Questo è uno di quei post di Ferragosto quando nessuno legge i blog

Questo è uno di quei post di Ferragosto quando nessuno legge i blog

di Fiorenzo Sartore

Sta succedendo un’altra volta. Sono tutti via da qualche parte e sono rimasto solo io, con le chiavi di casa, di Intravino cioè, e non c’è nessun altro che controlla e sovrintende e fa content managing – sapete, quelle cose che combinano i ragazzi duepuntozzero, insomma i nuovi media. Che detto per inciso, fino a quando i nuovi media si dovranno considerare nuovi? Internet è già vecchissimo, i blog poi non ne parliamo, qualcuno dice che sono già morti. Comunque, eccomi qui a bloggare, la verità è che ci piace fare i bastian contrari.

Dunque vediamo un po’. Siete voi quelli che fanno buoni propositi a Capodanno? Io no, nel senso che li faccio, ma la fine dell’anno per me cade intorno a Ferragosto per cui i buoni propositi li faccio ora. Poi questa calma, questo silenzio, tutto quanto induce alla meditazione. Voi no? Prendi per esempio quella foto che vedete quassù in cima al post, l’ho fatta stamattina in una piazza qui vicino, a Prà, nel ponente di Genova. Nessuno in giro, solo un baretto aperto, entro a prendere un caffè anche per vedere in faccia chi sono gli eroici esercenti. Due signori anziani, che boh, probabilmente si sono detti “stiamo aperti, che importa, magari qualcuno passa” – tipo me che adesso sto scrivendo qui.

Ma non divaghiamo, non troppo almeno. Si diceva: buoni propositi. Me ne vengono in mente un po’, e siccome mi dimentico facilmente le cose ora li scrivo, così a settembre rileggo e provo ad eseguire.

1. Studiare meglio il birramondo, cioè la birra artigianale. Questo è un fatto mio un po’ personale, è una roba che ho cominciato da tempo e mi sta piacendo enormemente. Tuttavia si tratta di uno studio immenso, bisogna applicarsi con grande energia, e il lato positivo della faccenda è che in quel modo non ci si annoia. A tutti quelli che ancora sono fuori dal birramondo vi consiglio di trovare un guru, un maestro, un qualcheduno che con pazienza vi apre le porte della percezione, non rimpiangerete l’enomondo ma troverete, piuttosto, un nuovo ecosistema da esplorare. È un vero e proprio consiglio da amico, poi mi direte grazie.

2. Accettare il difetto. Forse l’unico modo per fare pace una volta per tutte con i vini naturali è accettare l’idea che il difetto, l’imperfezione, magari anche lo sbaglio, sono parte di noi. Devo dire che anche su ‘sto punto io ci ho messo un po’ di tempo, ma ora credo di esserci arrivato. È un po’ come quando un genitore predica un comportamento virtuoso a suo figlio, ma il genitore tuttavia non lo esercita. Che non è come dire “fai quel che dico, non quel che faccio”, troppo facile. È semmai capire che l’imperfezione è parte dell’esistenza quindi bisogna smettere di essere moralisti nei confronti di quella, bisogna andarci d’accordo, esattamente come andiamo d’accordo con le nostre imperfezioni. Poi vabbe’, cerchiamo tutti quanti di migliorarci, ma almeno senza stress, va bene?

3. Riconsiderare la socialitudine. C’è un negozio dalle mie parti (non serve fare nomi, immaginatevi un ferramenta) dove il titolare è una specie di Twitter star. Twitta in continuazione, ha migliaia di follower e ha fatto del cacciavite un fatto virale. Qualche giorno fa dovendo comprare attrezzi da ferramenta mi sono scoperto a fare un pensiero terribile: “da quello non ci vado, mi ha rotto con tutta quella socialitudine”. Ora la domanda la giro a voi: vi è mai capitato un fatto simile? Quando succede che la condivisione diventa oversharing, cioè troppa condivisione? E per stare in argomento: questo vino condiviso non ci sta per caso annoiando? Si tratta anche, credo, di sensibilità personali, tuttavia io mi accorgo di fare pensieri simili ultimamente, e un po’ mi preoccupo.

Direi che per ora può bastare. Adesso pubblico e mi godo la faccia degli altri intravinici che mi diranno “ma che caz pubblichi??” – ecco, così imparate a lasciarmi da solo con le chiavi di casa. Quanto a voialtri non serve che vi dica buon Ferragosto, spassatevela più che potete. Anzi, ecco il gran finale, il video motivazionale, nel caso vi servisse.

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Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

7 Commenti

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Antonio Tomacelli

circa 7 anni fa - Link

Fiorenzo, apri la porta e non ti faccio niente...Fio, apri, lo so che sei lí!!

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Claudia

circa 7 anni fa - Link

Il mio buon proposito ferragostano Commentare di piu' Intravino ,perche'so benissimo di esservi mancata

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Paolo Cianferoni

circa 7 anni fa - Link

Il punto 3, quello dell'oversharing, è un punto essenziale, dà noia.

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Federico

circa 7 anni fa - Link

1- Questo punto mi uccide, io ho appena perso il mio guru-pusher! Ha tradito il mitico beershop fuori porta per il gettonatissimo beerpub nella neoturistica Bologna .... 😢 mitico Roberto! Sarà dura trovare un degno sostituto, possibilmente anche comodo.

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Marco

circa 7 anni fa - Link

Tollerare il difetto mai! Si bevono vini naturali buonissimi e senza difetti, quindi il vino naturale/aceto tenetelo voi!

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Mbk

circa 7 anni fa - Link

Sono d'accordo! Tollerare il difetto? E perché? Si può lavorare naturale anche senza difetti. Poi alcuni difetti sono pure pericolosi!

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Silvio

circa 7 anni fa - Link

Assolutamente!

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