Ristorante Chinappi a Roma: la strana coppia funziona eccome

Ristorante Chinappi a Roma: la strana coppia funziona eccome

di Leonardo Romanelli

“La strana coppia” è il titolo del film che ha celebrato l’unione artistica di Walther Matthau e Jack Lemmon, ma potremmo trovare molti esempi di personaggi che, uniti, forniscono molto di più della somma dei singoli fattori. In campo gastronomico spesso le unioni sono di tipo familiare, ma ci sono le dovute eccezioni: quella che si è formata a Roma tra Stefano Chinappi e Federico Del Monte può appartenere di diritto a questa categoria.

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Da un lato, il rappresentante di una famiglia che ha 60 anni di storia, con il ristorante a Formia, dove il pesce è di casa, con tanto di pescheria di proprietà, con un o spirito innato di accoglienza, che permette d far trovare a suo agio qualunque cliente, dalla famiglia in libera uscita ai manager d’industria, dallo sportivo famoso alla coppia innamorata; dall’altro lo chef marchigiano che ha scelto Roma quale territorio di elezione, dove l’amore per i prodotti ittici arriva dai luoghi di origine, che ha però stravolto come tecniche di lavorazione rispetto alla tradizione locale. L’incontro quindi, di personaggi diversi in grado di integrarsi ed ascoltarsi, con lo scopo preciso di far divertire il cliente attraverso la qualità.

Lo schema del menu è stravolto rispetto al normale e questa è sempre stata una caratteristica voluta da Stefano al suo arrivo nella capitale: il riso e la pasta a fine pasto hanno un effetto consolatorio e rilassante, la bocca è stata stimolata a sufficienza in precedenza, si arriva quasi naturalmente a capire come gli spaghetti a mezzanotte non siano certo un’abitudine sbagliata.

Di fronte a scelte importanti di crudo di pesce da lisca, frutti di mare, crostacei, lo sforzo è quello di non fermarsi semplicemente a godere della materia prima, ma farsi condurre nel gioco dei sapori e delle consistenze, ideati da Stefano. Tanti menu a disposizione, dove il più creativo e a sorpresa è a 99 euro, due sono a 69, il più richiesto dai romani 49. Quello che attira i clienti, però, è che oltre alla carta, ci sono i piatti rifugio, quelli che danno tranquillità, la consuetudine apprezzata di poter ordinare anche un piatto al momento e poi, altro elemento apprezzabile, essere aperto sempre, anche per le feste comandate, possibilità non scontata nel mondo attuale della ristorazione ad alto livello. Da provare:

img_5231Ceviche di volpina, finocchio marinato in aceto di champagne e anice stellato, intrigante e suadente

img_5234 Polpo verace grigliato, patate e cavolo romanesco, avvolgente e carnoso

img_5235 Sconcigli al tartufo nero e liquirizia, per niente scontati nella profondità del gusto

img_5236Baccalà cotto con tè nero e cardamomo nero, verza e nocciole: forse il piatto più concettuale, che viene fuori alla distanza

– Capasanta, cipolla marinata in aceto di champagne e zest di lime, divertente e fresca
– Triglia marinata sotto sale, melone invernale e radicchio marinato sotto sale (e a crudo), un gioco di consistenze e retrolfatto ben riuscito
– Risotto con quintoquarto di seppia, ginepro e bitter: standing ovation per un finale di questa ampiezza
– Colori: crema di carota in purezza, biscotto alla carota, gelato alla mandorla, granita di sedano sciroppato e cardamomo: l’esempio perfetto per chiudere in bellezza senza obnubilare la mente.

Sui vini c’è da divertirsi, tanti Champagne, la vera passione di Stefano, con molti esempi di pinot meunier in purezza, ma anche bianchi non ovvi, tutto dai ricarichi corretti. Magari, quando andate, fatevi sciabolare una bottiglia, fa parte dell’atmosfera.

 

Chinappi Ristorante
Via Valenziani, 19 – 00187 – Roma
Tel: +39 06 48 19 005
Mob: +39 360 61 52 19
E-mail: chinappi@chinappi.it

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Leonardo Romanelli

“Una vita con le gambe sotto al tavolo”: critico gastronomico in pianta stabile, lascia una promettente carriera di marciatore per darsi all’enogastronomia in tutte le sfaccettature. Insegnante alla scuola alberghiera e all’università, sommelier, scrittore, commediografo, attore, si diletta nell’organizzazione di eventi gastronomici. Mescolare i generi fino a confonderli è lo sport che preferisce.

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