Questa rassegna s’ha da rifare | Divino Tuscany ritorna, save the date: 17-20 maggio 2012
di Fiorenzo SartoreIn apertura, un bel disclaimer: da queste parti ci piacerebbe aver assaggiato anche solo i fondi di bicchiere di tutto il ben di Dio che sorseggia, normalmente, James Suckling. Ed è chiaro che rosichiamo a paletta, perché Divino Tuscany è una rassegna che possiamo solo sognarci, anzi la guardiamo dall’esterno con la faccia spalmata sul vetro tipo bambini poveri fuori dal ristorante, con dentro i ricchi crapuloni come in una storia dickensiana. Fatta la premessa e parato il didietro (con questo freddo, poi), ecco la notizia: “Torna a Firenze dopo il successo messo a segno nella prima edizione Divino Tuscany, la performance dei grandi vini toscani ideata e organizzata da James Suckling, una delle voci piu’ autorevoli dell’enologia mondiale. All’evento che si svolgera’ dal 17 al 20 maggio partecipano i nomi piu’ blasonati della grande enologia toscana e i loro vini icone riuniti in spazi di nobile eleganza e antico splendore”.
E allora diceva bene Leonardo Romanelli: ha avuto ragione James Suckling. Divino Tuscany si è rivelata un successo, quindi s’ha da rifare. Il ritorno dell’evento oh-so-luxury – vi ricordo che entrare alla fiera costava euri mille e duecento a persona, con buona pace di ogni polemica per il prezzo d’ingresso della fiera di Merano – mi scatena un commento mezzo bolscevico, ma c’è il disclaimer quindi abbiate pazienza. Di questi tempi (signora mia) con la crisi e tutto quanto, una rassegna improntata sul lusso ha senso? Direi di sì: proprio quando aumentano le disparità sociali, e si polarizza la divisione tra sempre-più-ricchi e (nuovi) poveri, serve esattamente una fiera così. Spiace solo che resteremo fuori a guardare dal vetro, eccetera, eccetera.
[Immagini: WineNews.it, CarpeDiemClub]
12 Commenti
Andrea Pagliantini
circa 12 anni fa - LinkAntani col riporto che sbavano per esserci forniti di vino troiaio che luccica quasi come se fosse parvenza di terapia tapioco di una chioma bionda sopraffina che lo mette in fino in fondo senza anestesia e aspetta il ringraziamento con scappellamento a destra.
RispondiSimone e Zeta
circa 12 anni fa - LinkA) Andrea Pagliantini ha sempre ragione B) Non sono un fanatico della tipologia di vino, presentato alla rassegna, tuttavia assaggio regolarmente le aziende presenti. Peccato che ciò avvenga almeno un paio di volte, nei mesi precedenti...quindi l'utilità per i consumi interni è 0. Senza contare che anche la ricaduta sulla città è inesistente.
RispondiNelle Nuvole
circa 12 anni fa - LinkIo non rosico manco un po'. Chi partecipa all'evento ha fatto una scelta da rispettare.Ma non e' quella di tante altre aziende, che hanno la sfiga di non essere toscane, di non avere vini icona, e quindi di non poter usufruire del contributo di una delle voci piu' autorevoli dell'enologia (?) mondiale. Oppure sono toscane, ma hanno ben altro da fare in maggio, tipo promuovere il loro vino seriamente e non per la gloria effimera di Mr Suckling.
RispondiStefania Pianigiani
circa 12 anni fa - LinkFinito appena di leggere un articolo a tutta pagina del buon Pellegrini della Nazione...però una cosa cambia...Vanno a Villa Cora... ;-)
RispondiAndrea
circa 12 anni fa - LinkAnche io non rosico, mi pare un pò troppo enofighetta questa rassegna (a parte che Suckling non mi garba tantissimo)
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 12 anni fa - Linkmi vengono in mente due considwrazioni: 1-soliti noti e famosi con merito a parte, la lista dei produttori presenti non è che mi attizzi tanto... anzi 2-'zzo ci fa que mani là in mezzo???
RispondiAndrea Gori
circa 12 anni fa - LinkD'attoma è amico personale/partner di Suckling
RispondiAndrea Pagliantini
circa 12 anni fa - LinkRosicare per non potersi permettere o non essere invitati o non rientrare nella grazie e nelle parcelle e nei gusti del mister Sucling? Ma de che!!!!! Fa proprio bene a mettere insieme queste iniziative che al vino e alla sua territorialità non portano grandi cose ma a lui creano una bella visibilità tanto che già ora stampa e blogghe ne rincalzano le zolle di luce riflessa. Non siamo fuori dal tremito ghiaccio e dalle conseguenze tremende potrebbe avere per la viticoltura e l'olivicoltura nella in Toscana. Può darsi che a in maggio nelle in olivete e nelle in vigne si vada a potare con le in motoseghe, questa volta non verbali, per far piazza pulita del secco. A quel punto si dovrebbe cominciare a condire un pochino meno di antani che l'abbacchio e la trippa finiscono per tutti, non solo per chi le cose le fa.
RispondiGabriele Succi
circa 12 anni fa - LinkFinalmente qualcuno che scrive qualcosa di sensato... Pregate colleghi che il cielo rimanga nuvoloso...
RispondiMontosoli
circa 12 anni fa - LinkCome tanti altri casi passati.....dobbiamo sempre aspettare uno straniero che ci faccia vedere quello che noi Italiani avremmo potuto fare......altro che invidia..... Adesso gli scrivo.....e gli suggerisco che nel 2013 deve fare Divino Piedmont al centro di Torino durante la fiera del tartufo....
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