Scoprire Roma bevendo buon vino insieme a Slawka Scarso

di Mauro Mattei

Slawka G. Scarso è una capace e affascinante guru dell’eno-marketing, oltre che una editor tagliente. Il suo recente libro – Il vino a Roma, edito da Castelvecchi – è un piacevole e azzeccato patchwork di indirizzi e consigli, aneddoti, curiosità ed approfondimenti per visitare la capitale sulle tracce del buon vino. Una guida trasversale, capace di catturare l’attenzione dell’enofissato ma anche di accendere la fantasia del neofita, in cerca di input più semplici e di qualche approdo sicuro.

Godibile è la costruzione del testo e dei contenuti: tre macro-aree – “da bere in mescita”, “da bere a casa”, “da scegliere fra le aziende del Lazio” – facilitano l’approccio alla lettura e l’accesso alle informazioni; lo stile colloquiale e sornione olia lo scorrere delle pagine, punteggiate da riferimenti personali e ambientali. Nascosta dietro ogni vino, ogni locale, enoteca o bancone, c’è una storia. Tratteggiati fra le righe di ogni descrizione, ci sono fatti, sfumature, ricordi, che rendono succulenta l’idea di una sosta o di un acquisto.  Non a caso, il canovaccio è quella del “diario di bordo” e prescindere dalla sfera personale avrebbe reso asettico un progetto per sua costituzione differente.

A completare la piacevolezza del testo ci sono le belle illustrazioni di Adriana Farina. Ottimo escamotage di consultazione è l’indice per zone. Gradevole, anche se poco sviluppata, è l’idea del glossario: potenzialmente un’arma in più per chi muove i primi passi nel mondo del vino. Insomma una lettura gustosa, infarcita da consigli di qualità. D’altronde come sarebbe potuto essere il contrario? Slawka il vino lo conosce, lo beve, lo promuove e lo racconta con abilità, cognizione e trasporto.

Il vino a Roma. Guida alle migliori aziende vinicole del Lazio e ai locali in cui bere bene nella capitale di Slawka G. Scarso
224 pagine, 14,90 euro
Castelevecchi editore

Mauro Mattei

Sommelier multitasking (quasi ciociaro, piemontese d'adozione, siculo acquisito), si muove in rete con lo stesso tasso alcolico della vita reale.

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