Questa fa abbastanza paura | Intervista all’Intelligenza Artificiale sul vino naturale

Questa fa abbastanza paura | Intervista all’Intelligenza Artificiale sul vino naturale

di Tommaso Ciuffoletti

Ho intervistato l’Intelligenza Artificiale per parlare di vino naturale.

Sì, ho utilizzato un programma di Intelligenza Artificiale applicato alla scrittura di testi – attualmente uno dei più noti, perché nato da un lavoro condiviso e software per ora libero e gratuito – per porre una serie di domande sul presente e futuro dei vini naturali. Le risposte potete giudicarle voi stessi.

Solo un pretesto o un gioco a latere del gioco (la IntravinoCup dedicata ai vini naturali: qui per votare la finalissima), per riflettere ancora su quel che ci aspetta, perché di una cosa è bene essere consapevoli: gran parte del mondo che verrà (ed in parte è già qui) non sarà disegnato da uomini, ma da programmi capaci di elaborare soluzioni logiche a problemi complessi.

Intervistare l’Intelligenza Artificiale per parlare di vini naturali, dunque, non è solo un gioco linguistico o una semplice provocazione, ma uno spunto per riflettere oltre il dato per ovvio. Anche questa intervista – oltre agli spunti emersi nel corso della IntravinoCup – andrà a comporre un piccolo prontuario del vino naturale da mettere a disposizione di chi vorrà curiosare sui temi centrali che questa vicenda ha da offrire come spunti di riflessione su quel che è e quel che sarà.
Nel mondo del vino, ma non solo.

Intervista all’Intelligenza Artificiale

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Una serie di domande solo apparentemente semplici sul tema “vini naturali” e una serie di risposte puntuali, precise, forse qualcuno potrà definirle “scolastiche”. Ma tenete presente che mi sono state fornite in pochissimi secondi (l’elaborazione per singola domanda non ha superato i 10 secondi) da un programma gratuito disponibile a chiunque. Leggete e fatevi un’idea. E fate caso anche ad  una cosa particolare: il programma che ho usato è costruito per evitare di fornire contenuti promozionali o commercialmente spendibili, tuttavia il programma ha risposto alle domande che chiedevano di elencare aziende di vino naturale a livello mondiale e italiano.

I nomi che mi ha fornito non sono esattamente quelli a cui avrei pensato e proprio qui ho trovato una chiave interessante, perché il programma non fornirà contenuti promozionali, ma il suo addestramento può risultare utile a fini di marketing. Così come si fa attività di SEO per i normali motori di ricerca, le aziende più all’avanguardia stanno facendo un lavoro simile alla SEO per addestrare i programmi artificiale a menzionare la propria azienda piuttosto che un’altra. Non credo sia il caso delle aziende qui menzionate, ma certo questo è uno dei tanti aspetti interessanti che emergono da questa intervista.

Il primo, e forse il più inquietante, è che questo programma è in grado di dare in pochi secondi risposte migliori di quelle che molti faticherebbero a dare avendo a disposizione ore e forse giorni. Ed è un programma gratuito ed accessibile a chiunque.

Benvenuti nel presente.
E buona lettura.

Che cos’è un vino naturale?

Il vino naturale è un vino prodotto con un intervento minimo da parte dell’enologo. Viene prodotto con uve coltivate in modo biologico o biodinamico e fermentato con lieviti autoctoni, anziché con lieviti coltivati in commercio. L’obiettivo della vinificazione naturale è quello di permettere alle uve e al terroir della regione di esprimersi al meglio, anziché affidarsi a tecniche e additivi per manipolare il vino finito. I vini naturali possono essere rossi, bianchi o rosati e possono essere prodotti con qualsiasi tipo di uva. Spesso non sono filtrati e possono presentare leggere variazioni di gusto e di aspetto da una bottiglia all’altra, a causa della mancanza di manipolazioni durante la produzione. Alcuni apprezzano i sapori unici e legati al territorio e l’aspetto artigianale dei vini naturali, mentre altri possono trovarli sgradevoli o imprevedibili.

Ci sono differenze nel marketing e nella commercializzazione tra il vino naturale e quello prodotto in modo convenzionale?

Sì, ci sono spesso differenze nel modo in cui i vini naturali e quelli prodotti in modo convenzionale vengono commercializzati e venduti. I vini naturali sono spesso prodotti da piccoli viticoltori indipendenti e possono non avere lo stesso livello di distribuzione di marchi più grandi e affermati. Possono anche essere più costosi a causa delle piccole quantità prodotte e dei processi ad alta intensità di lavoro coinvolti nella vinificazione naturale. Al contrario, i vini prodotti in modo convenzionale sono tipicamente realizzati su scala più ampia e possono utilizzare tecniche quali l’aggiunta di lieviti commerciali, la regolazione dell’acidità o del pH del vino e la filtrazione per ottenere un prodotto più omogeneo. Questi vini possono essere più disponibili e meno costosi, ma possono anche essere meno unici e meno riflessivi del terroir specifico della regione.

Il mercato apprezza i vini naturali?

Il mercato dei vini naturali è cresciuto negli ultimi anni e alcuni cercano questi tipi di vini per le loro qualità artigianali e i loro sapori unici. Tuttavia, i vini naturali possono risultare un po’ polarizzanti e potrebbero non piacere a tutti. Alcuni apprezzano l’unicità e il senso del luogo che i vini naturali possono offrire, mentre altri possono trovarli troppo rustici o imprevedibili. I vini naturali possono anche essere più costosi dei vini prodotti in modo convenzionale, il che può essere un deterrente per alcuni consumatori. In definitiva, l’apprezzamento dei vini naturali è una questione di preferenze personali e può variare notevolmente. Alcune persone possono preferire i sapori più raffinati e costanti dei vini prodotti in modo convenzionale, mentre altre possono apprezzare il carattere e l’individualità dei vini naturali.

Le prospettive del mercato del vino naturale sono positive? e in quali Paesi c’è più interesse per questo tipo di vino?

È difficile prevedere il futuro del mercato del vino naturale, poiché può essere influenzato da una serie di fattori come le preferenze dei consumatori, le condizioni economiche e la concorrenza di altri tipi di vino. Tuttavia, il mercato del vino naturale è cresciuto negli ultimi anni e ci sono prove del fatto che continua a guadagnare popolarità.
I vini naturali si sono affermati soprattutto nei Paesi con una forte cultura del vino, come Francia, Italia e Spagna. In questi Paesi c’è una lunga tradizione di vinificazione artigianale e un apprezzamento per i sapori unici e le caratteristiche del territorio dei vini naturali. I vini naturali hanno guadagnato popolarità anche negli Stati Uniti, in particolare nelle grandi città come New York e San Francisco, dove si registra un crescente interesse per i cibi e le bevande artigianali e prodotti localmente.
Vale la pena notare che i vini naturali sono ancora un piccolo segmento del mercato vinicolo complessivo e potrebbero non interessare tutti i consumatori. Tuttavia, per coloro che sono interessati a provare i vini naturali, ci sono sempre più opzioni disponibili, dato che il mercato continua a crescere.

Dal punto di vista ambientale, la produzione di vini naturali ha un impatto positivo o più positivo rispetto alla produzione di vini convenzionali? E dal punto di vista delle emissioni di CO2, la produzione di vini naturali è meno impattante rispetto alla produzione di vini convenzionali?

Da un punto di vista ambientale, la produzione di vini naturali può avere un impatto più positivo rispetto alla produzione di vini convenzionali, grazie all’uso di uve coltivate in modo biologico o biodinamico e al minimo intervento nel processo di vinificazione. Le pratiche agricole biologiche e biodinamiche privilegiano l’uso di input naturali e possono portare a terreni ed ecosistemi più sani, oltre a ridurre l’uso di pesticidi e fertilizzanti sintetici. Al contrario, la produzione di vino convenzionale può fare maggiore affidamento su questi input, che possono avere un impatto negativo sull’ambiente.
In termini di emissioni di anidride carbonica (CO2), è difficile fare un’affermazione generale sull’impatto relativo della produzione di vino naturale rispetto a quella convenzionale, in quanto dipende da una serie di fattori, come le dimensioni e l’ubicazione della cantina, le varietà di uva coltivate e le specifiche pratiche di produzione utilizzate. Tuttavia, la produzione di vino naturale può avere un’impronta di carbonio inferiore grazie alla scala ridotta di molte cantine naturali e all’uso di pratiche agricole sostenibili. Vale anche la pena di notare che il trasporto e la distribuzione del vino, sia naturale che convenzionale, possono contribuire all’impronta di carbonio complessiva.
In generale, è importante considerare l’impatto ambientale di tutti i tipi di produzione del vino e sostenere i produttori che adottano misure per ridurre la loro impronta ambientale. A tal fine, si possono scegliere vini prodotti con uve biologiche o biodinamiche, sostenere le cantine più piccole e di proprietà locale e cercare etichette o certificazioni che indichino pratiche di produzione sostenibili.

Posso chiederti quali sono le cantine più importanti che producono vini naturali?

Ci sono molte cantine in tutto il mondo che producono vini naturali, ed è difficile identificare un elenco definitivo delle più importanti. I vini naturali sono spesso prodotti da piccoli viticoltori indipendenti che si impegnano a utilizzare tecniche tradizionali e interventi minimi nei loro processi produttivi. Alcune cantine famose che producono vini naturali sono:
* Domaine de la Romanée-Conti, una prestigiosa cantina in Borgogna, Francia, che produce alcuni dei vini naturali più ricercati al mondo.
* Casanova di Neri, una cantina in Toscana, Italia, nota per i suoi vini naturali Brunello di Montalcino.
* Clos des Papes, azienda vinicola della Valle del Rodano meridionale, in Francia, che produce una gamma di vini naturali bianchi e rossi.
* Domaine Leflaive, azienda vinicola della Borgogna, Francia, nota per i suoi vini bianchi prodotti in modo biodinamico.
* Clos Rougeard, azienda vinicola della Valle della Loira, Francia, nota per i suoi vini naturali di Cabernet Franc.
Questo è solo un piccolo assaggio delle numerose cantine che producono vini naturali, e ce ne sono molte altre in tutto il mondo che vale la pena esplorare. Vale la pena notare che la popolarità dei vini naturali può variare a seconda della regione, e alcune aree possono avere una selezione più ampia o produttori più noti di altre.

Posso chiederti qual è la storia dei vini naturali? Come sono nati? Dove? Chi sono stati i loro pionieri?

La storia dei vini naturali è strettamente legata alla storia della vinificazione stessa. La vinificazione naturale prevede un intervento minimo nel processo di produzione e permette alle uve e al terroir della regione di esprimersi al meglio. Questo approccio alla vinificazione è stato probabilmente praticato in qualche forma per secoli, ma è diventato più ampiamente riconosciuto e definito negli ultimi decenni.
Uno dei pionieri della vinificazione naturale è considerato Jules Chauvet, enologo e ricercatore francese attivo negli anni Cinquanta e Sessanta. Chauvet credeva nell’importanza di utilizzare lieviti autoctoni per la fermentazione e di ridurre al minimo l’uso di sostanze chimiche e additivi nella vinificazione. Le sue idee hanno influenzato lo sviluppo del movimento del vino naturale e sono ancora oggi ampiamente praticate.
Negli ultimi anni, il movimento del vino naturale si è affermato e riconosciuto in diverse regioni vinicole del mondo. I vini naturali sono ora prodotti in molti paesi, tra cui Francia, Italia, Spagna, Germania, Austria, Australia e Stati Uniti. Tuttavia, i vini naturali rappresentano ancora una piccola parte del mercato vinicolo complessivo e sono spesso prodotti da piccoli produttori indipendenti.

Sai qual è la quota di mercato dei vini naturali a livello globale?

È difficile determinare l’esatta quota di mercato dei vini naturali a livello globale, poiché i dati sul mercato dei vini naturali sono limitati e possono variare a seconda della fonte. I vini naturali sono un segmento piccolo ma in crescita del mercato vinicolo complessivo e tendono a essere prodotti da piccoli viticoltori indipendenti piuttosto che da grandi produttori commerciali. Di conseguenza, può essere difficile quantificare con precisione la quota di mercato dei vini naturali.
Secondo alcune stime, i vini naturali rappresentano una percentuale molto bassa del mercato globale del vino, forse inferiore all’1%. Tuttavia, il mercato dei vini naturali è cresciuto negli ultimi anni ed è probabile che anche la quota di mercato dei vini naturali sia in aumento.
Vale la pena notare che il mercato dei vini naturali può variare in modo significativo a seconda della regione e può essere più popolare in alcune aree rispetto ad altre. Ad esempio, i vini naturali possono avere una quota di mercato maggiore nelle regioni con una forte cultura del vino, come Francia, Italia e Spagna, dove esiste una tradizione di vinificazione artigianale e un apprezzamento per i sapori unici e legati al territorio. Al contrario, i vini naturali possono avere una quota di mercato minore nelle regioni in cui il mercato del vino è più dominato da grandi produttori commerciali.

Posso chiederti se il movimento del vino naturale è forte in Italia e quali sono le più importanti aziende italiane di vino naturale?

Il movimento del vino naturale ha preso piede in Italia negli ultimi anni e ci sono diverse cantine italiane che producono vini naturali. L’Italia ha una lunga tradizione vitivinicola e una gamma diversificata di vitigni, che la rendono un luogo ideale per la produzione di vini naturali. Alcune note aziende vinicole italiane che producono vini naturali sono:
* Casanova di Neri, un’azienda vinicola toscana nota per i suoi vini naturali Brunello di Montalcino.
* La Stoppa, un’azienda vinicola dell’Emilia-Romagna che produce vini naturali bianchi e rossi da diverse varietà di uve.
* Radio-Coteau, azienda vinicola americana con vigneti in Piemonte che produce vini naturali da vitigni italiani.
* Girolamo Russo, azienda vinicola siciliana nota per i suoi vini rossi naturali ottenuti da uve Nerello Mascalese.
* Podere Ruggeri Corsini, azienda vinicola piemontese che produce vini rossi naturali da uve Barolo e Barbera.
Questo è solo un piccolo assaggio delle numerose cantine italiane che producono vini naturali. Ci sono molte altre cantine in Italia che vale la pena esplorare e il movimento dei vini naturali probabilmente continuerà a crescere ed evolversi nel Paese.

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Tommaso Ciuffoletti

Ha fatto la sua prima vendemmia a 8 anni nella vigna di famiglia, ha scritto di mercato agricolo per un quotidiano economico nazionale, fatto l'editorialista per la spalla toscana del Corriere della Sera, curato per anni la comunicazione di un importante gruppo vinicolo, superato il terzo livello del Wset e scritto qualcos'altro qua e là. Oggi è content manager di una società che pianta alberi in giro per il mondo, scrive per alcune riviste, insegna alla Syracuse University e produce vino in una zona bellissima e sperduta della Toscana.

33 Commenti

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marcow

circa 1 anno fa - Link

Abbiamo già parlato sinteticamente, in diversi dibattiti, delle applicazioni dell'INTELLIGENZA ARTIFICIALE che cambieranno profondamente il mondo, più di quello che ha fatto il Web. Non dimentichiamo le applicazioni delle biotecnologie(ingegneria genetica ecc...) che viaggiano parallelamente all'IA. Si parla già da tempo di POSTUMANO: e non è una favola. E ci arriveremo in poco tempo. __ Quindi, questo articolo offre al lettore delle considerazioni su cui riflettere. E alcune sono inquietanti. Chiedo gentilmente all'autore qual è il programma utilizzato per fare questo articolo.

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Tommaso Ciuffoletti

circa 1 anno fa - Link

Ciao marcow! Condivido quanto dici ed eccoti il link! https://openai.com/blog/chatgpt/

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Jacopo Manni

circa 1 anno fa - Link

Come sempre grandissimo Tommaso!!! p.s. ma lo sai che dopo questo post microsoft ha offerto 10 miliardi per chat gpt?

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Tommaso Ciuffoletti

circa 1 anno fa - Link

E pare che Microsoft userà le quote di chatgpt per acquisire Intravino con un offerta pubblica di scambio!

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Tommaso Ciuffoletti

circa 1 anno fa - Link

L'apostrofo non lo metto per distinguermi dall'intelligenza artificiale

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Andrea Picenin

circa 1 anno fa - Link

È tutto impressionante, è tutto incredibile, è il nuovo che avanza e ci fa sentire sempre in ritardo, sempre un passo indietro. Però attendo con ansia il giorno in cui l’Intelligenza Artificiale saprà sedersi a tavola con me in cantina, stappare bottiglie random, parlare di vigneti, annate, potature, lune calanti crescenti o storte. Saprà sbracare finendo a parlare di gnocca e poi di quella volta che alle elementari avevamo sgonfiato le ruote della macchina della maestra. Perché al di là dell’Intelliganza Artificiale per me il vino è soprattutto questo. Voglio parlare con l’Intelligenza Artificiale quando sarà ubriaca come noi.

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Tommaso Ciuffoletti

circa 1 anno fa - Link

Che bella questa cosa che hai scritto Andrea! Oh ... il giorno che l'Intelligenza Artificiale riesce a fare anche quanto dici io sono pronto ad arrendermi. Ma a quel punto deve anche pagà da bere!

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hakluyt

circa 1 anno fa - Link

Quindi (prima risposta) chi non fa vini naturali "manipola il vino finito con tecniche e additivi" ???

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Mattia Grazioli

circa 1 anno fa - Link

Si può chiedere, ma va accettata e pesata correttamente la risposta…

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hakluyt

circa 1 anno fa - Link

Non c'è nulla da chiedere, l'affermazione è nella risposta laddove viene usata la congiunzione avversativa "anzichè"...

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Tommaso Ciuffoletti

circa 1 anno fa - Link

"Affidarsi a tecniche e additivi", traduzione italiana di "rather than relying on techniques and additives to manipulate the finished wine", non mi pare sia una definizione scorretta, men che meno che abbia un connotato negativo. Filtrare è una tecnica (e anche lì ci sono diversi tipi di opzioni), chiarificare è una tecnica, un po' di tartarico è un additivo, un po' di tannini è un additivo e si potrebbe andare avanti. Tutte cose lecite e che hanno il proprio senso in un'ottica produttiva per chi fa un certo tipo di vino.

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Mattia Grazioli

circa 1 anno fa - Link

L’inglese “put yourself in my shoes” aiuterebbe. Stiamo giocando sul filo del rasoio. Il confine della naturalità è una area grigia molto sottile e molto ampia. L’assolutismo non esiste, come non dovrebbe esistere la demonizzazione di chi fa una agricoltura o una enologia più classica e interventista. Ma se utilizziamo un italiano da cattedratico per parlare di questi argomenti non se ne esce. Citando il mio amico e padre putativo Walter Massa, è meglio essere il più pulito degli sporchi o il più sporco dei puliti? Se ci si muove con pensiero fluido e meno assolutismi, si possono avere belle sorprese.

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marcow

circa 1 anno fa - Link

Hakluyt, sarebbe interessante che slla domanda rispondesse l'Intelligenza Artificiale. __ È chiaro che le risposte di queste MACCHINE INTELLIGENTI... dipende... da quello che il Programmatore gli ha ... fatto digerire. Se il Programmatore è un fan dei vini naturali le risposte saranno orientate in un certo modo. Se, al contrario, è uno che vede anche dei limiti e delle mistificazioni nella retorica del vino naturale le risposte saranno orientate diversamente. __ Se pensiamo all'Intelligenza Artificiale come a qualcosa di OBIETTIVO e INDIPENDENTE... commettiamo lo stesso errore di credere a Tutto quello che ci raccontavano sul Web agli Inizi(neanche tanti anni fa) della sua diffusione. __ Ora, nel merito della della giusta osservazione di Hakluyt, la propaganda dei cd. vini naturali (ma anche l'Intelligenza Artificiale commette l'errore di chiamare ... naturale ... un vino? Quando "dovrebbe" sapere che è vietato e che non esiste nulla di naturale... in un "vino-naturale") si è incentrata su alcuni punti che ne hanno favorito il rapido successo: 1- La presunta SALUBRITÀ(dimenticando che l'Alcolc è lo stesso... in tutti i vini. E dimenticando di dirlo ai bevitori. 2- La Demonizzazione dei Vini Convenzionali. __ Ripeto, L'Intelligenza Artificiale ci cambierà la vita più del Web. E ci manipolerà, ci influenzerà più del Web. Basta essere consapevoli che dietro questa strabiliante tecnica... c'è sempre l'UOMO. E gli Uomini non sono tutti degli angeli.

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hakluyt

circa 1 anno fa - Link

Ed è già andata bene che il vino contrapposto a quello "naturale" viene definito "convenzionale" e non "artificiale"...

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Tommaso Ciuffoletti

circa 1 anno fa - Link

Non è esattamente un software che funziona secondo una logica di programmazione classica. Ed inoltre credo che agli sviluppatori di questo specifico AI possa banalmente non fregare nulla dei vini naturali. Non è lì la questione.

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Elia

circa 1 anno fa - Link

Post geniale!!! Elenco di vini che secondo me è molto indicativo. I produttori "naturali" fanno alcuni dei vini considerati tra i migliori al mondo.

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Nic Marsél

circa 1 anno fa - Link

Impressionante. Didattico per chi non ha idea di cosa sia il vino naturale ma anche per gli esperti di settore che possono apprezzare il profilo della terra vista dallo spazio :-)

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marcow

circa 1 anno fa - Link

Repubblica: "Così l’intelligenza artificiale ci manipola grazie alle nostre debolezze" di Alessandro Longo "Studio degli scienziati australiani su Pnas, che svela come gli algoritmi sfruttano le  nostre scelte e i nostri limiti cognitivi a proprio vantaggio. E così diventano un’arma pericolosa nelle mani della politica o delle aziende" (Dal Web: Come gli ALGORITMI dell'IA... ci manipolano: ce lo dice PNAS) PNAS(?) Wikipedia: "Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America è una rivista scientifica statunitense, organo ufficiale della United States National Academy of Sciences. Citata spesso con la sigla PNAS, è una delle riviste scientifiche più note a livello internazionale" (Wikipedia) ____ "Così l’intelligenza artificiale ci manipola grazie alle nostre debolezze - la Repubblica" https://www.repubblica.it/cronaca/2021/02/23/news/cosi_l_intelligenza_artificiale_ci_manipola_grazie_alle_nostre_debolezze-288781899/

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marcow

circa 1 anno fa - Link

Ma come si fa a "dimenticare" quello che è stato scritto e detto CONTRO i Vini Convenzionali... durante l'ascesa dei CD. Vini Naturali. Per fortuna che c'è il Web: ed è facilissimo andare a trovare le affermazioni di molti 1-PRODUTTORI di cd. vini naturali 2- ESPERTI 3- Influencer 4- Giornalisti 5- Blogger 6- Commentatori ecc... Basterebbe andare a leggersi quello che ha scritto e detto Sandro Sangiorgi. ---- E quindi a me sembra corretta l'interpretazione di Hakluyt della risposta dell'Intelligenza Artificiale.

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Matteo

circa 1 anno fa - Link

Prossimamente i 100/100 li darà Neo di Matrix o un influencer di instagram con account gestito da un' IA ? PS Chiedo per un amico eh...

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Tommaso Ciuffoletti

circa 1 anno fa - Link

Pillola blu 100 punti, pillola rossa Luca Maroni

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Mattia Grazioli

circa 1 anno fa - Link

Una centella non la so nega a nessuno. Faranno una IA per simulare il pensiero di Maroni e LVI non ci abbandonerà MAAAAAI!!!

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Leone Zot

circa 1 anno fa - Link

Interessante! M'è piaciuto! Aggiungo che alla osservazione "È chiaro che le risposte di queste MACCHINE INTELLIGENTI... dipende... da quello che il Programmatore gli ha ... fatto digerire", vale pari pari per gli Homo sapiens..

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marcow

circa 1 anno fa - Link

Sandro Sangiorgi risponde a Wine News sull'Indipendenza e la Credibilità della Critica Eno-Gastronomica. Dal Web: "INDIPENDENZA E CREDIBILITA’ DELLA CRITICA: "Per giudicare un soggetto delicato come il vino, bisogna avere una certa credibilità. Ecco perché io parlo di indipendenza. E si può sbagliare, non essere d’accordo, ma una cosa è sbagliare in un ambito d’indipendenza, rispondendo soltanto a sè stessi e a chi legge, e un’altra è essere chiamati a rispondere a soggetti terzi. Il vino non fa eccezione: è il mondo del giornalismo e della critica a non essere più indipendente" (Sandro Sangiorgi) https://sommelierlife.it/vino-naturale-il-pensiero-di-sandro-sangiorgi-in-cinque-punti/ __ 1 Leone Zot scrive: "Aggiungo che alla osservazione “È chiaro che le risposte di queste MACCHINE INTELLIGENTI… dipende… da quello che il Programmatore gli ha … fatto digerire”, vale pari pari per gli Homo sapiens"(L Z) Gli articoli che parlano di Intelligenza Artificiale si soffermano spesso sulla differenze tra macchine intelligenti(IA) e mente umana. E alcuni Esperti mettono in rilievo che alcune attività sono o saranno svolte meglio dalle macchine intelligenti. 2 Sangiorgi ha detto: "è il mondo del giornalismo e della critica a non essere più indipendente" (Sandro Sangiorgi) L'Intelligenza Artificiale saprà migliorare quella particolare e delicata attività che è la Critica Eno-Gastronomica e che, come dice Sangiorgi, è in crisi di Credibilità e d'Indipendenza? Nell'articolo alla domanda quali sono le cantine che producono vini naturali più importanti l'IA elenca 5 cantine. Quindi, in un certo senso, valuta e sceglie tra centinaia di cantine che producono vini naturali. E in base a quali Criteri valuta, sceglie, classifica? Se non c'è stata nessuna degustazione sensoriale? In base, forse, a quello che si può leggere nel Web? Ma CHI insegna alla Macchina Intelligente come cercare e INTERPRETARE le informazioni nel Web? La macchina intelligente lavora utilizzando degli algoritmi ed è sempre un uomo(o degli uomini) che glieli confezionano. Vedremo cosa accadrà quando all'IA faranno degustare il vino in un calice(forse la marca in questo caso sarà irrilevante). __ L'errore è credere che l'Intelligenza Artificiale risolverà il problema della Credibilità e dell'Indipendenza della Critica Enologica Italiana. Perché dietro all'Intelligenza Artificiale c'è sempre un Uomo e... quest'uomo... sta, forse..."servendo"... qualcuno. (v Articolo di Repubblica PNAS)

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Elia

circa 1 anno fa - Link

La capacità di dare una risposta è secondaria rispetto alla capacità di fare una domanda. Le grandi questioni, le grandi domande sono i motori della cultura. A queste grandi domande alcune volte sono state date risposte geniali, molto più spesso vengono date risposte piuttosto stupide. Quello che mi inquieta è che le IA possono dare risposte ragionevoli, migliori di quelle di alcuni uomini. Meglio le intelligenze artificiali o le stupidità umane? O forse l'intelligenza non è appannaggio solamente nostro. Ma il piacere che provo nel bere un bicchiere di vino il programma non può provarlo, come scrive Andrea picenin, il suo approccio è logico, non emotivo

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Tommaso Ciuffoletti

circa 1 anno fa - Link

Piccolo aggiornamento: AI-generated abstracts fool scientists - The artificial-intelligence (AI) chatbot ChatGPT can write fake abstracts that scientists have trouble distinguishing from those written by humans. The chatbot was asked to create 50 abstracts on the basis of the titles of articles in five high-impact medical journals. Reviewers spotted only 68% of the ChatGPT abstracts — performing roughly the same as AI-detector software. Researchers are divided over the implications: some find it worrying, but others think that serious scientists are unlikely to use AI-generated abstracts. - FONTE: NATURE.com

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Stefano Cinelli Colombini

circa 1 anno fa - Link

Non mi torna, ma solo perché non lo so. A me risultava che Romanée Conti fosse bio-dinamico, non naturale. E sono amico di Giacomo Neri, ma non sapevo che la sua Casanova di Neri facesse Brunello naturale. E neppure bio-dinamico, se è per questo. Boh, mi farebbe piacere di avere conferma che queste due aziende fanno vino naturale, grazie. Ah, dimenticavo. Dico una cazzata se affermo che vino bio-dinamico e vino naturale non sono necessariamente la stessa cosa, o no?

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Vinogodi

circa 1 anno fa - Link

... E io che pensavo che bio - dinamico non fosse riferito al vino ma al tizio che tutti i giorni fa sport...

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Giuseppe

circa 1 anno fa - Link

A fine anni '80 avevo il Commodore 64 e oltre ai giochini spara tutto ricordo anche un programma di "Intelligenza Artificiale" di domande e risposte che suscitava solo ilarita` generale... Di strada ne e' stata fatta e non so se sia un bene o un male ;-)

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Tommaso Ciuffoletti

circa 1 anno fa - Link

Oddio! Ho qualche vago ricordo anche io!

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Vinogodi

circa 1 anno fa - Link

...mitico Commodore 64...io avevo anche zx Spectrum...poi le cose si sono complicate e ho lasciato perdere...

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Giovanni

circa 1 anno fa - Link

Non conosco il programma di "intelligenza artificiale" ma scrivendo solo l'argomento "intervista sui vini naturali" penso che potrebbe fare anche le domande....e probabilmente commentare anche l'intervista ....

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Rolando

circa 1 anno fa - Link

Chissà cosa succederà quando le parti saranno invertite, e le domande le farà la IA ad un essere umano. Dovremo fare un test di Voight Kampff per capire con chi stiamo parlando che quello di Turing non basta più (a volte nemmeno fra umani). Bel pezzo, Tommaso

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