.

Il motto di Luigi, scomparso ad Aprile 2010 era “sempre tradizione con lo sguardo alle novità e al futuro“, nel berlo mi sembra si sentirle, infatti questo Barolo ha due anime: è il super classico figlio di botte grande e rese moderate, ma non rinuncia ad una componente golosa che in pochi possiedono. In pratica è proprio bello da bere.
L’azienda fa anche tre cru: Specola, Rocche Rivera e Vigna Rionda, ma questo Barolo vi assicuro che è di una bontà incredibile, se poi ci mettiamo che lo trovate a scaffale intorno ai 45 euro fossi in voi lo cercherei.

Prevengo subito i talebani dell’infanticidio, dicendo che sono tutte balle che non si può bere e godere di un Barolo 2016, e se rimanete schiavi di questi dettami non sapete cosa vi perdete.
Un vino buono è buono in ogni sua fase, diverso ma sempre buono, e vi dirò di più, dopo venticinque anni che stappo di tutto non ho mai apprezzato i vini giovani come oggi.

Mentre penso alle mie certezze tipo correre la mattina presto o guardare “La Vita è meravigliosa” il giorno di Natale, il vino mi regala una bellissima speziatura dolce/piccante, direi orientaleggiante. Più sta lì più cresce la sua beva e si mostra in tutta la sua classe. Confortevole, ecco la prima parola che mi viene in mente.
Mamma mia che bel vino. Ricorda un abbraccio che stringe e scalda, mi ero ripromesso di bere solo un paio di bicchieri e finire la bottiglia nei prossimi giorni, ma in questi tempi bui rinunciare ad un abbraccio non è cosa semplice.

Mi sa che la finisco mentre guardo il fuoco del camino e chi s’è visto s’è visto.

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Daniel Barbagallo

Classe 1972, di Modena, imprenditore nel tessile. Padre siciliano, madre modenese, nato in Svizzera. Adoro la Borgogna, venero Bordeaux e il mio cane si chiama Barolo. Non potrei mai vivere senza Lambrusco. Prima di dire cosa penso di un vino, mi chiedo cosa pensi lui di me. Ho sempre sete di bellezza.

8 Commenti

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Mattia Grazioli

circa 2 anni fa - Link

Un tot di produttori di cui ho profonda stima mi ha fatto capire il motivo per il quale un gran vino è grande anche appena chiusa la fermentazione

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Enrico

circa 2 anni fa - Link

Illuminaci Mattia! Sono curioso di sapere il motivo di questa affermazione.. Ciao Enrico

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Mattia Grazioli

circa 2 anni fa - Link

Ma che illuminami!!! Mi piacerebbe esserne all’altezza… Provando a sintetizzare direi che in quel momento si ha compiutezza dei dati sui quali si può lavorare. In un italiano un po’ a mio modo ti direi che se in quel momento si hanno dati analitici perfetti e una bocca coerente, si è in grado di riconoscere un gran vino

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josè pellegrini

circa 2 anni fa - Link

Oddero. Grande stirpe sabauda Baroli con l'anima , in tempo di elezioni presidenziali, nostalgie einaudiane ...Bentornato, Daniel.

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Gurit

circa 2 anni fa - Link

Commetteresti un infanticidio solo nel momento in cui hai pagato un vino 50€, ma non è all'altezza dei voti delle varie guide, quindi dai la colpa alla giovine età. Che poi che termine da brivido, da abolire. Chissà come lo direbbero i francesi?! Sarei curioso di saperlo! Comunque bella bevuta, complimenti!!!

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vinogodi

circa 2 anni fa - Link

...un vino è grande già da subito ... fidatevi...

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Marc

circa 2 anni fa - Link

Io la terrei da parte....pero' e' da assaggiare...

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Andrea

circa 2 anni fa - Link

Se ne ho prese diverse bottiglie, aprirne una subito perché no. Ma se è l' unica che ho forse devierei su altro.

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